Tour del Peloponneso tra mare, archeologia, miti e storia

Partenza con l'auto dall'Italia... e da Ancona a Patrasso in traghetto
Scritto da: marimila
tour del peloponneso tra mare, archeologia, miti e storia
Partenza il: 04/08/2012
Ritorno il: 26/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Quest’anno gran voglia di mare e vacanze di tutto relax a budget contenuto: la scelta è caduta su un giro del Peloponneso, in auto, in modo da riuscire senza troppa fatica ad abbinare le diìverse esigenze, mare ma anche visite a luoghi di interesse culturale, in un mix ben calibrato.

Partiamo il 4 agosto 2012 alle 13,30 da Ancona verso Patrasso con il traghetto della Anek Lines Superfast VI portando la nostra auto al seguito. La magnifica sorpresa è che la nave è bella, nuova e confortevole, ben diversa dai traghetti che ricordavo degli anni ’70… Per non spendere troppo niente cabina ma poltrone tipo bus. Anche la sistemazione “poltrone” è meglio del previsto perché non è in zona di passaggio ma collocata in una stanza riservata, con aria condizionata e TV. Il viaggio è piacevole, non ci si annoia e la notte si riesce a dormire.

La mattina del 5/8 si arriva a Patrasso alle 11,30 locali (c’è un’ora di differenza in meno con l’Italia). L’itinerario di massima l’abbiamo nella testa ma siamo pronti a modificarlo in corso d’opera. La prima scelta è quella di percorrere il Peloponneso in senso orario. Patrasso-Nauplia (5-6-7/8) – Monemvasia (8/8) – Elafonissi (9-10/8) – Mistrà (11/8) – Scutari (12/8) – Marmari (13-14/8) – Kardamili (15-16/8) – Koroni (17-18/8) – Finikundas (19/8) – Gialova (20-21/8) – Olimpia (22/8) – Kalogria (23-24/8) – Patrasso per Ancona (25/8). Arrivo previsto ad Ancona il 26/8 ore 12,30 (ora italiana). Questo è l’itinerario dei pernottamenti e soggiorni: dai vari luoghi ci si è poi spostati in giornata per le visite ai siti archeologici che abbiamo selezionato.

La strada da Patrasso a Corinto scorre veloce, scegliamo di percorrere quella più nuova nell’entroterra ed è una buona idea anche se ci troviamo di fronte al fatto che la corsia di emergenza viene usata come corsia normale e questo a noi risulta inusuale. A Corinto abbiamo deciso di non fermarci ma di proseguire subito verso Nauplia dove restare stanziali per tre notti in modo da abbinare mare ed escursioni a Micene ed Epidauro in tutta tranquillità. Dalla regione dell’Acaia entriamo quindi in Argolide. Da Corinto percorriamo la strada per Nauplia via Chilianodi-Micene-Tirinto. Questa strada passa nella prima parte in una zona più brulla con coltivazioni di vite, zona dapprima aperta e poi montagnosa, sino ad arrivare più a sud verso Nauplia tra il verde degli olivi e degli agrumi. La visione del Golfo di Argolide è di grande impatto visivo. Nauplia è una città suggestiva dove soggiornare è piacevole con un ritmo pacato, non frenetico. E’ sovrastata dall’imponente Fortezza di Palamede, veneziana, e da un’altra più piccola sovrastante la spiaggia di Arvanitias, di ciottoli. Abbiamo preso alloggio nella città vecchia per gustare appieno l’atmosfera autentica della città, in un piccolo ma molto curato hotel. Appena deposti i bagagli abbiamo passato un paio d’ore pomeridiane sulla piacevole spiaggia di Arvanitias, insieme soprattutto a greci, non sappiamo se locali o vacanzieri. Turisti stranieri non se ne vedevano.

La mattina seguente abbiamo rinunciato alla prima colazione in hotel (disponibile dalle 8) per raggiungere l’antica Micene all’apertura (ore 8) ed evitare così di doverla visitare sotto il solleone. In realtà le rovine dell’antica Micene sono abbastanza raccolte ed il sito si visita in un paio d’ore quindi saremmo potuti arrivare tranquillamente anche un’ora più tardi. Anche perché essendo lunedì i Musei al mattino sono chiusi quindi abbiamo dovuto in ogni caso attendere sino alle 12,30 l’apertura del Museo Archeologico, piccolo ma interessante. Non sto ovviamente a descrivere la visita del sito né del Museo che ciascuno può valutare leggendo una qualsiasi Guida, voglio solo dire che Micene è uno di quei luoghi talmente radicati in noi per motivi culturali che si potrebbero rivisitare molte volte provando sempre la stessa emozione. Il tempo di attesa tra la fine della visita al sito e l’inizio di quella al Museo l’abbiamo trascorsa facendo un ottimo spuntino in una taverna tra l’antica e la nuova Micene che abbiamo potuto raggiungere in auto grazie alla comprensione dei custodi che ci hanno permesso di uscire dal sito e poi rientrarvi senza problemi.

La mattina seguente, appresa la lezione del giorno precedente, siamo partiti per Epidauro dopo colazione. Colazione deliziosa all’hotel, con prodotti locali di alta qualità, spremuta di arance fresche e una deliziosa marmellata di arance artigianale che ho rimpianto per tutto il viaggio! Anche la strada per Epidauro è piacevole da percorrere, in un susseguirsi di oliveti ed aranceti. Al bivio dopo Ligourio occorre stare attenti e non sbagliare strada. Il sito archeologico è a 5km ed il cartello da seguire è quello che indica Teatro di Epidauro, non quello indicante P.Epidauros. Non è facile capire al volo i cartelli stradali nel Peloponneso. A volte sono scritti solo in greco, altre volte con la trasposizione in lettere latine. Non è chiaro il criterio che viene seguito. Bisogna farci l’occhio e quando si devono prendere decisioni veloci al volante dell’auto può risultare difficoltoso. La visita ad Epidauro richiede da tre a quattro ore, comprendendo il Teatro, le rovine del Santuario ed il Museo. Anche in questo caso non entro nella descrizione ma certo questo teatro così meravigliosamente conservato è collocato in una posizione straordinaria, completamente immerso nella perpetua solitudine di colline di un verde intensissimo. C’è poi la suggestione delle rovine del Santuario di Asclepio, un luogo di grande importanza nel mondo antico, un luogo di devozione e di cura. Il Museo è interessante soprattutto per i frammenti dei bassorilievi del soffitto della “tholos” la cui funzione non è chiarita. Al ritorno da Epidauro siamo andati alla bella spiaggia di Karathone, 6km a sud di Nauplia. Ma prima abbiamo voluto fare un’escursione a sud, a Porto Heli ed Ermioni. La strada per arrivarvi è piuttosto tortuosa, molto bella dal lato paesaggistico-ambientale. La mattina dell’8 eravamo pronti per dirigerci verso Monemvassia, collocata nella seconda delle tre dita del Mani. Il percorso si snoda piacevolmente tra oliveti ed aranceti. Abbiamo visto la bella spiaggia di Glyfada e raggiunto Gefira dove abbiamo trovato alloggio in un albergo con vista del Kastro. Abbiamo preferito questa soluzione più pratica, anziché quella più suggestiva dell’alloggio all’interno del Kastro, perché avendo l’auto al seguito non ce la siamo sentita di rischiare di non trovare un parcheggio nell’anello che circonda l’entrata del Kastro, sempre affollato di auto. La scelta si è rivelata intelligente: abbiamo perso l’occasione di alloggiare all’interno di un borgo medievale perfettamente conservato (salvo il Castello sulla cima di cui sono visibili le rovine) ma siamo stati comodi e senza preoccupazioni e la vista dal balcone della nostra stanza era comunque bellissima perché avevamo il Kastro, con tutta la sua suggestione, appena sulla destra, quasi di fronte. Sistemati i bagagli in Hotel siamo andati in spiaggia a Xiphias, a 6km a sud di Monemvassia. Bella e quasi deserta. Abbiamo cenato presto in una Taverna sul mare specializzata in pesce e poi siamo tornati all’hotel per una doccia, lasciare l’auto ed avviarci per un giro notturno al Kastro. La strada, che noi abbiamo percorso a piedi, per arrivare all’ingresso del Kastro, invisibile fino all’ultimo, sembrava non finire mai , soprattutto perché non disponendo di una pila, camminavamo spesso nel buoi, sentendo risuonare i passi di chi era dietro di noi. Solo i fari delle auto che di tanto in tanto passavano portavano un attimo di luce insieme al disturbo di vedersele passare accanto.

La passeggiata costeggia ovviamente il mare dato che il Kastro è su un promontorio roccioso circondato da bastioni veneziani a picco sul mare collegato a Gefira da un lungo argine. Mai dimenticare la pila a casa quando si viaggia “fai da te”! L’ingresso alla città medievale appare all’improvviso e ti sorprende. Il borgo è un dedalo di vicoli e viuzze ed ogni tanto si apre una piazzetta o uno scorcio di panorama. Vi sono, lungo la via principale, negozietti di artigianato, bar, ristoranti ma comunque tutto è misurato. Non dà l’idea di un luogo fasullo a misura di turista ma di un luogo comunque vero. Saranno forse le diverse chiese, la città alta con i ruderi della cittadella fortificata, la chiesa bizantina di Agia Sofia… Il luogo è davvero affascinante. Tanto che l’indomani ci voglio ritornare per vederlo di giorno e scattare qualche fotografia. Per rientrare a Gefira nella notte abbiamo preso il bus navetta evitando il percorso al buio.

Il mattino seguente, prima di riprendere il nostro itinerario, sono tornata al Kastro per addentrarmi nei suoi segreti, senza la folla della notte. E’ stato veramente bello girovagare tutta sola sino ai ruderi, in cima, con la macchina fotografica al collo, i negozi ancora chiusi e pochissimi turisti in giro. E’ uno dei miei più bei ricordi del viaggio: incontri con chiese, piante, fiori, gatti e squarci di mare…Un incanto! Alle 9,30, un po’ in ritardo sulla tabella di marcia programmata, partenza verso Pounda il porto d’imbarco per Elafonissi, l’isoletta di soli 20kmq, a 300m dal continente, famosa per le sue spiagge di finissima sabbia chiara. La strada da Monemvassia passa per Nomia, ad Agios Georgios occorre deviare verso Pounda. E’ una strada piuttosto stretta con scorci panoramici di grande bellezza. Appena arrivati a Pounda troviamo il traghetto in partenza: preso al volo e in dieci minuti siamo pronti a sbarcare al porto di Elafonissi. Subito imbocchiamo la strada per la spiaggia di Simos, a 4km dal porto, con l’idea di trovare alloggio nei pressi. Abbiamo davanti a noi, sulla strada, un’altra auto italiana sbarcata con noi ma il traffico è davvero sporadico e limitato. Visto che quest’auto devia a sinistra verso l’inizio della spiaggia noi proseguiamo verso la fine, dove c’è un campeggio sul mare. Troviamo alloggio in un bungalow bello e comodo situato in un giardino di fronte al campeggio: purtroppo libero per una sola notte. Sistemati auto e bagagli, via a piedi verso la spiaggia che è veramente a due passi: basta attraversare il campeggio. La spiaggia che ci troviamo di fronte è stupenda, l’acqua del mare cristallina e calma, ideale per nuotare. Solo questo vale il viaggio! Ci siamo goduti appieno un giorno e ½ di mare e verso le 17 del giorno seguente siamo andati a cercare alloggio al Porto, in modo da essere già lì la mattina della partenza. Trovata una bella camera in fondo al Porto e passata la serata cenando in un ristorantino con i tavoli sulla spiaggia, abbiamo bighellonato piacevolmente sino all’ora di andare a dormire.

L’11/8 eravamo pronti per riprendere il traghetto per Pounda diretti poi a Mistrà, vicino a Sparta, nel cuore della Laconia. Abbiamo impiegato circa tre ore ma ci siamo fermati a Sparta a visitare il bel Museo dell’Olio e dell’Olivo ed abbiamo pranzato in una zona rurale tra Sparta e Mistrà. A mistrà ci siamo sistemati in un albergo con vista sulla Cittadella: incantevole vista soprattutto alla sera! Un paio d’ore nella piscina dell’albergo, molto ben ambientata nel verde. Deliziosa cena in un ristorantino tra gli ulivi. La mattina del 12 alle 8 eravamo già a parcheggiare l’auto nei pressi dell’entrata alta della Cittadella. Il luogo è veramente splendido dal lato ambientale e le rovine che si incontrano o i monasteri restaurati, gli affreschi, il piccolo museo, lasciano un ricordo di compiuta bellezza. Il Palazzo dei Despoti era in restauro e quindi non visitabile. Abbiamo impiegato la mattina intera a compiere il percorso completo della collina e mai mattinana è stata meglio impiegata! Nel pomeriggio ci siamo avviati verso Scutari, la prima tappa del nostro itinerario nel secondo dito del Mani. L’abbiamo scelta per la bella spiaggia e l’incantevole baia su cui si affaccia. Non ci ha deluso. Abbiamo trovato alloggio in una bella camera in paese e passato il pomeriggio in spiaggia, nei pressi di una Taverna dove abbiamo anche cenato. Il giorno dopo, il 13, via verso Marmari, al sud della costa occidentale. La costa orientale, che veniva descritta come meno turistica e con splendide vedute l’abbiamo lasciata: dalla cartina la strada appariva piuttosto disagevole e non ce la siamo sentita di complicarci il viaggio. A me è rimasto il dispiacere di non aver osato. Ma io non guido! Marmari ha pochissime case e tre spiagge molto belle. Ci siamo fermati nella seconda, all’entrata del paese, al Marmari Paradise. Un vero paradiso con un solo aspetto negativo, almeno dal nostro punto di vista, dalle 12 musica ininterrotta e a tutto volume sulla bella spiaggia. Uffa! Comunque bei bagni in mare e sole a volontà. Ombrellone e 2 lettini a 5 euro per tutto il giorno: questa la tariffa vigente nel Peloponneso. Nella maggior parte dei casi gratuiti se ci si faceva portare una consumazione dal bar. Eccellente metodo. Non abbiamo potuto alloggiare al Marmari Paradise perché non avevano camere libere ma abbiamo trovato una stanza a pochi metri dalla spiaggia. Un bell’edificio: purtroppo per noi l’unica camera libera era al piano rialzato e, benché avesse addirittura due finestre, odorava di muffa! E’ stata la peggior sistemazione di tutto il viaggio ma non c’erano alternative. Il 15 agosto ci siamo messi in viaggio verso Kardamili, non prima di aver dato un’occhiata a Porto Kàgio, sul golfo di Laconia, a pochi chilometri da Marmari ma nella parte orientale del dito. Grazioso porticciolo, ma non abbiamo trovato alloggi liberi. C’era una discreta presenza di camperisti italiani. Abbiamo fatto colazione in una taverna sul porticciolo ed è stata lì l’unica volta che abbiamo dovuto far presente che il conto che ci avevano presentato era eccessivo: infatti ce l’hanno abbassato. I due coniugi anziani che gestivano il locale ispiravano fiducia ed invece… Nel tragitto verso Kardamili, un susseguirsi di bei panorami e di visione di un numero incalcolabile di case-torri in pietra restaurate e non, abbiamo deciso di fermarci a visitare Areopoli, il borgo che segna la porta di accesso alla penisola del Mani. A parte la piazza principale, da dimenticare per la bruttezza, la cittadina è bella, con le sue strade lastricate e le case in pietra molto ben restaurate. Abbiamo visitato il Museo Bizantino, piccolo ma con belle icone e frammenti di affreschi. Ho notato che la ristrutturazione cui sono stati sottoposti i Musei visitati durante tutto il viaggio, anche quelli più piccoli, è eccellente: le opere esposte vengono rese più fruibili e valorizzate anche per l’occhio dei non esperti proprio grazie al contesto architettonico essenziale. La strada da Areopoli a Kardamili, 45 km, è splendida. Abbiamo dato un’occhiata alla spiaggia di Stoupa: bella, con acqua trasparente, ma affollatissima. Ce ne siamo andati velocemente. Il primo luogo veramente affollato incontrato in tutto il viaggio. Ed ecco kardamili, in riva al mare, semplice e vero con alle spalle un’alternanza di montagne brulle e verdi. Ci è piaciuto subito, al primo sguardo. Come facciamo di solito ci siamo diretti sul fondo della spiaggia a cercare alloggio e siamo stati davvero fortunati. Un hotel quasi al fondo della strada senza sbocco che costeggia il mare, quasi deserto, con la possibilità di scegliere una bella stanza con balcone vista mare nell’edificio centrale ed un’altra nuovissima nella zona bungalow, con vista su una distesa di ulivi e il mare. Gentilezza da parte dei proprietari, giardino curatissimo, piscina bella e pulita e di fronte ombrelloni e lettini sulle rocce scure ed il mare.

Il 15 agosto, ferragosto, sulle rocce sul mare c’eravamo solo noi! Siamo ripartiti il 17, con una bottiglietta dell’olio prodotto dagli ulivi dell’hotel, gentilmente regalatoci dalla proprietaria. La colazione era ottima, con spremuta di arance fresche e tante diverse specialità greche dolci e salate preparate dalla proprietaria che le illustrava personalmente. Da non perdere la visita alla vecchia Kardamili, situata a mezza costa nella collina retrostante il mare. La cinta medievale e la chiesa di Agios Spiridion. Un angolo intatto, fuori dal tempo. Lasciata Kardamili con un certo rimpianto per non poter fare le escursioni a piedi nelle Gole del Viros e del Rindomo (in estate è molto faticoso!) e salutando il Monte Taigeto molto presente in questa parte del viaggio, oltre che ovviamente durante il soggiorno a Mistrà, ci siamo diretti verso Koroni, non senza aver programmato una sosta a Kalamata sul Golfo di Messene. Entriamo in un’altra regione, La Messenia, terra di uliveti e di fichi. A Kalamata puntiamo direttamente al centro storico ed alla zona del mercato. Vi ero stata negli anni ’70 e stento a riconoscerla. Allora mi era parsa insignificante, ora la trovo attraente. La chiesetta di Aghi Apostolos, i bei negozi di miele e di alimentari, il bel mercato con splendidi banchi di frutta. Mi fa piacere averla rivista così trasformata. Abbiamo fatto un po’ di acquisti di “pensierini” mangerecci per gli amici in Italia e poi ripreso il nostro itinerario. La strada da Kalamata a Koroni è piacevole, con la visione di molte spiagge. Koroni ha un bel porticciolo con una Fortezza Veneziana e Turca in buone condizioni che lo sovrasta. Abbiamo fatto una bella passeggiata a piedi per raggiungerla godendoci il panorama. Siamo entrati nel Convento di Timiou Prodromon che occupa gran parte dell’antico Castello. E’ un convento di suore molto gentili che coltivano il loro orto e vivono circondate da tombe di uomini illustri che hanno in qualche modo contribuito alla sopravvivenza del Monastero. Si passeggia tra le tombe, filari di pomodori, torrette dalle quali la vista sul Golfo Messenico e i Monti Taigeto è sublime. Anche in questo caso l’alloggio l’abbiamo cercato e trovato sul fondo della spiaggia di Zaga, una bella spiaggia di sabbia dove le tartarughe Caretta caretta depongono le uova. Anche qui non siamo capitati male. Una bella stanza con vista mare, balcone, spiaggia privata e pochissimo affollamento.

Il 19/8 partiamo alla volta di Finikundas, pochi chilometri più in là: ci attirano le belle spiagge. Sono davvero belle, anche se sicuramente più affollate rispetto allo standard al quale ci eravamo abituati. Decidiamo quindi di fare un solo pernottamento. Troviamo una bella camera in un hotel nel fondo della spiaggia e ci godiamo la giornata al sole. Cena nella parte opposta della spiaggia, in un ottimo ristorante con vista stupenda.

La mattina del 20 via verso Gialova con fermata intermedia a Methoni per visitare la splendida Fortezza Veneziana. A gialova alloggiamo sulla spiaggia in un semplice hotel molto ben gestito. Un appartamentino al secondo piano, balcone e vista mare, ampio e confortevole. La spiaggia è bella anche se parecchio affollata. C’è la possibilità di sistemarsi anche sotto l’ombra degli alberi del giardino dell’albergo che arriva direttamente alla spiaggia. Il mare è bello e invoglia ai bagni. C’è un nido di tartaruga protetto sulla spiaggia. Si possono fare lunghissime passeggiate in riva al mare ed arrivare addirittura alla Laguna di Gialova e all’incantevole spiaggia di Voidokilia. Ceniamo a Pylos, nella piazza centrale alberata. La Baia è davvero bellissima. La cittadina in sé nulla di particolare: è la collocazione che la rende unica.

Il 21 lo dedichiamo alla visita al Palazzo di Nestore ed al Museo Archeologico di Hora. I resti del Palazzo si trovano a 17 km a nord della Pylos moderna ed il Museo di Hora 4 km a nord est dal Palazzo. La visita al Palazzo si svolge in quasi completa solitudine e quindi si può assaporare appieno la magia del luogo. Si può facilmente immaginare come fosse il Palazzo ed averne la conferma visitando il piccolo ma delizioso Museo di Hora che raccoglie reperti di diversi siti micenei della Messenia, mostra gli affreschi staccati dalla sala del trono del Palazzo di Nestore e completa così il quadro che possiamo ricostruirci con l’immaginazione di questo splendido ed imponente palazzo sito in un ambiente naturale ancor oggi incantevole. Al ritorno puntiamo sulla spiaggia di Voidokilia sempre bella ma a quell’ora troppo affollata e rientriamo a Gialova per passare l’ultima parte della giornata in relax al mare.

Il 22/8 partiamo alla volta di Olimpia con l’idea di fare una tappa marina prima di raggiungerla. Decidiamo di percorrere quindi la strada da Kiparissia a Olimpia via Pirgos consci di perdere qualcosa di bello sia sotto il profilo paesaggistico che archeologico ma semplificandoci di parecchio la strada. Nell’economia di un viaggio sono scelte che a volte è necessario fare. Vogliamo affrontare Olimpia, ultimo sito archeologico importante del nostro viaggio, senza fretta. Ci fermiamo su una bella spiaggia dopo Zacharos. C’è una taverna che condivide lo spazio con il beach bar Ayra de Cuba: un simpatia mix mediterraneo-caraibico. Pranziamo con una bella insalata greca e dopo aver trascorso un paio d’ore sulla spiaggia ci dirigiamo verso Olimpia. Troviamo alloggio in un albergo accanto alla Chiesa, tutto per noi ( purtroppo per l’economia greca ma quest’anno abbiamo trovato troppi alberghi anche di grande capienza tristemente deserti) e facciamo due passi in questa cittadina molto turistica ma ordinata e non caotica. Pochi i negozi che offrono qualcosa di diverso dalla paccottiglia per turisti ma qualcuno c’è ed è piacevole curiosarvi. Ci imbattiamo anche in una bella libreria d’arte con esposizioni artistiche contemporanee. Anche i ristoranti, numerosissimi, appaiono come molto turistici. Ci siamo fatti consigliare dall’albergatore che ci ha indicato un piccolo locale in una traversa di una via principale dove abbiamo cenato divinamente.

La mattina dopo, alle 8, eravamo pronti per la visita al Museo Archeologico: molto interessante, pochi oggetti ma di grande impatto ed importanza. I gruppi scultorei dei due frontoni del tempio di Zeus sono eccezionali. Per la visita al Museo occorrono almeno due ore. L’osservazione del plastico del sito com’era all’origine aiuta per la visita all’area archeologica che è molto complessa dato che Olimpia non era una città ma un sito religioso nei quali si svolgevano molti riti e feste tra i quali le Olimpiadi. Non sto qui a descrivere la visita che resta una delle più belle ed interessanti che si possano fare nel Peloponneso. Nel pomeriggio ci mettiamo in viaggio per il nostro ultimo sito di mare prima del rientro in Italia da Patrasso. Vogliamo raggiungerlo entro sera in modo da avere un paio di notti ed un giorno pieno da passare in spiaggia. Abbiamo scelto di fermarci in una zona non lontana da Patrasso ma nello stesso tempo in un ambiente naturale protetto e quindi tranquillo e bello sotto il profilo ambientale. Si tratta di Kalogria, a 30 km da Patrasso, deviando dalla statale nei pressi di Lapas e procedendo per 13 km. Il paesaggio è particolare: dune con due grandi colline aride sullo sfondo. Si passa una pineta costellata di acquitrini e poi si arriva al paese che consta di qualche albergo e pensione e una taverna. Prendiamo alloggio nell’hotel sul mare e trascorriamo piacevolmente i nostri due ultimi giorni di vacanza in Grecia. La mattina del 25, dopo colazione, puntiamo direttamente sul centro di Patrasso che vogliamo visitare prima di imbarcarci. E’ una buona idea perché la città, sicuramente caotica per il traffico, nel centro ci appare con un altro aspetto, quello di una città moderna, con caffè, bei negozi e belle piazze. Facciamo i nostri ultimi acquisti mangerecci nel colorato mercato all’aperto e in qualche negozietto specializzato (in vino, in olio, in olive, in dolci etc.etc.) e poi arriva il momento di andare al Porto e di metterci in fila per l’imbarco. La nave è sempre della Compagnia del viaggio d’andata, ma appena meno nuova e meno rifinita. Partirà in ritardo ed arriverà con oltre due ore di ritardo in un’Ancona piovosa. La nostra vacanza in Grecia è davvero terminata.

Costo totale del traghetto a/r euro 667,10 2 persone + auto (4,5 m lungh. 2m alt.) 2 poltrone pulman

Km percorsi in auto totale dall’Italia e ritorno 2287: Parma-Ancona 350 Patrasso-Nauplia 210 Nauplia-Micene-Spiaggia-Nauplia 60 Nauplia-Epidauro-Nauplia 184 Nauplia-Monemvasia 205 Monemvasia-Pounta-Elafonissos 50 Elafonissos 15 Elafonissos-Mistra 134 Mistra-Scoutari 70 Skoutari-Marmari 64 Marmari-Kardamili 91 Kardamili-Kalamata-Koroni 113 Koroni-Finikoundas 24 Finikoundas-Gialova (Pilo) 50 Pilo dintorni 50 Gialova-Olimpia 117 Olimpia-Kalogria 87 Kalogria-Patrasso 55 Anona-Parma 330

Costo complessivo della vacanza a persona viaggio compreso: circa 1500 euro



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