Splendido Zimbabwe

Viaggio durante la green season in questo belpaese, troppo trascurato dal turismo internazionale: clima temperato, verde a sazietà, natura eccezionale, viaggiare comodi... cosa volete di più nel grande continente?
Scritto da: claudia958
splendido zimbabwe
Partenza il: 30/01/2014
Ritorno il: 13/02/2014
Viaggiatori: 3
Spesa: 3000 €
Da anni curiosi di questo Paese, a lungo abbandonato dal turismo internazionale, se non per le Victoria Falls, finalmente abbiamo deciso di organizzare il viaggio, su consiglio di amici italiani che vivono in mozambico e che vi erano stati già nel 2012.

Per ragioni di lavoro abbiamo deciso il periodo della green season, stagione delle piogge, ed abbiamo dunque dovuto scartare la regione del lake kariba e delle mana pools (queste ultime a malincuore, ma almeno sarà l’occasione per tornare).

Preparato l’itinerario abbiamo cercato di prenotare le sistemazioni via internet, con non poche difficoltà, per cui ci siamo rivolti ad un’agenzia locale (travel wild zimbabwe, situata a vic falls) che chi ha prepagato e prenotato lediverse sistemazioni,alcune scelte da noi, alcune proposte da loro. Prezzo pacchetto per 3 persone (coppia + single) per 12 notti + noleggioauto per 5 gg + transfer vari 5000 euro! da versare con bank transfer su banca di vic falls!! che fare? ci fidiamo? non ci fidiamo? lozimbabwe sembra così lontani ( e con situazione politica ed economica così instabile) che quasi quasi rinunciamo… poi pensiamo che anche quando alcuni TO europei vendono i viaggi falliscono o truffano… perchè lo zimbabwe dovrebbe essere peggio? Perciò paghiamo, dopo aver chiesto alcune garanzie che ci vengono prontamente fornite.

Il 31 gennaio partiamo:volo egyptair 474 euro A/R milano-harare (prima ottima notizia)

Arriviamo puntuali (in anticipo) ad harare ed il primo transfer ci viene a prendere all’aeroportoe ci porta aljacana’s gardens: bellissimo ed accogliente b&b gestito da una coppia olandese,in una zona di harare residenziale decisamente chic. Al pomeriggio prima visita del centro città (niente di che).

Il mattino successivo ci portano l’auto noleggiata al b&b e partiamo per le eastern highlands: noi siamo amanti delle montagne e di lì avevamo deciso di cominciare. Strade comode, asfaltate, senza buchi, pochissimo traffico… arriviamo a Rupare (paesone agricolo) e lì svoltiamo verso le montagne: paesaggi verdissimi costellati di massi granitici che sembrano arrivati lì per caso e poi le montagne, quelle vere, fino a 2500 m. Arriviamo al Pine tree Inn, sistemazione cadente stile english, e andiamo subito a fare una piccola escursione, un po’ sotto la pioggia ma pazienza, i fiori gli uccelli le piante sono tutti nuovi per noi e così camminiamo fino al tramonto senza accorgercene… serata da inglesiin vacanza con roastbeef e verdure, colazione successiva sempre all’inglese, servita da numerosi camerieri (rigorosamente “neri”) agli ordini di responsabile/padrone (rigorosamente “bianco”) dall’ottimo inglese un po’ affettato (come del resto lui..). Escursione al nyanga national park ed ad alcune belle cascate, circondate da antilopi, emerenda all’incredibile troutbeck inn, albergo di lusso già in epoca coloniale e rimasto di lusso tutt’ora, con lago artificiale annesso di notevoli dimensioni costruito per nessun altro scopo che la pesca amatoriale!! ovvero quando il lusso coloniale esagera veramente! e trasforma lo zimbabwe (allora rhodesia) in highland scozzesi…

Il mattino successivo partenza dalle montagne ed attraversando foreste intere di coltivazione del legno arriviamo, dopo mutare, ad una zona ricca di baobab: nei villaggi fabbricano bei tappeti con la corteccia di baobab e per fortuna ci siamo trattenuti ne abbiamo comprati solo 2! Arriviamo in serata a masvingo e di lì raggiungiamo dapprima l’ingresso del great zimbabwe nationalpark, e poi la nostra sistemazione al Norma Jeane’s lakeview Inn: ancora una bella sistemazione in stile inglese, con roast beef a cena e colazione inglesissima: cominciamo ad avere dei dubbi sul dove siamo capitati, e il clima un po’ piovoso, all’inglese, confonde ancora di più…

Al mattino sveglia di buon’ora e visita del great Zimbabwe: luogo magico, mura a secco costruite su massi preesistenti, forme curve, torri d’avvistamento, il medio evo in africa è stata propriola nostra prima volta! Entusiasti (e bagnati) ripartiamo: destinazione bulawayo, dove abbandoniamo l’auto e ci affidiamo al transfer prenotato fino alle matobo hills. Giornata magica veramente, qui veniamo accolti (alla farmhouse) da massi granitici appoggiati su altri massi in modo improbabile, e cominciamo a capire perchè in zimbabwe è così diffuso l’artigianato della scultura in pietra: basta guardarsi intorno e viene voglia di copiare queste magie naturali!

Ed alla farmhouse primo horse riding game viewing e prime zebre giraffe wildbeests struzzi in mezzo ad una natura rigogliosamente verde.

Il giorno successivo ingresso alle matobo hills nationalpark, avvistati ben due rinoceronti (neri) avventurandoci nel bush a piedi accompagnati dai rangers armati di AK47, rifiutato il pagamento supplementare richiesto per la visita della tomba di cecil rhodes (non ci sembrava tanto da celebrare l’individuo), visita ad interessanti caverne dipinte in epoca preistorica, ed ottimamente conservate, impantanati con la jeep nel fango senza possibilità di uscita, camminata di 10 km in un paio d’ore fino all’uscita del parco e dimostrazione del valore sportivo degli escursionisti alpini in africa…

Abbandonate le matobo hills il mattino successivo, giungiamo all’ingresso del hwange national park: lì veniamo prelevati da una jeep che in 2 ore e mezzo interminabili di orrido sterrato in mezzo al bush più bush ci porta al magico bomani tented lodge, situato nell’area della hwange forest, appena fuori dal parco nazionale, nel municipio di ngamo… lì trascorriamo 3 giorni veramente eccezionali, che da soli sarebbero valsi il viaggio, immersi nel bush, ottimi game view (elefanti a gruppi, uccelli di tutti i tipi, leoni che ruggiscono dietro la nostra lussuosa tenda, wildbeests che di notte si tuffano nella pozza davanti alla tenda, cheetas che si dividono la preda e sciacalli in quantità che attendono pazientemente a distanza, avvoltoi ancora più pazienti, giraffe di tutte le misure, vita animale di tutti i generi e specie!!), condivisione dei progetti sociali del lodge nel vicino villaggio di ngamo, aperitivi al tramonto di fronte a campi inondati dalle piogge, mai troppo lunghe! Ce ne ripartiamo già con la nostalgia… ed approdiamo a vic falls, altro stile altro regalo… città turistica per i turisti (i locali abitano altrove ed in città incontri quelli che ci lavorano) ma quando arrivi sul ponte sullo zambesi e LE vedi non te ne importa niente dello scarso fascino della città: LORO sono le protagoniste! A parte l’emozione di trovarti sul ponte e di ascoltare un coro di donne zimbabwiane in abiti tradizionali che cantano per la televisione locale e, sullo sfondo, le cascate e l’arcobaleno (talvolta 2 o 3 arcobaleni)… a parte l’emozione di attraversare il confine con lo zambia a piedi, vedendo quei pazzi che che si lanciano nel bungee-jumpy… a parte uno di noi che improvvisamente impazzito si lancia anche lui… a parte una memorabile visita al national park, durante un temporale, in costume da bagno ed infradito con acqua da tutte le parti, a parte una cena vista cascate al celebre victoria falls hotel (altro che lusso coloniale!!), a parte tutto ciò… vic falls non è niente altro!

E’ venuto il momento di riprendere l’aereo per harare (air zimbabwe, prenotato dall’italia su lastminute per 100 euro/persona), di ritornare al jacana’s gardens, di visitare ancora, in una giornata, gli archivi nazionali (molto interessanti, disorganizzatissimi) e la galleria nazionale (in un bel parco con molte sculture tradizionali) ed, infine, di ritornare nella vecchia Europa.

Grande viaggio, Zimbabwe di grande bellezza naturale, molto accogliente, contradditorio, di difficile interpretazione: ad ognuno la sua, vedere per credere che è un paese tranquillo, dove si viaggia in modo molto confortevole, una real Africa facile facile… Perchè ancora così escluso dalle rotte del turismo internazionale?



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