Istria, la Croazia che non ti aspetti

La piccola penisola che fu veneziana prima e italiana poi è una meta turistica che unisce ricerca delle tradizioni e passione per un turismo autentico, di riscoperta
Turisti Per Caso.it, 04 Feb 2020
istria, la croazia che non ti aspetti
Durante il periodo post-bellico, gli italiani che furono costretti ad emigrare da Istria e Dalmazia – un tempo sotto il tricolore e ora passate alla Jugoslavia di Tito – ricordavano la terra della loro quotidianità cantando una canzone popolare ancora oggi ben nota, La Mula de Parenzo.

Porec, questo il suo nome attuale, è una delle città di maggiore interesse dell’Istria, la grande penisola croata che si estende tra il golfo di Trieste e l’ampio tratto di mare di Fiume e Krk. Una terra di siti archeologici risalenti all’epoca romana, di natura incontaminata che si apre in pianure e colline, senza dimenticare proprio quel mare da scoprire magari in barca a vela.

Per chi sceglie di optare per un noleggio barche in Croazia, l’Istria è certamente la destinazione ideale. Si può infatti decidere di arrivare in automobile dall’Italia, magari a Pola, Umago o Parenzo e poi proseguire cullati dal vento in quello che oggi è considerato come il lato maggiormente attrattivo per i turisti del Mar Adriatico.

Istria: che cos’è, dove si trova e come raggiungerla

Come accennato, l’Istria è una delle più grandi penisole dei Balcani e del Mar Adriatico. Si estende su una lunghezza di circa 84 chilometri (da Umago a Premantura) e larga nel suo punto massimo 60 chilometri.

3600 chilometri quadrati di superficie e una estensione costiera di alcune centinaia di chilometri, favorita dalla presenza di ampie rientranze e insenature, mentre l’entroterra raggiunge quasi i 1400 metri di quota in corrispondenza di Monte Maggiore.

Umago, Parenzo, Rovigno e Pola sono le sue città principali, tutte situate nella fascia costiera istriana, dove il clima è mediterraneo con temperature che variano tra i 2 e 10 °C in gennaio e 18 – 28 °C in luglio e agosto.

Nell’isola la presenza italofona, preponderante a inizio Novecento, è oggi ridotta ad alcuni comuni che affacciano sul confine (Umago, Buie, Grisignana, Portole, Verteneglio) e altri nella zona basso-istriana (Rovigno, Valle d’Istria e Dignano).

Passando per la Slovenia, l’Istria è raggiungibile dall’Italia in meno di un’ora d’automobile: Trieste e Umago distano 48 chilometri, che salgono a 119 se si vuole arrivare a Pola/Pula.

Cosa vedere in Istria

Sono molte le località turistiche d’interesse nell’Istria contemporanea, la cui regione occupa pressoché gli stessi confini storici della “Terra bellissima” (questo il significato del suo inno in lingua croata).

Rovigno, con la sua piccola penisola curiosamente circolare, è caratterizzata da una architettura quadricromata: le pietre bianche dei palazzi storici, il rosso dei suoi tetti fanno da contraltare all’azzurro mare e al verde che punteggia il paesaggio.

Meta raffinata sin dalla prima metà dell’Ottocento, Parenzo fu la “Rimini degli aristocratici” durante tutta la dominazione austroungarica, dunque fino alla Prima guerra mondiale. Se ne ammira oggi l’elegante centro storico, di gusto bizantino-veneziano, dal quale emerge la Basilica Eufrasiana, entrata a far parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Imperdibile l’Anfiteatro di Pola – una sorta di Colosseo balcanico – perfettamente conservato con i suoi due ordini di arcate a tutto sesto. In città si ammirano numerosi palazzi storici (i cosiddetti Grand Hotel) mentre tutt’intorno la natura è rigogliosa.

Se si lascia per un momento il mare e si vira verso l’entroterra sono sicuramente da visitare i due borghi di Montona e Pinguente, che sormontano due collinette immerse in straordinarie foreste mediterranee. Due particolarità: a Montona/Motovun si ammirano numerose riproduzioni del Leone di San Marco, mentre a Buzet/Pinguente si possono gustare numerose specialità a base di tartufo.

Sapevate che la Croazia è anche conosciuta come la Norvegia del Mediterraneo? L’intera costa balcanica è infatti disseminata di rientranze e insenature che in alcuni casi si aprono a lungo proprio come i fiordi dell’Europa del Nord. Tra i più belli il Canale di Lemme e il Fiordo di Fianona, con lunghezze di circa 10-11 chilometri.

Entrambe le location sono non eccessivamente frequentate e dunque adatte a un turismo di scoperta, soprattutto grazie all’ottima gastronomia locale: perché non c’è niente di meglio della tavola per conoscere un territorio!



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