Turisti per Caso in Primo Piano: Holderlin intervista Annie

E' davvero un piacere, oltre che un privilegio, intervistare la mitica Annie, storica TPC che da tempo impreziosisce il sito, con i suoi interventi ricchi di humour e d'ironia...
Holderlin, 16 Gen 2009
turisti per caso in primo piano: holderlin intervista annie
Riprendiamo in grande spolvero con il primo appuntamento del 2009 dei Turisti per Caso in primo piano: come di consueto il protagonista di una precedente intervista, Holderlin, veste i panni dell’intervistatore e ci presenta Annie!

E’ davvero un piacere, oltre che un privilegio, intervistare la mitica Annie, storica TPC che da tempo impreziosisce il sito, con i suoi interventi ricchi di humour e d’ironia. Cominciamo con le domande di rito: Nome o nick: Annie che sta per Annalisa Provenienza geografica: Urbino (che è nelle Marche e non in Umbria ;-P, e che è diverso da Ferrara… Vero Aurora? ih ih ih) Attività lavorativa Precaria ricercatrice… O ricercatrice precaria…???

Holderlin: Tu sei davvero una “veterana” del sito, come l’hai scoperto per la prima volta? Cos’è che ti affascina di più di TPC e cosa ti convince meno? Nel corso degli anni hai notato cambiamenti significativi tra le persone che lo frequentano, o un diverso modo di approcciare il sempre affascinante tema del viaggio? Annie: Ussignur!!! Come l’ho scoperto la prima volta? Lo sai che non me lo ricordo?? Bella figura… Ma son passati annieannieannie. Di TPC mi affascinava la gratuità dell’informazione data per la semplice voglia di condividere con gli altri le proprie emozioni legate a un viaggio o legate “semplicemente” al viaggio che è la vita di tutti i giorni. Penso al bla-bla vero bar sport, ma anche piazza virtuale della community, dove ci si incontra e si ciarla, si ride, si scherza, ma magari ci si sofferma anche a riflettere su qualche tema meno leggero, dove l’allegria dei primi che arrivano può essere così trascinante da coinvolgere chi arriva in seguito. E come una piazza è fatto di gente che va e che viene, di gente che si ferma dietro le colonne ad osservare senza trovare il coraggio di mescolarsi, di gente che condivide, di gente che non si trova, di gente che apprezza. Penso all’ideale di gratuità e di scambio reciproco che stavano alla base del sito e ricordo personalmente con piacere la voglia di trovarsi in un mondo ideale, un mondo fantastico, da cui lasciar fuori per qualche momento i fatti gravi di ogni giorno, per scherzare prendendosi in giro amichevolmente in una corte fantastica fatta di dame e cavalieri. Bei momenti di sublime ingenuo divertimento! Penso all’emozione della nascita delle Guide per Caso e dell’idealità che sottintendono. Ideale di buona fede e “aiuto gratuito”. In questo trovo un peggioramento all’interno del sito: vuoi o non vuoi nel corso degli anni lo strumento è divenuto più diffuso e ai “puri di cuore” si son mescolati tanti furbetti del quartierino che cercano di autopromuoversi e non per amor di condivisione. Il sito è fatto di tutto questo. E’ fatto dalla redazione ma anche dalla community che lo popola e lo rende vivo, lo controlla e lo tiene d’occhio, un po’ come ogni buon cittadino con un bene pubblico.

Sul diverso modo di approcciare il tema del viaggio non posso esprimermi. E’ una cosa prettamente personale, non mi sentirei mai di dire che un approccio sia migliore di un altro, posso dire come mi approccerei io. Una cosa sì però posso dirla, che sempre per la maggior diffusione dello strumento, si moltiplicano a mio avviso le “richieste spot”: users che entrano solo per domande spicce e non sono interessati ad integrarsi in alcuna community. Certo non è obbligatorio. Ma vogliono una risposta, velocemente e correttamente, come se sfogliassero una enciclopedia o un catalogo di una agenzia di viaggio… Ecco una certa pretenziosità, che spesso li porta a entrare, “sbattere” la domanda un po’ ovunque lamentandosi di risposte tardive. Ciò è determinato anche dalla complessità del sito magari, capisco che per un nuovo utente districarsi non sia facile. E un po’ dalla “freddezza” che può risultare dalla brevità di un post, che potrebbe non avere lo stesso calore di una frase rivolta a voce, e che potrebbe magari generare incomprensioni.

Holderlin: Per te, la scelta della meta di un viaggio risente in misura prevalente di: letture di libri e/o riviste, emozioni suscitate dalla vista di una foto o di un servizio TV, racconti di amici, sogni giovanili, disponibilità di tempo, considerazioni economiche? Annie: Son troppo giovane, io, per parlare di sogni giovanili ;-PPP Comunque direi un bel mix di cose. Sul desiderio “mentale” di una meta influiscono sicuramente emozioni suscitate da una foto e letture di libri. Sulla programmazione reale poi alla fin dei conti entrano in gioco anche altri fattori più umani e più tristemente reali come la mancanza di tempo e le considerazioni economiche. Alla fine dei conti tutto influisce! Personalmente ho le mie preferenze in fatto di mete di viaggio, ma non escludo nulla a priori. Penso che comunque qualsiasi meta debba essere in grado di “stupirci” in qualche modo, meravigliarci, per un panorama, per un modo di vivere diverso dal nostro, per un profumo, per un’atmosfera… Che ne so!!! Per qualsiasi cosa, dalla più insignificante ai più, alla più grandiosa. Perché per conoscere è necessario aver mantenuto la capacità di stupirsi… Per cui… Se si viaggia con questo fine, il resto viene di conseguenza!

Holderlin: Ti capita, a volte, di sentire il bisogno de “il viaggio per il viaggio” quale che sia la meta, pur di staccare, o ritieni che il viaggio debba sempre avere un senso, la partenza debba essere sempre consapevole e la meta ben chiara? Annie: Beh un senso ce l’ha sempre, di fondo. Il viaggio per il viaggio, per staccare: posso partire ora??? Partirei anche soltanto (come se fosse poco…) per lasciare la mente a briglia sciolta: avessi un credito illimitato in gasolio partirei domattina… Bimbo sul seggiolino, radio accesa e via: per dove? Chi lo sa. Viaggi, ti muovi, pensi, elabori, vedi, cerchi, trovi, trovi e cerchi, segui tutto con meraviglia come se guardassi con gli occhi di tuo figlio, e torni sicuramente più rilassato e più ricco di prima!! Ce l’ha, ce l’ha un senso, fosse anche solo “stravaccarsi” al sole… Non è il mio ideale, ma posso pensare abbia un senso anche in quel caso.

Holderlin: Come vivi il viaggio di avvicinamento al posto prescelto, come un fastidio che limita il tempo delle tue ferie, come un piacere anticipatorio o come un’opportunità? Annie: L’avvicinamento lo vivo con fibrillazione, un pizzico di ansia e tanta attesa. Sì piacere anticipatorio. Il ritorno con serenità per il rientro a casa, ma anche con un po’ di malinconia, assaporando già cmq il momento in cui sfogliando le foto riproverò in parte quelle sensazioni!

Holderlin: Come ti organizzi per un viaggio, prepari una lista delle cose da portare, o metti via all’ultimo momento tutte le cose che ti vengono in mente? Annie: Abbastanza la seconda che hai detto… E più ci provo a fare le liste più mi ritrovo all’ultimo momento. Ma mai scordato nulla di essenziale ;-PP

Holderlin: Qual è la prima cosa che metti via per un viaggio? Annie: La testa…

Holderlin: Ritieni che si debba sempre viaggiare in compagnia, magari per condividere particolari emozioni, o ci sono posti che vanno assaporati da soli, senza distrazioni, sia pure affettive e/o amicali? Annie: Io sono un animale sociale, da sola andrei davvero in pochi posti. Per condividere tutto, emozioni, sensazioni, luci e ombre di ogni luogo, la persona che si ama è davvero il non plus ultra. Amare in senso lato, quindi anche gli amici sono ovviamente inclusi: la selezione è rigida poiché non c’è cosa peggiore che trovarsi in un luogo e non avere nulla da condividere con le persone che sono con te. Amici sì, ma “testati”, la sintonia deve essere collaudata. Si può anche viaggiare insieme e separarsi temporaneamente per seguire meglio le proprie esigenze e ritrovarsi poi più sereni senza essersi costretti vicendevolmente a fare cose che non andavano. Io sono molto accomodante ad esempio, e magari rinuncio a qualcosa io pur di far qualcosa insieme, quindi… Bisogna vedere chi si è… E come si è! Un viaggio in solitaria alla ricerca di me stessa? No, non sono il tipo.

Holderlin: Qual è il viaggio che ti ha suscitato le emozioni più forti, nel bene e nel male? Annie: Un viaggio del 1997: 4 amiche mai viaggiato prima da sole. Zero cellulari, zero carte di credito, solo traveller cheques infilati sotto i vestiti. Un treno per Parigi, una macchina a noleggio, una tendina a 3 posti… (eravamo come sardine in scatola… Ma contavamo su 2 mingherline…) e via passando per Bretagna e castelli della Loira. La radio a palla cantando a squarciagola. Le emozioni… La fibrillazione di esser “da sole” e poter contare solo su se stesse. La rarità delle telefonate a casa dalle cabine…Le prime difficoltà organizzative, le ovvie ingenuità, le piccole incomprensioni, nonostante fossimo “testate”, gli imprevisti superati. Siamo ancora amiche legate da molto affetto, siamo cambiate tutte molto e nonostante il ricordo bellissimo della nostra prima vacanza penso che, se la dovessimo fare ora, nessuna sceglierebbe in toto le altre 3 come compari di viaggio. Ma perchè si cambia, probabilmente quello era il team giusto per quell’età. Sarebbe da rifare…

Holderlin: Nazim Ikmet, in una delle sue poesie più note, scriveva: IL PIU’ BELLO DEI NOSTRI MARI E’ QUELLO CHE NON NAVIGAMMO. E’ così anche per te? Qual è il prossimo mare dove ti piacerebbe navigare? Annie: Mmmmmmmm (;-P) Se lo vogliamo interpretare come simbolo di speranza… E di impegno allora sì! Come a dire il meglio deve ancora venire, ho speranza che sia così, non mi chiudo e non mi fossilizzo su quel che già ho visto (avuto) ma continuo a guardare avanti, ad impegnarmi, continuo a cercare, scoprire, sempre. E’ un invito a non “fermarsi”, anche se andrebbe fatto con l’occhio di quello che sa apprezzare cmq ogni momento. E diciamo… Che lo possiamo applicare a tutti i settori della vita. Se la vogliamo leggere così il prossimo mare che vorrei navigare è domani…E poi dopodomani e poi dopodomani ancora. Se la vogliamo leggere come il prossimo luogo in cui dirigermi per una fuga dal quotidiano, o per una vacanza… È l’Irlanda dove vorrei tornare col mio piccino.

Holderlin: Hai anche tu contribuito, da qualche mese, alla bellissima epidemia che ha arricchito il sito di tante new entry potenziali, come cambia (se lo ha cambiato), la tua condizione di madre di un irresistibile maschietto, il tuo modo di pensare alle ferie ed ai viaggi? Annie: Matteino ringrazia per l’irresistibile!! Cambia cambia, eccome se cambia. Innanzitutto cambia perché son cambiata io, ovvio io non sia più quella di prima. Poi cambia perché cambiano le esigenze, quel che prima sembra “indispensabile” ora potrebbe ridursi ad essere sono solo “accessorio”, quello che prima era lasciato al caso ora deve essere pianificato con anticipo. Parti dal presupposto che non sono tipo da viaggio avventuroso al limite della sopravvivenza… Come non sono tipo da villaggio. Per il momento per vari motivi non ci siamo spostati con il piccolo oltre ad una settimana stanziale al mare e in montagna… Che si son trasformate in un mezzo trasloco e in un baule stipato tipo tetris… Per le pianificazioni future cambierà che andranno pensate in anticipo, organizzate meglio, lasciate meno al caso. Considerando cosa cerco in un viaggio non penso mi si porrà mai il problema “farà o non farà portare anche lui” perché cmq il mio desiderio di viaggiare sarà plasmato sulle sue esigenze e sulla voglia di andare da qualche parte anche con lui. Ovunque sia!!! Del resto, sento davvero mia (anche se è una citazione altrui) l’idea che un vero viaggio di scoperta non stia nel cercare nuovi luoghi ma nel vedere con occhi nuovi. E come al solito… Mi piace pensarla in senso lato, applicata alla vita.

Holderlin: Quale sistemazione privilegi in un viaggio? Annie: Non si butta via nulla, dal campeggio (bungalow col piccino non è stato male) tenda compresa… In su. Preferisco posticini tranquilli poco frequentati, dove si respira un po’ aria di casa. Ed economici anche. Chiedo troppo??

Holderlin: Quando viaggi, ti piace provare i cibi del posto, o sei di quelli che si portano le scorte di spaghetti? Annie: Cerco di trovare la giusta via tra le due esigenze cibi del posto e cibo economico! Se poi mi siedo a tavola perché è ora di cena posso lasciarmi andare a qualche assaggio estroso. Ma se mi siedo perché ho fame… Cerco di sperimentare poco e andare abbastanza sul sicuro con qualcosa che immagino possa piacermi. Se mi alzo insoddisfatta da tavola sono più insopportabile del solito… Il che… Holderlin: A proposito di spaghetti, c’è qualche piatto per cui potresti interrompere qualsiasi dieta? Annie: Scusa chi t’ha detto che sto a dieta… È un’insinuazione bella e buona… Comunque per qualsiasi buon piatto interromperei la dieta. La costanza in fatto di dieta, non è il mio forte.

Holderlin: C’è un momento del giorno, o della notte, che ami di più, durante un viaggio? Annie: La sera quando ci si sdraia a letto, esausti ma soddisfatti.

Holderlin: Chi suggeriresti come prossima persona da intervistare? Annie: Ah! Intanto grazie per aver intervistato me.. Che non ho reale motivo di stare in HP… Ma che non ho POTUTO rifiutare l’offerta per come mi è stata posta… Non potevo dire davvero di no ;-P Ho una lista di desideri… Allora dal momento che la mia partecipazione attiva al sito ultimamente è calata a picco… Appunto perché la maternità ci cambia… (leggi: al pomeriggio da casa se ho tempo do la precedenza al piccolo)… Mi piacerebbe veder in homepage alcuni gruppi “storici”.

Mi piacerebbe vedere il bla-bla in un’intervista corale a più voci, in ricordo del mondo fantastico (la Tam, Elena, Babette, Cate, Doc, Acacia ecc ecc). Mi piacerebbe vedere Orsa in homepage che dopo i malintesi sul GdC fa una carrambata/chiarimento con Martino (sono una provocatrice nata… Ma sono anche molto buona… E si sta avvicinando il Natale… :-P). Mi piacerebbe vedere in homepage tutte le Guide per Caso una alla volta perché svolgono un ruolo fondamentale.

In merito alla mia frequentazione del sito e a cosa esso abbia significato per me, oltre alle già citate informazioni, discussioni, chiacchierate spensierate, ha significato l’incontro con delle persone straordinarie. Per fortuna (ma nulla avviene a caso) ho avuto l’onore di conoscere degli Amici, che son diventati tali condividendo insieme tappe di un viaggio quotidiano, a volte piacevole, a volte triste e faticoso, ma cmq viaggio: sono un ritrovo caloroso durante la giornata, fatto di certezza di comprensione, con ruoli assodati e divertenti, risate mai scontate, discussioni su cose serie … E cose mooolto meno serie. Non mi metto a fare nomi… E cognomi loro sanno chi sono e che importanza hanno per me. Tra tutti cito Cate che è l’unica con cui mi sia incontrata al momento, ma non dispero, riuscirò a incontrare anche gli altri (tranne qualche reticente… Per definizione…). Con Cate ho condiviso un viaggio stupendo lungo 9 mesi, nella foto siamo insieme ad Urbino, al quinto mese di gravidanza. Ne è nata una amicizia sincera, che come ogni amicizia vera si costruisce e si modifica giorno dopo giorno con rispetto e ascolto, con la condivisione delle gioie e dei momenti più duri. Vorrei dire tantissime altre cose per spiegare cosa mi lega a questa comunità nella comunità… Ma facciamo così… Doc…Te la dico anche io alla Nazim Ikmet: quello che vorrei dirti di più bello non te l’ho ancora detto!

Holderlin: Con questa bellissima e poetica promessa, si chiude l’intervista con Annalisa, che ringrazio e che, come mi aspettavo ed al di là dell’affetto che nutro per lei, non ha tradito le mie aspettative. Tengo a fare, in chiusura, due precisazioni: né quando ho fatto riferimento ai sogni giovanili, né tanto meno quando ho parlato di dieta, ho inteso minimamente sottintendere che Annie non sia giovane né che abbia un peso forma men che perfetto, come del resto è facilmente desumibile dalle foto 😉



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