Slow Tour Padano, 4 puntata: Venezia, l’acqua e la terra

Venerdì 20 maggio alle 13 su Rete 4. L’inaspettata vocazione agricola di Venezia e delle isole della Laguna
Turisti Per Caso.it, 16 Mag 2022
slow tour padano, 4 puntata: venezia, l’acqua e la terra
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Nella quarta puntata di Slow Tour Padano, in onda venerdì 20 maggio alle 13 su Rete4, Patrizio Roversi seguendo l’acqua arriva nel posto più emblematico che ci sia: Venezia e la sua laguna! L’acqua, si sa, è la sua storia: Venezia è una città-laboratorio che galleggia sulle sue contraddizioni, ha le dimensioni di un borgo, ma l’importanza di una metropoli a livello mondiale. Acqua dunque, ma anche Terra: andiamo a scoprire con Patrizio l’inaspettata vocazione agricola della città e delle sue isole!

Il primo dilemma con cui Venezia lotta da sempre è l’inquinamento dell’acqua. Come si fa a conciliare la necessità dei trasporti e l’ambiente? In cerca di alternative sostenibili le proviamo tutte, dalla Shuttle Bike alla gondola! Riuscirà Patrizio a pedalare nel canale, ma soprattutto a vogare come un vero gondoliere veneziano? Meglio trovare altre soluzioni, ad esempio le imbarcazioni elettriche. Il Comandante Piero Tosi ci presenta la sua Cargo31, “Barca europea ecologica del 2020”. Non emette scarichi, non solleva onda, che sia la vera alternativa per Venezia?

Lo Slow Tour di Patrizio come inviato speciale del Grana Padano in cerca di esempi di agricoltura sostenibile prosegue sulle isole della laguna, storicamente gli orti e i campi che rifornivano la Serenissima. Terreni salmastri che ogni tanto vanno sott’acqua, dove le verdure crescono già un po’ salate e dove coltivare è una sfida che richiede l’esperienza della tradizione e gli esperimenti dell’innovazione. Qui si trovano primizie assolute che non esistono altrove, come il Carciofo Violetto. Coltivato per preservare il territorio su scala strettamente locale, come fa Guia Camerino sull’isola di Vignole, ma anche su scala mondiale per far conoscere la qualità di questo prodotto al mondo intero, come fa Arrigo Cipriani – quello dell’Harry’s Bar – a Torcello.

L’isola-orto per eccellenza è Sant’Erasmo, dove oltre al carciofo violetto cresce molta altra frutta e verdura. Patrizio si fa raccontare da un ortolano, Nicola, e da sua madre Evelina, che lavora questa terra da sessant’anni, le difficoltà di questa attività al giorno d’oggi. Tra la concorrenza della terraferma e la mancanza di ricambio generazionale, rischia di scomparire tutto! Se sopravvive è perché si sono inventati nuove soluzioni, come la vendita ambulante in barca per rifornire i ristoranti della città… Ristoranti gestiti da chef illuminati, come Samuele Bonetollo del ristorante Ogio a Cannaregio, che riconoscono il valore della qualità nelle materie prime e cucinano rigorosamente stagionale. Assaggiare per credere (Patrizio non se lo fa ripetere due volte).

Poi c’è l’Isola di San Michele, cimitero di Venezia dal tempo di Napoleone, ma non solo. L’isola nasconde una delle vigne storiche recuperate dall’associazione “Laguna nel bicchiere” che si occupa di riattivare le vigne urbane abbandonate per farne dei luoghi produttivi col coinvolgimento di volontari da tutto il mondo. Un’altra associazione che preserva il territorio agricolo della laguna è VERAS – cioè Vignole Energia Rinnovabile Agricoltura Sana – costituita sull’isola di Vignole per contenere i danni dell’inondazione del 2019 creando un parco agroambientale pubblico e delle opportunità per chi vuole rimanere.

La laguna è un vero e proprio habitat da rispettare e da preservare, soprattutto nella convivenza con gli abitanti e con i turisti. L’associazione Laguna Venexiana Onlus, ci racconta Davide Prevedello, si occupa proprio di valorizzare, migliorare, proteggere, conservare e monitorare l’ambiente lagunare per favorire il mantenimento di buone condizioni naturali. Ad esempio il ripristino delle praterie sottomarine che stanno scomparendo e che hanno invece una cruciale funzione fitodepurativa (come ci spiega Lucrezia Lamastra, ricercatrice che collabora al progetto Life TTGG del Grana Padano), o la protezione delle barene, ecosistemi caratteristici necessari per la fauna locale. E poi sensibilizzazione direttamente la gente, ad esempio con il birdwatching e la didattica nelle scuole.

Un altro ecosistema fondamentale per la storia della laguna è quello delle valli da pesca, dei sistemi tradizionali che risalgono al tempo dei Romani in cui alcune zone della laguna vengono delimitate per regolare la pesca assecondando il comportamento dei pesci. Cioè? Le valli da pesca sono anche dei luoghi naturali molto affascinanti da visitare per i turisti, custodi di biodiversità, di storia e di tradizioni, come la Valle Cavallino, a Jesolo, dove si può andare a fare escursioni naturalistiche, birdwatching, esperienze gastronomiche… Ma sono ambienti delicati! Dove devono convivere armoniosamente i pesci, gli uccelli e i turisti. Parola d’ordine: sostenibilità.

Appuntamento venerdì 20 maggio alle 13 su Rete4, in replica giovedì verso mezzanotte e poi on line su questa pagina di Italia Slow Tour e su Mediaset Play.