Slow Tour: Percorsi dell’Italia “minore”.

Syusy traccia il primo percorso, in provincia di Modena!
Syusy Blady, 14 Mag 2009
slow tour: percorsi dell'italia  minore.
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Sono 15 anni che giriamo il mondo e sappiamo bene, per esperienza, che l’Italia è il mondo, un mondo di luoghi da scoprire e riscoprire. Dove una natura così varia e civile? Dove trovi tante cucine diverse ? Dove trovi tanta storia stratificata? Per risolvere la crisi economica italiana avrei un modo: mettere al primo posto l’estetica del nostro paese ristrutturando con gusto il nostro patrimonio culturale, eliminare senza pietà gli inestetismi, fare degli italiani gente consapevole e di gran gusto e cultura, disposta anche a mettersi in costume per rappresentare il passato… e mettere la Cassa al Brennero e far pagare per entrare nel Museo più bello del mondo! L’idea non è poi così assurda: rilanciare il turismo interno ed estero, rilanciando percorsi di provincia belli come un viaggio in esotici paesi, basterebbe saperli vedere… Il viaggio sotto casa può sorprenderci.

La nostra “missione”, come turisti per caso, d’ora in poi sarà questa: “Slow tour: percorsi dell’Italia minore” che individua percorsi da fare a piedi, in bicicletta, a cavallo, in barca o in treno e quindi se è possibile “senza benzina”. Il turista però avrà anche, lungo il percorso, il supporto dei nostri video fatti appositamente per fornirgli elementi culturali e spunti in più per godere del suo viaggio. Quando è necessario e possibile lungo il percorso slow ci saranno luoghi di pernottamento cheap ma di grande fascino: delle tende mongole, le famose yurte, fatte di legno e feltro, accoglienti in tutte le stagioni. Questo progetto è partito l’anno scorso e fino ad ora siamo riusciti a documentare alcuni luoghi a modo nostro creando video guide approfondite e divertenti che svelano aspetti che non sono consueti e spesso non si conoscono.

Andremo in Sicilia, in Toscana, in Calabria, in Puglia e in Sardegna… E speriamo di girarla tutta la nostra bella Italia, lasciando le nostre guide da Italiani non per caso. Le potrete vedere sul posto, lungo il percorso, in presidi che vi segnaliamo che vi metteranno a disposizione una postazione video e vederle e scaricarle dalla nostra WEB TV! Il primo percorso dell’Italia Slow Tour che vi proponiamo questo mese è:

Le terre fertili: Strada dei vini e dei sapori, città castelli e ciliegi seguendo il fiume Panaro sulle colline modenesi.

Si tratta di un ottimo itinerario, in questo caso – guarda caso – dalle parti di casa mia, che ci parlerà di una terra fertile legata da 25 mila anni al culto delle Dea Madre, dove prodotti tipici come l’aceto balsamico sono fonti di culture non solo culinarie, dove le rocche rinascimentali hanno visto veri geni come l’architetto Barozzi elaborare sull’esempio della geometria della natura scale ellittiche come la catena del dna. Dove la ricostruzione delle palafitte terramaricole ci mette a confronto con il nostro più antico passato, e dove l’arte dell’assurdo non ci fa mancare nulla, neanche quel po’ di sana follia emiliana.

1° giorno (venerdì)

Partiamo quindi da Bologna dove si è arrivati col treno il venerdì pomeriggio e dove, dal piazzale ovest della Stazione, prenderemo il trenino che va a Savignano sul Panaro. Savignano ha un centro storico medioevale molto bello dove la chiesa posta in cima alla collina gode di una splendida vista sulla pianura. Ma noi siamo qui per visitare il museo della Venere di Savignano (Info: Savignano, museo della Venere, domenica e festivi 14,30 – 18,30, Tel 059/731439). E’ stato inaugurato quest’anno dopo che il sindaco, una donna, assieme ad un manipolo di appassionati della Venere tra i quali c’ero anche io, aveva cercato, con una manifestazione pubblica di protesta, al grido di “ridateci la Venere”, di fare restituire al Comune emiliano l’originale della statuetta, ora al Museo Pigorini di Roma. La Venere di Savignano è una delle veneri più importanti del mondo, un po’ come quella di Willendorf, datata – pensate! – 25.000 anni fa. Il museo è piccolo ma permette, attraverso audioguide e il filmato (che ho curato io stessa) di fare un vero viaggio nella preistoria e in quell’epoca lontana in cui il divino era La Dea.

A questo punto possiamo uscire e poco lontano dal museo imboccare il percorso che, a piedi, ci porta lungo il Parco del fiume Panaro, che arriva fin sotto al castello di Vignola.

Il casale della Mora, adiacente alla Piscina di Vignola (Centro nuoto Vignola) si trova sul Percorso-sole del parco del fiume Panaro, che verso ovest, cioè verso la pianura, arriva fino a Modena e dalla parte opposta, cioè verso la montagna, porta fino al Parco dei Sassi di Rocca Malatina. Prossimamente sarà allestito un campeggio di yurte (tende mongole); ora l’ostello e B&B potrà accogliervi (a poco prezzo) compresa la prima colazione. Lì chiedete di vedere il secondo filmato che riguarda Vignola e la sua terra vista dall’alto su una mongolfiera.

Dopo esservi riposati un momento ed avere depositato in camera il poco bagaglio che vi siete portati, siete pronti per la visita al Castello di Vignola, dove troverete un altro filmato dedicato al castello e all’Architetto Barozzi detto il Vignola appunto che è tra i più importanti architetti del rinascimento. Visitando la sua scala elicoidale all’interno del palazzo Contrari Boncompagni scoprirete come ho scoperto io le mille implicazioni tra matematica e architettura . Scoprirete come gli studiosi cercassero le proporzioni che stanno dentro alla natura : la sezione aurea e i numeri di Fibonacci. Insomma il segreto stesso di come la materia si organizza. Lo sapevate che Mat era in Egitto il più potente degli Dei? Era la Mat-eria stessa svelata dalla Mat-ematica.

Beh, visto che siete lì non perdete un assaggio alla pasticceria della famosa torta Barozzi dalla ricetta segreta!

Info: Fondazione di Vignola, Rocca di Vignola Lunedì chiuso, Tel. 059/775246, web: http://www.fondazionedivignola.It/castello

2° giorno (sabato)

Noleggio bici, Lungo la pista ciclabile si raggiunge il paese di Spilamberto.

A Spilamberto vi consiglio di salire nello storico Torrione della Rocca Rangoni, dove fu imprigionato nel 1500 messer Filippo. Era stato imprigionato con l’accusa di avere sedotto una nobildonna. Scrive col sangue la propria storia nella piccolissima cella – visitabile – dove è rinchiuso. E disegna la sua amata con lo stemma dei Cibo. Papa Cibo è anche il Papa sponsor della spedizione di Cristoforo Colombo nelle Americhe e viene ucciso poco prima della sua partenza. Che messer Filippo c’entri qualche cosa con i complotti del periodo?! E che la sua morte sia in relazione all’impresa di Cristoforo Colombo, a cui il papa pare abbia fatto avere delle misteriose carte geografiche prima della partenza? Nel Torrione ha sede anche l’associazione dell’Ordine del Nocino modenese. E’ un vero Ordine di tutte donne che, andando scalze la notte di san Giovanni a raccogliere le noci per il nocino, ricordano molto le streghe… Sono da conoscere!

Info: web: http://www.ordinedelnocinomodenese.It, su prenotazione.

Di fronte al Torrione, mentre uscite, approfittate per una breve visita all’Antiquarium, dove ci sono reperti delle necropoli di epoca neolitica di 5000 fa.

Info: Domenica 10-12, Sabato sera fino alle 23 o su richiesta (Tel. 059/789964)

Visto che siete a Spilamberto date un’occhiata al mercato dell’antiquariato che c’è per strada e non dimenticate, visto l’ora, di fare visita al Museo del Consorzio dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena: vi spiegheranno come viene fatto e invecchiato e la degustazione sarà una rivelazione e lì potrete vedere l’altro filmato (ovviamente fatto da me…) sulle cose che avete visto a Spilamberto.

Info: Museo del Balsamico tradizionale di Spilamberto, dal martedì alla domenica 9.30-13 e dalle 15 alle 19, con degustazione.

Anche sede dello IAT, unione terra di castelli A questo punto fermatevi a mangiare. Dove? Poco importa, da queste parti si mangia bene sempre. Adesso, rifocillati e riposati, si va in bicicletta fino a Castelnuovo Rangone. Passate al centro del paese fatevi una foto davanti o sopra al monumento al Maiale poi proseguite. Arrivate a Montale e andate al cimitero di Montale, dove è sepolto Pavarotti. Non aspettatevi monumenti o altro, c’è una semplice tomba di famiglia, ma gli ospiti illustri che sono passati di lì hanno lasciato frasi commoventi sul libro dei ricordi lì accanto… Insomma vale la pena di passarci ad omaggiare il grande tenore modenese.

Info: aperto dalle 9 alle 17 anche la domenica Adesso voltate l’angolo e vi troverete di fronte al Parco Archeologico e Museo all’aperto della Terramare di Montale.

Info: Prenotazioni al 059-2033101, web: http://www.parcomontale.It

A questo punto fatevi intrattenere dai simpatici ragazzi che fanno da guide e che vi faranno vedere, portandovi nelle ricostruzioni delle case su pali terramaricole, come i nostri antenati spostavano le anse dei fiumi per vivere, in pratica, sopra delle isole artificiali. Le Guide vi mostreranno come lavoravano la ceramica e il legno, e come fondevano il bronzo. Chiedete inoltre di farvi vedere il filmato in cui, assieme alle guide, giocando e divertendoci, abbiamo cercato – come nei documentari del National Geographic! – di ricostruire l’atmosfera della vita dei terramaricoli di 4.000 anni fa… Dopodichè salutate tutti da parte mia e preparatevi al ritorno in bici verso Vignola… Lungo la strada, se siete buoni ciclisti, passate per Castelvetro.

Castelvetro di Modena: un altro Paese molto bello della zona. Potrete andare a vedere la Mostra di costumi rinascimentali fatta interamente da un’associazione di donne del paese. Tutto è partito dall’abilità di una sarta del posto, che ha coinvolto altre signore fino ad arrivare ad avere un intero esercito di dame e signori rinascimentali. Hanno sfilato in Italia e all’estero e gli abiti si possono ammirare nelle sale del palazzo. (Info: Museo del costume Fili d’oro a Palazzo, Tel. 059/758880)

A questo punto andate a vedere il Museo dell’Assurdo, una video intervista che ho fatto al curatore vi chiarirà il senso di opere d’arte veramente singolari… (Info: Prenotazione 059-758880, aperto domenica dalle 16 alle 19). Poi tornate a Vignola.

3° giorno (domenica)

Mattina o a piedi o a cavallo (con guida) o con macchine elettriche (in affitto): si parte per il Percorso-Sole lungo il Panaro. S’incontra il comune di Marano. Il Comune di Marano in centro storico ha organizzato Il Museo delle “energie”, dove si può imparare come in passato veniva organizzato l’uso delle acque. Per irrigare la valle dei ciliegi il nobile Montecuccoli (il signore della zona, della cui famiglia fece parte quel generale che fermò i turchi alle porte di Vienna) fece opere di irrigazione che ancora adesso sono alla base della coltura della zona. (Info: Museo di ecologia e storia naturale, Aperto dalle 16 alle 19 e tutte le mattine su prenotazione, Tel 059/744103)

E adesso riprendiamo il nostro percorso arriviamo a casona di Marano arrampicandoci verso il Parco dei Sassi di Rocca Malatina. I sassi sono due enormi guglie di roccia che provengono da un antico mare, molto suggestivi, per dirla all’inglese. Bellissimi in ogni stagione, adesso in primavera, ma magnifici in autunno quando spuntano tra la nebbia. Potete far visita alla sede del Parco dove si effettuano percorsi con guide su vari argomenti naturalistici e prendere il walkie-pod che vi accompagnerà lungo la salita del sasso della Croce con la voce di Patrizio. Ma non potete perdete la parte storica di questi luoghi. Qui si respira il medioevo di montagna quello con l’economia della castagna, introdotta per sfamare i contadini da Matilde di Canossa. Ma le testimonianze sono di grande bellezza, come la Pieve Romanica di Trebbio in via Giusti a pochi passi della sede del parco o i tanti micro castelli, cioè i borghi racchiusi attorno alle torri come la Grilla o il Monte. (Info: Tel 059-795721, web: http://www.Parks.It/parco.Sassi.Roccamalatina) Arrivando poi sulla statale trovate Cà Basinelli dove il gruppo teatrale Koinè vi intratterrà con eventi teatrali che parlano di cibo biologico e della cultura della coltura. (Info: per prenotazioni tel. 340/5702119, mail: koine@database.It)

A questo punto se non si vuole riprendere la corriera per tornare a Bologna entro sera potete riposare e rifocillarvi in zona,s u via del Monte trovate la pensione Santina dove potrete chiedere di vedere la video-guida del percorso che avete fatto. Alla mattina ritorno a Vignola per riprendere il treno per Bologna. Se partite presto e prendete il treno delle 7 potreste essere a lavorare alle 8 anche se vi sembrerà di aver fatto un viaggio molto ma molto più lontano.

Syusy Blady

PS. Per organizzare la vostra gita slow tour, fate qualche telefonata e verificate gli orari e i giorni di apertura dei musei, oppure potete chiamare l’Associazione strade dei vini e dei sapori (Tel 059/776711), Città castelli ciliegi, Unione terre di castelli (http://www.Promappennino.It)