Tutti i paesaggi della Slovenia
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Il territorio può essere diviso in zone, molto diverse fra loro: ce ne sono almeno 5, più alcune altre, una sorta di micro-regioni con alcune caratteristiche peculiari. Ma ne citeremo solo alcune.
La costa
Cominciamo dal Litorale, la zona costiera fra Trieste e la Croazia, una trentina di chilometri di costa circondata da colline con vigneti ed uliveti: rispetto alle spiagge più a sud (quelle croate) non c’è paragone. Ma cultura e relax sono il punto forte questa regione. Ed allora la meta migliore è Pirano, dove tutto ricorda Venezia, con calli, piazzette e stemmi e (piccola chicca) una stanza- museo dedicata a Giuseppe Tartini, nella piazza a lui dedicata e proprio nella sua casa natale oggi sede della Comunità degli Italiani di questa cittadina. E qui non sarà difficile vedere sventolare su alcune costruzioni e sulla sede del comune il nostro tricolore: per legge è esposto sui palazzi pubblici e sulle istituzioni della (oggi) minoranza italiana. Salendo poi alla chiesa parrocchiale di San Giorgio avrete una panoramica a 360° spaziando la vista dalle Alpi Giulie e Carniche , a Trieste fino alla costa friulana e veneta. Con un po’ di fortuna (dicono…) si possa anche vedere Venezia… Verso l’interno, invece, potrete notare le mura medioevali della città. Mentre a sud si staglia la penisola di Salvore, già territorio croato.
Ma dopo la parte cultural- turistica, ecco il relax: nelle saline di Sicciole è in attività da giugno a settembre una struttura per cure con l’acqua madre, fanghi ed altro ancora, veramente qualcosa di unico…
Per il cibo tenete presente che qui, oltre a trovare gente che parla italiano (sicuramente in tutti i luoghi pubblici), si mangia come in Italia, con il pesce che fa da padrone ed a prezzi realmente competitivi rispetto alle nostre zone. Il tutto innaffiato con vini locali, il bianco Malvasia o il rosso Refosco. Per il pernottamento, oltre ad alberghi più o meno stellati, c’è una vasta scelta di B&B da consigliare quelli situati in posizioni panoramiche sulle colline o, dentro la cittadina, nelle calli piranesi. Per gli spostamenti (visti i costi dei posteggi) è consigliabile usare i mezzi pubblici o la bici (al caso noleggiabile sia a Pirano che a Portorose, spesso anche nelle strutture ricettive), vista la presenza capillare di facili ciclabili in tutto il comprensorio. Molto interessante la ciclabile che ripercorre la linea ferroviaria dismessa della Parenzana, un trenino che collegava Trieste a Parenzo.
le montagne a nord
Allontaniamoci dal mare e dirigiamoci verso nord. A poco più di un’ora di autostrada, oltrepassata Lubiana, ci ritroviamo nella zona alpina, ovvero nella regione della Kranijska (Carniola) incuneata fra le Alpi Giulie e la catena delle Caravanche, confine naturale con la Carinzia. E se nel litorale tutto ricordava la Serenissima, qui le somiglianze sono con l’Austria, dalle costruzioni ai boschi ai panorami.
Il posto romantico per eccellenza è Bled con il suo lago, la chiesetta sull’isola raggiungibile con le barche (a pagamento) guidate da rematori locali. Ovviamente un posto così unisce il romanticismo ad un turismo “di maniera!”… E allora, pur dedicando una giornata a questa visita unita a quella del castello che sovrasta lo specchio lacustre, basta percorrere ancora qualche chilometro per raggiungere il lago di Bohini, con alcuni paesini veramente caratteristici posti quasi ai piedi del monte Triglav (Tricorno) la vetta simbolo della Slovenia, rappresentata anche sulla sua bandiera ed a cui sono legate molte leggende. Qui per chi ama la montagna c’è solo l’imbarazzo della scelta, dalle brevi passeggiate a gite più impegnative, dai punti panoramici ai numerosi rifugi alpini, dalla gita alla “valle dei laghi” fino alla salita alla vetta (solo per esperti).
In questi luoghi, ovviamente, non c’è il problema dei parcheggi quindi questa zona può essere la base per spostamenti più o meno lunghi con la vostra auto, nelle varie zone di questa regione. Ad esempio proseguendo verso Jesenice e oltrepassandola si incontra dopo 5 Km il paesino di Moistrana, con una piccola ma simpatica mostra museale sul Triglav; da lì con auto, in bici o a piedi, si prosegue verso il rifugio Aljazev Dom nella valle Vrata incassata fra le cime delle Alpi Giulie: sulla destra si trovano ad un certo punto le suggestive cascate di Pericnik e più avanti, le rocce del monte Skarlatica, mentre dalla parte opposta si innalza l’imponente parete nord del Triglav. Dal rifugio si possono effettuare bellissime e più o meno facili passeggiate sempre in vista del Tricorno. Per i vostri pernottamenti si possono usare ovviamente gli alberghi ma anche i B&B mentre occorre ricordare che qui la cucina è quella alpina (simile all’austriaca): dimenticate quindi la pastasciutta ed il pesce (se non quello di lago…)! Da assaggiare invece i vari minestroni ma soprattutto le carni, ottime, e le caratteristiche le grigliate miste. E per finire anche i dolci locali, uno fra tutti la “gibanica” con pasta sfoglia, semi di papavero e ricotta… E in quasi tutti i locali di Bled la tipica pasta crema, un vero “tuono”…
Il nord est della slovenia
Siamo giunti alla terza tappa, una zona del tutto diversa dalle precedenti. Dopo il mare e i monti, ecco le prime propaggini della pianura pannonica e le colline. Siamo nel nord-est della Slovenia, nella regione della Stajerska, la cosiddetta “piccola Stiria” incuneata fra Austria, Croazia e un po’ più ad oriente l’Ungheria. Gli abitanti da questi confinanti hanno raccolto… un po’ di tutto. Ma il territorio è invece del tutto particolare, collinare e ben coltivato, attraversato dalla Drava, già ampio come fiume. Una zona ricca di vigneti, visto anche il clima non ancora continentale: si tratta di piccoli appezzamenti spesso con dei vitigni specifici, molto spesso a conduzione familiare. Vi portiamo ora a Ptuj, bella città che ha qualche cosa di “nostro” anzi dei nostri antenati, i romani, che qui fondarono, vicino ad un precedente insediamento, Poetovio (da cui il nome odierno). Ed ancor oggi la città si onora di queste origini ed in numerose piazze o nei musei troviamo reperti di quell’epoca. Ma la città mostra nella parte più vecchia un insieme eterogeneo di stili, per lo più presi dall’Austria che qui regnò per molti secoli. Il centro è dominato dal castello, frutto di allargamenti e sistemazioni di precedenti costruzioni effettuate in secoli diversi, sede di più musei compreso uno etnografico. Ma è soprattutto un punto panoramico sulla città (ed i tetti rossi/marrone delle sue case) e sui dintorni: tanta pianura ma anche tante, tante colline all’intorno.
Diciamo subito che questa regione e la vicina Prekmurje (proprio al confine con l’Ungheria) sono zone di acque termali. Quindi si può associare la cura in quegli stabilimenti con un po’ di turismo. Potete approfittare del tempo libero, per esempio, per visitare i caratteristici mulini ad acqua sul fiume Mur, taluni solo mostre museali ma un paio ancora in funzione dove si possono comperare vari tipi di farina di loro produzione . Ed ancora non dimenticate le varie cantine per la degustazione dei vini locali. Per il cibo, diciamo subito che anche qui domina l’influenza austriaca unita, più ad est, a quella ungherese (quindi degli ottimi, anche se un po’ piccanti goulash). Per il soggiorno se decidete di usare le terme, conviene pernottare in quegli alberghi che offrono spesso delle combinazioni molto convenienti di mezza pensione unite all’uso delle piscine e delle altre strutture. Insomma speriamo di avervi invogliato a visitare questa nazione, ricordandovi che, per motivi di spazio, abbiamo omesso altre sue zone molto interessanti ma che spero di potervi illustrare in un’ altra occasione.
A cura di Ruggero, Guida per caso della Slovenia