Meteore e Peloponneso fai da te in 12 giorni

Atene, Kalambaka, Delfi, Mistras, Monemvassìa, Nafplio. E’ stato un viaggio storico-paesaggistico. La Grecia è un Paese tranquillo e ospitale, certo un po’ indietro quanto a infrastrutture. Prima di partire eravamo un po’ titubanti all’idea di affittare un auto, perché le cartine per il GPS non ci sono e temevamo di non cavarcela con i...
Scritto da: marimila
meteore e peloponneso fai da te in 12 giorni
Partenza il: 03/09/2006
Ritorno il: 14/09/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Atene, Kalambaka, Delfi, Mistras, Monemvassìa, Nafplio.

E’ stato un viaggio storico-paesaggistico. La Grecia è un Paese tranquillo e ospitale, certo un po’ indietro quanto a infrastrutture. Prima di partire eravamo un po’ titubanti all’idea di affittare un auto, perché le cartine per il GPS non ci sono e temevamo di non cavarcela con i cartelli in alfabeto greco. Invece è stato tutto semplicissimo. In Grecia si mangia bene e per noi italiani è importante. I prezzi sono molto contenuti e ad ogni pasto non ci siamo mai fatti mancare una fantastica insalata greca, che loro condiscono con abbondante olio e origano su un trancio di feta gigante. Ottimo il souvlaki di agnello, spiedoni di carne che cuociono alla brace, singolari le ‘dolmades’, bocconcini di riso avvolti in una foglia di vite con una salsa al limone, mentre a colazione non può mancare lo yogurt magro (il loro è molto più buono e cremoso) con miele e noci tritate.

Siamo partiti in aereo da Bologna per Atene il 3 settembre 2006 alle 7.00, non calcolando che è un po’ una levataccia! Esistono orari più comodi sempre con Alitalia, facilmente prenotabili dal sito. Settembre è un mese ideale perché fa ancora caldo, ma non c’è afa, quindi si può tranquillamente girare o andare al mare. Con il cambio a Milano alle 8.55 si arriva a destinazione in un paio d’ore. Il costo del biglietto a/r con prenotazione online è stato di 375,45 € a testa. Al terminal degli arrivi trovate una serie di banconi con le varie compagnie ‘rent a car’ e fra queste c’è anche l’ufficio informazioni turistiche, dove vi verrà fornita una cartina dettagliata di Atene e altro materiale sui monumenti a richiesta, oltre a spiegarvi come raggiungere il centro città. Noi abbiamo preso la metro (che la ragazza dell’info. Ha definito ‘train’ perché è esterna) che è subito fuori dall’aeroporto e conduce in una mezz’ora a Piazza Syntagma, costo 5€. L’autobus X95 che viene consigliato dalle guide è più scomodo, impiega più tempo e rischia di rimanere imbottigliato nel traffico. Ad Atene avevo prenotato un hotel associato a Best western, ma in stile minimal. Peccato che le camere siano veramente molto minimali anche nell’ampiezza! Comunque l’hotel si chiama Elysium 3, Aristotelous Str, tel: 0030 210 523 4601 ed è vicino Piazza Omonia. Prenotandolo direttamente per telefono con Skype abbiamo risparmiato parecchio, perché l’omino dell’hotel (parla inglese) ci ha proposto 70€ per una doppia con colazione, mentre sul sito della Best western ne volevano 89. L’hotel è carino per gli standard ateniesi, solo che le camere sono veramente piccole e anche il bagno. C’è però l’aria condizionata che ad Atene è indispensabile, anche in settembre e la colazione (discretamente assortita) viene servita in un terrazzo all’ultimo piano. Purtroppo la vista ateniese è inevitabilmente su palazzi un tempo bianchi, oggi neri per lo smog. La zona dell’hotel non è un granché, parecchi tossici in strada, ma a noi non ha mai dato fastidio nessuno, non si è mai avvicinata persona. La zona più bella anche di sera è quella vecchia ai piedi all’Acropoli, ma qui calcolate prezzi più cari. La metro è nuova e comoda, la distanza è veramente breve. Atene è una città rumorosa e caotica, ma vale la pena andarci perché la visita del Partenone e della zona vecchia con i suoi siti archeologici è veramente strepitosa. Noi siamo rimasti 3 notti e sono più che sufficienti. Il quarto giorno era tempo di partire e dovevamo noleggiare un’auto. L’omino dell’hotel ci aveva consigliato Kosmos, un noleggiatore locale che aveva il vantaggio di consegnare l’auto direttamente in hotel, ma costava caro, sui 350 € per 8 giorni di nolo per una categoria A (la più piccola) e un sovrapprezzo di 30 € per la riconsegna in aeroporto. Abbiamo deciso di tentare alternative e ci è andata bene: su Syngrou ave. Ci sono una miriade di noli sia locali che internazionali e dopo una lunga ricerca (il giorno precedente) e diversi preventivi, il migliore si è rivelato Europcar (come sempre) che ci ha dato una Punto rossa fiammante per 230€, 8 giorni, km illimitati e riconsegna all’aeroporto con pagamento solo alla fine del viaggio (carta di credito come garanzia naturalmente). La macchina aveva il paraurti un po’ scassato e un’infinità di graffi ovunque (correttamente indicati sulla ricevuta di consegna dell’auto), così si mimetizzava bene con il parco macchine greco, che è piuttosto scadente. 4°- 5° giorno Meteore Con la metro si arriva direttamente su Syngrou e la fermata è vicinissima a Europcar (civico 43), basta attraversare la strada e risalire 50 metri, per cui anche con le valigie da aereo non è difficoltoso.

L’addetto Europcar ci ha fornito la cartina stradale dettagliata di tutta la Grecia e ci ha spiegato come uscire da Atene e prendere la “autostrada” per Kalambaka, la cittadina più prossima alle Meteore. Sono circa 400 km e l’autostrada per lunghi tratti era in realtà una strada statale a due corsie. Comunque si percorre bene e non è esageratamente trafficata, solo che è tutta doppia riga continua con divieto di sorpasso. Non fate come me che, imitando tutti i greci, ho sorpassato lo stesso e dopo un minuto mi sono ritrovata la pattuglia della polizia con i lampeggianti e la sirena spianata che mi faceva cenno di accostare. Non so se ho beccato un pulotto comprensivo o se sono tutti così, ma me la sono cavata con un rimprovero in un fantastico inglese: “Miss! You not drive very good!”, a seguito dei miei riputi Sorry! Sorry! A Kalambaka avevo prenotato tramite e-mail una camera a 50€ in un bed & breakfast, Alsos House, trovato su internet (www.Alsoshouse.Gr), che si è rivelato un’ottima scelta. Il proprietario Yannis è una persona simpatica e disponibile, parla italiano (oltre a non so quante altre lingue) e ha alcune camere sobrie e pulite, tutte con bagno e terrazzino con vista Meteore, ove ci si può portare e consumare la colazione, disponibile in una stanzina-cucina all’ingresso, comune a tutti gli ospiti. Kalambaka è un paesino insignificante, dove la gente vive di turismo. Sono numerose le comitive che giungono e i tour operator che organizzano gite per le Meteore, per cui è vivamente consigliato prenotare. Siamo rimasti due notti, ma se siete fortunati con i giorni di chiusura riuscite a visitare tutti i monasteri in una giornata, anche se sarà un po’ piena. Il paesaggio è veramente spettacolare e i monasteri unici, anche se alcuni piuttosto limitati come area di visita. Ogni monastero costa 2€ di ingresso, peccato che non si possano fare foto all’interno delle chiese. Ricordatevi di portare una gonna per le donne e pantaloni lunghi per gli uomini, se non volete indossare quelli dalle stoffe “ultima moda” che vi forniranno all’ingresso di ogni monastero. Sulla strada per Kastraki abbiamo mangiato in un posto all’aperto che dall’esterno è piuttosto spartano, ma vedrete fuori un anziano che arrostisce la carne su un enorme spiedo: è qui che abbiamo gustato il miglior souvlaki della vacanza.

6° giorno Delfi Per spezzare il viaggio verso il Peloponneso, ci siamo fermati una notte a Delfi. Solo che qui era già finita l’organizzazione della vacanza dall’Italia e non avevamo prenotato più nulla. Siamo arrivati a Delfi insieme a una miriade di comitive con pullman, sicuramente più organizzati di noi. Infatti è stato difficile trovare una camera, anche se nella Delfi odierna non ci sono che alberghi e pensioni, una attaccata all’altra nell’unica via che la attraversa. Siamo finiti in un modestissimo hotel, vecchio e tristino, dove una camera con bagno ci è stata proposta a 35€ e ottenuta a 30€ con breve trattativa. La colazione si è rivelata altrettanto triste: una tazzona di caffè, un bicchiere di succo d’arancio e due fette di pane tostato con burro e marmellata, anch’essi contingentati, il tutto servito a un tavolo con piano di marmo freddo e consumato, senza alcuna tovaglia. Dimenticavo: niente carte di credito accettate e la signora dell’hotel non aveva nemmeno da darmi il resto, dopo aver preteso il pagamento immediato della stanza subito all’arrivo per restituirmi il documento d’identità. Il sito archeologico di Delfi è interessante, come il Museo, ma il contesto moderno è veramente squallido e anche i posti in cui cenare lasciano molto a desiderare, per cui non saprei cosa consigliare. In Grecia in generale si mangia bene a basso prezzo, rispetto agli standard italiani, anche se la varietà dei piatti è limitata.

7° giorno Mistras Siamo partiti di mattina perché il tragitto è lungo e ci siamo fermati a vedere il canale di Corinto, che inevitabilmente si attraversa per andare nel Peloponneso seguendo l’autostrada, ma che da questa non si riesce ad apprezzare. Per vedere il canale infatti bisogna prendere l’uscita subito precedente a quella di ‘Corinto’, che è già dall’altra parte, comunque è ben segnalato. Se avete voglia e tempo potete fare Bangi Jumping sul canale, alquanto adrenalinico. Tutti i cartelli stradali sono in doppio alfabeto (greco e latino) almeno sui circuiti principali, perché se ci si addentra in strade secondarie il latino scompare e diventa piuttosto difficile leggerli. Le strade comunque non sono particolarmente trafficate, tranne che ad Atene, per cui ci si può tranquillamente fermare per leggere o chiedere informazioni a qualcuno. Molti parlano inglese, soprattutto nelle zone turistiche.

Arrivati a Mistras nel primo pomeriggio è partita la caccia all’hotel. Peccato che ce ne è uno solo nella Mistras moderna, chiamiamola così, perché sono quattro case intorno ad una piazzetta. Le stanze presso privati sono veramente allucinanti: sono capitata in una casa con una vecchina che parlava solo greco e la nipotina di 8-9 anni che mi traduceva e voleva darmi una stanza con bagno comune per 35€ dicendomi che c’era persino l’acqua calda! Fuggiti verso Sparta, che è la città più prossima, abbiamo peregrinato parecchio in cerca di una camera: tutti gli hotel erano pieni, quando finalmente ormai disperati abbiamo trovato posto allo Sparta Inn, che tutto sommato non è male, un hotel molto grande, dignitoso. Una camera con bagno per 48€, ma senza colazione. Non ricordo quanto ma era molto cara, per cui abbiamo preferito comprare qualcosa l’indomani mattina al supermercato che è giusto dall’altra parte della strada. Siamo partiti subito per la visita di Mistras medievale nel tardo pomeriggio: incantevole e molto vasta da visitare, per cui non ce l’abbiamo fatta a vederla tutta. Portatevi scarpe comode perché le stradine sono piuttosto dissestate. L’indomani mattina siamo ritornati, tanto tutti gli ingressi in Grecia per studenti universitari con Student Card internazionale sono gratuiti.

8° giorno Monemvassìa Finita la visita siamo ripartiti per Monemvassìa: si arriva in un paio d’ore. Qui avevamo un indirizzo consigliato da altri ‘turisti per caso’, l’Angela’s House. Veramente non sapevamo la via, ma lo si trova abbastanza facilmente perché la strada da cui si arriva è unica, si entra nel paese nuovo e di lì a poco ci sono cartelli di pensioni. Quello dell’Angela House è attaccato ad un edificio sulla destra in corrispondenza della stradina in cui girare: 50 metri sopra c’è la casa. Non avevamo prenotato nonostante abbia un sito internet, perché ci era stato consigliato di trattare sul posto (sul sito la stanza costava 75€). Noi non abbiamo mercanteggiato: Angela, una signora simpatica che però parla solo greco, ma si fa capire, ci ha offerto una stanza a 50€ con colazione, 40€ senza, e forse era meglio risparmiare 10€ visto che la colazione non si è rivelata strepitosa. L’hotel invece è molto carino e la nostra stanza era nuovissima, con una doccia enorme nel bagno e un terrazzino vista mare. Era al secondo piano e non c’è l’ascensore, per cui è stata dura portare su le valigie rigide, ma ne vale la pena perché le stanze al primo piano sono vecchie. Il borgo antico di Monemvassìa che si erge sul promontorio è molto suggestivo, e romantico è mangiare in un ristorantino con terrazza vista mare. Si arriva con la macchina fino ai piedi del promontorio, dove si può parcheggiare gratis e poi si sale a piedi. Noi abbiamo pranzato da Matoula, lungo la stradina che sale al centro del paese, lo trovate sulla destra subito prima di sbucare nella piazza (l’unica che c’è, quella con il cannone al centro). Sotto un pergolato e alla brezza di un vento un po’ insistente, abbiamo speso 18,80€ in due per due antipasti e due piatti di carne con patate, un litro di vino e acqua, molto buoni. La sera invece abbiamo mangiato in un ristorante lungo il porto, posto semplice ed economico, non ricordo il nome, ma ce ne sono diversi uno attaccato all’altro. 9°- 10° e 11° giorno Nafplio, Epidauro, Micene Nafplio è una cittadina molto carina affacciata sul mare: è un posto di vacanza molto amato dai greci, soprattutto dagli ateniesi che sono a due passi. Qui avevo un paio di nomi in mente su dove alloggiare. Alla pensione Marianna consigliata da diverse guide non c’era posto e forse è stata una fortuna, perché la pensione è arroccata nella parte alta e non ci si arriva con la macchina, per cui sarebbe stato un incubo salire con le valigie su per le gradinate. Dall’Italia avevo mandato una mail alla Allotino Pension che avevo trovato su internet, ma non avevo ricevuto risposta. Peraltro il sito della pensione è solo in greco, mentre quelli di prenotazione hotel che ce l’avevano davano prezzi piuttosto spalati tipo 110€. Dalle foto però mi ispirava e così siamo partiti alla caccia dell’Allotino. E’ sulla strada pedonale centrale di Nafplio, al n.19 di Kostantinou vas., in un edificio d’angolo con sotto il bar dai bei tavoli con divanetti all’aperto. Ed è qui che si fa colazione, la colazione più gustosa della vacanza, compresa nel prezzo di 60€ la camera: una stanza spaziosa, con bagno nuovo, doccia enorme, lavandino in appoggio su piano di marmo e due terrazzini che si affacciavano sulle vie. Siamo rimasti 3 notti, perché Nafplio è un’ottima base per andare a visitare i siti di Epidauro e Micene, oltre che per godersi il mare. Ci sono un paio di spiaggette raggiungibili anche a piedi costeggiando il mare lungo un percorso lastricato, a fianco la roccia punteggiata di fichi d’india. Peccato che le spiagge siano infestate dalle vespe e non è insolito essere punti da questi fastidiosi insetti, come è capitato a me, due giorni su due. Sono tutti attrezzati di pomata apposita, sia i turisti sia gli esercenti. A Nafplio non andate a cena nel ristorante nella piazza principale, quello più spartano con il menù plastificato esposto fuori. In effetti dovevamo capirlo dalla penuria di gente seduta che era una fregatura: abbiamo ordinato due piatti di carne arrosto ed è arrivata della carne in umido; la metà delle pietanze in menù non è disponibile e verso le undici ci hanno cacciato dal ristorante, quando in Grecia puoi mangiare fino a tarda notte (i Greci non vanno a cena fuori prima delle dieci). Le altre sere ci siamo subito rifatti in un posticino in una stradina laterale parallela al molo, non ricordo il nome, ma di posti ce ne sono parecchi e basta guardare dove sono seduti i greci per capire dove si mangia bene.

12° giorno Atene Il rientro ad Atene è stato molto tranquillo e l’aeroporto è ben indicato. L’unico inconveniente che abbiamo avuto è che avevamo dimenticato di fare il pieno nell’auto e al parcheggio della riconsegna non ci hanno detto nulla. Ma quando siamo andati al banco della Europcar dentro l’aeroporto agli arrivi, ci volevano fare pagare 34€ quando ne saranno mancati a mala pena 5€. Ricordate che la benzina in Grecia costa intorno a 0,90€ al litro. Siccome avevamo tempo, abbiamo sospeso la riconsegna, siamo tornati a prendere l’auto e usciti al primo distributore a colmare il serbatoio. No problem. Volo di ritorno regolare, senza intoppi. Sabri e Fede



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