Nomadizziamoci e Arterìa in tenda: Syusy installa la yurta lungo la via del fiume Reno

Cari Turisti per Caso, vi segnaliamo un altro appuntamento con le iniziative del progetto Nomadizziamoci lanciato da Syusy: una nuova occasione per vedere istallata la tenda mongola di Syusy e parlare insieme di ecologia, ecocompatibilità e risparmio energetico. Dal 10 al 16 giugno al Parco del Lido di Casalecchio di Reno la yurta di Syusy...
Turisti Per Caso.it, 09 Giu 2008
nomadizziamoci e arterìa in tenda: syusy installa la yurta lungo la via del fiume reno
Cari Turisti per Caso, vi segnaliamo un altro appuntamento con le iniziative del progetto Nomadizziamoci lanciato da Syusy: una nuova occasione per vedere istallata la tenda mongola di Syusy e parlare insieme di ecologia, ecocompatibilità e risparmio energetico. Dal 10 al 16 giugno al Parco del Lido di Casalecchio di Reno la yurta di Syusy sarà il fulcro del Festival delle culture e delle arti per l’ambiente, organizzato in collaborazione con Arteria.

Prima di proseguire con il fitto programma di eventi che caratterizzerà la settimana di Festival, vi raccontiamo di Fiuminfesta , l’iniziativa che ogni anno organizza il Comune di Casalecchio di Reno (Bologna) per promuovere la riscoperta e la tutela dell’ambiente fluviale della Valle del Fiume Reno: “Utilizzando il reticolo di sentieri e di viabilità minore esistente nella valle, si può riscoprire a piedi ed in bicicletta, con un percorso alla portata di tutti, la Valle del fiume Reno, fino alla sua sorgente, attraversando un sistema di parchi, piccoli borghi ed altre aree ad alta naturalità. Tante tappe organizzate dalle associazioni aderenti l’iniziativa e l’intero percorso, di circa cento chilometri, avviene in contemporanea lungo la Valle del fiume Reno. Le associazioni coinvolte sono: Percorsi di Pace, Club Alpino Italiano Sezione di Bologna, Trekking Italia, WWF, GEA CRAL PT Emilia-Romagna, Legambiente, GEV, Polisportiva Masi, Pedale Casalecchiese, InfoSASSO”.

Quest’anno a marciare lungo il Reno c’è anche la nostra Syusy.

Arterìa in tenda

Lido di Casalecchio, 10/16 Giungo 2008

Dal 10 al 16 giugno, al Lido di Casalecchio di Reno, la Yurta Nomade di Syusy Blady, in collaborazione con Arterìa, propone un festival di arte, musica, informazione e socialità, all’insegna del rispetto della natura e dell’ambiente, in appendice a FIUMINFESTA tradizionale appuntamento del Comune di Casalecchio di Reno. Il tema sviluppato nella rassegna è il confronto fra culture tradizioni ed espressioni differenti e, quindi, del rispetto e dell’accettazione e dell’accoglienza dell’altro, del diverso; e una sensibilizzazione al rispetto della natura con particolare attenzione all’ecocompatibilità e alla sostenibilità ambientale al tema del riciclo e del riutilizzo della ‘monnezza’. La narrazione e presentazione di stili e modalità di vita in sintonia con l’ambiente e le sue risorse. Si alterneranno, all’interno e all’esterno della Yurta Nomade di Syusy Blady, off limits per il consumo di alcolici: caffetteria araba e turca; danze mediterranee; musica rom/manouche, zigano/balcanica, brasiliana, musica d’autore, jazz; poesia; pittura e grafica; video; performance; L’arte diventa pretesto e occasione di comunicazione e socialità, crescita comune e scambio di esperienze di vita e di conoscenze.

Martedì 10 giugno 2008 Ore 19.00 Inaugurazione di Nomadizziamoci con musica e danze. Workshop dimostrativi di strumenti e modalità espressive: Musica e danze del Mediterraneo . Musiche : T amburi a cornice di Luca Rossi , Antonino Barresi al flauto traverso ciaramella lucana, chitarra, synth, cajon. Danze: Danze Meticce, pizzica tarantata a cura di Ash Lombardo. L’associazione Culturale Danze Meticce è nata per stimolare la diffusione della danza come veicolo interculturale, come momento di forte liberazione e appartenenza, al di fuori del contesto identitario nazionalistico. Favorire la conoscenza delle danze dei popoli integrandole nel contesto contemporaneo, significa incitare il mantenimento delle proprie radici ammettendone però le influenze e i progressivi mutamenti, nati dal contatto fra i popoli sia nel passato storico che nel presente. L’associazione ha scelto di operare principalmente su un’area specifica della danza, che più ha contribuito, nell’ultimo ventennio, a costruire quell’immaginario ponte culturale fra i popoli. Le danze cosiddette “di tradizione”, annoverate nel linguaggio moderno e commerciale come danze “etniche”, sono state negli ultimi anni fonte di curiosità e fenomeno dilagatosi a macchia d’olio. La loro divulgazione ha incentivato un avvicinamento genuino a culture alle quali spesso venivano poste barriere in tutti gli altri ambiti dell’esistenza, aumentando il margine di tolleranza e stimolando molti ad una conoscenza più approfondita dei popoli altri.

Mercoledì 11 giugno 2008: Alle 21.00 Proiezione del filmato della giornata di escursione nella grande yurta, la tenda della tradizione mongola allestita già dal giorno prima nel Parco del Lido. Saranno montate a tempo di record alcune tappe e gruppi di escursionisti filmati dalla troupe di Syusy Blady nell’ambito del progetto Nomadizziamoci , che si propone di riscoprire la bellezza dei percorsi a piedi meno conosciuti, attraverso la visione di filmati e l’ascolto di narrazioni di esperienze di viaggi. Workshop dimostrativi di strumenti e modalità espressive: Laboratorio di clownerie: il gioco come strumento di comunicazione per una socialità che includa il sorriso e il dialogo nel confronto tra le persone è il messaggio che si vuole comunicare con la presenza e la proposta dell’ Associazione di promozione sociale Gelsomina . L’associazione, tramite il clowning praticato o insegnato, e ciò che esso rappresenta, è impegnata ad aiutare chi vive situazioni di disagio anche temporaneo e grazie al suo significato universale, lo propone quale strumento di comunicazione. Animazione con clown, giocolieri, trampolieri, maghi e fatine. Esibizioni, concerti, performance: Radio Manouche in concerto. RadioManouche è un progetto libero e in continua evoluzione nato circa quattro anni fa dall’esigenza di nuove espressioni musicali e di aggregazione sociale il tutto teso alla ricerca del “buongusto”. Il termine “Manouche” è originariamente un autonimo, ovvero il modo in cui un popolo definisce sé stesso, infatti significa “uomo appartenente alla popolazione romanì “. Agli inizi del ‘ 900 ha iniziato a indicare il genere musicale portato in auge dallo strabiliante chitarrista Django Reinhardt che proprio al gruppo romanì apparteneva. Partendo dall’esecuzione di brani classici legati alla musica manouche i RadioManouche hanno creato uno stile e un repertorio propri e sono attualmente impegnati a registrare un demo presso lo studio del Lazzaretto Autogestito di Bologna. La spontaneità, l’immediatezza, la libertà d’espressione, la variazione e l’improvvisazione sono gli elementi che caratterizzano il gruppo e lo legano alla creatività romanì .

Giovedi 12 giugno 2008: Workshop dimostrativi di strumenti e modalità espressive: Gli strumenti della tradizione Didgeridoo e launeddas “Wind Project” (World Music) Fabio Melis . Entrambi sono considerati tra i più antichi del mondo, e verranno messi a confronto in un concerto-culturale unico nel suo genere. Organologicamente avendo diversi aspetti in comune, dalla respirazione circolare, alla destinazione sociale (l’accompagnamento delle danze), sino alla costruzione, verranno esposti al concerto con ulteriori spiegazioni ed esempi musicali. Il concerto accompagnerà la proiezione di un video muto nel quale il pubblico potrà ammirare la costruzione delle launeddas sin dalla raccolta delle canne. Il didgeridoo è lo strumento a fiato tipico degli Aborigeni australiani, ed è ricavato da un ramo di eucaliptus scavato dalle termiti, tradizionalmente utilizzato per accompagnare il cantante ed i danzatori nell’ esecuzione delle canzoni del TEMPO DEL SOGNO (dreamtime)… Le launeddas è l’ emblema musicale della Sardegna , esistente sull’ isola da circa 3000 anni. Lo strumento polifonico a fiato, consta di 3 canne palustri, di cui una fa da bordone (tumbu), la (mancosa) accompagna la (mancosedda) che suona la melodia ed è suonata con la mano destra. Conserva ancora l’ antico repertorio legato all’ accompagnamento del “ballo sardo” , ma ha anche sviluppato un repertorio da concerto autonomo. Sia le launeddas che il didgeridoo si suonano con la tecnica della respirazione circolare. A cura dell’Associazione ChetorniBabele Esibizioni, concerti, performance: Le Quartier Tzigane balkan music. Progetto basato sulla figura del musicista regista bosniaco Emir Kusturica, autore di “Gatto nero gatto bianco”, “Underground”, “Il tempo dei gitani”, ed altri film nei quali una gioiosa immaginazione si sposa con un consapevole senso della realtà, della povertà e della guerra; le musiche (curate dal regista stesso e da Goran Bregovic) fanno parte del patrimonio culturale dell’est Europa, e il progetto Tzigane vuole riproporlo al pubblico con arrangiamenti che ne esaltano l’atmosfera ricca di passione, senza tralasciare l’aspetto scenico e suggestivo delle proiezioni video, che oltre a fare da contrappunto alle esecuzioni musicali, contribuiscono a contestualizzare la performance stessa. Interpreti: Davide Fasulo (fisarmonica), Tore Nobile (batteria, percussioni), Alessandro Lo Mele (contrabbasso), Vladimiro Cantaluppi (violino), Luca De Marchi (tromba), Emiliano Rontini (sax), Cristina Santini (clarinetto), Antonio “Micio” Gatti (VJ, videoproiezioni)

Venerdi 13 giugno 2008 Workshop dimostrativi di strumenti e modalità espressive: Seminario di Tecniche costruzioni in terra cruda a cura di Andrea Facchi e Maurizio Corrado, di “MAJA natura & architettura”. La terra è il primo materiale da costruzione (oltre ad essere la prima divinità), oggi viene riscoperta come arcaica alta tecnologia per le sue qualità di accumulo e inerzia termica, fonoassorbenza, regolazione del microclima, atossicità, riciclabilità. Il suo uso in edilizia è in forte crescita soprattutto in nord Europa come valida alternativa al cemento e ad altri derivati. La scoperta del suo utilizzo si perde nella notte dei tempi e ancora oggi quasi la metà della popolazione mondiale abita in case di terra cruda. Quasi tutte le terre estratte appena al di sotto dello strato arabile (da scartare perché troppo ricco di humus e intrusioni putrescibili) sono adatte a costruire. Questo significa che chiunque ha a disposizione sufficiente materiale per edificare la propria casa (lo scavo delle fondazioni). Dopo molti decenni di oblio la costruzione in terra ritorna in auge grazie al lavoro pionieristico di molti tecnici (e non) appassionati dalle prestazioni ecologiche, tecnologiche e culturali di questo straordinario materiale, alta tecnologia arcaica. Presentazione del progetto: Macondo, suoni di sogni onlus , progetto di solidarietà e sostegno della favela di Villa Velha in Brasile; dice Matteo Giorgioni: ” Fin da piccolo sognavo di fare un lungo viaggio, da solo, dall’altra parte del mondo… U n primo incontro segnò il cammino che mi stava aspettando. Stoppiglia, omone biblico, mi donò preziosi consigli e una lista magica: persone straordinarie che dedicano la vita ai poveri del nostro tempo. Fra queste, Airton Barreto, avvocato di favela. Trascorsi con lui poco più di un giorno. Racconti, sogni e un luogo, una baraccopoli… Vila velha. Vila velha si trova nel restante 80% della popolazione mondiale che sopravvive con meno di un dollaro al giorno, chi sopravvive, si… Perché a Vila velha, nel 2006 si muore di fame. Mi sono vergognato della nostra storia, del iper-sfruttamento territoriale e umano. Tutto all’insegna del sporco denaro. Volevo fare. Fare qualcosa per loro. Un piccolo aiuto, ma concreto .” Esibizioni, concerti, performance: Ore 22.00, esibizione live di Matteo Giorgioni : Macondo, suoni di sogni. Matteo Giorgioni è un giovane pianista compositore che sta dedicando la sua vita ai poveri del nostro tempo. Nelle esibizioni la sua voce e il suono del suo pianoforte accompagnano videoproiezioni di foto e cortometraggi che illustrano la realtà della baraccopoli brasiliana di Fortaleza, chiamata Vila Velha, in cui opera direttamente dal marzo 2006. Coi fondi raccolti finora, in piena collaborazione con la popolazione della baraccopoli e con l’avvocato Barreto, sono stati realizzati una canalizzazione che porta acqua a più di mille persone, un ambulatorio di primo soccorso e un ufficio giuridico per la difesa dei diritti umani. “Il grande cambiamento comincia dalle piccole cose”, dice Matteo, quotidiane, per poter cambiare questo mondo, in una direzione, più umana e per non smettere di sognare, mai. MW – camminare di una scimmia , performance poetica in musica di e con Yzu (artigiano della parola, poesia maschera voce) ; Antonino Barresi (flauto traverso, ciaramella lucana, chitarra, voce, synth, cajon) ; Luca Rossi (tamburi a cornice). ” Nell’era dell’eccesso di comunicazione, dove questa ha perso il proprio valore di costruttrice e portatrice di senso, trasformandosi in vuoto clichè, ridotta a mero slogan pubblicitario, è non procrastinabile il riappropriarsi della capacità di narrare, dell’espressione orale della conoscenza, attraverso l’immagine, il simbolo, la costruzione di un percorso mitologico non più superaneo ma legato alla materialità dell’esistenza e all’espressione di una reale affettività del gesto, che ritorna alla propria essenza dialogica, alla propria funzione di uso inoperoso – non più utilitaristico mezzo di scambio, ma salvifico metaxy . Un diverso piano di incontro fra parola e musica, video e poesia, ricerca espressiva e studio delle tekné, fra performer e pubblico, fra la (persona)maschera e il gesto ” (Yzu) http://www.Yzu-poiesis.Org

Sabato 14 giugno 2008 Workshop dimostrativi di strumenti e modalità espressive: L’arte del recupero, il recupero dell’arte, istallazioni e opere con materiali riciclati a cura di SaNiArt e KunstBauten . Un’opera d’arte è viva già prima che la mano dell’artista le dia la sua forma definitiva. Celata dietro qualsiasi oggetto del quotidiano, nascosta negli scatoloni pieni di scarti della vita, ammassati in un angolo buio di una cantina o nei pressi di un cassonetto. Un oggetto ormai inutilizzabile allo scopo per il quale è stato costruito, può rinascere sotto nuova forma grazia alla creatività ed alla fantasia. Il compito dell’artista, e di chiunque sia dotato di una particolare sensibilità, è quello di riuscire, facendo affidamento alla propria immaginazione e creatività, a tirare fuori l’anima artistica di ogni cosa. Il riciclo è fondamentale per la vita, ma anche per l’arte. Esibizioni, concerti, performance: Fragil Vida Musica e teatro. Un crocevia di poesia e di commedia dell’arte tra musica e teatro, in due parole Fragil Vida, gruppo che dal ’97 è in orbita creativa attorno al circolo musicale “Lato B” di Finale Emilia (Mo). Da qui se ne vanno in giro per teatri, piazze, palcoscenici. Sono sette artisti dalle diverse culture di riferimento: David Merighi (voce e pianoforte), Daniele Merighi (batteria e voce), Francesco Boni (contrabbasso e basso elettrico), Diego Gavioli (chitarre), Gianluca Galletti (voce recitante), Federico Alberghini (percussioni), Andrea Facchini (saxofoni). ” Puro è il tuo dolce nome, pura è la tua fragile vita “. Con questi versi Pablo Neruda esprimeva il suo affetto per Tina Modotti, fotografa rivoluzionaria vissuta tra Italia e Messico ai primi anni del secolo scorso. Parole lievi e trasparenti per una donna sensibile e perfetta icona di libertà. Affascinati dalla poesia di quei versi, dedicati a una personalità che come loro viveva l’arte con intensità e dedizione, i sei ragazzi della bassa modenese hanno scelto di chiamarsi Fragil Vida e raccontare storie di viaggi, di sogni e di desideri attraverso la musica. In collaborazione con l’Associazione La Fabbrica. Domenica 15 giugno 2008: Workshop dimostrativi di strumenti e modalità espressive: Yoga , a cura di Yoga Exodus e presentazione del progetto di solidarietà Sognando Tuzla , a cura della Polisportiva Exodus. L’attività di yoga all’Exodus è interamente finanziatrice (cioè da queste lezioni guadagniamo in salute, ma non economicamente) del progetto Sognando Tuzla, un’attività promossa dal Bar Exodus di via Irnerio 21/F (Bologna) che ha come scopo principale quello di aiutare questa cittadina della Bosnia Herzegovina terra di rifugiati e orfani scampati alla guerra civile. Ma il nostro aiuto non è affatto virtuale! A scadenze piuttosto regolari i soldi raccolti dalle lezioni di yoga e da cene e serate sociali di cui questo sito vi terrà aggiornati servono per organizzare vere e proprie spedizioni in loco guidate da Wilmo, che da anni si occupa di questa situazione e soprattutto di un orfanotrofio di Tuzla. Le spedizioni passate e quelle future, il nostro piccolo, ma speriamo in costante crescita, aiuto umanitario . Clown, trampolieri, maghi e fatine Associazione Gelsomina Esibizioni, concerti, performance: Antonietta Laterza: “Madonna ribelle fugge dalla cornice” performance musicale. Intepreti: Antonietta Laterza (voce), Giorgio Patelli (chitarra acustica), L. Cassani (percussioni), guest: Ugo Consales. Yoga Macuba: spettacolo di yoga e samba-blues a cura di Yoga Exodus e Ze’ Edoardo Martins (chitarra), Davide Garattoni (contrabbasso), Mena Alfaiate (tambura), Silvia (la maestra di yoga).

Lunedì 16 giugno 2008 Workshop dimostrativi di strumenti e modalità espressive: Laboratorio di Raqs Sharqi – danza mediorientale – a cura di Gabriella (Polisportiva Masi); Esibizioni, concerti, performance: Gruppo Al-Kamar in Latcho Drom Raqs, danza Raqs Sharqi. La Danza Mediorientale è conosciuta in modo distorto in occidente come “danza del ventre”. Il “mito dell’orientalismo”, che in realtà rispecchia fantasie occidentali, insieme allo stereotipo che vede la danza manifestazione del peccato insito nella natura femminile, hanno creato un immaginario che si scosta notevolmente dai molteplici aspetti che questa danza comprende. Al di la dei pregiudizi che la circondano questa “arte” il cui vero nome e “RAQS SHARQI” è ricca di significati umani e spirituali. Si tratta di una danza dalle origini antichissime che rischia di andare perduta. C’è chi la fa risalire ad origini rituali-religiose legate alla fertilità della terra e delle donne, altre ricerche la indicano legata al culto della Dea Madre ed alle nomadi indiane. La sua nascita si perde nella notte dei tempi. È una danza che ha il suo centro di gravità e di energia nel ventre e mantiene un costante contatto con la terra esaltando la bellezza della femminilità nella sua complessità e in tutto il suo mistero. Pare venisse usata anticamente come preparazione al parto.

Nomadizziamoci è a cura di La Yurta di Syusy Blady, Arteria – Momox Arte_Musica_Comunicazione, Comune di Casalecchio di Reno – Assessorato all’ambiente, Aykan Begendi (allestimenti, caffetteria orientale & nargilè), Il Chiosco del Lido di Casalecchio (ogni giorno dalle 9.00 all’1.00 cibi e bevande).

La Redazione



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