Un viaggio in bici dalla Val d’Aosta ad Atene

Il viaggio di Daniele Vallet, 40 giorni attraverso i Balcani cercando ospitalità lungo il tragitto
Daniele Vallet, 11 Set 2019
un viaggio in bici dalla val d'aosta ad atene
(Premessa della redazione) Daniele Vallet, psicologo e ciclista, è autore del libro ”Fernanda ed io” dove racconta il suo viaggio in solitaria in bicicletta attraverso la Sardegna. Fernanda è la sua bicicletta, con cui ha percorso 1.680 km in 23 giorni. Promotore e sostenitore della mobilità dolce, coi proventi del libro Daniele finanzia il progetto di solidarietà “Un vélo pour l’avenir” per l’acquisto di bici nel Distretto Sud del Congo. Proprio in questi giorni riparte per una nuova impresa, un viaggio in bicicletta dalla Val d’Aosta ad Atene attraverso i Balcani, utilizzando due app dedicate all’ospitality free per trovare e scegliere dove fermarsi lungo il tragitto. In pratica cercherà persone disponibili ad ospitarlo sul territorio, con cui entrerà così molto più in contatto. L’itinerario durerà circa 40 giorni, durante i quali riceveremo aggiornamenti in (quasi) diretta, a partire dal primo qui di seguito in cui si presenta ai Turistipercaso!

La parola a Daniele vallet:

Dopo varie esperienze di viaggio a piedi o in bici, quest’anno è la volta di raggiungere sulle due ruote Atene. Atene, la Grecia: la culla della cultura occidentale. Abbiamo, in questi tempi un po’ cupi a livello politico e ambientale, bisogno di ritrovare le nostre origini e radici, ma non per chiuderci in noi stessi, bensì per il processo opposto: quello del dialogo e dell’accoglienza. Perché ognuno di noi ha radici tanto profonde da essere non figlio di un solo luogo, ma cittadino del mondo intero. Occorre riscoprire tali radici universali! E per poterle scoprire e raggiungere la Grecia, attraversare i Balcani mi sembra il viatico migliore. Terre nel cuore dell’europa geografica, ma dimenticate da quella politica. Terre ferite che questo viaggio vuole riunire e riappacificare attraverso un filo sottile che dalle ruote della mia Fernanda viene steso in segno di vicinanza e fratellanza.

La poesia di Kostantin Kavafis ITACA, in maniera struggente e romantica ha stimolato il mio desiderio di raggiungere la “mia” Itaca dopo un lungo viaggio.

Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze. I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere, non sarà questo il genere di incontri se il pensiero resta alto e un sentimento fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo. In Ciclopi e Lestrigoni, no certo, né nell’irato Nettuno incapperai se non li porti dentro se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga. Che i mattini d’estate siano tanti quando nei porti – finalmente e con che gioia – toccherai terra tu per la prima volta: negli empori fenici indugia e acquista madreperle coralli ebano e ambre tutta merce fina, anche profumi penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi, va in molte città egizie impara una quantità di cose dai dotti

Sempre devi avere in mente Itaca – raggiungerla sia il pensiero costante. Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio metta piede sull’isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca. Itaca ti ha dato il bel viaggio, senza di lei mai ti saresti messo in viaggio: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare“.

Daniele

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