St John, che paradiso

Questo nostro viaggio è nato un pò per caso. Avevamo deciso di andare a New York per farci un regalo di laurea, ma avevamo prenotato per 10 giorni. Dopo un pò ci sembravano troppi e complice una foto che ha fatto innamorare Fabri e il fatto che segretamente stavo sognando un pò di mare caraibico, ci siamo lasciati tentare da questa esperienza!...
Scritto da: roberta1981
Partenza il: 24/04/2007
Ritorno il: 29/04/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Questo nostro viaggio è nato un pò per caso. Avevamo deciso di andare a New York per farci un regalo di laurea, ma avevamo prenotato per 10 giorni. Dopo un pò ci sembravano troppi e complice una foto che ha fatto innamorare Fabri e il fatto che segretamente stavo sognando un pò di mare caraibico, ci siamo lasciati tentare da questa esperienza! Quindi il 29 mattina, dopo 3 giorni a NY (che troverete nel racconto di viaggio “New York, New York…”) partiamo da JFK alla volta delle Virgin Islands. Il tempo a NY era stato molto clemente con noi, pensavamo di trovare freddo, invece un caldo pazzesco. Alle Virgin il contrario: aspettative di sole che spacca le pietre, mentre in realtà questo sole era parecchio dispettoso e ha spesso ceduto il posto a forti acquazzoni, di quelli che ti metti le mani nei capelli: dopo tutte ste migliaia di chilometri per arrivare ai Caraibi e ti trovi gli acquazzoni!!!! Ma partiamo con ordine. Volo American Airlines, compagnia così così, non servono niente da mangiare, solo bibite e sedili osceni tutti consumati. Vabbè pazienza… L’importante è a destinazione… Partendo sorvoliamo gli Hamptons eppoi tutto nuvolo quindi non si sa (infatti l’aereo non aveva neanche il computerino magico che ti dice dove sei esattamente). Atterramo all’aeroporto di Saint Thomas dopo 3h50 di volo con un cielo cupo che ci accoglie e un’orda di taxi pronti a spennarci per portarci al porto di Charlotte Amalie. Volevamo fare un giretto qui prima di arrivare a St John, ma il tassista frettoloso mi fa passare la voglia e oltretutto ci porta proprio davanti al ferry che porta a St John e che sta per partire, quindi senza esitazione lo prendiamo, dopo aver pagato 8$ a testa! Il ferry costa 12$ a testa (10+2 x la valigia) e ci porta al porticciolo di Cruz Bay in 45 minuti, mentre il sole finalmente si fa vedere! Al ritorno opteremo per il ferry che arriva a Red Hook, anche per questioni di orario.

Arrivati a Cruz Bay, abbiamo fatto una cretinata. Colpa mia perchè non ho letto bene le istruzioni per il “check in” nella nostra villa. Convinta ci fosse una sorta di reception saliamo con il taxi (un’altra rapina: l’ultima però!) ma li non c’è nessuno. Dopo un ò troviamo un nostro vicino di villa carinissimo che ci accompagna al loro ufficio e risolviamo il tutto. La nostra villa è davvero carinissima! Niente di eclatante, anche perchè St John e le Virgin Islands in generale sono CARISSIME!!!! Altro che vergini, sono molto sgamate… Quindi ce ne ho messo prima di trovare una villetta carina ad un prezzo decente: abbiamo speso circa 147$ a notte (in due) per una villetta con piscina (ad uso anche delle altre 9 villette), veranda privata, camera con aria condizionata, cucina e salotto con tv e cd, immersa nel verde e con un panorama purtroppo rovinato dalle costruzioni adiacenti. Si chiamano Cruz View Villas: noi eravamo nella numero 6. Uniche 2 pecche: che era in cima ad una salita pazzesca e la sera ci ammazzavamo a piedi (ma un pò di esercizio non fa male a nessuno) e seconda cosa i gatti, che personalmente non tollero. Mi hanno impedito di utilizzare il patio quanto avrei voluto, volontà limitata anche dalla gran quantità di zanzare!!! Apparte ciò, la villa andava benissimo per noi (ah no! ultima cosa: cuscini scomodissimi!!!).

Dopo tutto sto casino ormai son già le 19, quindi optiamo per una bella doccia (garden shower: sembra una figata, in realtà vuol dire che chiunque può sbirciare perchè c’è una zanzariera e delle assi di legno socchiuse, quindi è come lavarsi all’aperto: molto suggestivo e a contatto con la natura. In realtà poi non affaccia su nessuno, quindi c’è privacy) eppoi cena a Cruz Bay, che raggiungiamo a piedi. Mangiamo da un tizio di cui non ricordo il nome: qui mettono la cipolla e l’aglio ovunque!!! Le mie cozze erano buonissime ma la pie agli spinaci e fontina che abbiamo preso dopo era impregnatissima di cipolle!! Cmq posticino molto carino, sulla strada x Mongoose Junction (sempre a Cruz Bay, ma sulla destra: un complesso di negozietti molto carino!).

Dormiamo presto, qui è così: mangiano tutti prestissimo e alle 22 siamo già a casa. Ci guardiamo un pò di tv (E! Entertainment è sempre il miglior canale!!!) eppoi a nanna.

Primo vero giorno a St John: andiamo a Cruz Bay, facciamo colazione a Mongoose Junction con un muffin enorme che mi nausea e paghiamo 2$ per 1/4 d’ora di connessione internet (expensive!!!) x salutare la famiglia. Da Cruz Bay ci informiamo un pò x le jeep o gli scooter ma onestamente eran oltre la nostra portata. Facendo brevi calcoli sui nostri percorsi e paragonando la tariffa dei taxi e quella del noleggio, abbiamo concluso che comunque risparmiavamo coi taxi. Quindi, concordata la tariffa (7$ each: mo non ci fregano più!) ne prendiamo uno per Maho Bay, una delle più lontane sulla costa nord, la più ricca di belle spiagge. Per arrivarci percorriamo una strada piena di curve ma bellissima, dove ogni tanto scorgi sti pezzi di mare dai colori fantastici e finalmente mi rendo conto che siamo ai caraibi!!! Arriviamo a Maho Bay: bellissima! Una pace e un silenzio… C’è gente ma non sembra: non come qui in Italia che si fa sempre una cagnara! L’acqua è cristallina, la sabbia bianca, i pesci si vedono anche da fuori, il sole c’è e finalmente mi coloro un pochino. Dopo tantissime foto, decidiamo che è ora di mangiare e spostarci in un’altra spiaggia: opto per Cinnamon Bay, quella affianco, tornando per Cruz Bay. Li non ci sono taxi appostati, quindi ci mettiamo sulla strada nell’attesa. Pare che non ne passino… Ma finalmente eccone uno che passa, ma dal lato opposto! Lo prendiamo lo stesso, dato che accompagna dei tizi a Coral Bay eppoi ci porta a Cinnamon per 4$ a testa. Bell’idea, così ci vediamo anche Coral Bay che non era nei miei programmi. Carino qui, una vegetazione pazzesca, ma un pò deserto… Arriviamo a Cinnamon e prima di andare in spiaggia ci mangiamo qualcosina (hamburger). Piccola osservazione sugli abitanti: abbiamo notato una cosa stranissima. Mentre gli uomini sono tutti gentilissimi, davvero simpatici, le donne sono acide e rispondono sempre malissimo!!! Ste due a Cinnamon eran davvero maleducate! Vabè, andiamo in spiaggia: anche questa davvero bella, molto più grande di maho e più affollata. Il mare qui è più mosso: mi abbronzo un pò anche perchè il sole è tollerabile grazie al venticello. Fabri poveretto è già un pò scottato, quindi sta all’ombra. Maho mi è piaciuta di più perchè era più tranquilla, ma anche qui i colori son fantastici…

Arriviamo a casa con il taxi (7$ a testa) un tuffo in piscina al tramonto (divienterà un’abitudine) doccia, bibita e nachos con salsina sulla veranda (gatti permettendo) eppoi fuori a cena: stasera andiamo da Margarita’s Phil, un posto carinissimo sempre a Cruz Bay dove abbiamo mangiato fajitas x due più 2 enormi margaritas a 80$ (abbiamo esagerato con il margarita! cmq mancia inclusa).

Secondo giorno: oggi ero intenzionata a fare la gita in giornata a Virgin Gorda, nelle Vergini Britanniche, per avere una visuale un pò più ampia di queste Virgin Islands (mi scoccia stare in un unico posto se ho la possibilità di vedere altro!) ma veniamo svegliati da un acquazzone pazzesco: l’acqua continua a scrosciare per tutta la mattina quindi non ci muoviamo di casa. Una tristezza pazzesca!!!!! Al pomeriggio, anche se il tempo non proprio molto definito, ma è comparso il sole, supplico Fabri di uscire (che secondo me se ne stava troppo comodo li sulla veranda..) e andiamo alla volta di Hawksnest Beach, abbastanza vicina così non rischiamo di non trovare taxi al ritorno (con sto tempo, meglio esser previdenti). Corsa in taxi a 6$ a testa. Molto carina sta spiaggia, ma pensavo meglio. Toviamo un angolino solo per noi, su questa sabbia bianchissima con sto mare cristallo davanti (in effetti è bellissima: forse i miei pensieri negativi sono dovuti alle troppe nuvole e senza sole le impressioni non sono mai del tutto positive!). Osserviamo un pellicano che pesca in picchiata e dopo un paio d’orette ricomincia a piovere! che sfiga! Corriamo alla ricerca di un taxi: non ce ne sono di appostati li, quindi aspettiamo che ne passi uno, per fortuna dopo una decina di minuti (forse un pò di più) arriva: ritorno a cruz bay. Ovviam quando arriviamo torna fuori il sole, che nervoso! Ma ormai siamo già vicino a casa, quindi tanto vale abbronzarsi un pò in piscina, anche se non è la stessa cosa! Sera: cena da Morgan’s Mango dove quella sera c’erano due margaritas al prezzo di uno: ottimo per noi consumatori assidui! Mangiamo un piatto di mexican chicken che ci viene servito tipo hamburger, non proprio quello che ci aspettavamo, ma pazienza… C’è molto casino qui: musica dal vivo, tanti turisti che fan casino… Ci è piaciuto di più il sobrio Margarita’s Phil, che però quella sera aveva una festa privata (eppoi volevamo cambiare!).

3° giorno: anche oggi il tempo non promette bene, ma regge abbastanza: quindi decidiamo di vedere la splendida Trunk Bay, prima che domani troviamo il mega acquazzone e rimaniamo fregati. Infatti oggi il tempo è clemente: Trunk Bay è stata definita dal National Geographic la terza più bella al mondo. E’ difficile e stupido far ste classifiche, ma sicuramente si merita un posto di primo livello perchè è davvero da favola il mare qui!!! L’ingresso costa 4$ a testa. I colori sono spettacolari: la sabbia è la più bianca vista finora e i colori dell’acqua mai così chiari e limpidi, una vera piscina…

Rimaniamo qui un bel pò, è troppo bella. Faccio anche l’Underwater trail, il percorso segnalato di snorkelling: onestamente niente di che, chi è stato in mar Rosso può capire. Qui ci son tanti pesci carini si, ma i coralli non hanno certo lo splendore di quelli egiziani. Ho fatto snorkelling anche in altre spiagge e non ho mai visto cose spettacolari: forse son stata sfortunata…

Al pomeriggio decidiamo di andare a Caneel Bay, la spiaggia del resort superfigo a cui avevo dato una sbirciatina, ma i costi erano decisamente oltre la nostra portata!!! La spiaggia merita: il mare qui è calmissimo, un silenzio pazzesco: davvero rilassante. Fabri trova un posto abbastanza comodo non a contatto con la sabbia e sotto una bella palma e si appisola. Io faccio foto su foto. Ci rilassiamo un bel pò (dopo le fatiche newyorkesi!!!), ci sembra di esser in paradiso! Con calma torniamo a casa, compriamo delle cartoline, tuffo classico in piscina, nachos, birra e coca cola, doccia e fuori: stasera mangiamo da Fish Trap. Non abbiamo molta fame, forse per le nachos: meglio così, spendiamo di meno! Prendo ancora cozze, stavolta in salsa di aglio limone e tequila, una cosa squisita!!! Fabri calamari e dividiamo dei gamberi al sale + i soliti margaritas: totale 55$ mancia inclusa.

Notte un po movimentata, saranno i gamberi o la troppa margarita abbinata al cuba che Fabri mi ha preparato dopo, non so… Ma è stata una nottataccia! La mattina, ripresa, bella fresca, ho belle intenzioni non molto gradite a Fabri: voglio andare a Solomon e Honeymoon Bay percorrendo il Lind Point Trail, che parte dal National Park Center: ovviamente ci alziamo con la pioggia, ma smette: quindi lo convinco. Tutti e due siamo in infradito, nessuno ha certo pensato di portarsi le scarpe da trekking! Siamo (anzi: sono) fiduciosa e iniziamo il percorso che dovrebbe durare un miglio. Dopo un pò il sentiero si fa fangoso, io non mi faccio tanti problemi, Fabri è piuttosto nervoso: a stemperare la tensione arriva un simpaticissimo cagnolino che da lontano prende una mega rincorsa e ci punta in picchiata. Chiaramente ci raggiunge proprio nel punto dove c’è più melma e si ietta su Fabri inzozzandolo del tutto! Eppoi mi piazza le zampette sul vestitino, impiastricciandomi tutta… Vabbè! Non riuscivo a trattenere le risate, vederlo così dopo tutte le lamentele… Invece di esser dispiaciuta ero divertita: anche lui finalmente s’è messo a ridere e abbiamo proseguito, io più serena, lui ancora incazzato in fondo! Le mie deboli infradito si rompono, quindi devo proseguire a piedi!! Tornare indietro ormai non ne vale la pena quindi proseguiamo: per fortuna è accessibile anche a piedi nudi, anche se ovviamente è da pazzi farsi un setiero da trekking a piedi nudi, ma in fondo ne vado un pò orgogliosa!! l mio spirito avventuroso ogni tanto si fa vivo a contatto con la natura… Mi faccio leggermente male, ma in confronto alle camminate di NYC e il male ai piedi che mi è venuto, qui è davvero una passeggiata!!! Arriviamo a Solomon Bay dopo un bel pò: che splendore!!! Un posto davvero favoloso: rimaniamo molto qui. Dopotutto basta un bel libro, una palma, la sabbia bianca e il mare turchese davanti! Questa immagine me la terrò nel cuore per tanto tempo. Questa spiaggia è stata una vera sorpresa… Ripercorriamo il Trail nella speranza di arrivare a Honeymoon, ma scopro che non si può! si arriva solo a Caneel Bay: decidiamo di tornare li, poi vedere come fare x raggiungere Honeymoon, ma alla fine del trail si mette a piovere di brutto, proprio pesante: il tempo di trovare un taxi che ci riportasse a casa e ci laviamo dopo le impronte del cane, il fango ovunque, la sabbia e il sale. Un bagno in piscina nel tardo pomeriggio, dopo ore a supplicare Fabri ad uscire di nuovo perchè ormai era comparso il sole, ma poverino si era scottato ancora di più… Quindi in effetti era meglio di no. Mi spiace perchè non abbiamo sfruttato al massimo questi giorni, ma è stata colpa del tempo! Peccato!!! La sera, l’ultima da Margarita’s Phil di nuovo, perchè ci è rimasto nel cuore e perchè siamo un pò nostalgici.. Volevamo andare a Coral Bay, ma gli autobus terminavano il servizio troppo presto e in taxi sta cena ci veniva a costare troppo. Quindi Margarita’s Phil: stavolta spendiamo 70$ con mancia inclusa. Meglio. Stiamo migliorando. Ma purtroppo siamo alla fine. Il mattino dobbiamo svegliarci alle 5 per prendere il primo ferry alle 6 che da Cruz Bay va a Red Hook. E’ il primo disponibile, dato che il nostro volo è alle 8,35 e qui c’è dogana come negli Stati Uniti, ci sentiamo un pò tirati, ma alla fine ce l’abbiam fatta alla grande. Da Red Hook abbiamo preso un taxi x l’aeroporto (15$ a testa) che ci ha messo poco vista la lunga tratta. Prima di imbarcarci sull’aereo ci hanno pescato a random (ovviamente noi due, te pareva…) e ispezionato le borse, probabilmente per vedere se ci siamo portati dietro coralli o robe simili… Tutto ok, saliamo sull’aereo e salutiamo STT e le Virgin Islands, sperando di tornarci un giorno, per più giorni e vederne più di una. Una tappa a St John la rifarei comunque, ci son troppe cose che non siamo riusciti a vedere!!!! Alla prossima, già mi manca quel mare, i margaritas, le canzoni di bob marley e le nachos! Un viaggio che non dimenticheremo mai, è un’isola davvero romantica…



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