Cirò DOC, storia di un vino già amato nella Magna Grecia
In questa terra c’è un vino molto antico che, tra storia e leggenda, ha cavalcato i secoli giungendo a noi dal secolo VIII a.C.: i coloni greci che giunsero su questo litorale fondarono Krimisa, la cui origine è collegata a Filottete. Secondo la leggenda, il famoso arciere era sbarcato a Punta Alice insieme a un gruppo di greci epiroti, egli scelse la collina sul mar Ionio per costruire il tempio in onore di Apollo Aleo. La storia del vino si intreccia a queste prime notizie dei coloni greci, che ritennero le coste calabresi i luoghi ideali, vista la loro fertilità. Enotria (dal greco ôinos – vino) è il nome che fu dato e sta ad indicare la vocazione di questa terra per la coltivazione dei vigneti, che crescevano floridi e numerosi: questo incentivò l’allevamento della vite e sicuramente contribuì anche alla sua diffusione in altre zone dell’Italia.
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Si narra che Milone di Crotone, il leggendario vincitore di numerose Olimpiadi, bevesse il vino rosso di questo territorio, perché ne era un grande estimatore. Stiamo parlando di un vino del VI secolo a.C. e molto probabilmente il vitigno era un antenato dell’odierno Gaglioppo: già all’epoca questa bevanda veniva esportata, perchè molto nota per le sue grandi qualità.
Cirò, dal VIII secolo a.C. ai nostri giorni
Cirò è il vino calabrese per eccellenza, DOC dal 1969, questo territorio storico per la produzione di vino è sul versante ionico della Calabria: i produttori hanno alle spalle più di un secolo di lavoro dedicato alla produzione e valorizzazione di questo prodotto. La denominazione arriva molto prima rispetto ad altre DOC italiane molto più blasonate, questo perché il lavoro delle cantine ha ottenuto subito il meritato riconoscimento.
Il vitigno simbolo della Calabria
Il Gaglioppo è sicuramente il vitigno a bacca nera più diffuso in Calabria e lo ritroviamo in tutti i vini rossi della regione: è una pianta dalla grande vigoria, si è diffuso prevalentemente nelle zone costiere, in particolare nel centro – est; dà il meglio di sé grazie all’influenza del Mediterraneo e del Massiccio Silano, che si trova nella parte centrale dell’Appennino Calabro. Questo vitigno viene coltivato da Cosenza a Catanzaro, ma nella zona di Cirò Marina trova straordinari equilibri climatici: pur essendo una zona molto calda, andando verso la Sila si guadagnano delle forti escursioni termiche, con una certa alternanza di stagioni infuocate e piogge autunnali, da est invece arriva la brezza marina con il suo profumo di iodio. Il caratteristico allevamento ad alberello tiene la pianta piuttosto bassa e questo permette di contrastare la scarsa irrigazione. La forte vocazione del territorio ha permesso di trovare la strada per un vino sempre più attento alla qualità. il Gaglioppo resiste alla siccità, con i suoi piccoli acini e la buccia spessa dal colore nero-violetto, si è adattato perfettamente alle zone costiere caratterizzate dalla salinità del terreno.
Cirò Rosso, un vino morbido e avvolgente
Il Gaglioppo dà vita a un vino rosso rubino con sfumature granate. Al naso un bouquet ampio: si sentono note di frutta rossa matura, come ciliegie e marasche, profumi floreali di violetta, sentori di spezie come la liquirizia e note balsamiche marine. Al palato un tannino quasi vellutato, è un vino strutturato e persistente, adatto all’affinamento in legno, in botte grande o barrique, con il passare degli anni arrivano note eteree. La versione Riserva dai riflessi aranciati sprigiona sentori di rosa appassita, cuoio e cannella. Gli abbinamenti spaziano dai primi piatti elaborati, agli arrosti, alla cacciagione, ai formaggi di qualità.
Le eccellenze calabresi: sapori e profumi dalla grande intensità
La gastronomia calabrese spazia da zona a zona, con rivisitazioni e proposte gustosissime, ricche di sapori intensi. La pasta fatta in casa, la fileja calabrese da condire in bianco con le verdure; la pasta ‘ncasciata cotta al forno, con melanzane, salsiccia e piselli oppure condita con ragù, uova sode e caciocavallo. Proprio quest’ultimo è uno dei formaggi simbolo della regione: Caciocavallo Silano DOP è un formaggio a pasta dura e filata, ottenuto da latte vaccino, una vera e propria eccellenza insieme al pecorino, alla ricotta affumicata e al caprino della Limina. Tra i salumi tipici calabresi citiamo il capocollo, la soppressata e le salsicce, ma sicuramente la preparazione più nota è la ‘nduja, dal colore rosso acceso, morbida e piccante, una lavorazione che nasce in un contesto povero, ma che oggi è diventato un prodotto gourmet.