Grecia e Turchia

Lunedì 1 agosto 2005 Ora 8.50, finalmente si parte. [km.278] Prendiamo la tangenziale a Casalecchio, perché in autostrada c'è un incidente, ma all'altezza di Borgo Panigale anche noi siamo in fila. Non è però completamente bloccata, così alle 9.20 imbocchiamo l'A14 a San Lazzaro. Le bimbe ascoltano le favole e noi i nostri CD. Ad Ancona...
Scritto da: rajo81
grecia e turchia
Partenza il: 01/08/2005
Ritorno il: 28/08/2005
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
Lunedì 1 agosto 2005 Ora 8.50, finalmente si parte. [km.278] Prendiamo la tangenziale a Casalecchio, perché in autostrada c’è un incidente, ma all’altezza di Borgo Panigale anche noi siamo in fila. Non è però completamente bloccata, così alle 9.20 imbocchiamo l’A14 a San Lazzaro.

Le bimbe ascoltano le favole e noi i nostri CD.

Ad Ancona Nord facciamo gasolio (€70.94). Alle 12 siamo al porto. Vado subito a fare il check i. Me la cavo abbastanza in fretta. Alle 12.15 torno al camper. Siamo sotto il sole, fa caldo. Giochiamo un po’ a carte per ingannare l’attesa.

Alle 13 pranziamo mentre entra in porto la nostra nave. Sul molo vediamo i vicini di casa di mia cognata, i Binda, incontrati per caso anche lo scorso anno in Norvegia, incredibile!!!! Alle 14 cominciano le operazioni di imbarco. Purtroppo finiamo nel posto più chiuso del ponte. Stupidamente non protestiamo. Si muore di caldo. Facciamo un giro per la nave. Al bar prendiamo un caffè freddo e un succo d’arancia (€5) poi torniamo in camper. Riposiamo un poco, ma poi cominciano i problemi perché ad alcuni camper vicino a noi non fun-ziona la luce (il cavo) per cui facciamo a turno col nostro vicino, perché non gli si deteriori la roba in frigo. Un signore (tedesco?) ci chiede di attaccarsi con una prolunga ad una nostra presa inter-na. Accettiamo, ma appena si attacca, ci salta il salvavita, per cui dobbiamo speigargli che non possiamo farlo attaccare. Per fortuna, dopo un poco arrivano gli addetti della nave e riescono a far funzionare tutti gli attacchi.

Pietro e le bimbe vanno a fare un altro giro in nave e le bimbe riescono a bagnarsi un attimo nella piscina, prima che la chiudano.

Cena fredda che avevo preparato a casa (in nave non si può usare il gas), poi un film in TV. Dopo proviamo a dormire, ma il caldo è davvero infernale, malgrado accendiamo il ventilatore.

Io provo a mettermi sul divano, vicino alla finestra aperta. Metto anche Carolina sul divano della dinette e Camilla a letto con Pietro in mansarda, perché i letti a castello sono un vero forno.

All’una di notte Camilla piange e si lamenta per il mal di testa. Una pezza fredda in fronte l’aiuta poco dopo a riaddormentarsi.

Martedì 2 agosto 2005 Se Dio vuole, arrivano le 8.00 del mattino (ora greca, in Italia sono le 7.00) e attracchiamo ad Igoumenitsa. Facciamo colazione nel piazzale del porto, poi partiamo.

Tutti contenti prendiamo l’autostrada verso Ioannina, ma dopo 15km. Festa finita. Spariscono an-che le indicazioni. Grazie alla cartina, andiamo verso Nehori, per poi riprendere la vecchia statale.

Visitiamo Ioannina, dopo avere messo il camper in un parcheggio a pagamento sul lungolago (€6 per tutto il giorno), c’erano anche dei posti dove parcheggiare in strada, ma visto che il camper è nuovo, abbiamo preferito non rischiare. Alle 12.30 torniamo al camper. Purtroppo è al sole e non è il caso di mangiare dentro, quindi prendiamo la strada per Metsovo e al primo spiazzo ampio e all’ombra ci fermiamo per pranzo.

Riprendiamo il cammino sulla E92 alle 14.30. Ogni tanto i semiassi ci ricordano della loro esisten-za.

Ci fermiamo al Passo Katara a riempire le bottiglie di acqua da bere ad una fontana da cui sgorga davvero gelata.

Alle 17 circa siamo a Kastraki, sotto le Meteore, al Camping Vrachos (€24). Ci facciamo un bel bagno in piscina, la doccia, poi andiamo a cena al ristorante del campeggio (€34,50).

Tornati al camper, le bimbe guardano un film e noi, seduti fuori sulle sedie “presidenziali” beviamo il caffè e studiamo cosa faremo domani.

Alle 23 si va a nanna, ma il caldo è ancora pesante. Prendiamo sonno bene solo verso l’alba.

Mercoledì 3 agosto 2005 Sveglia alle 7.30. Facciamo CS usando il tubo della Fiamma perché col nautico altrimenti non si riesce, non c’è griglia ma un foro.

Alle 8.40 siamo alla Megalo Meteora. Meno male che siamo arrivati presto, il posto per parcheg-giare non è molto. Entriamo a visitare il monastero, uscendone solo alle 10.20. Molto bello e inte-ressante, anche se immagino debba essere faticoso fare tutte quelle scale col sole alto!!! Mentre usciamo vediamo che sta arrivando un sacco di gente, compresi alcuni bus turistici. E’ stato saggio venire così presto alla mattina.

Al primo distributore che incontriamo dopo essere ripartiti, facciamo gasolio. Vista la gentilezza del gestore, ne approfittiamo anche per rifornirci d’acqua.

Alle 11 ripartiamo in direzione di Larissa. La strada è molto bella e panoramica. Ci fermiamo in un banchetto lungo la strada per comprare un melone, poi continuiamo ancora.

Alle 12.15, superata Larissa, prendiamo la E75 per Katerini.

Un po’ prima di Platamonas l’autostrada finisce. Paghiamo il pedaggio (€3,30) poi continuiamo ancora. Abbiamo promesso alle bimbe di fermarci sul mare.

Dopo aver percorso tutto il lungomare di Platamonas, che ci ricorda un po’ quello di Cesenatico, la strada torna verso l’interno, ma poi nuovamente su di un lungomare, pieno di campeggi. Per fortuna vediamo l’indicazione per un “Beach Bar” che ha un enorme parcheggio sterrato e abbastanza all’ombra. Pietro va a chiedere se ci sono problemi se ci fermiamo per il pranzo e per andare un po’ in spiaggia nel pomeriggio. Risposta: no problem. Certo non è una spiaggia come quelle che noi solitamente amiamo (isolate, selvagge e deserte) ma accontentiamo le bimbe e nel frattempo continuiamo ad avvicinarci alla penisola Calcidica.

Pranziamo “alla greca” verso le 14, poi facciamo un riposino in spiaggia, all’ombra. Verso le 16 ci spostiamo in riva al mare. Le bimbe fanno un bagno quasi ininterrotto fino alle 19. Doccia veloce, poi, alle 19.30 si riparte.

Decidiamo di andare a vedere Vergina, che la Guida Routard (che in tanti viaggi ci ha sempre consigliato bene) definisce splendida.

E’ un luogo archeologico di recente scoperta, che contiene la tomba di Filippo II il Macedone, padre di Alessandro Magno.

Seguendo le indicazioni, arriviamo al sito, dove troviamo anche un P privato per camper e bus in asfalto, quasi pari. Mentre stiamo cenando, la proprietaria del parcheggio, una signora tedesca, viene a chiederci se desideriamo fermarci per la notte e se abbiamo bisogno di attaccarci alla 220v. Ci avvisa anche che alle 23 chiude il cancello del parcheggio.

Ringraziamo per la gentilezza e salutiamo. Finiamo di cenare e verso le 23 andiamo a dormire.

Giovedì 4 agosto 2005 Sveglia alle 7 perché il museo e il sito archeologico aprono alle 8.

Dopo colazione, a piedi, andiamo all’ingresso che dista circa 400 metri dal parcheggio. Facciamo il biglietto (€ 16 due adulti, bambini gratis).

Il museo è davvero splendido, molto suggestivo, concepito davvero bene. I reperti lasciano senza fiato. Bellissimo il contrasto tra il buio delle sale e i gioielli e i manufatti d’oro trovati nelle tombe.

Usciti paghiamo il parcheggio (€ 3) poi riprendiamo la strada e nel paesino successivo che incon-triamo, vedendo che c’è mercato ci fermiamo. Pietro si compera dei bermuda ed un gilet, mentre io acquisto del peperoncino, della frutta e 10 uova. dopo che le bimbe hanno giocato un poco nel piccolo parco giochi vicino a dove avevamo par-cheggiato, alle 11 ripartiamo, approfittando anche del fatto che il cielo è diventato nuvoloso.

Paghiamo €4,30 di autostrada. Arriviamo a Nea Moudania alle 12.40 circa e ci fermiamo per pran-zo nel parcheggio di un Lidl, così ne approfittiamo anche per fare un po’ di spesa. Durante il pranzo io e Pietro facciamo un “consulto” e, visto quanto riportano gli altri diari di viaggio e le varie guide, decidiamo di saltare la penisola di Kassandra e di andare direttamente a quella di Sithonia. Alle 14 quindi si riparte. Facciamo gasolio. Il primo pezzo di Sithonia ci scoraggia un poco (versante verso il monte Athos), ogni accesso alle spiagge o c’è un camping o un hotel.

Girata la punta meridionale, la situazione comincia a migliorare, dopo Toroni, cominciamo a vedere punti dove ci si potrebbe anche fermare. Poco lontano da Porto Carras, imbocchiamo una strada sterrata che indica, a 1 km, dei bungalows, ma proseguendo dopo di essi si trovano altre 2 spiagge. La prima ha un piazzale per la sosta in alto, a lato della strada, e sulla spiaggia ci sono 5 o 6 tende. La seconda permette di accedere direttamente in spiaggia ed è occupata solo da un camper tedesco e da un’auto con una coppia di ragazzi polacchi. Situazione ideale. Ci piazziamo, i tedeschi a un lato, i polacchi in mezzo e noi all’altro lato.

Unico problema: fondale pieno di ricci. Me li pianto subito in un piede. Passiamo il resto del pome-riggio in spiaggia in totale relax. Le bimbe giocano felici. Verso sera, piccole pulizie al camper, doccia per tutti, estrazione delle spine di riccio con ago sterilizzato dal mio piede, poi, alle 20, preparo la cena. Dopo una bella partita a Monopoli andiamo a dormire, con una brezza leggera molto piacevole, che entra dalle finestre della mansarda e dagli oblò. Ci copriamo col lenzuolo.

Venerdì 5 agosto 2005 Stanotte c’è stato un temporale. Nessun problema, il cielo è di nuovo sereno. Mi sveglio alle 7.40 dal caldo. Esco, apro il tendalino, tiro fuori le sedie e mi rilasso a leggere fino alle 8.30. Dopo colazione Pietro va con Ira a fare un giro, anche esplorativo. Io e le bimbe restiamo in spiag-gia, loro giocano e io mi rilasso e leggo. Verso le 11 viene un po’ nuvolo e tuona in lontananza. Verso mezzogiorno, arriva sulla spiaggia un camper italiano, un Wingamm, con una famiglia della zona di Bassano del Grappa, papà Ruggero, mamma Martina e Adele, di sei anni, e una bassotti-na di nome Peggy. Ci chiedono se disturbano, poiché si sono fermati vedendo le nostre figlie, poiché Adele ha una gran voglia di trovare delle bimbe con cui giocare. Figuriamoci!!! Anche le nostre ne sono ben felici! Passiamo insieme il pomeriggio, mentre le bimbe giocano tranquille. Ceniamo anche insieme, fuori dal nostro camper, ma poi scoppia un forte temporale che ci costringe a correre nei camper. Verso le 22.30 Camilla si lamenta e piange per il male all’orecchio. Le mettiamo le gocce, una supposta e poi andiamo tutti a dormire.

Sabato 6 agosto 2005 Sveglia piuttosto presto. A Camilla fa ancora male l’orecchio. Operazioni varie di riordino e pulizia del camper, vanificate completamente da Ira che fa il bagno in mare, si sdraia nella sabbia e poi sale a bordo.

Dobbiamo trovare acqua per riempire i serbatoi. Ci scambiamo i cellulari con la famiglia di Bassa-no, poi noi verso le 10.45 partiamo. Finiamo il periplo di Sithonia, qualche posto adatto alla sosta in riva al mare lo vediamo, ma è molto vicino e ancora non abbiamo trovato acqua. Ci siamo anche accorti che una delle due batte-rie servizi non tiene per niente la carica, quindi dobbiamo “girare” un po’ per caricare bene l’unica che funziona. Facciamo un poco di spesa di alimentari e proseguiamo ancora. Circa a Pirgadikia, sul lato destro della strada, vediamo una “psarotaverna” con parcheggio. Visto che è l’una passa-ta, ci fermiamo a pranzare.

Caraffa di vino, acqua minerale, insalata greca, tsaziki, tre porzioni di calamari fritti e tre patate fritte, ci saziano abbondantemente. Sarebbe anche un buon posto per fermarsi, anche la notte, ma è presto, quindi proviamo a prose-guire. Arriviamo sino ad Ourianopoli, al confine col Monte Athos, ma non ci sono posti adatti a noi.

Troppo turistico e attrezzato. Decidiamo quindi che, considerando anche il male all’orecchio di Camilla che sconsiglia per oggi di farle fare il bagno in mare, oggi cercheremo di avvicinarci il più possibile alla Turchia.

Alle 15.30, verso Nea Roda, ci fermiamo un po’ all’ombra, per riposare. Alle 17 ci svegliamo, ci facciamo un caffè e ripartiamo. Direzione Stratoni. Facciamo gasolio. Finalmente, alle 19.30 siamo nel parcheggio indicato da Onofrio, dopo il bivio per Kariani, sulla destra della E90, sul mare. A Pietro però non piace molto, perché ci sono parecchi camion, che fanno parecchio rumore, perché sono di quelli col cassone frigorifero. Va allora a piedi a vedere se c’è qualcosa di meglio in una stradina che parte dal parcheggio. Niente. Vediamo almeno di allon-tanarci dai camion. Ceniamo, nel frattempo quasi tutti i camion se ne vanno. Passeggiata sulla spiaggia con foto alle bimbe in versione “sirenetta”, poi, dopo cena, una partita a memory. Dopo le bimbe e Pietro guardano un film mentre io vado a dormire, poiché mi è scoppiato un forte mal di testa.

Domenica 7 agosto 2005 Sveglia alle 9.30 perché, nonostante siamo sotto il sole, c’è vento e non fa caldo, quindi abbiamo riposato a lungo. Quando scendiamo dal camper, veniamo “accolti” da una cucciolona di dober-mann che vuole giocare con Ira e con le bimbe. Forse appartiene a dei signori che hanno una mega-caravan parcheggiata poco lontano, sulla spiaggia.

Decidiamo di fermarci fino all’ora di pranzo, poi vedremo di proseguire ancora.

Verso mezzogiorno, mentre io sono in camper con Carolina a preparare il pranzo, veniamo lette-ralmente “circondati” da un “branco” di camper italiani che stanno andando in Turchia. Aiuto!!! Ci hanno detto che sono 17 camper, hanno organizzato tutto, compresa la guida turca. Alle 13.30, mentre anche noi stiamo per ripartire, vengono richiamati all’ordine dal capo-branco, e si rimettono in marcia. Anche noi, appunto, ripartiamo, salutando la cagnolona della spiaggia (da Camilla ribattezzata Athena) con un poco di malinconia. Io e Pietro l’avremmo portata a casa con noi. Era il cane ideale ….. Fa paura ma in realtà è buonissima. Speriamo che qualcuno che non ha tutte le nostre limitazioni lo faccia.

Alle 15.30 siamo a Xanti, prima di riprendere l’A2 verso la Turchia, entriamo un attimo in città per cercare un bancomat e così ritiriamo con entrambe le carte.

Verso le 17 siamo alla frontiera. C’è un po’ di file, che inizia circa 200 metri prima del confine turco. I greci ci hanno fatti passare senza controllare nulla, ci hanno solo salutato con la frase “Ah … italiani … Alessandro Del Piero!!”, da noi commentata con un “cal porz d’un juventein”!! Alle 18 le pratiche sono state sbrigate (Pietro si è “infiltrato” nel gruppo dei camperisti organizzati, che avevano una procedura facilitata) e usciamo dalla frontiera più leggeri di €40 pagati per i visti.

Facciamo il pieno al primo distributore, pagando circa 85 milioni di lire turche con la VISA (circa €54,85) e cambiamo anche €50 tramite il ragazzo del distributore (€ 1 = 1.550 YTL nuove lire turche – 1 YTL = 1 milione lire turche).

ci dirigiamo al Parco Nazionale Yarimadasi Milli, prendendo la E90, che passa da Gelibolou e poi verso Kabatelpe, quindi, all’ultimo bivio, invece di andare ai traghetti per Gokceada, giriamo a de-stra e dopo circa 2km ci troviamo davanti a una specie di mausoleo, che finisce diritto sulla spiag-gia. Sono le 20.15, ci fermiamo e io metto sul fuoco l’acqua per la pasta. Dei signori turchi, che stanno cenando in auto di fianco al nostro camper, ci offrono delle fette di cocomero. Ricambiamo con una bottiglia di vino (che gradiscono molto) e del caffè appena fatto. Per finire, prima di andarsene, ci regalano anche dei pomodori e dei peperoni.

Sul molo c’è anche una cagnetta randagia, cui diamo gli avanzi della nostra pasta.

Dopo cena, partite a memory a ripetizione e poi a letto, cullati dal rumore delle onde.

Lunedì 8 agosto 2005 Camilla si svegli alle 8, vede dei pescatori sul molo e strappa a Pietro la promessa di provare a pescare dopo colazione.

Stamani, verso le 7 è di nuovo “morta” la batteria nr.2. Arrivano anche i cuccioli, due, figl della cagnetta di ieri sera. Dò loro del latte e dei croccantini, poi lascio per la mamma del pane secco bagnato nel latte. Pietro e Camilla provano a pescare. Lavo i piatti mentre Carolina continua a dormire e Ira dà la caccia alle mosche in camper.

Finalmente si sveglia anche Carolina e fa colazione. Pietro e Camilla tornano, ovviamente non hanno preso niente. Alle 10.20 ripartiamo, verso Cannakale. A Eceabat, compriamo pinne e boccaglio per Camilla e anche del pane fresco. Prendiamo il traghetto per Cannakale (46 milioni LT = € 29,67) che parte subito. [km1.866] Sono le 11. Alle 11.30 siamo dall’altra parte dello Stretto dei Dardanelli. Prendiamo la statale verso Izmir. A un certo punto, volendo fare la costa, prendiamo a destra il bivio per Kumkale. Attraver-siamo il paese, credendo di andare verso Yenikoy, ma probabilmente sbagliamo qualcosa, ci ritroviamo su di una stretta strada dalla pavimentazione a blocchi, che ci sembra molto antica. Siamo molto vicini a Troia, secondo la nostra cartina. Un po’ di difficoltà incrociando altri veicoli, quasi tutti trattori che trasportano pomodori, poi finiamo in una zona militare. La strada, infatti, termina contro una caserma, costruita attorno a dei ruderi, forse coevi di Troia. I soldati ci sorrido-no e ci permettono di fare manovra nel piazzale accanto alla caserma, dal quale vediamo bene anche un po’ di ruderi.

Tutti ci indicano e consigliano di tornare sulla statale.

Alle 14 siamo all’imbarco per l’isola di Bozcaada. Si partirà alle 15. Il fatto è che non abbiamo mo-neta locale per pagare il traghetto. Un signore gentile ci cambia il necessario per il traghetto (circa €34 tariffa A/R). Intanto, nell’attesa, mangiamo dei panini. Alle 14.45 ci mettono in fila sul molo. Si parte puntuali. Alle 15.45 sbarchiamo a Bozcaada. Parcheggiamo in un parcheggio custodito alla destra della strada in cui si scende dal traghetto (€ 3,10 tutto il giorno) e corriamo in banca a cambiare degli euro (cambio a circa 1610 YTL per 1 €) e facciamo spesa di acqua, pane e vino.

Ci facciamo quindi tutto il periplo dell’isola, scoprendo anche dei paesaggi fantastici, tipo in cima ad una collina, pale eoliche, un faro, e il nulla. Incontriamo Onofrio proprio poco dopo la spiaggetta dove abbiamo deciso di fermarci per la notte.

Due chiacchiere e poi, salutati tutti, andiamo a sistemarci. La prima spiaggia, che ci era piaciuta molto, ci accorgiamo che ha un grosso difetto: una specie di pozzo, scoperto e senza protezione, proprio vicino a dove si parcheggia, con le bimbe e Ira è una cosa che ci fa molta paura, per cui torniamo indietro, in uno spiazzo vicino, lungo la strada, vicino a delle case e a una specie di resi-dence-camping con ristorante, dove andiamo a cena (1 pollo arrosto, 2 insalate, alici marinate, due pesci arrosto acqua e vino) per circa €42,23. Tornati al camper, caffè e poi tutti a nanna, le bimbe ad ascoltare le favole, io a leggere e Pietro, ovviamente, dorme.

Martedì 9 agosto 2005 Sveglia alle 8.30. Stanotte, in certi momenti, abbiamo dovuto chiudere la finestra perché avevamo freddo. Dopo colazione metto a bagno un po’ di bucato, ma decidiamo però di spostarci perché c’è troppo vento e non si riesce a stare fuori dal camper. Troviamo una bella caletta e ci mettiamo proprio in riva al mare.

Sulla cartina è indicata come Acquarius e anche qui c’è vento, ma un po’ di meno. L’acqua è limpi-dissima. Mattinata in spiaggia. Dopo pranzo, considerando che, grazie al vento, con le finestre aperte e le tendine ad oscurare si sta bene, mega – riposino in camper. Torniamo in spiaggia alle 17 e ci stiamo fino alle 20. Pietro e le bimbe provano anche a pescare.

Per cena faccio un bel sugo con i pomodori e i peperoni che ci avevano regalato i signori turchi al parco nazionale. Dopo cena memory e tombola, poi a letto. Tira molto vento, il camper ondeggia addirittura.

Mercoledì 10 agosto 2005 Sveglia alle 7.30 perché, Ira piange che vuole uscire. Abbiamo avuto freddo e usato addirittura le copertine di lana. Riprendiamo tutti sonno. Ci sveglia alle 9.30 e decidiamo di cambiare spiaggia, causa vento. Ovunque, in tutta l’isola, il vento è molto forte, per cui decidiamo di tornare sulla terraferma. Smontato tutto andiamo verso il porto alle 13.30. mangiamo in uno dei tanti ristorantini intorno al porto (€19,56) dopo aver lasciato il camper nello stesso parcheggio dell’altro giorno. Compriamo da bere delle coca cole fresche e ci mettiamo in fila sul molo.

Alle 16.30 parte il traghetto e alle 17.10 siamo a Geikly. Prendiamo per Ezine e ci immettiamo sulla statale, in direzione di Izmir. Le bimbe dormono.

Dopo un poco vediamo uno spiazzo con una fontana e ci fermiamo, per fare acqua. La fontana è “presidiata” da un ragazzino che vende meloni, ne compriamo uno, poi gli regaliamo un pacchetto di chewing gum, poi lui chiede della cioccolata e gliela diamo, capiamo quindi che chiede in regalo delle magliette e altro abbigliamento, fingiamo un po’ di non capire, perché abbiamo l’impressione che lo faccia d’abitudine, con tutti i turisti, non perché ne ha davvero bisogno. Andiamo oltre, senza finire di riempire i serbatoi, anche perché l’acqua scende veramente molto piano.

Poco dopo, ad un distributore, facciamo gasolio e finiamo di fare acqua. Continuiamo per la statale, notando parecchi chioschi dove la gente mangia e dove si vendono olive. Infiliamo quindi una strada costiera stretta, piena di campeggi “turchi”, nel senso che un camper non riesce nemmeno ad entrarci. Alla fine, arriviamo alla Assos moderna, che ha un lun-gomare pieno di ristoranti con campeggio annesso. Noi però saliamo verso la zona archeologica. Circa 1 km prima del paese, c’è una grande spianata e lì ci mettiamo. Cena, film e a letto. Una macchina della Polis, verso mezzanotte, ci gira intorno e se ne va. Giovedì 11 agosto 2005 Sveglia, colazione, poi subito a visitare Assos. Paghiamo il parcheggio sotto le mura (pochi posti, arrivare presto) 3 milioni di lire turche e anche l’ingresso alle rovine per me e Pietro (10 milioni). Il tempio di Athena è davvero fantastico, il panorama ancora di più.

Scendendo tra le bancarelle comperiamo un pezzo di sapone artigianale, poi contrattiamo per una tovaglia, che riusciamo a prendere per 15 milioni, dopo che ce ne avevano chiesti 20.

Finita la visita del sito, riprendiamo la nostra marcia e percorriamo la 550. A Edremit troviamo un grosso supermercato, di standard europeo, così facciamo una bella spesa. Decidiamo di viaggiare fino a Pamucak, quindi, dopo pranzo – fermata veloce sotto un albero – continuiamo, mentre le bimbe dormono. Qualche problema nell’attraversare Izmir, ma basta seguire le indicazioni in verde per Aydir, che ce la si fa.

Usciamo dall’autostrada, seguendo le indicazioni per Selcuck, poi Efeso e Pamucak. Anche due gentilissimi soldati della jandarma, ci confermano che la spiaggia citata nell’articolo di Plein Air c’è, ma non c’è quasi posto, perché la parte battuta e bagnata è poco, quindi decidiamo per il camping.

Non è male. Contrattiamo per 20 milioni al giorno tutto compreso (circa € 12,42). Ci mettiamo sotto gli eucalipti, vicini alla spiaggia. Attacchiamo la 220 v, una bella doccia e poi al ristorante del cam-ping Dereli. Mangiamo molto bene (€ 29,55 circa). Facciamo conoscenza con dei signori di Imperia che hanno un Laika Kreos, venduto loro proprio da Gianpaolo. Dividiamo il tavolo e facciamo un po’ di conversazione.

Dopo cena, salutiamo e andiamo a dormire perché le bimbe sono stanche.

Venerdì 12 agosto 2005 Sveglia con comodo alle 9.00. Mattinata in spiaggia. Verso le 14, mentre io e Pietro dormivamo sulle brande subito fuori dal camper, una zingara, chiedendo a Camilla un bicchiere d’acqua, mi ha rubato il portafoglio. Soldi non ce n’erano quasi, forse l’equivalente di due o tre euro, ma VISA, PATENTE, CARTA D’IDENTITA’, TESSERE SANITARIE MIA E DELLE BIMBE, TESSERE VARIE DEI SUPERMERCATI, AGIP,ECC. E BUONI PASTO.

Pomeriggio perso con la jandarma a fare la denuncia, mentre Pietro resta in spiaggia con le bimbe. Un signore turco gentilissimo, insegnante di inglese e guida turistica, studente autodidatta di italia-no, mi aiuta e mi fa da interprete. Constatiamo che Ira, che dormiva a fianco a noi, si è dimostrata ancora una volta “cane da guar-da”. Sabato 13 agosto 2005 Ci svegliamo verso le 8 poi, prese informazioni alla reception del camping, decidiamo di andare a visitare Selcuck utilizzando il minibus pubblico che passa proprio davanti al campeggio (circa 6 milioni di lire). Arrivati in città, per prima cosa visitiamo la Basilica di San Giovanni Evangelista, dove vi è anche la sua tomba, benché la Basilica stessa sia piuttosto in rovina, pagando l’ingresso solo noi adulti (8 milioni LT). Poi giriamo un poco a piedi per il paese, bellissima e freschissima una fontana, molto caratteristica, proprio di fronte alla moschea. Viene utilizzata dai fedeli per “purificarsi” prima di entrare nell’edificio sacro. La usiamo anche noi, ma per rinfrescarci e fare il pieno di acqua nelle bottiglie che ci portiamo sempre dietro.

Continuando la nostra mattinata, ci immergiamo nel mercato settimanale. Che colori, che profumi, che folla, … che caos. Notiamo che anche i locali trattano sul prezzo, per cui ci togliamo ogni scrupolo nel farlo anche noi, per loro è normale. Per prima cosa comperiamo per Pietro (e anche per me, visto che sono assolutamente intercambiabili) due camice in cotone naturale, una bianca e una color crema, senza collo e molto “turche” per la “folle” cifra di circa 11 euro. Mi lascio poi anche tentare da un completo per donna “musulmano” composta da casacca lunga e pantaloni ricamati. Gli acquisti continuano, compero anche un portafoglio, per sostituire quello che mi hanno rubato. Giriamo ancora per il mercato, anche per curiosare tra le strane cose che vengono vendu-te, molto diverse da quelle che si trovano da noi. Ci colpiscono, in modo particolare, i venditori di tabacco sfuso. Ci guardiamo e pensiamo “… se ci fosse Adriano!!!…” Rientriamo al camping utilizzando di nuovo il minibus pubblico, dopo esserci fermati un poco in un chiosco a mangiare un panino e bere qualche bibita fresca.

Nel pomeriggio, un bel riposino, abbiamo tanto camminato che anche le bimbe si riposano volen-tieri. Memori della brutta esperienza di ieri, però, mettiamo al sicuro i portafogli e chiudiamo la porta del camper. Più tardi relax in spiaggia e bagni vari.

Doccia, cena e a letto presto.

Domenica agosto 2005 Abbiamo deciso di fermarci ancora, perché siamo venuti a sapere che domani, giorno di Ferrago-sto, festa dell’Assunta, alla casa di Maria ci sarà una Messa.

Oggi però sveglia alle 7.30 per visitare le rovine di Efeso prima che faccia troppo caldo. Di nuovo minibus preso davanti al campeggio fino a Selcuck, dove ci rechiamo anche al bancomat a ritirare dei contanti (davanti al pronto soccorso). Prendiamo quindi il minibus per Efeso (3 milioni LT) che però ci scarica a circa 1 km dall’ingresso delle rovine. Ci incamminiamo a piedi anche perché proviamo a chiedere a dei taxisti, che chiedo-no cifre folli (specie considerando gli standard turchi) 10 milioni LTR per fare 3km fino all’ingresso superiore delle rovine. Per non camminare troppo sulla strada entriamo dall’ingresso inferiore (2 adulti 30 milioni LT). Prendo anche una audioguida, in inglese (8 milioni LT) in modo da capire qualcosa di più e spiegarla soprattutto alle bimbe, in modo che non si annoino troppo.

Il sito è certamente molto bello ed imponente, anche se ci sono sempre i soliti problemi di trascu-ratezza ed incuria.

Specie i rifiuti. Abbiamo notato che i turchi non hanno nessun tipo di sensibilità nei confronti del-l’ambiente. Per loro è normale bere una coca-cola e gettare la lattina dal finestrino dell’auto … Torniamo al campeggio con un altro minibus che fortunatamente ci carica proprio davanti all’in-gresso, dopo una breve attesa (6 milioni LT).

Pranziamo leggeri. Riposino per ritemprarci dalle fatiche culturali. Pomeriggio in spiaggia in tutto relax.

Io leggo. Ho già finito due libri di Camilleri, con Montalbano. Finisco sempre per divorarli. Prima di cena doccia per tutti, compresa Ira. Mentre Camilla fa un poco di compiti, noi cominciamo a smontare un poco di cose, in modo da partire presto domattina. Cena al ristorante del campeggio (61 milioni LT) mangiando bene, ma troppo.

Carolina si addormenta al ristorante, in braccio a me.

Saldiamo il conto del campeggio (80 milioni LT per 4 giorni, tutto compreso). Andiamo a dormire piuttosto presto, perché devo dire che oggi è stata una giornata piuttosto stancante.

Lunedì 15 agosto 2005 Ci svegliamo verso le 7.00. Camilla ha di nuovo male all’orecchio. Andiamo per prima cosa a scaricare nel CS del campeggio. Lo scarico non è per niente comodo, un tombino su di un marciapiede rialzato, interno di circa 4 metri davanti ai bagni. Non ci si arriva col camper, bisogna usare la Roll-tank anche per le acque grigie. Una signora brontola con Pietro in inglese. Io credevo che fosse perché le grigie, al primo scarico avevano debordato un pochino sulla sabbia, invece era perché, secondo lei, il camper era in mezzo ai piedi per andare in bagno. La mandiamo sottovoce affan … Poi partiamo.

Alle 8.30 siamo alla Casa di Maria, che si trova su di una collina, a circa 6 km. Da Efeso (bivio ben segnalato sulla strada per Aydin). Paghiamo per due adulti (22 milioni LT) e ci mettiamo nel como-do parcheggio, anche all’ombra. Alle 9.10 svegliamo le bimbe e facciamo colazione. Andiamo a visitare la Casa di Maria, dove accendiamo 3 candele votive e diciamo una preghiera per tutti i nostri cari. Riempiamo una bottiglia alla Fonte di Maria e assistiamo alla Messa.

Cosa strana, al termine della funzione, non viene distribuita l’Eucarestia, ma del pane comune benedetto, viene dato a tutti, indipendentemente dal fatto che abbiamo o meno l’età per fare la Comunione.

Compriamo anche un piccolo rosario rosa, lo bagniamo nell’acqua della Fonte per protarlo alla Ludovica, figlia di Angelo e Simonetta, catechisti di Camilla, che non sta bene. Prendiamo anche una bottiglietta con l’acqua per la mia mamma. Alle 11.30 partiamo. Prendiamo per Kusadasi, dopo essere tornati a Selcuck. A Davutlar compe-riamo pane, latte e acqua. [km.2.508]. Entriamo quindi nel Milli Park “Dilek Yarmadasi”, pagando come un minibus (20 milioni LT). Purtroppo ci viene detto che non si può pernottare all’interno del parco, alle 20 bisogna uscire.

Peccato perché il posto è bello e tranquillo, con un mare splendido.

Pranzo leggero poi un breve riposino.

Bagno (non per Camilla che ha ancora male all’orecchio) e a malincuore, alle 17.30 ripartiamo. Decidiamo che proveremo ad arrivare a Pergamo per la notte.

Alle 19 riprendiamo l’autostrada per Izmir. Alle 19.30 siamo ad Izmir e usciamo dall’autostrada. Seguiamo le indicazioni per Cannakale. Alle 20.30 siamo fuori da Izmir. In un “autogrill” lungo la strada, a circa 80 km da Izmir, tra Menemen e Aliaga, ci fermiamo a fare il pieno di gasolio. Visto che c’è una lokanda, dei camion fermi ed è bene illuminato, oltre al fatto che il benzinaio rimane aperto tutta notte, chiediamo se possiamo fermarci nel piazzale, vicino al ristorante a dormire. Risposta del benzinaio: non problem. Lasciamo quindi una piccola mancia al ragazzo della pompa. Martedì 16 agosto 2005 Verso l’una di notte bussano alla porta del camper. E’ la jandarma. Pietro scende e gli dicono che non è sicuro dormire qui. Sgridano anche il benzinaio per averci detto che non c’erano problemi. Ci vestiamo e partiamo. A questo punto andremo a Pegramo. Ci arriviamo verso le 1.45. Ispezionia-mo il parcheggio dell’Asklepeion, ma è isolato e deserto, non ci fidiamo. L’acropoli … Le indicazio-ni mandano verso una stradina stretta … Di notte non è che ci fidiamo molto. Scendendo dall’Asklepeion, sulla destra, è indicata la presenza della caserma della jandarma. Subito prima della caserma, c’è un grande P sterrato e illuminato, a pagamento di giorno. Ci mettiamo lì. Notte comunque agitata, sia per il rumore, sia per il fatto che Camilla ha febbre e male all’orecchio.

Sveglia la mattina alle 8.30, colazione poi partiamo alle 9.30 saltando la visita di Pegamo perché Camilla ha ancora la febbre. Paghiamo il parcheggio (5 milioni LT) e riprendiamo la strada verso la frontiera greca. Ci fermiamo verso le 11 ad Avalyk. In centro non c’è posto per fermarsi. Troviamo un grande parcheggio sul lungomare, davanti a delle specie di traghetti. Prendiamo un bus per il centro. (1 milione LT). Il centro è una specie di grande bazar. Troviamo le ciabattine da tempo promesse a Carolina (5 milioni LT), lo scacciaspiriti per Cinzia (7 milioni LT) poi compiamo del pane, 6 uova e della ricotta, poi in un negozio di animali dei croccantini sfusi per Ira, visto che li abbiamo quasi finiti. Alle 12.15 siamo di nuovo al camper. Pranziamo veloci. Per curiosità, visto che nel parcheggio c’è una pesa, chiediamo se è possibile pesare il camper (2 milioni LT) aiuto … 3.950 kg!!!!!! Alle 13.15 ci chiama Isolina per dirci che purtroppo è morto stamani lo zio Silvano, fratello di Livia-no, mio suocero. Compriamo anche un litro di olio per Enzo. Alle 16.30 siamo a Cannalaòe, in fila per il traghetto. Faccio il biglietto (43,5 milioni LT). Alle 17.30 saliamo a bordo e alle 18 siamo ad Eceabat.

Alle 20 siamo alla frontiera turca, dopo avere speso le ultime lire turche in gasolio. La fila non sembra lunga. Ce la sbrigheremmo anche in fretta, se non fosse che nessuno ci dice che il foglio del veicolo va consegnato al “customer office” che, per inciso, quando passiamo noi è chiuso e non c’è nessuno. Quindi ci tocca tornare indietro, parcheggiare e Pietro a piedi va a ‘sto caspita di “office”. Comunque, alle 20.20 siamo fuori dalla Turchia. Il problema sorge nell’attesa in terra di nessuno, che diventa lunga, tanto che riesco a cucinare il risotto, mangiarlo e lavare i piatti.

Sono occasioni, queste, in cui si apprezza ancora di più il fatto di viaggiare in camper, specie con dei bambini. Mentre siamo in file, le bimbe giocano a memory e noi, guardandoci intorno, ci accorgiamo che all’andata abbiamo perso l’occasione di fare il pieno di gasolio al Duty Free, dove costa 0,64 euro al litro. Commento di Pietro alla vista del prezzo: …MINCHIA!!!!!! … Poi però, fortunatamente, prima di mangiarci tutte le dita, ci accorgiamo che è destinato solo ai camion. Usciamo dalla fron-tiera che sono quasi le 23.

Prendiamo l’autostrada per Salonicco, usciamo ad Alessandropoli e cerchiamo il paese di Makri, dove dovrebbe esserci un punto sosta. Attraversato il paese, anche se sembra stretto, si scende verso il mare e subito prima di un parcheggio “a rotonda” davanti ad una taverna con spiaggia attrezzata, sulla sinistra c’è la P che indica un parcheggio. Si fanno circa 100 metri in una strada un po’ stretta poi ci si trova in un ampio spiazzo, a strapiombo sul mare, in pari e con anche una fontana. Tranquillissimo. Dormitona nel silenzio.

Mercoledì 17 agosto 2005 Sveglia alle 8.30. Camilla si sveglia e sta un po’ meglio. Carolina continua a dormire. Ripartiamo, prendendo di nuovo l’autostrada per Salonicco. Guido io fino a Xanti, ci ferma anche la polizia, per fortuna ci chiedono solo i passaporti, visto che sto guidando senza patente, con solo la denuncia in turco. Alle 10.40, finalmente, si sveglia anche Carolina e ci fermiamo a fare colazione. Alle 11 ripartiamo. Alle 12.40 finalmente troviamo un benzinaio, ormai andavamo coi vapori!!!! [km.3.476] Subito dopo avere fatto il pieno, andiamo al Lidl lì vicino per fare la spesa e nel parcheggio pran-ziamo con calma, sotto un bel temporale. Alle 15 ripartiamo. Poco dopo Salonicco paghiamo l’au-tostrada (€ 4,30) Tra Katerini e Larissa un po’ di “tappo” dato dal fatto che dopo il pedaggio (€3,30) finisce l’autostrada, e per circa 10 km. Abbiamo tre camion davanti che non si riescono a superare. Rifacciamo gasolio e acqua poco prima di Lamia [km.3.840].

Poco dopo, sulla destra, prendiamo per Anfissa, Patrasso, e cominciamo a salire. Prima di Bralos, deviamo sulla vecchia statale e troviamo una bella piazzola, dove facciamo anche il barbecue. Purtroppo facciamo anche una grossa sgridata a Camilla perché scopriamo che ci eravamo fidati di lei sulla gestione dei compiti delle vacanze, invece ne ha saltati molti, quindi deve recuperare.

Intanto niente film, stasera e in sostituzione fa delle operazioni e anche domani dovrà lavorare.

Verso mezzanotte a letto.

Giovedì 18 agosto 2005 Sveglia alle 8.30, veloce colazione, poi si riprende la strada. Passiamo da Anfissa, ad una fontana prendiamo acqua da bere. Passiamo Itea e si ricomincia a seguire la costa. Dopo Galaxidi, vedia-mo un cartello che indica Anemocampi (??) Beach, la strada ci porta ad una spiaggia dove ci sono già due camper e una roulotte di greci. Dietro c’è un ampio piazzale in cemento, non si sa adibito a cosa. Alle 11.30 cominciamo a sistemarci, mentre Camilla fa i compiti. Giornata di relax e abbron-zatura. Arrivano altri camper italiani. Simpatici due signori romani, già nonni, che pescano molto e che intrattengono anche le bimbe, rispondendo con pazienza a tutte le loro domande. Alla sera, cena all’aperto e poi un film insieme.

Venerdì 19 agosto 2005 Io mi sveglio alle 7.30, porto fuori Ira, poi mi metto a leggere seduta di fronte al mare. Mattina e metà pomeriggio in spiaggia. Verso le 16 smontiamo tutto e decidiamo di ripartire. Alle 16.40 ci mettiamo in marcia. Ci sono delle calette carine lungo la strada, ma c’è anche molto vento. Fac-ciamo gasolio e acqua da un benzinaio. Ci infiliamo poi in uno sterrato, in mezzo ai rovi, per scava-re una buca e scaricare, visto che qui non sanno nemmeno cosa sia un CS.

Decidiamo di tornare a Krioneri, dove ci eravamo trovati molto bene due anni fa., quindi, dalla statale, dopo Riza, prendiamo il bivio a sinistra per Galats-Krioneri e ci mettiamo nello stesso posto di allora, con a fianco un camper puro austriaco. Alle 20 doccia per tutti, poi a cena al ristorante sulla spiaggia. Finiamo di cenare sul tardi , alle 22.40, ma si vede che non è tardi per i greci, visto che la maggioranza di loro arriva mentre noi stiamo pagando il conto. Problema che due anni fa non c’era, fatichiamo a dormire perché dai bar e ristoranti sulla spiaggia viene musica greco-tecno ad altissimo volume fino alle 4. Le bimbe per fortuna non ci fanno caso e dormono lo stesso.

Sabato 20 agosto 2005 Giornata di relax in spiaggia, andando dentro e fuori dalla sorgente di acqua dolce gelata e dal mare. Verso sera, ci spostiamo col camper, sostiamo un attimo sul porticciolo e andiamo a com-prare dei souvlaki pita per noi grandi poi, memori della musica che non ci ha fatto dormire la scor-sa notte, ci spostiamo dall’altra parte della baia. Superato il porticciolo, si continua su di uno ster-rato che costeggia il mare, fino ad arrivare ad un ampio prato vicino ad un caffè. Notte fresca. La musica c’è ma si sente appena in lontananza. Bella vista, dalle finestre della mansarda, del ponte che collega col Peloponneso tutto illuminato. Compiti per Camilla. Cena tranquilla. Partitona a tombola e poi tutti a letto.

Domenica 21 agosto 2005 Sveglia alle 7.30 perché sotto il sole fa parecchio caldo. Decidiamo di partire e raggiungere le sorgenti dell’Acheronte. Quindi colazione, toeletta e, alle 10 si parte [km.4.071].

Riprendiamo la statale E55, poi a Messolongi comperiamo acqua minerale per le bimbe, pane, latte e un dolce e della frutta. A Etolikò, seguiamo questa strada alternativa, che dopo un tratto all’interno passa per Astakos, dove tra l’altro ritiriamo al bancomat e comperiamo anche il primo giornale italiano dopo tanto tempo, La Repubblica.

Prendiamo quindi la strada costiera per Mitikas, cercando un posto dove fermarci per pranzo.

Proprio a Mitikas, c’è una lunga spiaggia ed in fondo ad essa sono fermi dei camper. Parcheggia-mo anche noi. L’acqua è molto bella, quindi ci concediamo un bagno (anche Camilla, facendo attenzione a non bagnare l’orecchio) e poi alle 14 mangiamo. Breve riposino mentre Camilla fa ancora dei compiti. Alle 16.30 si riparte.

Un po’ di suspance perché il primo pezzo di strada, uscendo dalla spiaggia dalla parte opposta rispetto a quella da cui siamo entrati, è molto stretto, poi riprendiamo la statale verso Vonitsa.

E’ una strada da tenere presente per il futuro perché ci sono delle belle calette accessibili ai cam-per. A Preveza paghiamo il tunnel sottomarino (€5.00) e continuiamo verso Igoumenista.

Alle 17 siamo a Gliki, alle sorgenti dell’Acheronte, arrivandoci da Kastri, Stavrohori, Koroni, Kipseli.

Subito un giretto “esplorativo” poi cena all’aperto, partita a memory e a letto.

Lunedì 22 agosto 2005 Sveglia alle 9 e colazione all’aperto. Compiti di Camilla poi, finalmente, partiamo per risalire a piedi il fiume. Ira, per sicurezza, visto quanto è fredda l’acqua, la lasciamo in camper. Ci fermiamo nel punto in cui si dovrebbe nuotare, perché non abbiamo modo di far passare in sicurezza le bimbe.

Torniamo al camper per pranzare. Ci riposiamo anche un poco, poi verso le 17 lasciamo di nuovo Ira in camper e andiamo al Centro Rafting, per il nostro giro in canotto, a discendere il fiume. (adulti €6 a testa – bambini €3 a testa – ai bimbi viene dato il giubbotto di salvataggio, agli adulti … Un remo!!) La discesa dura circa 20 minuti, con la guida, che ti dice quando e come remare, poi col pulmino ti riportano al punto di partenza.

Alle bimbe è piaciuto veramente tantissimo. Certo che, se torneremo, ci porteremo un canotto o una canoa gonfiabile, in modo da poter risalire le sorgenti il più possibile.

Ceniamo all’aperto, poi sgomberiamo tavolo e sedie. Nel frattempo il piazzale è stato invaso da tanti camper italiani. Tombola e poi a letto.

Martedì 23 agosto 2005 Sveglia alle 8.30 e partiamo subito. Stavolta facciamo la statale. Come ci ricordavamo, subito dopo Narkissos, sulla sinistra, di fronte a una chiesa piccola, dalla cancellata azzurra, c’è un rubinetto dell’acqua, sotto gli ulivi. Riempiamo i serbatoi.

Alle 9.45 ripartiamo per Ammoudia. Lungo la strada ci fermiamo a fare la spesa in un supermark-ket che scopro essere della catena Champion.

Alle 11.30 siamo sul molo di Ammoudia.

Fortunelli, per un volta, mentre arriviamo va via un camper, liberando un posto, altrimenti era tutto pieno. Nel camper a fianco a dove ci mettiamo, che è di Verona, c’è un bimbo di 11 anni, Alberto, che fa subito amicizia con le nostre.

I bambini vanno a giocare in spiaggia, ma alle 12.30 scoppia un temporale e corriamo tutti nei camper. Camilla fa un po’ di compiti. Alle 14 pranziamo. Continua il supplizio dei compiti anche dopo pranzo. Smette intanto di piovere.

Alle 16.30 torniamo in spiaggia. Verso le 18 Camilla e Carolina vanno a fare un giro in gommone con Alberto, suo fratello maggiore Marco e il loro papà.

Ceniamo con carne alla brace. Dopo cena i bimbi guardano Shrek 2 nel nostro camper e noi grandi, fuori dal camper di Teresa e Franco (genitori di Alberto) chiacchieriamo. Finito il film tutti a letto.

Mercoledì 24 agosto 2005 Sveglia alle 8.30, colazione. Riordino un poco il camper. Pietro parte con Ira per fare una cammi-nata nella zona. I bimbi prima giocano ad “indovina chi” poi andiamo in spiaggia. Rientriamo in camper per pranzo. Dopo ci restiamo un altro poco per far fare altri compiti a Camil-la.

Alle 16.30 torniamo in spiaggia. Giochi vari delle bimbe, tanti bagni per loro ma anche per noi.

Alle 19 tutti sotto la doccia, poi si va al ristorante. Dopo cena le bimbe guardano anche stasera un film con Alberto e anche per i grandi si fa il bis di ieri sera, in più si aggiungono alla compagnia i signori romani che avevamo già incontrato nei giorni scorsi, Lino e sua moglie. Alle 23.30 tutti a letto.

A Pietro viene un forte attacco di orticaria. Gli do un antistaminico prima di dormire.

Giovedì 25 agosto 2005 Oggi è il nostro ultimo giorno in Grecia. Sveglia alle 8.30. Pietro va in paese con Ira, così compra anche pane e latte. Mattinata in spiaggia. Vado a comperare il giornale. Viste le notizie di ciò che accade nella politica italiana, era meglio se non lo compravo … Pranziamo, poi mettiamo in ordi-ne. Verso le 16 partiamo, dopo esserci scambiati gli indirizzi e i numeri di telefono con Franco e Teresa. Andiamo a Parga anche per comperare gli ultimi regali e souvenir da portare in Italia.

In un fantastico negozietto pieno di profumi compero dei saponi naturali da portare a Marina, Maria e Cristina, ma ne prendo anche per me. Prendiamo poi l’ormai “tradizionale” piatto ricordo per mia suocera Isolina e un braccialetto da caviglia (sexy…) per me, un braccialetto di perline per Carolina e uno scacciaspiriti coi delfini blu per Camilla.

Alle 18 ripartiamo da Parga. Arrivati a Igoumenitsa, compero latte e acqua al market e delle pite per me e Pietro in una Gyrosteria.

Facciamo il check-in subito prima dell’ingresso al porto e alle 20 siamo sul molo, in fila.

Cuocio della pastasciutta e delle uova strapazzate per le bimbe e poi ci mettiamo a tavola tutti insieme.

In attesa della nave, Camilla fa un altro po’ di compiti. La nave arriva solo alle 22.30, che è l’ora in cui sarebbe dovuta partire.

Una volta saliti a bordo (tentavano di metterci di nuovo in un punto chiuso, Pietro si è rifiutato, ed è andato in fondo, proprio dove è tutto aperto) facciamo conoscenza con Paola e Aldo di Torino. Mentre noi parliamo di camper (loro vogliono cambiare il loro, preso anzianotto solo per provare) i loro bimbi Alessio e Simona guardano un film in TV con le nostre. Li mettiamo a letto tardi, all’una di notte, anche per scelta, così domattina dormiranno a lungo e sarà più semplice tenerli a bada, altrimenti si annoierebbero.

Ovviamente, appena messe a letto le belve dormiamo subito anche noi.

Venerdì 26 agosto 2005 Mi sveglio alle 7.50 (ora greca) causa il rumore, che mi ha anche fatto venire un bel male di testa. Vado a fare una doccia calda nei bagni riservati ai camperisti nella nave. Torno che intanto si è svegliato anche Pietro e anche lui va a fare una doccia.

Si sveglia anche Camilla, che così acompagna Pietro al bar a prendere dei caffè visto che non si può usare il gas (anche se mi accorgo che ci sono dei “noleggianti” che lo hanno fatto, ormai è tardi ma comunque lo faccio notare, manca poco che mi mandino aff… carini!!!!! educati!!!!) Facciamo colazione e poi un po’ di compiti per Camilla (per cambiare!!) Carolina non ne vuole sapere di svegliarsi. Finiti i compiti i bambini si annoiano, la nave è in ritar-do, per cui concediamo loro un altro film. Noi chiacchieriamo sul ponte, dove è aperto. La nave ha accumulato parecchio ritardo. Attrac-chiamo al molo alle 14.30 ma riusciamo a sbarcare solo alle 15 (ora italiana) perché la polizia, a campione, controlla documenti e anche l’interno di alcuni mezzi, rallentando molto le operazioni di sbarco. In aggiunta, la strada che porta all’A14 ce la facciamo tutta in colonna a passo d’uomo.

Riusciamo ad imboccare l’A14 solo alle 16 passate.

Appena vediamo un Agip, facciamo gasolio (abbiamo la tessera del “fai da te”) poi procediamo, un po’ a singhiozzo, non si capisce perché.

Mettiamo un film alle bimbe, un po’ per tenerle buone, un po’ per vedere se l’inverter in marcia funziona. Isoradio non dice nulla, per loro non ci sono problemi. Alle 18.45 usciamo dall’A14 a Castel San Pietro Terme, perché fino a San Lazzaro ci sono code. [km.4.390] Alle 19.10 siamo a San Donnino, a casa della zia Dudi, per farle le condoglianze per lo zio Silvano.

Dopo, come promesso, andiamo a prendere il McDonald per le bimbe e per la nonna Anna e lo portiamo a casa per mangiare insieme.

Arriviamo alle 19.50. Appena spento il motore non vediamo già l’ora di ripartire.



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