Uno scrigno di meraviglia ai piedi delle Dolomiti: a 1250 metri d’altitudine c’è il borgo incantevole del Veneto, dove il tempo sembra essersi fermato

Percorrendo la strada che ridiscende dal Passo Fedaia, dopo aver riempito gli occhi con i magnifici scorci della Marmolada, si giunge in quest’angolo dell’alto Veneto ricco di bellezze naturalistiche e improvvisamente si viene attirati da un nugolo di case dai tetti a spiovente, con i balconcini in legno pieni di piante in fiore, legnaie che sembrano costruite apposta per creare dei disegni artistici, l’immancabile chiesetta di stile alpino e un paesaggio che, in ogni stagione, ha mille colori diversi da mostrare. Questa tavolozza dolomitica non è il sogno di un pittore, ma esiste davvero e il suo nome è Sottoguda, la frazione più importante del comune di Rocca Pietore. E, soprattutto, un luogo che vale la pena scoprire. Partiamo?
Indice dei contenuti
Un piccolo borgo rilassante
Rilassante. È l’aggettivo che meglio si presta a Sottoguda, borgo dalle tipiche emozioni alpine, uno di quei posti che si scopre quasi per caso esplorando altre terre e di cui ce ne si innamora perdutamente. E in fondo, anche la vostra esperienza potrebbe essere simile. Basta scegliere il giorno giusto, magari di sole in primavera quando la natura è in tutto il suo fermento, d’estate quando i 1250 m s.l.m. sono il perfetto viatico al caldo della città oppure d’inverno, con la neve che ricopre tutto di un manto romantico, soffice e incantevole. Non aspettatevi di trovare chissà quale monumento imponente, lunghissimi viali dello shopping (per quello c’è la non lontana Cortina d’Ampezzo) o attrazioni rumorose. I 98 abitanti di Sottoguda ci tengono a conservare uno status quo di atmosfera alpina, lenta, accogliente quanto basta. Ed è forse proprio per questo che, nel 2016, la frazione è entrata a far parte dei Borghi più belli d’Italia. È un borgo, è bellissimo ed è quintessenzialmente italiano: cosa volere di più dalla vita?
Fermatevi ad ammirare la Chiesa dei Santi Fabiano, Sebastiano e Rocco: nella piazzetta del borgo, risale al 1486 ed è quanto rimane dell’originario impianto urbanistico della frazione dopo un grave incendio del passato. Lo stile alpino è evidenziato dal tetto a spiovente, lo stesso che – in miniatura – protegge una statua sacra sulla facciata e dal campanile con la guglia in pietra locale. Una vera e propria cartolina!
La storia che ritornerà: i Serrai di Sottoguda
Prima del 2018, una delle più belle attrazioni di Sottoguda erano i suoi Serrai, ovvero un percorso scavato in un lungo canyon circondato dalle fitte macchie boschive. Un paesaggio iconico, con cascatelle, una piccola chiesetta, ponti in legno, perfetto per escursionisti e ciclisti. La tempesta Vaia del 2018 ha però lasciato il suo profondissimo segno sui Serrai di Sottoguda, sventrando la strada e alterandone tutto il percorso. I lavori per la messa in sicurezza, partiti subito dopo il disastro, si sono conclusi nel luglio 2024 dopo una completa ricostruzione del percorso di 2 km e di tutte le infrastrutture a esso collegate. Nella stagione primaverile-estiva del 2025, il percorso dovrebbe essere finalmente accessibile ai visitatori.
Il viaggio continua
Sottoguda non è il punto di arrivo, né quello di partenza. Pensiamola piuttosto come a un inciampo piacevole, che ci regala un momento di pausa nel verde prima di ripartire alla volta del Fedaia, con il suo grande lago sul quale si rispecchia la Marmolada. E per arrivare in cima al tetto delle Dolomiti, bisogna arrivare a Malga Ciapela: da qui partono infatti tre funivie che, una dopo l’altra, salgono da quota 1450 m s.l.m. fino a 3265 m s.l.m. Il tutto, includendo l’importante visita al Museo della Grande Guerra, fondamentale per scoprire l’impatto che queste terre ebbero nel corso della Prima guerra mondiale per la difesa del territorio italiano.