Namibia in self-drive

agosto 2010
Scritto da: gattolibero
namibia in self-drive
Partenza il: 04/12/2010
Ritorno il: 18/08/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
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Abbiamo scelto la Namibia dopo aver letto la bellissima guida FuoriThema su questo paese che ci ha invogliato (non si trova più in commercio, trovata in biblioteca). Inoltre la nostra prima esperienza africana in Sudafrica a dicembre 2008 ci aveva lasciato ricordi molto belli. Ci siamo affidati a “Granelli di Sabbia” (mai nome fu più azzeccato!), un’agenzia con sede a Windhoek gestita da due italiani che vivono là, l’abbiamo trovata su internet e ci siamo trovati molto bene, sia nella fase organizzativa prima del viaggio che durante il soggiorno in Namibia. Siamo stati due settimane ad agosto, mese gettonassimo dagli italiani (ne troverete un bel po’) ed il giro che abbiamo fatto da soli in self-drive è il seguente con accanto i posti dove abbiamo dormito: Windhoek (Elegant Guesthouse) Deserto del Kalahari (Anib Lodge) Sossusvlei (Betesda Guestfarm) Swakopmund-Walvis Bay (Sandfields Guesthouse) Damaraland-Twyfelfontein (Twyfelfontein Lodge) Kaokoveld-Opuwo (Opuwo Country Lodge) Etosha National Park (Rustig Toko Lodge/Toshari Inn) Windhoek (Kalahari Sand Hotel) Il clima che abbiamo trovato è davvero bello, caldo secco di giorno (sui 28°) e freddo di sera (si dorme beatamente sotto il piumone, considerate che verso le 9 si va già a nanna, stanchi da giornate molto intense e ci si sveglia presto la mattina). Sempre sole, sempre cieli azzurri senza nuvole. Abbiamo volato con Lufthansa via Johannesburg, lunghe attese proprio all’aeroporto di Johannesburg per aspettare le coincidenze, al ritorno abbiamo utilizzato la South Africa Airways che abbiamo trovato migliore di Lufthansa. Gli highlights del viaggio: – Le dune rosse del Namib: scalata del Big Daddy a Deadvlei, le dune rosse sono magnifiche, piacevoli da scalare e danno grandi soddisfazioni. In cima al Big Daddy c’è una vista magnifica sul deserto. – Incontro con gli Himba nei pressi di Opuwo (in un villaggio Himba): un vero shock culturale! Interessantissimo. – Parco Etosha: 2 giorni non bastano, vale la pena farne un po’ di più e pernottare in campi diversi (dentro o all’uscita) altrimenti non si riesce a vedere tutto. Trionfo della natura e degli animali, con il bello (e il brutto) di andarteli a cercare da solo, è molto gratificante quando riesci a vedere i leoni dopo due giorni di appostamento in tutte le pozze…ho visto scene degne dei migliori documentari, ma viverle dal vivo è un’esperienza indescrivibile Altri pensieri sparsi: – Gita in catamarano a Walvis Bay con le otarie che vengono sulla barca e le puoi accarezzare, per non parlare dei pellicani, delfini, fenicotteri. Al pomeriggio la gita proseguiva con visita di Sandwich Harbor, le dune che si tuffano nell’Oceano Atlantico. – A Swakopmund eravamo in una guesthouse davvero carina e da segnalare: Sandfields Guesthouse, bell’atmosfera, curatissimo nei dettagli, avevamo il caminetto in camera e l’abbiamo acceso alla sera, molto gentili i proprietari – A Windhoek: Joe’s Beerhouse: si mangia davvero bene, mi ha stupito (non so se siamo stati noi particolarmente fortunati nella scelta). Ci sono alcuni negozi molto belli per gli acquisti di ricordi africani, un negozio in particolare è un vero e proprio museo d’Africa! Tutto il viaggio è stato bello, il paese è magnifico, che fate ancora qua? Andateci!


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