Zambia: Real Africa, un posto non per tutti

Ciao a tutti i turisti per caso!!! Io e mia moglie quest’anno abbiamo deciso di raggiungere un posto diverso da quelli soliti scelti dalla maggior parte dei turisti, di andare in Zambia. L’obbiettivo era riuscire a sentire le vere sensazioni della terra africana, senza l’intervento dell’uomo che ovviamente quando deve accogliere molti...
Scritto da: verik
zambia: real africa, un posto non per tutti
Partenza il: 23/09/2008
Ritorno il: 13/10/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Ciao a tutti i turisti per caso!!! Io e mia moglie quest’anno abbiamo deciso di raggiungere un posto diverso da quelli soliti scelti dalla maggior parte dei turisti, di andare in Zambia. L’obbiettivo era riuscire a sentire le vere sensazioni della terra africana, senza l’intervento dell’uomo che ovviamente quando deve accogliere molti turisti falsa la vera realtà locale, e devo dire che questo paese ci ha veramente regalato emozioni indimenticabili e rare. Per arrivare abbiamo dovuto cambiare parecchi voli, i collegamenti sono veramente scomodi, 2 giorni di volo, e una volta giunti a destinazione ci aspettava un fuoristrada con la guida che ci ha accompagnato al Nanzila Lodge: tempo stimato 4 ore. Durante il tragitto abbiamo scoperto di essere gli unici turisti durante il soggiorno di 3 notti al nostro camp con nostro stupore e un po’ di ansia nel pensarci soli in mezzo alla savana… Ma in modo del tutto inatteso si è presentata una scena durante il tragitto veramente speciale: un gruppo di 3 ghepardi che stavano finendo di mangiare un impala di cui si vedeva benissimo la carcassa con la sola testa integra … veramente da brividi… mentre alcuni avvoltoi tenevano d’occhio dall’alto tutta la scena aspettando il loro turno, e dopo qualche minuto i ghepardi infastiditi dalla nostra presenza, con le pance davvero gonfie, si sono allontanati lentamente, qualcuno non molto distante da noi si è sdraiato a terra per riposarsi dopo la grande abbuffata… Veramente spettacolare!!! Una scena da documentario… I giorni successivi abbiamo girato sempre con lo stesso fuoristrada in lungo e in largo nelle pianure a Sud del Parco Nazionale del Kafue e ci siamo gustati i diversi paesaggi che esso offre “cacciando” scene di animali… poiché lì essi non amavano essere guardati e se si accorgevano di noi scappavano. Non ci potevamo di certo lamentare per l’influenza dell’uomo in quei luoghi! Nel camp ci siamo trovati veramente accolti come in famiglia e abbiamo toccato con mano la vera sensazione di essere fuori dal mondo: senza elettricità, con le finestre del nostro bungalow costituite solo da zanzariere e con temperature freddissime di notte. Sensazioni che veramente rimarranno per sempre custodite dentro di noi… Considerando che da dove eravamo ci si poteva spostare solo con gli stessi tempi con cui eravamo arrivati… Durante i safari abbiamo avuto la fortuna di osservare razze rare di uccelli, felini, erbivori vivere nel loro ambiente naturale, sia grandi gruppi che esemplari solitari; quello che ci ha sconvolto è stato venire a sapere che lo stato dello Zambia ha intorno ai suoi numerosi parchi nazionali dei GMA, cioè delle aree dove è possibile cacciare tutti i tipi di animali comprese specie in via di estinzione pagando allo stato una cifra più o meno consistente, a seconda della tipologia dell’animale. Così il cacciatore può portasi a casa il suo trofeo… Che tristezza pensare che alcuni animali appena visti potevano a pochi km da lì essere uccisi legalmente, come se niente fosse: ci ha lasciato senza parole. Sempre con il fuoristrada abbiamo percorso parecchi km per giungere a nord del Parco Kafue dove abbiamo trascorso altre 3 notti. Durante il tragitto abbiamo visto i veri villaggi della popolazione locale, costituiti da piccole capanne fatte di fango con tetti di paglia, disposte in modo irregolare lungo la strada principale. Accanto ad ogni capanna c’erano sempre alcuni alberi di mango molto grandi i cui frutti costituiscono una fonte di cibo essenziale, essendo il territorio non adatto ad essere coltivato.

Quello che ci è rimasto più impresso sono stati i sorrisi della moltitudine di bambini che ci salutavano senza chiederci nulla in cambio, nella loro dignitosa povertà. Le difficoltà di collegamento purtroppo non favoriscono la frequentazione delle poche scuole presenti nel paese, quindi è frequente vedere bambini che aiutano la loro famiglia nelle mansioni quotidiane che sono ridotte all’approvvigionamento dell’acqua e del cibo giornaliero. Queste scene ci hanno colpito molto, perché contestualmente a questa realtà la popolazione è molto amichevole, disponibile e per niente rabbiosa nei nostri confronti, con nostra vera sorpresa. Arrivati al villaggio a nord del Kafue abbiamo trovato un ambiente completamente diverso: collinare, con il suggestivo fiume Kafue che ci ha regalato paesaggi indimenticabili con le sue rocce granitiche che a volte si confondevano con gli ippopotami. Questi ultimi con i loro versi particolari si distinguevano nitidamente durante la notte, regalandoci sensazioni uniche. Percorrendo il fiume in barca con le nostre guide, Tom un geologo sudafricano e Pedro un volontario forestale californiano, ci siamo avvicinati moltissimo agli ippopotami, ma non appena gli animali si sono immersi, ci siamo allontanati velocemente perché non avrebbero esitato a difendere il loro territorio capovolgendo la barca, sono considerati gli animali più pericolosi: un’esperienza unica.

Un altro episodio che ci ha emozionato è stato l’incrocio su strada del nostro veicolo con degli elefanti che stavano attraversando, non appena ci siamo fermati uno di loro ci ha guardati, ha allargato le grandi orecchie e ha alzato la proboscide contro di noi… che spettacolo!!! La nostra guida Tom ha ingranato subito la retromarcia per precauzione ma dopo averci fatto capire “non disturbare” ha continuato per la sua strada. Durante un safari notturno abbiamo osservato le varie specie che escono solo di notte, tra cui l’istrice, il bush baby e al termine del safari uno strabiliante incontro furtivo con uno splendido leopardo che con un balzo ha attraversato la strada… qualcosa di indescrivibile!!!!! E’ stato talmente veloce che mia moglie che guardava di lato non ha fatto in tempo a vederlo… Dopo tre notti in Kaingu Lodge siamo andati in Livingstone per vedere le spettacolari Cascate Vittoria, così siamo rientrati per poco in un ambiente turistico perché poi ci siamo diretti verso il Mozambico per rilassarci sei notti alle Isole Quirimbas, a Vamizi, angolo di paradiso ancora sconosciuto alla maggior parte. Acqua cristallina, sabbia bianchissima, coralli spettacolari. Il relax è completo!!! I lodge sono pochissimi e garantiscono una privacy totale. Durante il giorno abbiamo fatto snorkling per godere dei bellissimi fondali e delle numerose specie di pesci presenti e abbiamo passeggiato a lungo senza incontrare nessuno fino al faro abbandonato dell’isola ammirando dei paesaggi paragonabili a quelli di un altro pianeta. Non possiamo dimenticare il giorno che ci siamo fatti accompagnare con una barca su un’isola disabitata per godere della privacy assoluta, dove sulla sabbia si potevano fare dei massaggi naturali, poiché per uno strano fenomeno era sufficiente camminare sulla sabbia per affondare fino al ginocchio e far emergere tantissime bolle d’aria che davano l’effetto idromassaggio. Siamo stati veramente fortunati perché durante quel periodo abbiamo potuto osservare durante un’escursione le balene!!! Che spettacolo emozionante: vederle spruzzare e poi emergere con il loro dorso e la loro coda enorme!!! Ci hanno lasciato di stucco! Le sensazioni che questo viaggio ci ha regalato sono da definirsi speciali, poiché non si è trattato di fare safari, come avevamo già fatto in passato in altri paesi, dove gli animali non si curano della vicinanza umana, ma di cogliere i veri aspetti della loro reale vita, i comportamenti naturali e il loro disagio dovuto alla nostra presenza.

Per chi ama un po’ di avventura è sicuramente da provare!!! Un saluto a tutti gli amici dei turisti per caso!!! Erik e Valeria



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