Zanzibar, l’isola delle spezie! 4

Fantastica vacanza sulle coste di Kiwengwa nell'isola dei Sultani!
Scritto da: jonathan1982
zanzibar, l'isola delle spezie! 4
Partenza il: 05/08/2009
Ritorno il: 13/08/2009
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
5 agosto 2009 – Partenza! Finalmente dopo aver atteso per mesi, arriva il giorno della nostra partenza per Zanzibar, un’isola al largo della costa della Tanzania. Partiamo in largo anticipo per l’aeroporto Internazionale di Malpensa per il nostro volo delle ore 23.00. Dopo il disbrigo delle formalità al check-in, andiamo a cercare il McDonald di Malpensa per una veloce cena con Franco e Fabio che ci hanno accompagnato. Dopo la cena ci avviamo al nostro gate per aspettare il volo che parte poi puntualissimo!!L’aereo è un AIRBUS A 330-220, molto grande con 8 posti per fila e con uno piccolo schermo televisivo su ogni posto. A bordo ci danno la cena e la colazione. Il volo è diretto e dura circa 8 ore e 20 minuti. Verso le 6.00 del mattino dall’aereo vediamo la vetta della montagna più alta dell’Africa: il Kilimangiaro!!

6 agosto 2009 – Arrivo a Zanzibar! Arriviamo a Zanzibar alle ore 8.20 locali (7.20 in Italia) come da programma. Sul fatto degli orari ero un po’ preoccupato perché di solito i voli a lungo raggio verso l’Africa hanno spesso dei ritardi. Per noi invece è andato tutto bene! Pensavamo di trovare l’afa africana, invece, appena scendiamo dall’aereo, con sorpresa troviamo un clima mite e tante nuvolacce: ad agosto laggiù è inverno! L’aeroporto di Zanzibar è piccolissimo e ci fa subito capire di essere in un paese del terzo mondo! Dopo aver preso le valigie, ci avvicina un presunto poliziotto che chiede la mancia per non aprire le valigie per un finto controllo… noi rispondiamo tranquillamente che può aprirle…così lui alla fine cambia idea! (eravamo preparati a questi tipo di situazioni perché mi ero informato bene su internet prima della partenza leggendo tanti racconti su vari forum in rete! La potenza della rete informatica! La “mancia” è una parola che ci accompagnerà per tutta la durata della vacanza tanto che dopo un po’, nonostante le loro condizioni di vita, diventa una cosa un po’ fastidiosa perché hanno imparato un insegnamento sbagliato dall’uomo bianco: è giusto che gli abitanti del luogo imparino il valore dei soldi e non contino solamente sulle mance dei turisti; anche in aeroporto c’è un cartello con scritto, in varie lingue compreso l’italiano, che chiedere mance è illegale! Usciti del Terminal (si fa per dire), cerchiamo il nostro tour operator della Going e lo troviamo subito! Ci accompagna al pullman che ci porta al villaggio e troviamo già dei bambini che ci guardano come se ci aspettassero qualcosa! Così prendiamo la marmellata e gli snacks che ci avevano offerto sull’aereo e li regaliamo a loro! Il viaggio verso il nostro villaggio dura circa 45 minuti e già ci dà un idea su come vivono i zanzibarini. Troviamo una vegetazione completamente diversa da quella che siamo abituati a vedere in Italia! Essendo nella fascia equatoriale ritroviamo una vegetazione tipica delle foreste pluviali tipica delle zone con un tasso di umidità molto elevato. Arrivati al villaggio, il Kiwengwa Going, ci accoglie un breve acquazzone che ci rinfresca un po’. Le costruzioni del villaggio sono fatte quasi interamente in legno e in pietra con il tetto di makuti (foglie di palma) ed è immerso in una vegetazione rigogliosa; tant’è vero che di notte spesso troviamo davanti alla nostra camera delle simpatiche scimmiette, che gli indigeni chiamano “bush baby”, tanti corvacci del malaugurio e, una mattina, persino un serpente! La spiaggia davanti al nostro villaggio è la più bella di tutta la costa Kiwengwa (costa orientale dell’isola di Zanzibar) con la sabbia bianchissima che sembra borotalco! Una meraviglia! Il primo giorno lo passiamo in relax totale visitando il villaggio e facendo due passi lungo la spiaggia quando non si può prendere il sole per colpa delle nuvolacce che compaiono e scompaiono nel cielo. Passeggiare lungo la spiaggia non è facile perché, soprattutto nei primi giorni, i “beach boys” (ragazzi del luogo) ti stanno incollati per convincerti ad entrare nei loro negozietti sparsi lungo la costa o proporti delle escursioni simili a quelli organizzate dai villaggi turistici ma a prezzi molto più vantaggiosi: va bene che sia il loro modo di guadagnare ma non si può che ad ogni metro di sabbia che percorriamo ne troviamo uno che insiste per venderci la propria merce! Durante i primi giorni sono veramente assillanti, poi si calmano nei giorni successivi. In effetti le escursioni fatte con loro sono molto simili a quelle del villaggio anche in termini di sicurezza! Anche perché loro vivono per il turismo e quindi ci tengono a fare bella figura! Alla fine facciamo amicizia con alcuni di loro con nomi d’arte del tipo: Giovanni Paolo III, Felipe Massa, Luca Cordero di Montezemolo, Pecorino Sardo e i loro negozi, che si trovano lungo la spiaggia, si chiamano Gucci, Armani, Sampey, La Rinascente ecc. Sanno parlare benissimo l’italiano e le altre lingue più parlate dai turisti: noi dovremmo vergognarci perché viviamo in un mondo civilizzato ma non sappiamo bene le altre lingue oltre alla nostra, invece loro, che sono del terzo Mondo, conoscono l’Inglese, l’Italiano, il Francese, il tedesco, il russo, ecc. Oltre alla lingua locale. Verso sera, con un animatore del villaggio e un gruppo di altri turisti, andiamo a visitare un villaggio locale pieno di bambini del posto che quando ci vedono ci vengono subito incontro! C’è davvero tanta umanità nelle loro facce e nei sorrisi degli altri abitanti del villaggio; sembrano felici anche se non hanno proprio nulla! Stanchi e soddisfatti dopo cena assistiamo ad un breve spettacolo organizzato dal villaggio e poi ce ne andiamo subito a letto per svegliarci presto il giorno dopo. 7 agosto – Stone Town e Prison Island La mattina del secondo giorno la passiamo sempre in villaggio godendoci la spiaggia, il mare e approfittando del sole per una prima tintarella: si prende il sole benissimo grazie alla brezza marina ma bisogna stare attenti proprio al vento che non ti fa percepire il calore del sole, rischiando in questo modo le scottature solari! Il sole qui tramonta presto perché la costa Kiwengwa si trova nella parte orientale dell’isola e perché siamo nell’emisfero australe; la combinazione di questi due fattori ci porta a vedere gli ultimi raggi del sole alle 18.00 locali. Qui è molto forte inoltre il fenomeno delle maree: ogni 6 ore il mare si ritira per circa 100 – 200 metri allungando la battigia; in questo modo, passeggiando sulla spiaggia durante la bassa marea, si possono facilmente notare stelle marine, granchi bianchi, vari molluschi e gasteropodi con qualche pesce intrappolato nelle pozze residue. In ogni momento della giornata il paesaggio è diverso, rendendo il luogo molto magico e romantico! Nel pomeriggio facciamo la prima escursione: Stone Town e Prison Island. La prenotiamo da un “beach boy” (Giovanni Paolo III) per provare la differenza con quelle del villaggio. L’escursione ci costa 20 dollari (35 quella del villaggio) e ci soddisfa appieno. Dopo pranzo ci incamminiamo verso l’uscita del resort dove troviamo il nostro “beach boy” con il nostro pulmino per Stone Town. Il viaggio per la capitale dura circa 45 minuti ed è molto bello perché attraversiamo l’entroterra dove si vedono moltissime capanne e gli abitanti del luogo intenti nelle loro faccende quotidiane, lungo la strada in mezzo ad una vegetazione lussureggiante. La nostra guida è molto simpatica e durante il viaggio in pullman ci racconta alcuni aspetti della vita quotidiana degli abitanti di Zanzibar, rispondendo a tutte le nostre domande e curiosità. Arrivati a Stone Town, la capitale di Zanzibar, troviamo una città molto trafficata e caotica, con gli abitanti impegnati nelle loro faccende di tutti i giorni, sempre sorridenti nonostante le difficoltà quotidiane. Per prima cosa ci rechiamo al molo del porto di Stone Town dove ci aspetta una barca (che si chiama Hakuna Matata) per portarci a Prison Island a vedere le tartarughe giganti importate dalle Seychelles. Arrivare all’isola è un impresa perché la barca è piccola e malandata e sembra di non arrivare mai! Una volta attraccati, la nostra guida ci porta subito a vedere la riserva. Le tartarughe sono enormi ed è possibile passeggiargli accanto e dargli da mangiare. La nostra guida ci spiega che l’isola in passato era stata usata come quarantena in caso di epidemie gravi e come prigione per gli schiavi africani che venivano rinchiusi in questo luogo prima di essere venduti e trasportati nelle americhe. Con sorpresa tra la vegetazione intravediamo anche un Dik-Dik, una specie di piccola antilope. Sull’isola troviamo anche varie piante esotiche come il tamarindo, la papaia, la palma da cocco, il mango, ecc. Dopo un’oretta torniamo a Stone town e stavolta con il vento e la corrente favorevole arriviamo prima rispetto all’andata. Appena arrivati al molo troviamo un mare di bambini che si tuffano divertiti in mare. Saliamo sul pulmino che ci porta al centro città per visitare i giardini Forodhani, dove si trovano delle bancarelle gastronomiche e dove la gente viene a rilassarsi la sera; il vecchio forte, mai ristrutturato e abbastanza mal messo; la casa del famoso musicista Freddy Mercury; la casa del famoso esploratore Livigstone e il mercato del pesce, della carne e delle spezie (igiene da paura!). La città ha delle viuzze molto strette con tanti negozietti e delle case malconce dalle porte caratteristiche. Troviamo anche dei ragni enormi! Verso sera assistiamo al tramonto dalla terrazza di un albergo di lusso, anche se, a causa delle nuvolacce, riusciamo a vedere solo in parte. La sera, tornati in villaggio, dopo cena e dopo aver preso il solito “Malarone”, il medicinale antimalarico, (per tranquillizzare mammina!!!) andiamo a vedere lo spettacolo dell’animazione del villaggio (davvero bravi!)! Finito lo spettacolo prendiamo delle banane e le sistemiamo sulla ringhiere di fronte la nostra camera per aspettare l’arrivo delle scimmie! Purtroppo ci addormentiamo e le scimmie per la prima sera ci fregano… Ma non le sere seguenti!:-)!

8 agosto – Escursione alla barriera Il terzo giorno ci svegliamo con calma e cominciamo a fare qualche foto e qualche filmato prima di fare un’escursione prenotata con “Felipe Massa” per la barriera corallina! Arrivati in spiaggia ci dirigiamo verso le imbarcazioni locali chiamate “dhow” fatte di uno scafo centrale stretto e lungo in legno tenuto in equilibrio da due bilancieri, ai fianchi dello scafo centrale, sempre in legno. Questa barca ha una vela per sfruttare il vento e in assenza di quest’ultimo viene spinta con lunghi bastoni nei fondali bassi. La nostra barca ovviamente si chiama la “Ferrari 2”. Partiamo la mattina perché sfruttiamo la bassa marea così la barriera corallina, che si trova a circa 200 metri dalla costa, resta scoperta. Appena arrivati scendiamo subito per vederla. Troviamo tantissime stelle marine di tutti i colori (probabilmente questi animali vengono raccolte al largo e portati dai “beach boys” sulla barriera per invogliare i turisti a fare un giro in dhow). Troviamo anche degli enormi ricci di mare! Mai visti cosi grossi con aculei lunghi anche 30 cm! L’escursione dura fino all’ora di pranzo. Mentre torniamo verso la riva veniamo sorpresi dal brutto tempo; assistiamo persino alla formazione di una tromba d’aria che solleva l’acqua: bellissima anche se un po’ spaventosa! Fortunatamente resta al largo e poi si dissolve senza creare problemi. Il resto della giornata lo trascorriamo sulla spiaggia a rilassarci e a prendere il sole. Verso le 17.00 andiamo con altri ospiti del villaggio a fare una passeggiata lungo la spiaggia fino alla scuola di un villaggio locale. La mattina avevamo fatto una scorta di confezioni di marmellata nel buffet a colazione perché sapevamo che avremmo trovato un sacco di bambini al villaggio: indescrivibile la loro gioia quando abbiamo distribuito i dolcetti e le penne colorate che avevamo portato dall’Italia! Dopo cena, solito spettacolo nel villaggio, poi in camera ad aspettare i “Bush Baby”! Questa volta non ci addormentiamo e riusciamo a vedere bene una scimmietta!!! Assomigliano più a dei lemuri nell’aspetto, davvero carine! 9 agosto – Atollo di Mnemba Oggi c’è in programma una gita in barca alla scoperta della barriera corallina verso l’Atollo di Mnemba che si trova al largo di Zanzibar! Su questo atollo si trova l’albergo più esclusivo e caro della zona (dicono che costa 1.000 dollari a notte!); essendo un’isola privata, non si può scendere a terra, ma si possono visitare liberamente i fondali facendo snorkeling. Il viaggio in barca dura 1 ora partendo direttamente dal pontile del villaggio. Durante il viaggio la nostra guida ci consiglia di guardare bene il mare perché è possibile vedere i delfini. Con sorpresa e fortuna riusciamo invece a scorgere una coppia di Megattere! Riusciamo a distinguere chiaramente le loro schiene e gli impressionanti spruzzi d’acqua alti qualche metro! JO – Per di più io le vedo anche balzare fuori dall’acqua! È stata un’emozione indescrivibile poter vedere questi magnifici ed enormi mammiferi che normalmente si vedono solo nei documentari in televisione! La guida ci spiega che l’isola di Zanzibar si trova proprio in prossimità di una delle rotte migratorie percorse da questi cetacei, nonostante questo è comunque molto difficile avvistare bene degli esemplari: siamo stati davvero fortunati! Arrivati nei pressi dell’atollo facciamo una prima sosta per snorkeling. Troviamo tantissimi pesci come a Sharm però la barriera corallina non è bella e colorata come quella del Mar Rosso. Probabilmente Zanzibar si trova nell’Oceano e quindi la barriera corallina non riesce a crescere con continuità come nel Mar Rosso che è un mare chiuso e quindi più riparato e più caldo. Facciamo 20 minuti di snorkelling poi torniamo in barca dove ci offrono la colazione. Ci spostiamo quindi per la seconda sosta di snorkeling, simile alla prima. Al ritorno andiamo a tutta birra con la barca in mezzo alle onde dell’oceano e ci divertiamo come dei matti! 10 agosto – Foresta di Jozani e i delfini di Kizimkazi Oggi è in programma la visita alla parte meridionale dell’isola alla ricerca di scimmie e dei delfini! Partiamo il mattino presto con un pulmino cinese, con tanto di scritta “vietato fumare” in cinese! Arriviamo in un paesino che si trova nella parte meridionale dell’isola: Kizimkazi. Questo luogo è famoso per la presenza stabile di una nutrita colonia di delfini della famiglia “Bottle-nose”. Arrivati alla spiaggia ci aspetta una barchetta dall’aspetto non molto rassicurante. Comunque il posto è stupendo e il mare favoloso! Dopo un ora di navigazione (per fare soli pochi km) arriviamo nella zona dove di solito ci sono i delfini; e li troviamo subito! Un emozione indescrivibile! Non c’è nulla di più bello nel vedere gli animali nel loro habitat naturale! Peccato per l’atteggiamento da caccia grossa assunto dagli abitanti del luogo che con le barche inseguono il branco di delfini per portare i turisti il più vicino possibile agli animali! JO – Appena avvistiamo i delfini vicino alla barca, non mi lascio scappare l’occasione e mi butto in acqua con maschera e boccaglio (a differenza del mio amore che tentennava per la paura delle barche che ci venivano addosso e per il mare parecchio mosso!)! Ammetto di essere stato un po’ troppo istintivo perché poteva essere pericoloso ma questo mi ha permesso di vedere 9 delfini con un cucciolo! Sono passati proprio sotto di me e si sono girati a guardarmi! Stupendo! Poco dopo purtroppo sono stato costretto a tornare in barca perché tutti i turisti che erano con noi in barca volevano tornare perché stavano male per il mare mosso! Ma cosa sono venuti a fare allora!? Il viaggio di ritorno verso la terra ferma è stato abbastanza difficoltoso a causa del mare mosso: sembrava non finire mai! Quasi tutti i nostri compagni di viaggio hanno sofferto il mal di mare! Noi invece, arrivati vicino alla costa abbiamo deciso di fare snorkelling mentre tutti quelli che erano con noi sono andati subito al villaggio dove ci siamo fermati per pranzo. Dopo lo snorkelling anche noi andiamo al villaggio incontrando per strada un mare di bambini che ci avvertono: “pole-pole”, piano piano, per la presenza del fondo roccioso tagliente e popolato di ricci! Quanti! Arrivati al villaggio per ringraziare i piccoli, gli prometto di portargli qualcosa da mangiare dopo pranzo. Loro sono cosi entusiasti che ci hanno aspettato 2 ore sotto un sole cocente! Il villaggio che ci ha ospitato per pranzo è carino ed è sopraelevato rispetto alla linea del mare, quindi con una bella vista panoramica!. E si mangia benissimo: tanto pesce e pure enormi chele di granchio! Dopo pranzo, e dopo un piccolo pisolino sulle sdraio sotto gli ombrelloni, ci dirigiamo verso l’uscita dove ci aspetta il nostro pulmino cinese per portarci alla foresta di Jozani. Il viaggio dura 40 minuti e dopo il disbrigo burocratico con i guardiani della riserva scendiamo dal pulmino e ci avventuriamo nella foresta. Dopo una breve passeggiata iniziamo a vedere le foglie delle palme che si muovono: le scimmie! Sono stupende con dei buffi ciuffi bianchi; sono della specie dei colobi (Red Colobus), sono endemiche e si trovano solo a Zanzibar! Scattiamo un sacco di foto e ci divertiamo a guardarle! Non sembrano per nulla intimorite dalla nostra presenza! Peccato non aver preso delle banane!! Poi proseguiamo nella nostra passeggiata per uscire dall’altra parte della foresta dove ci aspetta il nostro pulmino. Risaliti a bordo percorriamo ancora qualche km per arrivare nella zona della foresta di mangrovie. Percorriamo a piedi un sentiero sopraelevato in legno che attraversa la palude in mezzo a queste strane piante che affondano le radici nell’acqua salata del mare. Ci fermiamo anche a vedere un ricovero per tartarughe di mare, caretta caretta, dolcissime e buffe. I custodi ci permettono anche di accarezzarle e dargli da mangiare! Questa gita è stata sicuramente la migliore tra quelle fatte a Zanzibar, insieme al “quad-day”! 11 agosto – Quad Day A malincuore prenotiamo l’ultima escursione che faremo a Zanzibar: il “quad-day” organizzato del villaggio Going. Partiamo di mattina presto per raggiungere il luogo dove noleggeremo i nostri quad per il tour dell’isola! In tutto siamo 7 ragazzi! Familiarizziamo subito con il nostro mezzo e ci divertiamo come matti nei fuoristrada! Spesso facciamo cambio per guidare entrambi il quad a turno dopo ogni sosta. Percorriamo strade asfaltate, percorsi fuoristrada in mezzo alla foresta, attraversiamo villaggi e piantagioni nell’entroterra e spesso riusciamo a scorgere anche il mare! Bellissimo! JO – La mia pulce all’inizio ha qualche difficoltà ad usare il quad, soprattutto con le curve! Infatti per poco non andiamo a sbattere contro una capanna! Una volta presa dimestichezza riesce a cavarsela bene anche lei. Ogni volta che facciamo una sosta troviamo una marea di bambini pronti a circondarci salutandoci con le manine! Durante il viaggio ci ferma anche la polizia per un “finto controllo”, nel senso che dopo aver dato una rapida occhiata alle nostre patenti, inizia a fare delle storie circa la validità delle stesse: in realtà scopriamo che si tratta solo di un sistema per ottenere delle mance dai viandanti, infatti, dopo aver preso le banconote “offerte” dalla nostra guida, ci lasciano ripartire senza problemi! Verso pranzo raggiungiamo la zona settentrionale dell’isola: la spiaggia di Kenda. Qui il fenomeno delle maree è minore e quindi il mare è più pulito. Ci tuffiamo subito a fare snorkelling e riusciamo ad avvistare diverse specie pesci e anche delle piccole murene. Dopo pranzo facciamo una lunga passeggiata fino ad uno dei villaggi più famosi ed esclusivi di Zanzibar: la Gemma dell’Est, citato in tutti i depliant turistici. Durante la passeggiata incontriamo i soliti ragazzi che cercano di farci entrare nei propri negozi ad acquistare souvenir ed assistiamo ad un’asta del pesce direttamente sulla spiaggia! Nel pomeriggio dopo un altro po’ di snorkelling, riprendiamo le nostre moto per tornare a Kiwengwa! Il viaggio di ritorno lo facciamo tutto su strada asfaltata. Passiamo per i centri abitati! Che si affacciano tutti lungo le strade dell’isola. Bellissima gita! Quando arriviamo troviamo addirittura un ragazzino con una scimmietta che si fa fotografare per 3 dollari! 12 agosto – villaggio Con tristezza ci rendiamo conto che il penultimo giorno in questa meravigliosa isola è arrivato! JO – Per la prima volta dall’inizio del viaggio ci separiamo per la mattinata: il mio amore passa tutta la mattina a farsi fare le treccine con gli extension da un gruppo di donne dell’isola (diventerà “una ragazza straordinariamente sexy”! Lontana parente dalla ragazza acqua sapone di cui siamo abituati!); io invece stufo di essere cotto al sole partecipo ad una partita di calcio (ITALIA – ZANZIBAR 4-2) e una partita di pallavolo (ITALIA-ZANZIBAR 1-3) organizzata dagli animatori del villaggio. E’ bellissimo giocare a calcio in una spiaggia bianchissima con la brezza marina che ti accarezza dolcemente!!! Alle 12.00 finisco di fare sport e il mio amore, dopo ben 3 ore di lavoro, finisce di farsi fare le treccine Masai, che vengono molto bene! Dopo pranzo decidiamo di prendere in prestito un kayak del villaggio e ci facciamo un giretto al largo approfittando dell’alta marea. Verso sera ci facciamo una luuunghissima passeggiata sulla spiaggia e per vedere i vari resort che sorgono lungo la costa di Kiwengwa. La sera prepariamo le valigie con molta tristezza.



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