È la città di uno dei più grandi pittori di sempre, e la sua è una bellezza che vive in simbiosi con la natura

Cristian Vicari, 04 Lug 2024
È la città di uno dei più grandi pittori di sempre, e la sua è una bellezza che vive in simbiosi con la natura
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Pieve di Cadore si trova nella valle del Fiume Piave a 878 metri d’altezza e di pura bellezza, è uno dei borghi più famosi della zona e tra le mete turistiche più frequentate del Veneto. Un luogo che nasce nel VI secolo a.C. e dove furono identificati i primi insediamenti nella zona. In seguito, dopo la vittoria di Emilio Scauro sui Carni, si assistette alla penetrazione dei Romani. Dopo la caduta dell’Impero Romano, il borgo e tutta l’area vissero un lungo periodo d’instabilità sociale ed economica fino al 1420, periodo in cui la valle del Cadore fu annessa alla repubblica di Venezia. Durante le battaglie per la liberazione dal suo dominio, Pieve di Cadore e tutta la valle furono annesse al Regno d’Italia.

Cosa vedere a Pieve di Cadore, il borgo dalla vena “artistica” dell’Alto Veneto

piazza tiziano, pieve di cadore

La piccola perla delle Dolomiti, un luogo minuscolo ma che presenta elementi storici importanti, un borgo incantevole dove la natura protegge la cultura architettonica del posto, un patrimonio storico-artistico ricco di preziose testimonianze: la chiesa di Santa Maria Nascente, arcidiaconale, sorge sul luogo di una precedente chiesa gotica e conserva, nel coro, affreschi di Tiziano; ma ancora la chiesa di San Dioniso in Monte è del 1484; quella dedicata a San Tomaso risale al 1206, ma è stata rifatta nel 1584, camminando fra le vie, s’incontra il Palazzo della Magnifica Comunità che fu edificato nel 1447 ed è stato rimaneggiato nel 1525, nel quale, all’interno, è custodito l’Archivio Storico e, inoltre, ospita la sede del Museo del Cadore e la Biblioteca tizianesca, un edificio che fu costruito nel 1447, per volere del Consiglio della Comunità.

Nel 1491 fu terminata la torre merlata con l’inserimento della prima campana nello stesso anno. Entrando, si osserva il luogo principale del palazzo, la Sala del Pretore, impreziosita da un soffitto di legno intagliato. Un ambiente arricchito da ben 40 nicchie disposte intorno alla sala, dove sono collocati i busti di personaggi illustri del Cadore, tutti opera dello scultore Valentino Besarel.

santa maria nascente pieve di cadore

Il cuore “pulsante” di questo borgo delle Dolomiti è la piazza principale, che presenta un altro luogo storico, la Casa di Tiziano che oggi sede in una fondazione di ricerca storico-artistica e di un museo, con affreschi del 1590 circa, e il Palazzo Jacobi-Solero del Seicento. Scendendo dalla piazza, si trova, la Piazzetta Arsenale con una piccola fontana settecentesca sormontata dalla statua di San Giovanni Nepomuceno.

Vicino alla piazza Tiziano si erge la chiesa arcidiaconale di Santa Maria Nascente (XVIII-XIX secolo), con varie tele di Cesare Vecellio e (terzo altare laterale sinistro) la Madonna, un Vescovo santo, Sant’Andrea e Tiziano del grande Tiziano Vecellio.

Nel mezzo delle magnifiche dolomiti si erge il castello di Cadore

Il castello di Pieve è il primo luogo militarmente fortificato del Cadore di cui si ha notizia certa. Sorgeva sull’altura del monte Ricco, a sud-est dell’abitato, in una posizione elevata e di notevole controllo del territorio circostante, alla confluenza del Boite  nel Piave. Sembra che il sito fosse frequentato già nell’antichità, come sede di un culto precristiano. Osservando lo stemma, notiamo i due castelli rappresentano l’uno quello di Pieve, l’altro quello di Botestagno, in Ampezzo, che dopo la battaglia di Cadore divenne parte del Tirolo e vi rimase, comunità fedele e amata, fino alla conquista italiana al termine della Grande Guerra.

Secondo le vecchie raffigurazioni, il castello si articolava su due piani, le mura erano di perimetro quadrangolare e per tre lati davano su un precipizio, mentre sul lato nord-ovest si trovava l’ingresso. Al piano terra, nell’ala nord, stavano le prigioni e le cantine; dalla parte opposta vi erano magazzini e armerie. Gli era annessa una cappella, i cui arredi (una statua attribuita a Mino da Pisa e due pale) sono oggi conservati nella parrocchiale di Pieve. Un luogo magico da esplorare con la famiglia.

Le tradizioni che fanno bene all’anima

Pieve di Cadore è un centro vitale, con abitanti energici, con tradizioni locali. Durante l’anno, il borgo ospita numerosi eventi folcloristici che manifestano e celebrano la storia, l’arte e la cultura cadorina. Tra queste, spiccano le rievocazioni storiche che vi faranno rivivere eventi storici passati.



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