Ecco le 5 specialità tipiche della Sardegna che ti faranno scoprire il lato più autentico dell’isola
La Sardegna è l’isola dal mare incredibilmente cristallino, con le sue spiagge da sogno e la storia millenaria che ci regala la testimonianza di un antico passato: tra patrimonio archeologico e naturalistico, questa terra è uno scrigno pieno di tesori, non solo da visitare, ma anche da gustare.
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Una specialità unica
Quando parliamo di formaggi abbiamo una idea più o meno chiara di quello che possiamo comprare e assaggiare: l’assortimento è così vasto che ce n’è per tutti i gusti, eppure esiste un prodotto che al momento risulta non disponibile sul mercato. Questa è la storia del Casu Marzu, un prodotto unico al mondo che attualmente non rientra nelle norme igienico sanitarie dell’UE: in attesa della certificazione come DOP, questo formaggio risulta attualmente come Prodotto Agroalimentare Tradizionale. La peculiarità di questo pecorino, ma anche caprino, sta nella presenza delle larve di mosca casearia all’interno delle forme: la produzione di questo formaggio si perde nel tempo, quel che sappiamo con certezza è che Piophila casei, attratta dal profumo del formaggio, vi depone le uova. Grazie ad alcuni accorgimenti durante la lavorazione, si è sempre cercato di favorire l’avvicinamento di questa mosca alle forme, in modo da ottenere il casu frazigu o casu modde (e tanti altri nomi secondo delle regioni storiche dell’Isola). Tra i mesi primaverili ed estivi, le forme vengono esposte in luoghi aperti in modo da attrarre gli insetti che daranno vita a tutto il processo: grazie all’azione enzimatica attivata dalle larve, la pasta caesaria subirà importanti variazioni. La maturazione di questo formaggio dura da tre a sei mesi, periodo durante il quale la forma viene limitatamente rivoltata. La pasta casearia diventa una crema grazie agli enzimi delle larve che nel corso del tempo diminuiscono di numero. Quando si toglie la parte superiore della forma, si capisce bene come il pecorino si sia trasformato: la deliziosa crema si presenta con incredibili caratteristiche organolettiche, con un gusto deciso e piccante.
Terra di forti tradizioni
Una delle ricette più significative dell’isola è il Porceddu, anche questo un PAT, la massima espressione della cottura allo spiedo secondo antichissima tradizione. Questa procedura regala una cotenna particolarmente croccante e saporita, segno dell’ottima preparazione che, in Sardegna, non ha bisogno di particolari ricorrenze per essere consumata: può tranquillamente fare da secondo piatto della domenica con la variante arrostita nel forno.
Il peso massimo del maialetto deve essere di nove kg, nel procedimento meticoloso della preparazione c’è tutta la storia dell’isola, che garantisce croccantezza fuori e morbidezza dentro. La distanza dalla brace incarna la maestria per la riuscita della perfetta cottura che richiede circa quattro ore: con un calore costante si ottiene un risultato perfetto che esalta tutti gli aromi che hanno arricchito la preparazione. Dall’assortimento della macchia mediterranea, vengono selezionate le erbe aromatiche tipiche del luogo come menta, rosmarino, timo, mirto e zafferano che regalano profumi incredibili.
L’oro di Cabras
È nella laguna di Cabras che si trova il muggine ideale da cui ricavare la bottarga: nel mese di settembre la migrazione di questo pesce nelle acque basse degli stagni permette la selezione degli individui da lavorare. La qualità dei fondali fanno di queste uova le migliori in assoluto: le sacche devono rimanere integre e per questo la lavorazione è particolarmente accurata fin dall’inizio. Lavate e messe sotto sale, le uova vengono fatte asciugare in apposite rastrelliere e subiscono una stagionatura che ne garantisce una lenta essiccazione naturale. Il gusto sapido e salmastro è il tocco ideale per un piatto semplice come gli spaghetti alle vongole: uno spicchio d’aglio e 80 gr. di bottarga sono sufficienti per dare un sapore eccezionale alla pasta, che bisogna aver cura di saltare in padella aggiungendo un pò di acqua di cottura per amalgamare bene il condimento e non farlo asciugare troppo.
Dal mare alla terra
Il Cannonau DOC dal 1972, è decisamente il vino più importante dell’isola e incarna l’anima mediterranea: è un vitigno autoctono a bacca nera diffuso in tutta la regione, probabilmente portato sull’isola dai Fenici. Il nome deriva dalla canna che i viticoltori utilizzavano per rimescolare il mosto e agevolare la colorazione durante la macerazione con le bucce. Perfetto con i secondi a base di carne, il Cannonau Rosso si sposa in particolar modo con l’agnello, carne simbolo dell’isola: questo vino ha un colore rosso rubino, al naso sentori di frutta matura e finale speziato, caldo, morbido, tannico e sapido, corposo e persistente. Disponibile in diverse versioni: rosato, Rosso, Riserva, Passito.
Tra le eccellenze sarde c’è il Mirto, il re dei liquori, un prodotto carico di tradizioni che viene lavorato con l’utilizzo del mirto fresco che cresce selvatico sull’isola: le bacche vengono raccolte a mano per la lavorazione di questo liquore popolare che viene preparato in casa secondo ricetta tramandata dai nonni.