Il bello della cultura: queste biblioteche italiane sono dei monumenti davvero straordinari

Leonardo Anchesi, 17 Feb 2024
il bello della cultura: queste biblioteche italiane sono dei monumenti davvero straordinari

Scrigni di cultura e arte e, a loro volta, capolavori architettonici: ecco cosa rappresentano le antiche biblioteche disseminate nel nostro Bel Paese. Si tratta, infatti, di strutture che raccolgono collezioni di valore inestimabile, con testi unici e introvabili altrove che gli antichi realizzarono per essere esse stesse delle opere d’arte, caratterizzate da pregevoli architetture e raffinatissimi impianti decorativi. Come se fossero articolate matriosche artistiche, le biblioteche antiche sono ancora luogo dove gli studiosi di tutto il mondo possono consultare volumi altrimenti introvabili e portare così a compimento studi di grande importanza. Ma non solo: tanti e tali sono i tesori in esse contenuti che ancora oggi, di tanto in tanto, emergono nuovi testi nonché documenti inediti che aiutano a gettare luce sui fatti del passato, se non addirittura arrivare a stravolgere la storia sino a quel momento a noi nota. E oggi ve ne presenteremo qualcuna.

Non solo carnevale e laguna ma anche biblioteche di altissimo valore

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La facciata del Sansovino è una delle protagoniste di piazza San Marco

Se già Venezia, di per se, rappresenta un tesoro che solo noi in Italia possiamo vantare, allora la Biblioteca Nazionale Marciana altri non è che un tesoro dentro un altro tesoro. Sebbene la prima idea di fondare una biblioteca pubblica a Venezia fu di Francesco Petrarca, nel 1362, si dovette attendere oltre un secolo per la sua realizzazione, con la donazione del cardinal Bessarione, uno dei più famosi studiosi umanisti del XV secolo, della propria collezione alla Serenissima. Il 31 maggio 1468, difatti, egli donò un patrimonio di ben 746 codici, a cui se ne aggiunsero altri 250 dopo la sua morte. Tante altri furono poi i lasciti che andarono a incrementare la raccolta, ulteriormente ampliata nel corso dei secoli grazie alla legge, degli inizi del XVII secolo, che imponeva a ogni stampatore veneziano di depositare una copia nella biblioteca.

Oggi il suo patrimonio ha raggiunto numeri da capogiro: circa 1 milione di libri a stampa, 2.887 incunaboli, 13.117 manoscritti e 24.060 cinquecentine. Il palazzo che la accoglie è nato verso la metà del XVI secolo, su progetto del famigerato architetto Jacopo Sansovino, sostituito alla sua morte nel 1570 da Vincenzo Scamozzi il quale completò l’opera nel 1588. 

La porti un bacione a Firenze e alla Biblioteca Medicea Laurenziana

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Lo scalone in pietra serena che conduce alla sala lettura

La seconda tappa del nostro speciale tour per le biblioteche italiane è, neanche a dirlo, a Firenze, una delle principali città culturali del nostro Paese. E, in particolar modo, concentreremo la nostra attenzione sulla Biblioteca Medicea Laurenziana, vero e proprio raccoglitore di cultura. Fu il cardinale Giulio de’ Medici, successivamente eletto al soglio di Pietro con il nome di Clemente VII, a progettare i locali nel 1519, affidando poi la direzione del cantiere a Michelangelo Buonarroti. La complessità della struttura impegnò il grande artista per diversi decenni, che concentrò grand parte del suo genio nello scalone di accesso all’ingresso della sala di lettura, realizzato in pietra serena per volere di Cosimo I de’ Medici. I lavori terminarono  nel 1571 quando la biblioteca venne aperta al pubblico.

Seppur il suo patrimonio librario sia meno consistente, in termini numerici, della omologa struttura veneziana, il pregio di alcuni volumi è di livello irraggiungibile; a tal proposito non si può non sottolineare la presenza della Littera Florentina, un manoscritto risalente al VI d.C. ove è riportata buona pate del Digesto, il codice di leggi voluto dall’imperatore Giustiniano. 

Quando il gioco si fa duro: Biblioteca apostolica vaticana

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I locali finemente decorati della Biblioteca Apostolica Vaticana

L’elenco sarebbe molto lungo, ma noi ci limiteremo solo ad alcuni degli esempi più spettacolari di biblioteche antiche. E tra di esse non si può non annoverare la Biblioteca Apostolica Vaticana. Sebbene l’istituzione ufficiale della Biblioteca sia datata 15 giugno 1475, con la bolla Ad decorem militantis Ecclesiae di papa Sisto IV, il suo nucleo originario è ben più datato; si hanno infatti notizie di uno Scrinium nel IV secolo, con funzione sia di archivio che di biblioteca della Chiesa latina; è, invece, del 781 un documento che nomina il bibliothecarius Teofilatto e, di conseguenza, conferma l’esistenza di una raccolta libraria. Sebbene buona parte dello Scrinium sia andato perduto nel XIII secolo e nel secolo seguente, a causa anche del temporaneo trasferimento della Santa Sede ad Avignone, in Francia, non si può non far risalire a quel tempo le origini dell’attuale struttura.

Il suo patrimonio ammonta a oltre un milione e mezzo di volumi a stampa, antichi e moderni, 9mila incunaboli, 150mila codici manoscritti e carte di archivio. Inoltre, la raccolta comprende anche 300mila monete e medaglie e circa 20mila oggetti d’arte. I locali, realizzati nel XVI secolo, sono di altissimo pregio architettonico e le decorazioni pittoriche sono state affidati a pittori del calibro di Melozzo da Forlì e i fratelli David e Domenico Ghirlandaio.

Le biblioteche sono anche al sud

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La Biblioteca dei Girolamini è la più antica di Napoli

Concludiamo questo meraviglioso viaggio nel gotha della cultura italiana con la Biblioteca dei Girolamini, nel cuore della splendida Napoli. Il mondo ha visto la nascita della struttura, nota anche come biblioteca statale oratoriana del monumento nazionale dei Girolamini, nel 1586; il che la rende la più antica biblioteca pubblica di Napoli e la seconda più antica in Italia ,dopo la Malatestiana di Rimini. La sua collezione è principalmente votata al filosofia, teologia cristiana, chiesa cristiana in Europa, storia della Chiesa, musica sacra e storia d’Europa e fa parte del complesso della chiesa dei Girolamini, i seguaci della dottrina di san Filippo Neri. Arcangelo Guglielmelli progetto l’attuale sede agli inizi del Settecento, completata poi dal figlio nel 1727. Quasi 160mila volumi affollano i suoi scaffali; da annotare la presenza di ben 6.500 manoscritti relativi a opere di musica sacra.

Credit foto:
Biblioteca Medicea Laurenziana – Wikipedia
Biblioteca dei Girolamini – Wikipedia
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