SARAGOZZA città fantasma

Un weekend spagnolo low cost!
Scritto da: Gherardo
saragozza città fantasma
Partenza il: 04/06/2011
Ritorno il: 07/06/2011
Viaggiatori: 13
Spesa: 500 €
Per dare un seguito al nostro corso di spagnolo, come era già successo nell’anno passato, abbiamo deciso di organizzare un week end in una città spagnola e la scelta è ricaduta su Saragozza sia per la convenienza del biglietto aereo che per orari e disponibilità dei voli.

Ryanair da Bologna a Saragozza sabato 4/6 ore 10,45 – martedì 7/6 ore 13,15 € 24,00

Il viaggio è scivolato con la consueta precisione e puntualità della Ryanair e atterrati al piccolo aeroporto di Saragozza c’è subito un bus che fa navetta per il centro al prezzo di € 1,60 a testa pagabili all’autista (il bus parte ogni 30 minuti e arriva a Puerta del Carmen)

Da li ad arrivare all’Hotel Avenida (Av.Cesar Augusto 55) prenotato tramite booking, il percorso è breve…circa 5 minuti a piedi.

Effettuato il check-in in Hotel (ottima posizione e ottimo rapporto qualità prezzo 141,00 € 3 notti per la doppia con colazione inclusa) ci siamo “fiondati” in un ristorante li vicino “Pan y cebolla” dove abbiamo mangiato ottimamente il menù del giorno che comprendeva 2 portate e il dolce compreso acqua e vino a soli 13,50 € (consigliato anche per la qualità del cibo)

Inizia a piovere ma muniti di K-way e ombrellini ci avviamo verso la Plaza Nuestra Senora del Pilar e visto la pioggia incessante facciamo un giro all’interno per venerare la Madonna del Pilastro come molti cattolici spagnoli fanno ogni anno. La Basilica molto bella all’esterno lascia un po’ di delusione quando si percorre dentro. Grandi spazi ma secondo me poco armonici e un susseguirsi di stili architettonici.

Aspettando che si rischiari notiamo come a Saragozza siano riusciti a deturpare anche la piazza inserendo delle colonne in acciaio per illuminare la Basilica, deturpamento che poi rivediamo persino davanti alla Cattedrale de la Seo e sul Ponte di Pietra. Ahi ahi ahi questi zaragozani ci hanno deluso.

Ci dividiamo nelle visite tra una pioggerella e una schiarita. Io con un gruppetto decido di entrare nella Lonja, bel palazzo tra le due Cattedrali che custodiva momentaneamente una mostra particolare di pittura con tema la Mappa della città di Zaragoza, bello il Palazzo, strana la mostra e subito dopo verso il Ponte di Pietra per le prime foto alla basilica che erge sulla riva del fiume Ebro.

Rientriamo in Hotel per cambiarci e per andare successivamente a cena a “EL VERRUCON” che consigliamo a tutti sia per la qualità del cibo, che per i prezzi e la cortesia del personale (un cameriere sardo di provenienza parla ovviamente anche italiano). Rientriamo in tarda serata e ancora qualcuno di noi preferisce ritornare in centro per la movida….ma dove sono gli spagnoli?

La domenica approfittiamo dell’apertura gratuita dei musei per visitare dapprima il PABLO GARGALLO e poi quello di FRANCISCO GOYA. La visita ci divide, non è facile rimanere sempre tutti insieme. Visitando il museo di Goya si legge che alcune opere sono presso il PATIO DE LO INFANTE e così prima che chiuda decidiamo di andare a vederlo.

Il museo di Goya comunque è nei pressi della Cattedrale e così prima di attraversare la città entriamo per una visita (4 € a testa).

A differenza dell’altra, La Cattedrale de La Seo è meno bella esternamente mentre dentro ha un impatto impressionante sia per l’altezza delle navate sia per i colori bianco oro avorio che la avvolgono. All’uscita ci attende il sole e avviandoci verso il Patio de lo Infante attraversiamo delle piazzette occupate da mercatini delle pulci dove compro un bell’anello per mia moglie.

Arriviamo anche verso il Paseo de la Indipendencia e da li al Patio per ammirare sia il bellissimo cortile che le opere di Goya.

Un pranzo veloce e poi decidiamo di sfruttare il momentaneo bel tempo per vedere la zona Expo 2008. Avevo letto di una cabinovia che collegava la stazione Delicias al Parque de Aqua e così prendiamo il bus 34 per farci lasciare alla stazione.

Scopriamo con disappunto che la cabinovia è ferma, chiediamo informazioni al bar ma nessuno sa darci risposte accettabili (sembra comunque che la cabinovia abbia funzionato solo in occasione dell’Expo); non ci rimane che prendere il bus C1 e farci lasciare due fermate successive alla stazione.

Scesi dal bus ci attende un paesaggio desolante. Nuovissime costruzioni di cemento e vetrate si innalzano verso il nulla, il palazzo di goccia, i padiglioni delle varie nazioni, il centro congressi, fino ad arrivare dopo 15 minuti sotto lo schiocco del sole all’acquario fluviale. La visita era consigliata ma il prezzo ci sembrava eccessivo (14 € a testa) e noi che di acquari ne abbiamo visitati a iosa (Barcellona, Valencia, e quelli Italiani) rinunciamo ad entrare e ci avviamo mesti e delusi verso il centro.

Qua c’è da rimarcare una cosa che potrà essere di consiglio per tutti nonché una polemica verso il servizio trasporti della città di Saragozza.

Volevamo riprendere il bus per il centro e nella strada dove eravamo passava il bus 34 con direzione Stazione (capolinea) per poi proseguire in un percorso verso il centro: entrati sul bus abbiamo pagato il percorso di 1,05 € per il tragitto (2 fermate in 3 minuti) verso la stazione e arrivati la ci hanno richiesto un altro biglietto per ritornare in centro. ASSURDI!!!!!!

Ovunque il biglietto è valido almeno 1 ora e noi non abbiamo nemmeno cambiato bus.

Sicuramente lo farò presente nel sito del comune di Saragozza.

Rientriamo comunque in Hotel per una rinfrescata e poi verso il Ponte di Pietra per fare delle foto cartoline con il tramonto sull’Ebro e sulla Basilica del Pilar.

Per la cena ci ritroviamo tutti quanti e decidiamo di andare a mangiare in un self service di tapas in calle de DON JAIME I dove ci abbuffiamo mangiando di tutto alla cifra di 13,95 € + bevande.

Dopo cena un salto al Ponte per le foto di notte e poi attraverso calle de ALFONSO I ritorniamo all’Hotel. In giro comunque non c’è anima viva.

Il lunedì mattina avevamo previsto la visita al Castello di Aljaferìa che era uno dei pochi monumenti aperti di lunedì. Dall’hotel al castello sono solamente 10 minuti a piedi e arriviamo puntuali alle 9,55 all’apertura delle sale del castello. (2 € per i gruppi oltre 10 persone, 1€ pensionati, 3€ ingresso normale). Prendiamo in affitto anche delle audioguide per ambientarci meglio in quelle belle sale.

Il palazzo offre un bel cortile in stile Mudejar ma dopo aver visto l’ALHAMBRA di Granada questo in confronto è niente. La visita in ogni modo porta via due orette e quando usciamo ci dirigiamo verso Paseo de la Indipendencia per un boccone veloce.

Il tempo volge di nuovo al brutto. Qualcuno rientra in hotel altri vanno a far shopping prima di ritrovarci per la cena prenotata di nuovo a “EL VERRUGON”

Il martedì, giorno di ritorno, ci regala solo la rapida visita al Mercato Central vicinissimo all’Hotel ma che al suo interno racchiude solo negozi di frutta/verdura, macellerie, pescherie, generi alimentari. Una rapida occhiata, un salto alla piazza del pilar per qualche souvenir e poi bagaglio alla mano si rientra in Italia.

All’aeroporto di Saragozza c’è solo da annotare la scrupolosità con la quale ci hanno pesato i bagagli nonché fatti inserire nell’apposito aggeggio della ryanair per le misure e Biagio purtroppo ci ha rimesso le penne avendo dovuto pagare 40 € per sistemare bagaglio in stiva.

In conclusione, la sensazione che ho avuto, condivisa da altri del gruppo, è che Saragozza sia meno bella delle altre città iberiche, che ci sia poca movida e che l’aerea expo 2008 abbia avuto un insuccesso clamoroso al punto di avere visto la desolazione di quei parcheggi vuoti e spazi deserti. Abbiamo contato 6 persone e 2 passeggini vicino all’acquario fluviale e basta invece ricordare come nell’anno passato a Valencia all’Oceanografico c’erano tantissime persone, ecco il perché di Zaragoza città fantasma.

Il prossimo corso di spagnolo ci attende come pure la prossima meta.

ESPANA NOS GUSTA MUCHO

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Calle Alfonso I

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SARAGOZZA città fantasma

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tramonto sulla basilica del Pilar

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Notturno

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Castello Aljaferia

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expo 2008

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lungo Ebro

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Patio

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La Seo dal Ponte di Pietra



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