Due settimane per innamorarsi del Messico

Da Città del Messico all’Oaxaca. Dalle spiagge di Puerto Escondido e Zipolite all'esplosione della natura del Chapas. Dalle rovine Maya di Palenque, alla tranquillità dei Caraibi
Scritto da: cecca44
due settimane per innamorarsi del messico
Partenza il: 05/08/2011
Ritorno il: 21/08/2011
Viaggiatori: due
Spesa: 2000 €

05/08/11

Siamo pronti, dopo una lunga giornata di lavoro, si parte!!! Alle 16:40 (ora messicana) riusciamo a intravedere sotto uno strato di nubi la terra ferma. Veniamo accolti da una capitale nuvolosa e triste… decidiamo così di lasciare Città del Messico per visitarla negl’ultimi giorni della nostra vacanza. Arriviamo alla stazione dei bus Tapo, e da lì prendiamo un bus dell’Ado con partenza alle ore 20:00 e con direzione Oaxaca. Il viaggio in bus per quanto confortevole è molto lungo, per raggiungere la nostra destinazione ci vogliono ben 7 ore (che sommate a tutte le ore di treno e aereo mettono a dura prova i nostri nervi). Alla fin fine arriviamo a Oaxaca alle 4:00 del mattino senza più un briciolo disonno, e con l’emozione unica che proviamo ogni volta che inizia un nuovo viaggio!

06/08/11 OAXACA – MONTE ALBAN

Dopo aver mangiato tapas, uova, salsa di fagioli, caffè e succo ci siamo diretti verso l’autobus turistico. Alle 10:00 partirà il minibus con direzione Monte Alban. Ci arrampichiamo in una stradina stretta e a tratti non asfaltata, superando le abitazioni in lamiera ed evitando i cani semiabbandonati, arriviamo nell’ antica capitale zapoteca. Monte Alban vanta un meraviglioso panorama a 360°, circondato da colline e montagne. Il sito è esteso, e quando la gran plaza si apre davanti ai nostri occhi, rimaniamo esterefatti dall’immensa grandezza. La piattaforma nord e sud offrono dei bellisimi panorami del sito archeologico.

Ritorniamo a Oaxaca e ci dedichiamo ad una passeggiata tra le colorate abitazioni del centro. Entriamo in un caotico mercato, formato da un dedalo di vie che offrono grandi quantità di cibi. Ben presto cadiamo in un girone dantesco: fumo, odore di carne alla griglia, banconi pieni zeppi di interiora di animali, carni rosse insanguinate, ma la nostra attenzione viene rapita da un piatto tipico del posto: cavallette fritte cosparse di peperoncino! Sicuramente molto caratteristiche! Visitiamo lo zocalo do Oaxaca, fino a raggiungere la chiesa di Santo Domingo.

Prima di ritornare in albergo osserviamo le vie della cittadina. Le basse abitazioni rallegrano le vie con colori spiccanti e le venditrici abbelliscono il tutto con i prodotti di artigianato: sembra di essere finiti all’interno di una tavolozza di colori!

07/08/11 PUERTO ESCONDIDO

Quando ancora è notte raggiungiamo la stazione dei bus express per salire sul primo bus diretto a Puerto Escondido. Salutiamo Oaxaca mentre la maggor parte delle persone stanno ancora dormendo. Con le prime luci del giorno esce fuori un paesaggio idilliaco che proseguirà per altri 170 Km. La strada che ci separa dalla nostra meta non è molta (credo che siano 250 Km) ma per percorrerla impieghiamo 7 ore come riportato dalla nostra guida, che però ha omesso gli immensi crateri che siamo costretti ad evitare. E’ un continuo sobbalzare sui sedili… Quando in lontananza vediamo farsi largo tra le montagne il mare, ci sembra un miraggio! Passeggiamo lungo la spiaggia di Puerto Escondido e percorriamo un sentiero pieno di scalini sulle rocce che ci collegherà a Puerto Angelito. Dopo 20 minuti di strada, arriviamo in una piccola spiaggia di sabbia e scogli dove occupiamo due sdraio approfittando dell’ombra delle palme. Dopo essere stata un po’ sotto il sole cocente mi trascino verso l’amaca…. che pace! Mentre il sole tramonta ritorniamo Puerto Escondido per cenare in riva al mare. Facciamo una passeggiata lungo la costa tra il susseguirsi di onde imponenti. Per ritornare indietro percorriamo il corso pieno di persone e sopratutto bancarelle.

08/08/11 ZIPOLITE

Raggiungiamo la spiaggia di Zipolite prendendo prima un bus, poi un taxi. La strada che percorriamo è molto verdeggiante e di tanto in tanto lascia spazio a dei piccoli villaggi e baie turistiche come Manzullo e Saint Agostinillo.

La stanza della nostra “pensione” si affaccia sull’oceano Pacifico, ma il nome dell’oceano non sembra addirri molto al rumore delle onde che è continuo e violento. Facciamo una passeggiata lungo il chilometro e mezzo di spiaggia; il nostro peso ci fa’ affondare sulla sabbia umida, dorata e priva di conchiglie. Questa spiaggia, nella sua bruta naturalità è spettacolare! Un po’ intontita dalla febbre che è comparsa improvvisamente scendo in strada con il mio amore, e prenotiamo il viaggio di domani da Pochutla a San Cristobal de las casa delle 20:45. Andiamo a cena in un piccolo ristorantino, e solo in un secondo momento capiamo che si tratta di 2 ragazzi italiani che lo gestiscono.

09/08/11 ZIPOLITE – POCHUTLA VERSO SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS

Scediamo in spiaggia e ci tuffiamo in acqua giochiando a farci trasportare dalle forti onde. Dedichiamo la giornata al relax, purtroppo però alle 18:15 dobbiamo lasciare questo luogo per raggiungere Pochutla, dove paghiamo il nostro biglietto già prenotato e ci accomodiamo in una caldissima sala di attesa, aspettando il nostro bus.

10/08/11 SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS

Dal caldo umido di Pochutla, siamo passati al gelo glaciale del bus! Arriviamo a San Cristobal alle 7:45 sotto un cielo che non promette niente di buono: nuvole basse e freddo. Ci vestiamo con panni più caldi e usciamo per andare alla scoperta di questa città. Ci troviamo a 1940 mt di altitudine, ma fortunatamente dopo aver fatto colazione, l’ aria inizia a riscaldarsi, così tanto da doverci togliere gli strati di felpe e rimanere a maniche corte. Con gran sorpresa, è uscita una bella giornata, tersa e con nuvole bianche che arricchiscono il cielo. Arriviamo alla Plaza 31 de Marzo, la piazza principale che lascia spazio a venditori ambulanti e lustrascarpe. Entriamo nella cattedrale dipinta di giallo e ristrutturata in maniera molto sobria nel 1922.

Camminiamo fino al Cerro de Guadalupe percorrendo prima una stradina, poi numerosi scalini in salita. Ritorniamo sui nostri passi e ripercorriamo la via pedonale raggiungendo l’altra collina che ospita il Cerro de San Cristobal. Continuiamo la passeggiata oltrepassando l’Arco del Carmen e raggiungendo il convento di Santo Domingo dove c’è un coloratissimo mercato.

11/08/11 SAN CRISTOBAL DLC – SAN JUAN CHAMULA – SAN LORENZO ZINACANTAN

La sveglia ha suonato alle 7:15, giusto in tempo per fare una veloce colazione e andare in Plaza 31 Marzo alla ricerca di Alex y Raul che ci guideranno in un’ escursione organizzata nei vicini villaggi di San Cristobal. Individuato Raul, che come scritto nella guida si trova proprio all’angolo della cattedrale, alle 9:30 si parte per raggiungere il villaggio indipendente di San Juan Chamula. I chamulani appartengono all’etnia tzoczil, e sono fieri di essere completamente indipendenti dal Messico. Una volta scesi dai due minibus, solo io e Mirko seguiamo Raul, gli altri andranno con l’altra guida che parla inglese… ci accorgeremo ben presto che avere Raul tutto per noi è stata proprio una gran fortuna.

Raul ci fa notare la modernità in cui vive questo popolo. Le case sono costruite molto bene, e l’unico problema sembra essere la nascita dei figli non controllata. Considerando che sono un popolo poligamo, arrivando ad avere anche 3 mogli, e che ogni donna mette alla luce, come media, 7-8 bambini, il calcolo è presto fatto. C’è sempre meno terreno per costruire case. Gli uomini del posto, portano una tunica di “lana” bianca o nera di capra, mentre le donne utilizzano la stessa lana per ampie gonne. La polizia non è armata se non di un bastone di legno che mettono in spalla solo per farsi riconoscere dal resto della popolazione. Parlando e camminando oltrepassiamo il mercato ed arriviamo al Templo de San Juan, la chiesa bianca con arcate azzurre e verdi.

Entriamo all’interno e subito mi sento catturata dall’atmosfera mistica che si respira: non vorrei togliere la sorpresa a chi ancora non ha visitato questo luogo, quindi mi fermo qui. Raul ci spiega che in questo luogo si parla, non si prega, e visto che ogni santo ha uno specchio, è come farsi un autodiagnosi psicologica. San juan Bautista è venerato più di Cristo, e in questa chiesa viene celebrato solo il battesimo come funzione (comunione, cresima, matrimonio ed estrema unzione non vengono riconosciuti). La continua mescolanza tra fede cattolica è maya si può notare ovunque.

Usciamo da questo luogo magico e Raul ci porta nell’abitazione di un Mayordomo, incaricato per un anno alla venerazione di un santo. In questi luoghi c’è una cultura molto complessa, chiusa a 2200 mt di altitudine tra i suoi 73000 cittadini. L’interscambio con persone da fuori è quasi nullo: nel villaggio o ci nasci o l’unico modo di entrare è quello di sposare un uomo chamulano.

Partiamo da San Juan Chamula per raggiungere il vicinissimo San Lorenzo Zinacatan. A 4-5 km di distanza tutto cambia: modo di vestirsi, religione, lingua, coltura, stile di vita e di alimentazione… proprio tutto!

Nella chiesa principle di San Lorenzo vengono celebrati tutti i sacramenti e gli uomini sono monogami. A differenza di San Juan, gli uomini oltre che agricoltori sono ottimi floricoltori. Raul ci porta all’interno di un’abitazione dove le donne di casa ci fanno vedere come tessere i vestiti e come preparare le Tortillas. Ne assaggiamo una, insaporendola con i semi essiccati delle zucche… il sapore di mais è buonissimo, niente a che vedere con quelle mangiate fin’ora. Purtroppo si è fatto tardi, dobbiamo rientrare a San Cristobal. Ringraziamo ripetutamente Raul per averci fatto conoscere questi luoghi, e per averci fatto comunicare con le persone del posto. E’ stata davvero un’ ottima guida!

12/08/11 SAN CRISTOBAL DLC – EL CHIFLON – LAGUNAS DE MONTEBELLO

Quasi puntualmente riusciamo a lasciarci alle spalle il freddo altopiano e con un minibus percorriamo parecchia strada tra pinete infinite che lasciano di tanto in tanto un po’ di spazio ai paesini. Ad un certo punto lo scenario cambia e si susseguono verdi distese selvagge per lo più coltivate a mais. I luoghi che vediamo passare dal finestrino sono semplicemente belli! Dopo circa due ore di strada si riesce a intravedere la cascata El Chiflon… è impetuosa! Lasciamo il minibus al parcheggio e iniziamo a salire il sentiero che si snoda lungo la riva del Rio San Vincente. Inizialmente sembra tutto tranquillo, ma più saliamo e più le cascate si fanno fragorose. Arriviamo alla fine del sentiero dove si trova la cascata Velo de Novia. Già da molto lontono ci arrivano gli schizzi: l’acqua precipita per 70 mt. Prima di raggiungere la piattaforma più vicina ci mettiamo in costume, in modo da non bagnare tutti i nostri vestiti. Il sentiero diventa viscido, e l’acqua sempre con più violenza ci bagna dai capelli ai piedi, però c’è da dire che lo spettacolo è unico.

Ripercorriamo il sentiero per scendere e risaliamo nel minibus per raggiungere Lagos de montebello. Dopo alcuni minuti di strada sostiamo nella laguna Tzicao, a confine con il Guatemala. Il lago circondato da pini e querce assume un colore blu forte ed è proprio grazioso. Raggiungere la Laguna Pojar dalle acque blu cobalto e la Laguna de Montebello di colore azzurro, uno dei laghi più grandi, sulle cui sponde si apre una radura pianeggiante. Infine ci fermiamo alle lagunas de Colores; 5 laghi con tonalità intense che variano dal turchese al verde cupo. Rientriamo nel minibus e raggiungiamo San Cristobal de Las Casas.

13/08/11 SAN CRISTOBAL DLC – CANON DEL SUMIDERO – PALENQUE

Raggiungiamo l’agenzia in cui ieri avevamo prenotato la nostra uscita e con il minibus percorriamo la strada che ci porterà al Canyon del Sumidero. Prendiamo una lanchas che inizia a sfrecciare a tutta velocità sulle acque verdi del lago. Ci lasciamo Chiapa del Corzo alle spalle e già dopo 1-2 km le pareti del canyon si innalzano vertiginosamente raggiungendo i 1000 mt. Molti uccelli popolano il Canyon, vediamo cormorani, avvoltoi, aironi e ad un certo punto il pilota della lanchas si sofferma di fianco ad un coccodrillo pietrificato al sole. La tappa successiva è una cascata a dir poco particolare. L’acqua mentre scende sembra evaporare prima di toccare il lago; è così alta che sotto di lei si sono formati degli enormi funghi che la fanno sembrare un albero di Natale! Dopo aver percorso 35 Km arriviamo alla diga, e appena si spengono i motori della lanchas si avverte il caldo soffocante del posto. Non a caso ci raggiungono altre piccole imbarcazioni pronte a venderci bevande e ghiaccioli! Ritorniamo indietro ripercorrendo la stessa via, e notando con inquadrature diverse la bellezza di questo canyon. Prossima tappa Chiapa de Corzo. Questo è un paesino coloniale, famoso per la Pila, una fontana a forma di corona costruita con mattoni rossi, e per la Pochota, un groso albero venerato dai nativi. Purtroppo anche questa escursione è volta al termine, così raggiungiamo la nostra base. Avendo prenotato il bus per Palenque, abbiamo realmente poco tempo, così andiamo a passo spedito verso l’hotel per prendere gli zaini! Alle 17:00 saliamo nel bus e sotto un cielo nero e piovoso ci dirigiamo verso nord.

210 km in 7 ore! Un vero trauma, non tanto per il tempo trascorso all’interno del bus, ma soprattutto per i mille dossi artificiali che ci fanno saltare. Quando arriviamo alla stazione di Palenque, ormai è scesa la notte. Prendiamo un taxi e ci dirigiamo all’hotel Mayabell.

14/08/11 PALENQUE

Entriamo nel sito di Palenque e percorriamo il sentiero di scale fino al gruppo Nord. Ci sediamo su un giardino all’ombra di una pianta per leggere la storia di questo tesoro immerso nella giungla. Veniamo così a conoscenza che il primo insediamento sorse nel 100 d.C., ma il periodo di massimo splendore si colloca tra il 630 e il 740 d.C. Soltanto nel 1746 alcuni cacciatori Maya rilevarono questo luogo segreto ad un sacerdote. Da quella data si scoprì a mano a mano, sempre più costruzioni Maya. Naturalmente i ricercatori ritrovarono queste costruzioni immerse tra la giungla, e non oso immaginare come potesse essere apparsa la piazza dove si affaccia il Tempio delle Inscripsiones… arrivare qui è appagante e sublime. Di fronte alla giungla selvaggia si ergono dei bellissimi templi. Camminiamo fino al tempio de los Inscripsiones, sicuramente il monumento funerario più conosciuto, imponente e solenne dei restanti edifici. Ci dirigiamo verso il gruppo de las Cruces, ed il primo che ci colpisce per grandezza è il tempio della croce. Saliamo la ripida scalinata che giunge in cima al tempio e da dove si può avere una vita mozzafiato. Immaginare come in passato giungla e popolazione Maya potessero coabitare dà un estremo senso di pace. Continuiamo il giro verso il tempio del sole e oltrepassando il campo per il gioco della pelota. Facciamo una visita veloce al museo e prendiamo un collectivo che ci lascia davanti la stazione degli autobus per prenotare i due degli ultimi quattro biglietti rimasti per il bus delle 23:00 diretto a Merida. Ritorniamo a Mayabell per il tanto atteso bagno in piscina. Nel tardo pomeriggio, improvvisamente, inizia a pioviccicare, e quasi contemporaneamente, si sentono le scimmie urlatrici con il loro grottesco verso. Non abbiamo il piacere di avvistarle, quindi giochiamo molto di immaginazione, e basandoci sul loro verso non immaginiamo certo degli animaletti simpatici. Ceniamo, e ci facciamo trovare pronti dal taxista che ci condurrà alla stazione dei bus. Iniziamo il nostro viaggio notturno verso Merida.

15/08/11 CHICHEN ITZA – ISLA MUJERES

La notte è passata molto bene: io ho dormito in continuazione senza nessun problema. Aspettiamo nella stazione il bus delle 9:05 diretto a Chichen Itza. Arriviamo al sito dopo un’oretta e 40 minuti, lasciamo i bagagli e facciamo il biglietto per entrare. A differenza degli altri luoghi visitati fin’ora, c’è una lunghissima coda e all’interno si intravedono numerosissime persone: nessuno si vuole perdere una delle 7 meraviglie al mondo! La prima cosa che vediamo spiccare su tutte le altre è il Castillo, alto 25 mt. L’edificio è un vero e proprio calendario Maya costruito in pietra. Negli equinozi primaverili ed invernali un gioco di ombre e luci disegna sul lato settentrionale un serpente che striscia. Nella stessa piazza c’è anche il grande campo per il gioco della pelota: il più grande campo del Messico. Questo gioco aveva un’importanza cruciale: molti sacrifici erano legati ad esso, peccato che nessuna testimonianza sia giunta fino a noi. Continuiamo il giro oltrepassando immense costruzioni in pietra e arrivando al Coracol: l’osservatorio astronomico con la sua cupola rotonda. Il caldo ci stà bruciando il cervello, oramai le parole della guide le ascoltiamo con il contagocce. Lui sicuramente se ne accorge perchè cerca di accellerare la visita, conducendoci verso il convento delle monache e la chiesa. Tutti questi nomi sono stati dati dagli spagnoli che arrivarono qui intorno al 1600, e che trovarono questi edifici simili a quelli lasciati nel vecchio continente. La guida si ferma qui, e noi continuiamo un po’ a girovagare tra le rovine. Arriviamo al cenote Sagrado, un enorme pozzo naturale in cui sono stati trovati resti di uomini e bambini.

Ritorniamo all’ingresso dove prendiamo un bus di seconda classe con destinazione Cancun. Arrivati a destinazione prendiamo un taxi x Punta Juarez dove acquisteremo il biglietto del traghetto che ci condurrà a Isla Mujeres.

Saliamo sull’innovativo traghetto e ci facciamo trasportare fino all’ isola Caraibica. Cerchiamo una sistemazione per la notte e un ristorante per cenare, poi tutti a dormire. Pensandoci bene è da un bel pezzo che non ci stendiamo su un letto: sembra passata una settimana da Palenque!

16/08/11 ISLA MUJERES

Prima cosa da fare è acquistare il biglietto aereo da Cancun a Città del Messico (per evitare le 26 ore di bus!). Fatto questo, e considerando che l’aria si sta scaldando, decidiamo di andare in spiaggia. Rimaniamo meravigliati da tanta bellezza: posto bellissimo da cartolina, con acqua blu cristallina, spiaggia bianca e sabbia finissima. Sembra di essere entrati in uno spot pubblicitario! Ci fermiamo all’ombra di una palma e corriamo subito in acqua, come se non l’avessimo mai vista! E’ davvero un sogno… ogni dubbio se ne và: abbiamo fatto proprio bene a fermarci qui! Il pomeriggio prosegue con Mirko immerso nella lettura e io immersa nell’acqua limpida.

17/08/11 ISLA MUJERES

Alle 8:00 saliamo nell’imbarcazione di “Omar” insieme al capitano della barca, e alla guida. Fatte le presentazioni e le raccomandazioni siamo pronti per prendere il largo e raggiungere gli squali-balena! Dopo un’ ora abbondante di navigazione ad alta velocità, iniziamo a rallentare, e ad un certo punto la guida avvista un numeroso gruppo di squali-balena che indisturbati continuano la loro traversata. Ci avviciniamo e a gruppi di 2 persone scendiamo in acqua per poterli vedere da vicino. Io e Mirko facciamo parte del secondo gruppo, e quando tocca a noi, non nascondo l’emozione mista a paura che ho provato. Questi animali raggiungono gli 8 mt di lunghezza, e sott’acqua sembrano ancora più imponenti. Insieme alla guida ne affianchiamo uno e iniziamo a nuotargli di fianco, ma non riusciamo a seguirlo per parecchio perchè perpendicolarmente a noi ne sopraggiunge un altro con le “fauci” aperte pronto a mangiare. Questi squali non sono pericolosi perchè si nutrono solo di quel placton che riusciamo a vedere ad occhio nudo. Risaliamo in barca e aspettimo il nostro prossimo turno. L’ultima discesa in acqua ci regala un ricordo che difficilmente dimenticheremo: ci affianchiamo ad uno squalo-balena che lentamente procede per la sua strada, e siamo così vicini da poter sfiorare la pinna posteriore. Possiamo contare i puntini bianchi sparsi nel suo corpo, e la cosa più sorprendente sono le branchie enormi da cui espelle acqua. E’ davvero uno spettacolo! Soddisftti saliamo per l’ultima volta nella barca, e ci spostiamo raggiungendo Isla Mujeres e la sua barriera corallina. Appena buttata l’ancora, ci buttiamo anche noi nelle basse acque per ammirare i coralli e i pesciolini colorati. Il resto del pomeriggio lo passiamo al mare in pieno relax.

18/08/11 ISLA MUJERES

Oggi è in previsione un bel giro dell’isola in scooter. Diretti verso sud oltrepassiamo la laguna e diverse spiaggette senza sabbia. Arriviamo a Punta Sur, il punto più orientale di tutto il Messico, la parte che per prima viene scaldata dai raggi del sole. La scogliera è spettacolare, nuda e romantica allo stesso tempo. Sotto il faro ci sono dei resti di un tempio dedicato a Ixchel, la dea della fertilità Maya. L’isola in passato costituiva un punto di sosta per i Maya che erano diretti all’isola di Cozumel, è anche possibile che fosse stata una delle stazioni della rete commerciale del sale. Comunque sia, poco attratti dai resti restrutturati, e ancora meno dalle sculture arrugginite che occupano questo promontorio, entriamo solo per vedere il magnifico panorama che si gode da questa zona. Il paesaggio rispetto a Playa nord è completamente diverso, roccioso, e senza spiaggia, ma con la solita acqua cristallina che caratterizza i Caraibi. Anche senza immergersi è possibile guardare qualche pesciolino colorato che nuota velocemente. Seguiamo il piccolo sentiero pedonale che costeggia gli scogli e arriviamo al Parco Garrafon, dove facciamo un giro veloce e ritorniamo sui nostri passi per prendere lo scooter e dirigerci verso nord. Dalla parte est, non si vedono spiagge, solo scogliere. Percorsi pochi chilometri eccoci di nuovo al centro… il nostro giro è finito. Ci alleggeriamo dello zaino e corriamo in spiaggia dove ci aspetta un lungo bagno tra le acque da sogno. Oggi è l’ultimo giorno di mare, così decidiamo di rimanere in spiaggia fino a tardi!

19/08/11 CITTA’ DEL MESSICO

Lasciare questo posto da sogno sembra una pazzia, ma il nostro tour deve continuare! Con perfetta puntualità atterriamo a Città del Messico, dove prendiamo un taxi che ci accompagnerà nello zocalo evitando l’affollata metropolitana… peccato che non avevamo messo in conto l’affollatissima strada percorsa da una buona parte dei 21 milioni di abitanti della capitale! Ci buttiamo nel primo hotel che incontriamo e dopo una breve sistemazione siamo pronti per quest’enorme metropoli soffocata dallo smog. Iniziamo nel girarci la Plaza de la Costitucion, 240×220 mt… una delle più grandi piazze al mondo, oggi piena di indignados contro il governo di Caldàron. Raggiungiamo il Palacio Nacional che occupa l’intero lato orientale dello zocalo, solo per vedere i murales di Diego Rivera, che adornano la scala principale e il primo piano. Davanti l’immensità di questo “dipinto” si rimane basiti… è uno spettacolo di colori e di storia. Facciamo un veloce giro nella cattedrale metropolitana con l’altare d’orato e raggiungiamo Plaza Santo Domingo. La nostra attenzione viene catturata dalla segreteria dell’ educazione pubblica, un ex monastero che contiene altri murales di Diego Rivera. Lungo due grandi cortili, disposti su due piani, si susseguono 120 pannelli dipinti intorno agli anni ’20 dal grande artista. Vengono rappresentate scene di ordinaria rivoluzione e semipovertà. Come voleva Diego, viene rappresentata “la vera vita della gente”.

20/08/11 CITTA’ DEL MESSICO – TEOTIHUACAN

Grazie all’efficente metropolitana, in breve tempo raggiungiamo la stazione nord per prendere il bus diretto a Teotihuacan, un tempo la città più grandiosa dell’ America centrale. Per arrivare a destinazione impieghiamo circa un’ora. Le rovine si trovano a 2300 mt di altitudine, la giornata è soleggiata peccato solo per la foschia. Percorriamo il grande viale lungo 2 chilometri che conduce verso nord, chiamato il viale dei morti. Dopo aver camminato parecchio, arriviamo alla 3° piramide più grande del mondo: la piramide del Sol. Pensare che è stata costruita senza l’utilizzo di utensili di metallo, di animali da soma e della ruota, è davvero incredibile. Saliamo i 248 gradini che conducono alla sommità della piramide. Arrivati in cima sotto i nostri piedi si apre uno spettacolo a 360° unico! Da quassù si possono vedere tutti i resti di Teotihuacan, e capire in mezzo a che valle sia stato costruito.

Con attenzione scendiamo i gradini e ritorniamo lungo il viale che termina con la Piramide della Luna. Questa costruzione è più piccolina, ma dalla sua sommità si può vedere la particolare piazza in cui si affaccia, contenente altri 12 templi costruiti secondo un simbolismo del calendario mesoamericano. Sinceramente, un po’ provati dalle 3 ore di perlustrazione, decidiamo di ritornare a Città del Messico, prendendo un bus all’uscita.

Una volta arrivati in città prendiamo la metro per Almeda, un piccolo rettangolo verde sommerso da bancarelle e venditori ambulanti. Tutto intorno palazzi di nuova costruzione. Naturalmente il Palacio de Belles Artes, merita una sosta! La sua imponente mole è interamente di marmo bianco, e la sua cupola rossa e gialla non passa di sicuro inosservata! Continuiamo il giro del quartiere visitando il Palacio Postal e passeggiando tra i palazzi coloniali e tra le persone che come noi trascorrono il sabato pomeriggio per le vie del centro, tra negozi e storia. Attirati dall’altezza della Torre Latina Americana, decidiamo di salire fino al suo 42esimo piano, dove c’è un ottimo “miradores” sulla città. Vedere tante case, ammassate non solo nell’estesisima valle, ma anche sulle pendici e nelle colline adiacenti, è impressionante! Prima di ritornare in albergo ci godiamo lo spettacolo di due ragazzi in rollerblade. Più di una volta abbiamo osservato gli artisti di strada intenti nel loro lavoro… sono semplicemente bravissimi!

21/08/11 CITTA’ DEL MESSICO

Aiuto! Ultimo giorno da turisti spensierati! Cercasi urgentemente voglia per ritornare in Italia!

Andiamo a prendere la metropolitana per raggiungere il Museo Casa Estudio Diego Rivera Y Frida Kaholo. La fermata del bus ci lascia 1 Km prima di questa “attrazione”, quindi con la cartina in mano ci avventuriamo nei quartieri residenziali. Saliamo una lunga via costeggiata da ville e negozi di lusso, fino a raggiungere la riconoscibile casa di Frida e Diego. Questa residenza venne utilizzata come atelier e i due amanti abitavano in due edifici separati, comunicanti solo da una passarella. La casa rossa di Diego mantiene ancora lo studio e la camera da letto.

Nella casa azzurra di Frida, invece è rimasto ben poco.

Ritorniamo alla fermata dei bus per raggiungere la Casa Azzurra di Frida Kahlo, che si trova nel quartiere di Coyoacan. Anche qui c’è da percorrere un bel pezzetto di strada a piedi, però questa tappa è fondamentale per capire la figura della pittrice. L’abitazione è piena zeppa di cimeli e di effetti personali. Il giardino è armoniosamente bello, è un vero eden al centro della metropoli.

Usciti da questo emozionante giro, decidiamo di andare verso il mercato di Coyoacan dove ci accolgono sempre i colori vivaci della frutta, verdura, carni, vestiti, giocattoli e chi più ne ha più ne metta! Un dedalo di negozi ambulanti che ti disorientano. Ritorniamo verso la metropolitana per prendere le linee che ci condurranno al museo Nazionale di Antropologia. Dopo una lunghissima camminata arriviamo al museo. E’ un vero peccato aver lasciato questo museo per ultimo dopo una giornta così piena, e con tanta stanchezza sulle spalle! Ci godiamo il più possibile questo tuffo nel passato. Davvero sfiniti ritorniamo in albergo per preparare tutto il dovuto per domani, per il lungo viaggio che ci farrà atterrare nella nostra realtà. Anche questo meraviglioso viaggio è terminato troppo velocemente…

*Consigliamo a tutti coloro che siano interessati a questo viaggio di usufruire dei bus, perché sono puliti, in orario e comodissimi. Unico lato negativo il freddo glaciale all’interno dell’abitacolo. Portate con voi maglioni e pantaloni lunghi… anche se fuori è un caldo afoso!

*Non ci siamo mai divisi dalla nostra Lonely Planet, che si è rilevata oltre che utile, aggiornata, e perfetta per le indicazioni sui mezzi di trasporto.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche