“Settemilamiglialontano”: una carovana nomade dall’India all’Italia

Emiliano Treccani ci ha contattato per raccontare a tutti i Turisti per Caso l'iniziativa a cui partecipa con l'associazione Jyothi Nilaya: un lungo viaggio di 7.000 miglia dall'India all'Italia in partenza tra pochi giorni (il prossimo 15 luglio). Gli diamo subito la parola, per capire meglio come, dove, perché... E se c'è la...
Turisti Per Caso.it, 09 Lug 2009
settemilamiglialontano: una carovana nomade dall'india all'italia
Emiliano Treccani ci ha contattato per raccontare a tutti i Turisti per Caso l’iniziativa a cui partecipa con l’associazione Jyothi Nilaya: un lungo viaggio di 7.000 miglia dall’India all’Italia in partenza tra pochi giorni (il prossimo 15 luglio). Gli diamo subito la parola, per capire meglio come, dove, perché… E se c’è la possibilità di unirsi a questa carovana!

La nostra pazza idea è questa: un viaggio dall’India all’Italia a bordo di mezzi quasi leggendari, due automobili Ambassador e due motociclette Royal Enfield attraverso Pakistan, Iran, Turchia, Bulgaria, Serbia, Bosnia, Croazia e Slovenia per raggiungere poi la nostra città, Brescia. Una carovana nomade pronta a percorrere settemila miglia con un nobile obiettivo, coinvolgere il maggior numero di persone possibile e impegnarle a far fronte ad un bisogno di estrema urgenza come quello della scolarizzazione in India e nei paesi asiatici. La nostra iniziativa si chiama, non a caso, come la distanza che percorreremo:

SETTEMILAMIGLIALONTANO

Un viaggio che ufficialmente partirà il 15 luglio per terminare approssimativamente il 30 agosto, ma che ovviamente ha preso le mosse già da tempo. La nostra carovana di avventurieri, formata da simpatizzanti e volontari dell’associazione Jyothi Nilaya, è pronta all’avventura. Il team è formato da fotografi e videomaker, professionisti di caratura nazionale ed internazionale che presteranno la loro opera a titolo gratuito. Il viaggio diventerà quindi poi un libro e un video e i mezzi saranno messi all’asta per raccogliere fondi destinati ai progetti di adozione a distanza dell’associazione.

Per ora pare che la fortuna non ci abbia sorriso molto, ma forse non è alla Dea bendata che dobbiamo dare colpa dell’imprevisto che ha rischiato di scombinarci i piani: qualcuno nottetempo ci ha svuotato i container carichi di materiale tecnico e mezzi di appoggio indispensabili per l’avventura che abbiamo spedito per Mysore. Eravamo un po’ intimoriti all’idea che il carico sarebbe rimasto alla dogana indiana per un periodo più o meno lungo, esposto al rischio di furto da parte di qualche poveraccio, ma sembra che i poveracci non siano solo in India ma anche a casa nostra: i container, sono stati svuotati ancora sui binari del treno che da Rho doveva portarli al porto di Genova! Ovviamente niente del maltolto è stato poi recuperato, quindi ci siamo dovuti arrangiare chiedendo alla solita infaticabile disponibilità di amici e sponsor per poter recuperare. Ora stiamo organizzando una nuova spedizione, questa volta per via aerea. Risolto un problema se ne è aperto un altro: al momento il confine Iran-Pakistan è chiuso per i recenti fatti legati alle elezioni. Quindi partiremo senza sapere da che parte potremmo passare per poter tornare a casa. C’è la possibilità si debba deviare verso la Russia, passando per Cina, Kyrgyzstan e Kazakhstan, oppure imbarcandoci a Karachi fino al canale di Suez e fare tutta la costa Arabica del Mar Mediterraneo fino in Tunisia e da li imbarcarsi fino a Genova. Ma queste sono solo alcune delle soluzioni su cui stiamo facendo studi di fattibilità. La speranza è che la situazione in Iran si risolva e tutto debba andare come abbiamo programmato dall’inizio. Settemilamiglialontano è anche un sito internet dove si possono trovare tutte le notizie riguardanti la nostra coraggiosa iniziativa, seguire il viaggio passo passo e perché no, unirsi alla nostra carovana aggiudicandosi una tratta del viaggio con una piccola ma molto significativa donazione. Emiliano Treccani

Il viaggio di “Settemilamiglialontano”

India: Mysore è la città di partenza. La scelta è caduta su Mysore in quanto è la city che ospita la missione che delle suore Orsoline che sosteniamo ed è il luogo in cui confluiscono i nostri sforzi di volontari ONP. Da lì ci sposteremo fino a toccare l’oceano Indiano nello stato di Goa. Antica colonia portoghese, famosa per la sua architettura, patrimonio dell’umanità, e per l’aspetto naturalistico in quanto ospita particolari specie animali e vegetali che pongono questa regione come Western Ghats range, classificata come luogo protetto per la biodiversità. Da qui ci sposteremo verso nord fino ad arrivare a Delhi, seconda metropoli più popolosa dell’India con i suoi 17 milioni di abitanti, per arrivare ad Amritsar, il centro culturale e spirituale della religione Sikh. Da lì saperemo il confine per entrare in Pakistan.

Giorno 1: Mysore-Hassan / giorno 2: Hassan-Hampi-Badami / giorno 3: Badami-Goa / giorno 4: Goa-Pune / giorno 5: Pune-Valsad / giorno 6: Valsad-Vadodara / giorno 7: Vadodara-Ahmedabad / giorno 8: Ahmedabad-Udaipur / giorno 9: Udaipur-Ajmer / giorno 10: Ajmer-Delhi / giorno 11: Delhi-Amritsar / giorno 12: Amritsar-passaggio confine a Wagaha-Lahore (Pakistan) Pakistan: La prima città pakistana che toccheremo sarà Lahore, situata sul fiume Ravi, affluente dell’Indo. Con una popolazione stimata di circa 6,5 milioni di abitanti (2006) è la seconda città del Pakistan dopo Karachi ed è tra le prime 50 metropoli del mondo. È la capitale della regione del Punjab ed è un grande centro universitario e culturale che ospita alcune tra le moschee più grandi dell’Asia. Da qui ci sposteremo toccando le città di Multan, Bahawalpur, Sukkur, fino a Quetta, un importante centro agricolo (frutta), circondato da alte colline e montagne su tutti i lati, che ne fanno un forte naturale (da qui il nome Quetta che significa appunto “forte”). La vicinanza con la frontiera afghana ne fa un centro nevralgico per le comunicazioni ed i commerci tra Pakistan ed Afghanistan. Da Quetta partiremo in direzione di Taftan per il passaggio del confine con l’Iran, attraversando una delle zone più selvagge della regione, dove è particolarmente vivace labiodiversità con oltre 250 tipi di piante rare e una variegata fauna. Giorno 13: Visita di Lahore / giorno 14 Lahore-Multan / giorno 15 Multan-Bahawalpur / giorno 16 Bahawalpur-Sukkur / giorno 17 Sukkur-Quetta / giorno 18 Quetta-Taftan e passaggio confine con l’Iran Iran: Il viaggio in Iran vedrà le Ambassador e le Royal Enfield attraversare le città di Taftan al confine, per correre lungo l’antica via della seta, attraversando le città Zahedan Kerman, fino a Shiraz, antica capitale della Persia durante la dinastia Zand nel 1750, dove ci fermeremo per una breve visita e una giornata di riposo. Da lì sarà la volta di Isfahan, ben nota per le bellezze architettoniche e per i suoi giardini pubblici. Gran parte di questo patrimonio fa dire a un adagio persiano che “Esfahān è metà del mondo” (Esfahān naqsh-e jahān), cui qualcuno ha aggiunto la frase “e ora si trova in rovine”, riferendosi ai danni bellici della guerra scatenata contro l’Iran dall’Iraq di Saddam Hussein. Su tali guasti sono state peraltro condotte missioni di restauro e di conservazione, tra cui quella italiana condotta dall’architetto Eugenio Galdieri. Le città che toccheremo alla volta della Turchia saranno la capitale Tehran e Zanjan, fino a Tabiz, nota per i suoi pregiati tappeti. Situata all’interno di una valle circoscritta da montagne rappresenta oggi un itinerario fondamentale per i commerci che si snodano tra la parte settentrionale del paese e il resto del mondo. La lunga dominazione russa viene oggi avvertita dall’architettura particolare del paese nonché dal carattere degli abitanti.

Giorno 19: Taftan-Zahedan / giorno 20: Zahedan-Kerman / giorno 21: Kerman-Shiraz / giorno 22: Shiraz / giorno 23: Shiraz-Isfahan / giorno 24: Isfahan / giorno 25: Isfahan-Tehran / giorno 26: Tehran-Zanjan / giorno 27: Zanjan-Tabriz / giorno 28: Tabriz Confine con la Turchia-Dogubayazit Turchia: La prima città Turca che verrà toccata dal nostro viaggio sarà Dogubayazit, da li si partirà alla volta di Erzurum per poi toccare il mar nero a Trebisonda. Nel periodo medievale, la città fu capitale dell’Impero di Trebisonda (1204-1461) ed è stata l’ultima indipendente città bizantina ad essere conquistata dai turchi ottomani (nel 1461) dopo la caduta di Costantinopoli (1453) e Mistra (1460). Oggi, Trebisonda è il porto più grande della Turchia sul Mar Nero ed ancora oggi preserva tuttora una certa importanza grazie alla sua posizione strategica sulle rotte commerciali fra l’Europa ed il Medio Oriente. Da qui si partirà alla volta di Ankara, capitale dalla Turchia per arrivare poi a Istambul. La sua ricchissima storia, che la vede alle origini città greca dal nome di Bisanzio (greco antico, Βυζάντιον), poi capitale dell’Impero Romano d’Oriente col nome di Costantinopoli (latino, Constantinopolis) e infine capitale dell’Impero Ottomano con il nome turco di İstanbul, ha lasciato notevoli testimonianze archeologiche e architettoniche che la rendono anche un centro turistico di rilevanza mondiale. Ultima tappa prima di rientrare in Europa.

Giorno 29: Dogubayazit-Erzurum / giorno 30: Erzurum-Trebisonda / giorno 31: Trebisonda-Ankara / giorno 32: Ankara-Istanbul / giorno 33: Istanbul-Confine con la Bulgaria-Plovdiv / giorno 34: Plovdiv-Confine con la Serbia-Nis / giorno 35: Nis-Confine con la Bosnia-Sarajevo / giorno 36: Sarajevo-Confine con la Croazia-Karlovac / giorno 37: Karlovac-Brescia



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