Couchsurfing a Singapore

Luca e Aga sperimentano lo scambio di ospitalità tra turisti!
LucAga, 10 Set 2010
couchsurfing a singapore
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Sembra di essere saliti sulla DeLorean con Marty McFly e Doc. Ed essere partiti per uno dei loro viaggi nel tempo, nel futuro questa volta. Tra l’India e Singapore, infatti, sembra vi siano centinaia d’anni di differenza. La piccola ed economicamente ricchissima città-stato di Singapore si sviluppa in verticale. Come un bambino che per mostrare di essere più grande si alza sulle punte dei piedi, Singapore cerca di mostrare la propria ricchezza costruendo grattacieli sempre più alti e moderni, per compensare le proprie limitate dimensioni territoriali, che non esprimono adeguatamente il potere e l’influenza che il piccolo statarello effettivamente possiede, e per accogliere la popolazione sempre più numerosa. Non appena si mette il naso fuori dall’aeroporto (tra l’altro ottimamente collegato al centro città) ci si trova circondati da vetro e metallo. I palazzi adibiti ad uffici si mescolano con quelli residenziali, tutti dotati di piscina, palestre e campi da tennis.

Tutto funziona perfettamente. E’ tutto estremamente pulito ed ordinato. Le macchine si fermano ai semafori, nessuno strombazza forsennatamente il clacson, la gente veste abiti di marca e ad ogni angolo spunta un centro commerciale. La città è viva, animata, sia di giorno che di notte, ma sempre molto composta ed ordinata, anche a causa delle opprimenti leggi che regolano pressochè ogni aspetto della vita dei cittadini; pensate che in molte aree della città è vietato masticare il chewingum e, addirittura, camminare a piedi nudi per strada. Abbiamo conosciuto una ragazza che è stata arrestata per essersi tolta le infradito mentre era a spasso per la città… Tra l’altro proprio il giorno del suo compleanno!!!

La differenza tra India e Singapore è davvero impressionante. Devo ammettere però che essere giunto a Singapore mi ha messo di buon umore. Ero felice di essere tornato alla modernità ed ai suoi comfort perchè da ben 3 giorni, a causa di una fortissima infiammazione alla gola, avevo ben più di 40° di febbre e non riuscivo nè a mangiare nè a bere. Inoltre il viaggio in aereo tra Mumbai e Singapore, sotto il continuo getto dell’aria condizionata (ci sono davvero temperature polari negli aeroporti e negli aerei asiatici), non aveva fatto che peggiorare la mia salute. Quindi un pò di vizi avrebbero sicuramente reso la convalescenza meno pesante. L’unica preoccupazione era che saremmo dovuti essere ospiti a casa di un gentile ragazzo giapponese che, magari, intuendo le pessime condizioni di salute in cui versavo, avrebbe potuto comprensibilmente preferire di non correre il rischio di ammalarsi e rifiutarsi di accoglierci nel suo appartamento.

Fortunatamente Kuni, il nome del nostro ospite, è davvero una persona estremamente gentile e ci ha permesso di rimanere a casa sua ben oltre il periodo che avevamo inizialmente concordato attraverso la community di Couchsurfing. In teoria avremmo dovuto soggiornare da lui solamente per un giorno e mezzo, invece ci siamo trovati costretti a fermarci ben 5 giorni dato che, proprio quando io ho cominciato a sentirmi meglio, Aga si è ammalata, e giù, anche lei con 40° di febbre. Dopo una nottata trascorsa in ospedale, abbiamo scoperto che Aga, oltre a braccialetti e collanine, si era portata un altro souvenir dall’India: un bel batterio nello stomaco!!! Abbiamo quindi prolungato il nostro soggiorno da Kuni di un altro paio di giorni. Non male comunque, poichè abbiamo avuto la possibilità di festeggiare il 45° anniversario dell’indipendenza di Singapore. Comunque sia, per quanto riguarda malattie e roba varia, speriamo di aver dato tutto nei primi due mesi del viaggio, perchè stiamo visitando più ospedali e cliniche mediche che templi e monumenti.

Tornando al Couchsurfing, molti di voi lo conosceranno già, ma concedetemi due minuti per spiegare a coloro che non hanno idea di cosa diavolo stia parlando in cosa consista e come funzioni. Couchsurfing (parola composta dai termini inglesi couch = materasso e surfing = surfare) è una community virtuale di gente, sparsa in tutto il mondo, che condivide la passione del viaggio ed offre un posto per dormire, o anche solo consulenza ed aiuto, ai viaggiatori di passaggio nella propria zona di residenza. Solitamente si dorme su dei materassi gonfiabili, brandine o per terra, su dei sottili materassi di spugna. Quando si è particolarmente fortunati si dorme su divani o addirittura veri e propri letti. Il sito è gratuito, è solamente necessario creare un profilo personale, inserire una breve descrizione di sè stessi e dei propri gusti ed interessi, possibilmente qualche foto, ed iniziare a “surfare”. Oltre ad essere un buon modo per risparmiare un pò di soldi, rappresenta anche un interessante mezzo per entrare in contatto con usi e costumi locali o, comunque sia, per ricevere utili consigli da persone che hanno una conoscenza più approfondita del luogo che si sta visitando. E’ inoltre possibile, per chi fosse interessato, offrire domicilio ai viaggiatori in transito nella propia città, regalandosi l’opportunità di conoscere gente interessante e respirare un pò dell’atmosfera e delle emozioni del viaggio, pur non muovendosi da casa. La permanenza a casa di Kuni, era la nostra prima esperienza di couchsurfing ed è stata estremamente positiva. C’è da dire che Kuni è un personaggio un pò particolare, una sorta di superstar del couchsurfing. In tre anni, ossia dal suo ingresso nella community, ha ospitato oltre 580 viaggiatori. Inoltre è un grande amante dei viaggi e ha visitato ben 96 paesi… Impressionante!!! Nei cinque giorni in cui siamo stati suoi ospiti, dal suo appartamentino sono passati: una coppia di polacchi, un californiano, due ragazze newyorkesi, una coppia slovena, una tedesca, un olandese, un malese, un francese, una spagnola, un colombiano ed una ragazza di Taiwan.

Durante questi brevi incontri con gli altri viaggiatori, oltre a condividere le varie esperienze di viaggio e scambiarsi consigli, nascono delle vere e proprie amicizie. La communità virtuale prende forma nel mondo reale e ci si trova a partecipare emotivamente agli eventi che coinvolgono gli altri viaggiatori. Come quando il giovane ragazzo malese, Nash, doveva sostenere un colloquio per lavorare come Cabin Crewer per la Singapore Airlines; eravamo tutti sinceramente felici per lui quando ha passato la prima selezione e siamo subito usciti a festeggiare. Oppure quando abbiamo improvvisato una festa non appena scoperto che era il compleanno della ragazza tedesca. Una festa davvero particolare, con persone provenienti da posti completamente diversi, casualmente riunite in quel piccolo appartamentino di Singapore, che si trovavano a brindare alla salute di una ragazza di cui ignoravano persino l’esistenza sino a qualche ora prima. O anche quando la gentilissima ragazza thaiwanese, una volta appreso che Aga aveva la febbre alta, non ci ha pensato due volte prima di farle un lungo massaggio rigenerante con degli oli balsamici per darle un pò di sollievo. Non vediamo l’ora di poter di nuovo “surfare” in qualche altra città e consigliamo a tutti i backpackers di iscriversi a questo sito. Per noi è’ stato fantastico trascorrere le giornate in compagnia di queste persone e, con alcune di esse, manterremo sicuramente i contatti… Ci serviva giusto un’altra scusa per viaggiare un altro pò ed andare a trovarli tutti :-)!!!

Sfortunatamente non possiamo dirvi molto di più su Singapore; a causa delle precarie condizioni di salute non siamo riusciti a visitarla al meglio. Ma ci torneremo (il nostro volo per Bangkok parte proprio da Singapore) e speriamo di potervi fornire qualche informazione in più. Anzi, se avete consigli su cosa vedere e fare a Singapore, sono ben accetti.

A presto. Dalla Malesia questa volta.



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