A Roma c’è il ristorante con il “peggior” servizio di sempre, eppure nessuno rinuncerebbe a una cena qui
Quando entriamo in un ristorante, oltre a valutare il sapore del cibo e la sala, valutiamo anche il servizio. Anzi molto spesso è proprio il servizio a influenzare, in positivo o in negativo, il nostro giudizio su un locale, tant’è vero che quando apprezziamo il servizio del locale lasciamo volentieri la mancia come segno di riconoscimento. Ora fate uno sforzo di immaginazione e pensate di essere insultati e derisi durante la cena dai camerieri. Spiacevole, non credete? Eppure a Roma esiste un posto dove i camerieri prendono a parolacce i propri clienti che fanno la fila contenti di mangiare in questo locale particolare.
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Un’intuizione geniale che rese unico il locale
L’ingresso dello storico ristorante Cencio La Parolaccia
Ci troviamo in zona Trastevere, nel cuore di Roma e per la precisione a Via del Cinque. Il ristorante in questione di chiama Cencio La Parolaccia, e a quanto pare la scelta di insultare i clienti è stata molto azzeccata visto che il locale è aperto dal 1941 e da sempre si è differenziato da tutte le altre osterie romane proprio per il suo modo caratteristico di trattare i clienti. Tutto nasce dall’idea dei coniugi Vincenzo, detto anche Cencio, e Renata che decidono di dare un tono diverso alla loro osteria. Prendi un po’ di musica folkloristica tipica di Roma, un pizzico di termini piccanti e doppi sensi quanto basta, ecco la ricetta del successo assicurato. La popolarità di questo servizio così fuori della righe fu così grande che nel corso di 10 anni il locale fu ribattezzato come “La Parolaccia”, come ancora oggi si chiama.
La tradizione di questo ristorante è portata avanti oggi dai figli di Cencio e Renata, che mantengono molti aspetti invariati, continuando a gestire il locale a suon di parolacce. Se siete timidi o permalosi non è il locale che fa per voi, ma se invece state al gioco riuscirete a passare una serata a dir poco fuori dal comune!
Ma cosa si mangia alla Parolaccia?
I bucatini all’amatriciana, prodotto immancabile nel menù del locale
Nel menu sono presenti tutti i piatti che contraddistinguono la tradizione romanesca, preparati secondo tradizione. Porzioni abbondanti e piatti generosamente conditi come rigatoni alla pajata e l’immancabile trio romano: carbonara, amatriciana e cacio e pepe. Il menù è fisso o alla carta durante la settimana, solo fisso durante il fine settimana per assicurare un servizio rapido. Lo “spettacolo” è ovviamente incluso nel prezzo.
Analizzando il menù più nel dettaglio troviamo, tra gli antipasti, l’immancabile bruschetta classica con pomodoro, sia quella con i peperoni o con i fagioli. Affettati e formaggi completano l’offerta. Tra i primi piatti come accennato i classici romani, tra cui la pasta con sugo di coda alla vaccinara. Passando ai secondi abbiamo trippa, abbacchio alla scottadito, ossobuco alla romana e involtini al sugo. Per accompagnare i secondi le verdure di stagione come la cicoria ripassata (o strascinata come si dice qui) o le patate al forno. Si chiude con dolci classici come panna cotta, creme caramel o sorbetto al limone.
Una vera e propria esperienza quella che si può vivere in questo locale nel quale il cibo è buono e il servizio lascia a desiderare, ma in questo caso non solo suona come complimento ma risulta essere il vero punto forte dell’insegna. E voi ci andreste mai?