A 3000 metri sulle vette innevate della Marmolada c’è uno dei musei più alti d’Europa

Stefano Maria Meconi, 28 Set 2023
a 3000 metri sulle vette innevate della marmolada c'è uno dei musei più alti d'europa

La Marmolada è il massiccio che comunemente chiamiamo Tetto delle Dolomiti. Infatti, Punta Penia a 3343 m s.l.m. è il punto in assoluto più elevato della catena montuosa, a metà strada tra il Trentino-Alto Adige e il Veneto e che si affaccia sul Lago Fedaia. Proprio su queste vette, dal 1915 al 1918, vennero combattute alcune delle più strenue battaglie della Grande Guerra, con le truppe italiane impegnate a difendere i confini e la Patria dall’assalto austro-ungherese. Proprio per ricordare le eroiche gesta, e gettare una luce nuova sull’accaduto di quegli anni, negli anni Novanta è nato il progetto del Museo Marmolada Grande Guerra 3000 m, che è uno dei musei più alti d’Europa. E la sua è una storia davvero da raccontare, che parte dal biennio 1915-1916, quando i venti della guerra raggiunsero la Marmolada con la costruzione, da parte delle truppe austriache, della Città di Ghiaccio, un vero e proprio sistema di tunnel scavati nel ghiacciaio della Marmolada (ormai sciolto) per una lunghezza complessiva di 12 chilometri.

La vita del soldato in mostra

museo marmolada

Questo museo, che si trova proprio a quota 3000 m, rappresenta un fondamentale elemento nella narrazione della Prima guerra mondiale dal lato italiano. Non solo per la sua costruzione – è stato infatti realizzato proprio sulle vette della Marmolada – ma anche e soprattutto per ciò che racconta. In un ampio spazio espositivo di 300 metri quadrati, infatti, è possibile ricordare le gesta e la vita quotidiana dei soldati. Il tutto, parlando in maniera neutrale dei protagonisti delle battaglie: non partigiani di idee, ma spesso giovani spediti al fronte in zone straordinariamente impervie, come appunto le montagne a cavallo tra le due regioni del Nord Italia. 

Il Museo Marmolada Grande Guerra 3000 m si propone dunque come un percorso multisensoriale nel quale si viene portati proprio al centro dell’azione, passando dapprima su un ponte in legno con vetri che sembrano ricordare il ghiaccio, arrivando così all’esposizione di reperti, mappe e immagini che permettono di capire come vivessero i soldati in trincea e nelle baracche. Condizioni di vita difficilissime, al limite dell’impossibile, rappresentate anche attraverso l’equipaggiamento di un soldato italiano e uno austriaco, riprodotte in degli “armadi ideali” che aprono uno squarcio sulla quotidianità dei combattenti.

La ricostruzione delle baracche, degli ambienti, ma anche l’esposizione di attrezzature fondamentali per individuare e stanare il nemico è un vero e proprio tuffo in una storia dalla quale ormai distiamo un secolo, ma che – soprattutto nell’ultimo anno – è tornata di triste attualità.

Una visita che non finisce qui

museo marmolada

Il Museo Marmolada Grande Guerra 3000 m è raggiungibile tramite la Funivia della Marmolada, che parte da Malga Ciapela (frazione di Rocca Pietore) e supera un dislivello di quasi 2000 metri in tre tratti, straordinariamente panoramici. Nella fattispecie, il Museo si trova all’interno della seconda stazione di Serauta, ed è aperto con gli stessi orari di apertura della funivia stessa. Durante i mesi estivi, inoltre, la visita al museo può essere arricchita dall’accesso alla Zona Monumentale Sacra e alla Forcella a V, accessibile solo a un pubblico esperto e con la necessaria preparazione tecnica.

Per i gruppi (famiglie, viaggi organizzati, scuole) o per i singoli che volessero invece una visita guidata con una guida esperta, il museo mette a disposizione un servizio dedicato che può essere richiesto contattando il numero 334 6794461 oppure l’indirizzo email visitmuseo@museomarmoladagrandeguerra.com. Infine, il museo è dotato di un sistema di audioguide diffuso tramite Bluetooth, accessibile comodamente tramite un’app dedicata sullo smartphone.

Le foto presenti nell’articolo sono per gentile concessione del Museo Marmolada Grande Guerra 3000 m. Tutti i diritti riservati.



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