Viaggiare senza barriere si può eccome!
Indice dei contenuti
Manifesto per la promozione del Turismo Accessibile
In attuazione dell’art 30 della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità ratificata con Legge n. 18 del 24/2/09
1. La persona nella sua accezione più completa, con i suoi specifici bisogni derivanti da condizioni personali e di salute (ad esempio: disabilità motorie, sensoriali, intellettive, intolleranze alimentari, ecc.) è un cittadino ed un cliente che ha diritto a fruire dell’offerta turistica in modo completo e in autonomia, ricevendo servizi adeguati e commisurati a un giusto rapporto qualità prezzo.
2. L’accessibilità comporta il coinvolgimento di tutta la filiera turistica a livello nazionale e locale, a partire da: a. Il sistema dei trasporti; b. La ricettività; c. La ristorazione; d. La cultura, il tempo libero e lo sport
3. L’accessibilità dei luoghi non deve determinare la scelta della vacanza: si deve poter scegliere una meta o struttura turistica perché piace e non perché essa è l’unica accessibile.
4. È necessario pensare l’accessibilità come accesso alle esperienze di vita, ovvero andare oltre il concetto dello “standard” valorizzando invece la centralità della persona/cliente con bisogni specifici.
5. L’informazione sull’accessibilità non può ridursi a un simbolo, ma deve essere oggettiva, dettagliata e garantita, onde permettere a ogni persona di valutare in modo autonomo e certo quali strutture e servizi turistici sono in grado di soddisfare le sue specifiche esigenze.
6. E’ necessario promuovere una comunicazione positiva, che eviti l’uso di termini discriminanti. Essa va diffusa in formati fruibili per tutti, e attraverso tutti i canali informativi e promozionali del mondo turistico.
7. Poiché l’accessibilità riguarda non solo aspetti strutturali e infrastrutturali, ma anche i servizi offerti ai turisti, occorre promuovere la qualità dell’accoglienza per tutti, ovvero incentivare un cambiamento culturale che generi profondi mutamenti dei modelli organizzativi e gestionali, ancora prima che strutturali.
8. E’ necessario incentivare la formazione delle competenze e delle professionalità, basata sui principi dello Universal Design e che coinvolga tutta la filiera delle figure professionali turistiche e tecniche: manager, impiegati, aziende, imprese pubbliche e private. Occorre inoltre aggiornare i programmi di studio degli Istituti per il Turismo, Tecnici, Universitari, dei Master e dei Centri Accademici a tutti i livelli.
9. Le Autonomie Locali, ognuna per le proprie competenze e vocazioni, hanno il compito di implementare l’accessibilità urbana, degli edifici pubblici e dei trasporti locali, pianificando inoltre periodiche azioni di verifica e di promozione delle proposte turistiche per tutti.
10. Per realizzare e promuovere il turismo accessibile in una logica di sistema si auspica la fattiva collaborazione tra gli Operatori turistici, le Autonomie Locali, gli Enti Pubblici, le Associazioni delle persone con disabilità e le Organizzazioni del turismo sociale. I principi ispiratori del Manifesto sono approfonditi nel documento “Istruzioni per l’uso del Manifesto per la Promozione del Turismo Accessibile”
Presentazione del Manifesto per un turismo accessibile
Intervento del Ministro del Turismo, On. Michela Vittoria Brambilla
Un paese davvero civile non può non consentire ai suoi cittadini la piena accessibilità a tutte le sue strutture pubbliche e private. E questo vale a maggior ragione per un settore, quello del turismo, che vede l’Italia primeggiare nel mondo per le sue eccellenze in tutti i campi. Se il turismo vuole davvero diventare uno degli asset strategici futuri di questo paese, non può fare dei distinguo fra chi può accedere a determinate strutture e chi no. Questo principio vale, attenzione, non solo per ragioni di civiltà ma rappresenta anche un investimento di tipo economico perché coinvolge milioni di potenziali clienti del turismo. Chi avrà fatto meglio in termini di accessibilità, più vedrà premiati i suoi investimenti. Per questo la Commissione recentemente costituita presso il Ministero del Turismo sul turismo accessibile ha, come primo atto, voluto elaborare un breve manifesto che rappresenti la base programmatica e culturale del suo lavoro futuro. Un lavoro a cui sono chiamati a partecipare tutti coloro che fanno parte della filiera del turismo e che sono direttamente coinvolti con i temi che la commissione ha individuato come prioritari. In primo luogo ci rivolgiamo ai Comuni Italiani che di questa sensibilità devono essere i più diretti interpreti nel territorio e che invitiamo a partecipare costruttivamente a questo lavoro. Il principio che deve guidare la nostra azione è semplice e chiarissimo: l’individuo nella sua totalità, con i suoi bisogni che derivano da personali condizioni di salute – qualunque esse siano, dalle disabilità motorie alle intolleranze alimentari, da una gravidanza all’età avanzata – è un cittadino ed un cliente che ha diritto a fruire dell’offerta turistica in modo completo e in autonomia, ricevendo servizi adeguati a commisurati a ciò che paga. Questo principio ispiratore deve coinvolgere tutta la filiera turistica a livello nazionale e locale, dal sistema dei trasporti alla ricettività, dalla ristorazione alla cultura, lo sport, il tempo libero. Per questo abbiamo in programma un primo monitoraggio campione sull’accessibilità che si svolgerà in un gruppo di comuni scelti, dal Nord al Sud, in tutte le regioni d’Italia. I risultati di questa indagine ci aiuteranno a capire meglio la realtà esistente. Invito pertanto lei Presidente e tutti gli associati dell’Anci che stanno bene operando in questa direzione ad unirsi a noi in questo lavoro.