Mille sfumature di un’isola

Mille sfumature di un'isola
Scritto da: eliottu
mille sfumature di un'isola
Partenza il: 11/02/2010
Ritorno il: 18/02/2010
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Periodo utile: febbraio. Budget a disposizione: 500 euro a testa. Quale meta scegliere escludendo le ipergettonate Sharm El Sheik e simili? Malta ci passava per la mente già da un pò di tempo ma c’era chi ce la sconsigliava nei mesi invernali dicendo che il clima non è dei migliori, e se non si può andare al mare non c’è nulla di spettacolare da visitare, insomma in 3 giorni si vede tutto… Ma noi, sicuri delle nostre capacità esplorative e soprattutto non amanti delle vacanze classiche di massa, eravamo convinti che saremmo riusciti a scovare i tesori che occhi poco attenti non avevano saputo trovare, e così è stato! D’altronde come può un’isola così ricca di storia, crocevia delle rotte delle civiltà più importanti del mediterraneo, e che conserva complessi megalitici preistorici unici, non stimolare la curiosità del viaggiatore? Il tutto racchiuso in appena 316 km quadrati! Per il volo e l’hotel ci siamo rivolti alla nostra agenzia di fiducia, ma se volete risparmiare si può prenotare il volo on line sul sito www.airmalta.com (per il mese di febbraio c’erano voli a partire da 13 euro), mentre per quanto rigurada la sistemazione in loco sul sito ufficiale dell’isola, www.visitmalta.com, potete scegliere da una lunga lista l’hotel che fa più al caso vostro, a seconda delle esigenze. Noi ne abbiamo scelto uno molto economico all’interno di un centro commerciale chiamato Bay Street Complex (25 euro a notte comprensivo di colazione e cena), perchè siamo mattinieri e stiamo fuori tutto il giorno, quindi non necessitiamo di comfort particolari in hotel. In effetti la camera non era eccezionale dal punto di vista della pulizia ma il rapporto qualità/ prezzo era buono e i pasti che ci servivano a cena erano davvero ottimi, con scelta vegetariana, di carne e di pesce tutti i giorni e servizio molto cortese. Inoltre l’hotel è ubicato in una posizione strategica a Saint Julian’s, a pochi chilometri da Valletta e al centro della movida maltese (di fronte all’hotel ci sono molti locali alla moda fra cui l’Hard Rock Cafè e ad ogni ora le vie pullulano di vita). Anche se gli hotel situati nei pressi delle bellissime baie a nord di Valletta sono sicuramente ottimi per chi vuole rilassarsi e stare lontano dal caos, se scegliete Malta in inverno e vi piace esplorare vi consiglio di alloggiare a Valletta o nelle cittadine limitrofe come Sliema o appunto Saint Julian’s poichè può capitare qualche giornata piovosa e potrete approfittare della vicinanza di molti punti d’interesse al coperto, sia dal punto di vista culturale sia per quanto riguarda lo shopping. Per quanto riguarda il viaggio è stata molto più dura arrivare in treno da Pesaro a Roma (5 ore) che da Roma a Malta (un’ora e 10 minuti ). All’arrivo all’aeroporto di Luqa ci ha accolto un tiepido sole e durante il tragitto in autobus verso l’hotel siamo stati subito colpiti dalla miriade di fiori che macchiava i prati verdi e dagli alberi carichi di gemme sbocciate: una ventata di primavera mentre a casa imperversava la neve! A Malta se siete sportivi ci si può muovere sempre con gli autobus, sono abbastanza scarcassati e viaggiano con le porte aperte ma sono davvero uno spasso, ogni autista personalizza il proprio mezzo con foto, santini, soprammobili e scritte, e passano in continuazione da e per Valletta, che è lo snodo centrale dei trasporti pubblici. Non c’è nemmeno bisogno di controllare l’orario, l’importante è avere sempre con sè il volantino con tutti i numeri dei bus e relative destinazioni, anche se vi trovate in aperta campagna, nel giro di 10 minuti vedrete spuntare all’orizzonte il vostro bus giallo (il biglietto costa circa 50 centesimi, ma vi consiglio di fare il ticket turistico valido per 5 o 7 giorni, è un risparmio garantito). Il primo giorno inizia con il cielo coperto, quindi ne approfittiamo subito per visitare il centro di Valletta, dove si trovano il Palazzo del Gran Mastro dell’ordine dei Cavalieri e la Co-cattedrale di San Giovanni, dove siamo catturati dagli splendidi interni barocchi e soprattutto dal dipinto di Caravaggio “La decollazione di San Giovanni”. Poi proseguiamo per una passeggiata sulla via principale, Republic Street, dove fervono i preparativi per l’imminente carnevale, ricorrenza molto sentita dai maltesi, che si sono rivelati dei gran festaioli! Nel frattempo spunta il sole così possiamo sperimentare l’effetto che la luce crea inondando gli edifici costruiti con la pietra gialla di Malta,la globigerina, come pepite dorate incastonate sul blu cobalto del mare. Per accontentare il mio consorte dall’animo fanciullesco nel pomeriggio ci spostiamo in autobus a sud dell’isola, nella zona industriale di Malta, per visitare la fabbrica Playmobil, la seconda più grande in Europa, dove ci rendiamo conto di essere gli unici in visita senza bimbi al seguito… La giornata termina in bellezza nella parte nord-occidentale (la lunghezza dell’isola è di circa 40 chlometri) per immortalare il tramonto sulla Golden Bay, una delle poche spiaggie sabbiose su di un’isola prevalentemente rocciosa. Il giorno successivo splende il sole perciò raggiungiamo il porto di Cirkewwa dove ci imbarchiamo sul Ferry Boat che ci porterà a Gozo, isola minore che insieme a Comino (la più piccola delle 3) forma l’arcipelago maltese. Dal traghetto si può vedere benissimo la caratteristica forma della costa, punteggiata di grotte intagliate nelle scogliere a strapiombo sul mare, sulla cui sommità si ergono torri poste a difesa e chiese dalle alte cupole svettanti sui centri abitati (si dice che a Malta ci siano circa 360 chiese, quasi una per ogni giorno dell’anno). A Gozo optiamo per la comodità e con 40 euro un tassista molto simpatico, che parlava perfettamente italiano, ci scarrozza per tutta la giornata dandoci modo di vedere meraviglie naturali come la Finestra Azzurra (una sorta di portale di roccia sul mare) e culturali come la capitale Victoria che domina l’isola a 360 gradi dall’altro della sua fortezza munita di cannoni. Ci porta anche a visitare il suo paese natale, Marsalforn, un ex paese di pescatori dove ci rifocilliamo un pò prima di riprendere il traghetto per il ritorno. A Valletta il centro è affollatissimo, intorno a noi sfilano carri di cartapesta e la popolazione in maschera si riversa su Republic Street a ritmo di musica, persino i bambini si lasciano fotografare e mi sorridono timidamente. I maltesi si rivelano estremamente gioiosi, anche quelli inizialmente un pò burberi lasciano trapelare un animo rilassato e generoso. Un dato interessante è che nè nelle vie più affollate nè nelle periferie più trascurate c’era l’ombra di un mendicante o di un senzatetto. La mattina del terzo giorno purtroppo è disturbato da un pò di pioggia, ma non ci demoralizziamo e partiamo alla volta del Santuario degli Uccelli di Ghadira, vicino a Saint Paul’s Bay, una piccola zona palustre dove si può fare bird-Watching in totale tranquillità (era la prima volta che ci cimentavamo in questa attività) e siamo stati piacevolmente intrattenuti da uno dei volontari del centro che ci ha spiegato come spesso gli uccelli si servono dell’isola come tappa di sosta durante le loro migrazioni. Durante i nostri spostamenti in autobus abbiamo avuto modo di familiarizzare col paesaggio perciò sappiamo già quale sarà la nostra meta successiva, poco distante dalla riserva naturale. Ci dirigiamo così verso la punta più settentrionale dell’isola, Marfa Ridge, dove avevamo notato una fortezza dipinta di rosso e che decidiamo di visitare: la Red Tower o torre di Sant’Agata. Nel frattempo la pioggia ha lasciato spazio al sole anche se Malta è piuttosto ventosa ed è consigliabile portare sempre con sè nello zaino una felpa e una sciarpa in questo periodo, oltre all’impermeabile. Dalla Red Tower godiamo di un panorama mozzafiato, si riesce a vedere anche Gozo e il traghetto che avevamo preso il giorno prima perciò ci scateniamo con le foto. Da qui inizia una lunga passeggiata a piedi (una delle tante che si possono fare a Malta) che ci porta ad attraversare il verde sterminato costellato di fichi d’india, muretti che delimitano campi e piccole costruzioni in mattoni simili ai nuraghe sardi, mentre all’orizzonte si susseguono scogliere e campi coltivati che lambiscono il mare. La solitudine di questa cornice è a tratti infranta da qualche altro turista che ci saluta sorridendo mentre incrocia il nostro cammino. Nel pomeriggio prendiamo il bus per ritornare a Valletta, ma non essendo ancora stanchi facciamo tappa a Mosta per immortalare la cattedrale, la cui cupola è la terza d’Europa per dimensioni, ma non riusciamo a visitarne l’interno perchè chiusa. Ci consoliamo mangiando i fantastici Pastizzi, fagottini di pasta sfoglia ripieni di ricotta, verdure o carne e poi proseguiamo il nostro peregrinare alla volta di Mdina, la città del silenzio, una città costruita all’interno di una poderosa cinta muraria e caratterizzata da un fascino antico rimasto intatto. La sera è animata dai festeggiamenti per San Valentino, che si aggiungono a quelli carnevaleschi, con mazzi di rose rosse e altri regali a tema in vendita lungo le strade. Anche il giorno successivo è caratterizzato dal bel tempo e la meta scelta è il complesso megalitico di Hagar Quim e Mnajdra, a sud-ovest, vicino Zurrieq. La passeggiata è splendida e piena di fiori, si vede in lontananza la piccola e inaccessibile isola di Fifla e una piattaforma petrolifera (almeno così sembava). Il biglietto è abbastanza caro, 9 euro a testa, ma considerando che l’isola è piuttosto economica si può fare uno strappo. Speravamo di fare anche un’escursione sulle tipiche imbarcazioni maltesi, i Luzzu, per visitare la Grotta Azzurra, ma purtroppo i pescatori ci hanno spiegato che il mare era piuttosto agitato per uscire in barca (anche se a noi sembrava il contrario). Noi di solito ci esprimevamo in inglese perchè per i maltesi è una seconda lingua ma molti parlavano anche italiano perchè l’influenza dei paesi limitrofi è forte, sotto molti punti di vista. Torniamo a Valletta per pranzare con un panino e perchè comunque bisogna sempre ritornare al City Gate per raggiungere una diversa destinazione, le città più lontane dalla capitale non sono infatti collegate tra di loro, e qui prendiamo il bus per Dingli. A Dingli facciamo un’altra lunga passeggiata per vedere le scogliere più alte (Dingli Cliffs) e i Buskett Gardens, giardini botanici ricchi di piante di agrumi e alberi difficili da trovare in altre zone dell’isola, ma il confronto col paesaggio visto il giorno prima a Marfa Ridge penalizza il secondo. Il quinto giorno il cielo è coperto e scegliamo di visitare le grotte di Ghar Dalam, dove sono stati trovati resti di animali dalle dimensioni ridotte rispetto a quelli presenti sul continente. Il museo è carino e anche la grotta è interessante, peccato che la metà del percorso non fosse accessibile, forse per manutenzione. Ci lasciamo guidare dall’incanto del passato e ci spostiamo a Kalkara dove possiamo visitare Fort Rinella, un fortino dell’Ottocento dove è conservato uno dei cannoni più grandi d’Europa, del peso di 100 tonnellate, che ci ricorda l’importanza strategica dell’isola nel passato. Da qui inizia la nostra passeggiata esplorativa attraverso le Three Cities, tre città vicinissime a Valletta: Cospicua, Vittoriosa e Senglea. Da questa posizione si gode di una visuale privilegiata sul porto di Valletta e anche se la giornata è grigia i Luzzu colorati si mischiano agli yachts attraccati in gran quantità e spiccano tra di essi. I tratti dell’architettura araba si uniscono allo stile più tipicamente inglese così da vedere abitazioni ricche di archi e dalla forma cubica adornate da balconi in legno chiusi da vetrate protettive e colorati nei modi più vari, dal verde al blu al rosso al giallo… A Vittoriosa pranziamo in un piccolo locale molto carino ed economico, dove si può usufruire anche della rete wireless e dove gustiamo un piatto maltese che si tinge di tutti i colori e sapori del mediterraneo, con olive, caprino, fagioli, salsiccia piccante e pizza. L’influenza italiana nella cucina è evidente, ci sono persino dei dolci di ricotta che si chiamano Kassatat, oltre a quella greca e araba. Il penultimo giorno ci riserverà una lunghissima passeggiata da Zurrieq a Ghar Lapsi (poichè non c’era un autobus che ci andasse nel periodo invernale), un minuscolo centro turistico rinomato per le grotte e le insenatue dove d’estate si può fare il bagno. Qui pranziamo in uno dei due ristorantini presenti per recuperare le forze mentre prendiamo il sole sulla terrazza sotto cui si infrangono le onde. Con 25 euro comprensive di mancia pranziamo abbondantemente, io con un piatto a base di pesce spada, e il mio compagno con una ricca insalata greca e un cesto di hobz (pane maltese aromatizzato con spezie e frutta secca) appena sfornato ed eccezionale! L’ultimo giormo ci concediamo una tranquilla passeggiata sul lungomare, ci sono più di 20 gradi e il sole splende. Il nostro aereo parte nel pomeriggio quindi non ci spostiamo oltre Valletta. Alle 12 in punto assistiamo dai giardini Upper Barakka alla rievocazione in costume della Saluting Battery, il tradizionale sparo del cannone che in passato regolava i ritmi della vita quotidiana degli abitanti e dei naviganti, così fantastichiamo immaginando che quel saluto sia indirizzato proprio a noi… Insomma sicuramente Malta è un colorato puzzle fatto di mille tasselli di forme e colori diversi, difficili da trovare riuniti in un insieme così armonioso. In estate potrete senz’altro godere di un mare meraviglioso ma in inverno potrete scoprirne gli aspetti più caratteristici che il forte caldo non vi permetterebbe di gustare, a patto di lasciarsi contagiare e trasportare dai suoi ritmi rilassati e semplici come la gente che ci vive.


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