La chiesa che sopravvisse agli scherzi del destino: a Ferrara torna a risplendere il tesoro di San Paolo

Leonardo Anchesi, 10 Feb 2024
la chiesa che sopravvisse agli scherzi del destino: a ferrara torna a risplendere il tesoro di san paolo
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Ormai è notizia certa che, dopo oltre 15 anni di oblio, la chiesa di San Paolo a Ferrara tornerà ad aprire le sue porte ai fedeli e a tutti gli appassionati di arte che vorranno ammirare il complesso architettonico e tutte le (numerose) opere in esso contenute. La notizia quasi ci emoziona perché questo edificio antichissimo, tra i più arcaici di Ferrara, ha resistito a diversi eventi nefasti che si sono abbattuti su di lui nel corso dei secoli ma, nonostante tutto, è ancora lì, simbolo, al tempo stesso, della caparbietà del lavoro dell’uomo e, per chi ci crede, della protezione che Dio riesce a donare alle sue case. Tuttavia, la chiesa ha subito un lunghissimo intervento di restauro che, pochi giorni orsono, è terminato, come comunicato dall’amministrazione comunale di Ferrara.

Ben presto, quindi, ci aspettiamo che il mondo possa tornare a godere di tutto lo splendore che questo complesso racchiude; per il momento, TuristiPerCaso e io, ci accontentiamo di raccontarvi la sua storia.

Anima del X secolo, vestito del XVI

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Il mattoncino rosso è il vero protagonista del prospetto esterno

La chiesa di San Paolo, come dicevamo, vanta origini antichissime: il suo impianto originario, difatti, risale al X secolo. Tuttavia, la veste con cui si presenta a noi oggi è decisamente più recente. Verso il volgere del XVI secolo, difatti, più precisamente nel 1570, un tremendo terremoto non lasciò scampo all’antico edificio che, al tempo, vantava già quasi sei secoli di vita. I danni furono terribili: pensate che venne risparmiato unicamente un muro che, attualmente, rappresenta l’unico elemento risalente al cantiere originario. Fu Alfonso II d’Este, duca di Ferrara, a prodigarsi (e finanziare) per una immediata ricostruzione; il cantiere partì infatti già nel 1575 e il nuovo edificio, nuovamente affidato ai frati dell’Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo, venne consacrato nel 1611.

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Nel XIII e nel XIV secolo vennero aggiunti due chiostri

L’immagine che si presenta a noi oggi nasce proprio in quel periodo e in quel cantiere, divenuto con il tempo contenitore privilegiato delle opere dei più importanti artisti locali del tempo. Scarsellino, Bastianino e Girolamo da Carpi sono solo alcuni dei nomi che incontrerete percorrendo le navate di San Paolo che, tra le varie cose, accoglie anche le spoglie di numerosi illustri cittadini ferraresi.

Impianto da Controriforma ma con qualche licenza poetica

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La porta che conduce al chiostro è in stile veneziano

Alfonso II affidò i lavori di ristrutturazione all’architetto Alberto Schiatti con la precisa indicazione di erigere un nuovo edificio secondo i canoni dettati dal Concilio di Trento, conclusosi pochi anni prima e che aveva normato diversi aspetti della vita dei fedeli e della Chiesa; il canone frutto del poderoso lavoro del Concilio prende il nome di Controriforma, in riferimento alla Riforma protestante che aveva sconquassato le fondamenta stesse dell’Istituzione clericale agli inizi del Cinquecento. Ebbene, dal punto di vista dell’architettura delle nuove chiese, il Concilio aveva stabilito la realizzazione di un’unica navata affinché i fedeli potessero concentrare la loro attenzione sull’altar maggiore, ove il sacerdote celebrava il rito dell’eucarestia. Ciononostante, l’interno di San Paolo è suddiviso in tre navate; è possibile che l’architetto si sia trovato costretto a procedere in questa direzione trattandosi di un impianto già esistente, seppur seriamente compromesso.

San Paolo: un gioiello a tre navate

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Gli abbaglianti affreschi che decorano la volta

Il risultato è comunque di altissimo pregio. La facciata, a salienti, è sensibilmente influenzata dal tardo rinascimento; il barocco si affaccia timidamente nel piccolo timpano in aggetto che sovrasta il portale, dal profilo dinamico. La scansione del paramento è affidato a lesene; lo sviluppo in altezza è si due registri e il superiore termina con un timpano triangolare; il rosso del mattone domina completamente la scena. Quattro pseudo-obelischi svettano sulla sommità delle navate laterali. All’interno il bianco del marmo abbaglia lo spettatore, lasciandolo per un attimo con una sensazione di disorientamento misto a stupore. Una volta riprese le redini della propria vita, si comincia ad attraversare la navata centrale, attratti da una forza invisibile che ci conduce verso l’altar maggiore.

Qui sarete sopraffatti dalla bellezza delle opere raccolte nel presbiterio: l’Adorazione dei Magi, la Conversione e la Decollazione di San Paolo di Domenico Mona, del XVI secolo, si prostrano al di sotto del grande affresco sulla volta raffigurante la Gloria di san Paolo, del medesimo autore. Ma la perfezione si rasenta grazie alla decorazione del catino absidale, a opera dello Scarsellino, che racconta allo spettatore il Ratto di Elia. Tornando verso la controfacciata, attraverso le navate laterali, potrete continuare questa incantevole carrellata di opere uniche e bellissime, che vi lasceranno un ricordo indelebile. Non ci resta altro che sperare di poter fare presto questo tour dal vivo.

Credit foto:
Chiesa di San Paolo di Ferrara – Wikipedia
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