Itinerario a Catania sulle tracce dei Romani

Una passeggiata in città consigliata dalla nostra guida per caso
brus79, 24 Mar 2016
itinerario a catania sulle tracce dei romani
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A cura di Bruno (Brus79), guida per caso di Catania ed Etna

Catania è una città antichissima, la sua fondazione risale attorno al 700 a.c, più o meno la stessa epoca in cui fu fondata Roma. A quei tempi, le città si costruivano vicino ai fiumi: Roma ha il Tevere, Firenze l’Arno… ma a Catania oggi non c’è nessun fiume. E quindi? Gli antichi etnei non bevevano certo acqua salata: il fiume c’era e c’è ancora: è l’Amenano, sepolto dall’Eruzione e da allora ospite sotterraneo della città. Tuttavia, la disposizione di molti monumenti della città è dovuta all’antico corso del fiume, che possiamo scoprire da Piazza San Francesco d’Assisi.

Partiamo da Piazza San Francesco d’Assisi e recatevi verso sinistra, in via Crociferi. Prendete la prima traversina a sinistra (via Teatro Greco), cercate di sopravvivere alla terribile “cappa” del ristorante e arrivate fino a via Crescenzio Galatola, la terza traversa a destra, in pochi metri arriverete alle Terme della Rotonda, tra i pochi edifici rimasti in piedi dopo il Terremoto. Le terme venivano alimentate dalle acque del fiume, in alcuni periodi dell’anno sono visitabili. State attraversando dei vicoli che raccontano ancora la vecchia Catania, scuri come la pietra lavica che li compone. Non sono pulitissimi e vi troverete quasi sicuramente a camminare tra panni stesi e auto sui marciapiedi, ma è un tratto di città vera.

Uscite dalle terme (se sono aperte) e proseguite la salita in via Marino prima di girare a sinistra in via Gesuiti, giungerete in Piazza Dante, dove si trovano la grande chiesa (rimasta incompleta) e il monastero dei benedettini. La chiesa è davvero malandata, al suo interno contiene una grande meridiana e quello che fu uno dei più grandi organi d’Europa. Il monastero fa parte di un complesso semidistrutto da eruzioni e terremoti, che un tempo era chiamato “La piccola Versailles siciliana”. I suoi giardini e le sue fontane erano alimentate dall’Amenano. Oggi è sede della facoltà di lettere, alcune lezioni si svolgono nelle antiche celle dei monaci. E’ possibile effettuare visite guidate in tutti i giorni dell’anno (costo del biglietto intero 6 euro, info su www.officineculturali.net), a volte effettuano anche delle visite serali. E’ una delle poche cose ben strutturate a Catania per i turisti, vi consigliamo vivamente di visitarlo.

Uscite dal monastero e girate a destra, fino ad incrociare via Vittorio Emanuele. Girate a sinistra, incontrerete l’ingresso del Teatro Greco (noi lo chiamiamo così, ma pare sia romano anche questo) e dell’Odeon. L’ingresso al Teatro Greco è a pagamento, biglietto intero 6 euro, 1 euro residenti a Catania e provincia. Apertura 9:30-13:30 e 14:30 fino ad un’ora prima del tramonto. Anche il teatro deve la propria posizione all’antico fiume: esso veniva utilizzato non solo per le rappresentazioni teatrali, ma anche per le Naumachie, le battaglie navali che si svolgevano in un lago artificiale creato con le acque del fiume.

Uscite dal Teatro, girate ancora a sinistra fino a tornare in Piazza San Francesco. Attraversate la strada, percorrendo via Della Lettera. Attraversate l’incrocio con i portici (Piazza Mazzini), dopo breve girate a sinistra in via Bozomo. Raggiungerete le rovine delle antiche Terme dell’Indirizzo, anche queste parecchio mal ridotte e anche queste posizionate sull’antico corso del fiume. A pochi metri dalle terme, si trova il locale chiamato “L’ostello” (Agorà hostel), un pub che funge anche da ostello della gioventù. Nel suo seminterrato nasconde un piccolo segreto: l’Amenano! Chiedete il permesso per poter scendere nel seminterrato a guardare il fiume che scorre avvolto nella pietra lavica (attenzione, se il locale è affollato non vi consentiranno di scendere), davvero uno spettacolo singolare.

Uscite dall’ostello e proseguite in direzione del mercato storico della “Pescheria”; vi trovate in mezzo a venditori di carne, pesce, frutta, formaggi, ecc. Attraversatelo tutto fino a giungere in Piazza Duomo: se avete seguito il percorso in modo corretto, dovreste entrare in piazza proprio in corrispondenza della fontana del Bernini che prende l’acqua dal fiume. Questa fontane è chiamata dai catanesi L’acqua o’linzolu, (l’acqua a forma di lenzuolo), a causa del velo sottile formato dall’acqua (che ricorda appunto un lenzuolo).

Siete dunque nel cuore della città: vi resta un’ultima cosa da vedere alla ricerca del vecchio fiume: andate verso la chiesa, salite i 4 gradini che vi portano sul sagrato e quindi, prima di entrare, girate a destra: troverete un cartello che indica le Terme Achilliane, che si trovano al sotto della chiesa. Peccato che non siano sempre aperte, del resto siamo pur sempre nella mia città, che (bisogna essere sinceri…) non è certo un paradigma di efficienza. Prenotazioni e biglietti presso il museo Diocesano, via Etnea 8 telefono 095281635

Bruno (Brus79)

guida per caso di Catania ed Etna