Vietnam, vera scoperta
Segue un periodo buio, di post-stalinismo e di chiusura sociale e politica, poi da alcuni anni a questa parte una nuova apertura (sia pure con qualche ombra sui diritti civili). Questi sono solo appunti, informatevi meglio. Ma credo siano sufficienti a motivarvi ad andare a visitare i monumenti di Huè, l’antica capitale, e anche quel gioiello che è Hoi Nan (fate anche una gita n barca, nei villaggi attorno). Se poi vi stupirà scoprire che la cucina vietnamita non ha nulla da invidiare a quella cinese, sappiate che da sempre il Vietnam ha fornito alla Cina la classe dirigente (Mandarini, artisti, cuochi). Le guerre anticolonialiste hanno definito l’identità di intere generazioni di Vietnamiti: assolutamente da non perdere la città sotterranea di Cu Chi (costruita per salvarsi dai bombardamenti americani), o il Museo della Guerra a Ho Chi Minh City-Saigon (commovente, un vero urlo contro la guerra, con migliaia di americani che lo visitano ogni anno, tra cui veterani che lasciano le loro mostrine e medaglie), o il Museo di Hanoi (un’opera architettonica pregevole e un percorso antropologico interessante).
Dicono che se il Vietnam si è salvato dalle aberrazioni poststaliniste da guerra fredda il motivo sia anche che la popolazione non ha mai perso di vista un’etica, dovuta alla sopravvivenza di tradizioni religiose importantissime (si può dire che fu il bonzo buddista Quang Duc a dare l’avvio alla guerra dandosi fuoco per protesta nel ’63 contro il Vietnam del Sud). In Vietnam quindi sono molto interessanti anche i luoghi di culto, antichi e moderni (confuciani, taoisti, buddisti). Dopodiché da un punto di vista naturalistico, la Baia di Ha Long in giunca, o il delta del Mekong in barca a motore, sono escursioni bellissime. A me – lo devo dire – ha colpito però in particolare il Vietnam quotidiano: la gente laboriosissima che fa due o tre lavori, le migliaia di motorini che intasano le strade (destinati a diventare altrettante auto), le case rurali che sono divise in tre (il laboratorio artigianale nel retro, la casa vera e propria nel mezzo e la bottega sul davanti), i contadini che si fanno seppellire dentro l’amata risaia, le scuole ecc. Tutti segnali socio-culturali di un futuro economico prossimo che avrà i suoi effetti anche da noi.