Lipari, la capitale delle Eolie

Archeologia e divertimento sulla più grande isola dell’arcipelago
Patrizio Roversi, 24 Lug 2012
lipari, la capitale delle eolie
Qui non si fa solo vita di mare: Lipari è la più popolosa e il centro abitato, capoluogo dell’intero arcipelago, è una vera e propria cittadina, arroccata sopra le insenature di Marina Lunga e Marina Corta.

ALL’OMBRA DEL CASTELLO

Il centro di Lipari ha una storia antica: la sommità pianeggiante fu sede del principale abitato delle Eolie sin dal neolitico e divenne poi l’acropoli della città greca e il nucleo iniziale della rifondata città romana. Nel medioevo, per esigenze difensive, si innalzarono torri e mura, e ancora oggi quest’area è chiamata il Castello. Gli scavi condotti nell’area, durante gli ultimi 50 anni, hanno riportato alla luce i vari “strati” della storia cittadina, visibili nel Parco Archeologico del Castello, dove sono stati anche ricostruiti numerosi sarcofagi del VI-V a.C, rinvenuti nella necropoli della vicina contrada Diana (nei mesi estivi è aperto dalle 9 alle 19, ingresso gratuito). Nell’area del castello, suddiviso in diversi edifici si trova anche l’interessantissimo Museo archeologico regionale eoliano, che riunisce i reperti rinvenuti in tutto l’arcipelago (vedi box a pagina 59). Sempre all’interno della rocca, merita una visita la bella cattedrale di san Bartolo (il protettore delle Eolie), in stile barocco, con accanto il Palazzo dei Vescovi. Il centro storico è ricco di botteghe, negozi, caffè e ristorantini. La pasticceria migliore è D’Ambra (vico Morfeo 50), con squisiti cannoli e brioche. Per comprare capperi, vino e altri prodotti tipici eoliani, un buon indirizzo è la bottega dei fratelli Laise, su corso Vittorio Emanuele (www.fratellilaise.it).

A OGNUNO LA SUA SPIAGGIA

Le coste sono spettacolari, con i faraglioni a guardia del litorale che fronteggia Vulcano e le scogliere colorate: si va dal bianco della pomice al giallo ocra dello zolfo fino al rosso scuro del basalto. Il litorale è disseminato di belle spiagge, fra cui spiccanoquelle di sabbia bianca di pomice, con cave che scivolano al mare, “tuffandosi” nell’acqua azzurrissima. Sulla costa orientale dell’isola, le spiagge più belle sono quelle di Canneto, Portinente, Spiagge bianche e Porticello, mentre sulla costa orientale spiccano Praia Vinci e Praia Lunga. La maggior parte dei lidi è comodamente raggiungibile via terra, anche con il servizio di autobus di linea che percorre la costa (in alternativa, si può noleggiare una bicicletta o uno scooter); ad altre si arriva solo in barca. Per farsi un’idea generale del litorale e decidere quali sono le spiagge da mettere nella propria “agenda delle vacanze”, è consigliato il giro dell’isola in barca, partendo dal porticciolo di Marina Corta.

FRA MARE E CAMPAGNA

Tutto da scoprire è anche l’entroterra, disseminato di ulivi e mandorli, piante di fico e vigneti, attraversato anche da una rete di sentieri escursionistici segnalati. Il territorio è ideale per spostarsi a ritmo lento, in macchina o in bicicletta, fra mare e campagna, con grandiosi scorci panoramici. Dalla spiaggia di Canneto, percorrendo la strada che conduce alla chiesetta di Pirrera, si raggiungono le colate di ossidiana di Forgia Vecchia e di Rocche Rosse e poi le distese di pietra pomice di Campo Bianco. Proseguendo lungo la strada che porta ad Acquacalda si giunge a Porticello, sovrastato da giacimenti di pomice bianca. Oltre il promontorio di Punta Castagna, un’altra cava di pomice domina la spiaggia di Acquacalda. Da qui si sale fino al paesino di Quattropani, su un promontorio proprio di fronte all’isola di Salina. Continuando, su un altopiano coltivato a vigneti s’incontra il borgo rurale di Pianoconte, con le sue case coloniche. Proseguendo ancora si scoprono le Terme di S. Calogero, note sin dall’antichità per le loro virtù terapeutiche: gli scavi archeologici hanno portato alla luce vasche termali di epoca romana e persino un tholos miceneo del XV sec. a.C. che in origine era una tomba reale o un luogo di culto legato all’acqua e che successivamente i romani riutilizzarono come sauna termale. Lo stabilimento termale attuale risale all’ottocento ed è in corso di ristrutturazione. Ritornando sulla strada principale si giunge al Belvedere di Quattrocchi, con vista sulle scogliere, i faraglioni e l’isola di Vulcano sono sullo sfondo.