Vietnam e Cambogia risalendo il Mekong, con salto finale al mare in Thailandia

Negli anni scorsi avevamo visitato il Vietnam (dal sud al nord) e la Cambogia (Angkor Wat). Al primo viaggio si visitano le mete più famose ma ci era rimasto nel cuore il Mekong e quindi abbiamo voluto approfondire un po' di più la conoscenza di questo mitico fiume
Scritto da: mrc1962
vietnam e cambogia risalendo il mekong, con salto finale al mare in thailandia
Partenza il: 21/12/2018
Ritorno il: 06/01/2018
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
Nel diario “Finalmente è Vietnam” che avevo pubblicato un anno fa, concludevo ipotizzando un nuovo percorso di viaggio, che è poi diventato lo spunto per il viaggio di quest’anno. Ci era piaciuto molto il Delta del Mekong ma avendovi dedicato solo un paio di giorni, ci siamo tornati risalendolo dal Vietnam sino a Stung Treng, in Cambogia. Il clima nel periodo di Natale è piacevolmente caldo, sui 30 gradi, libero da zanzare e fastidiosi insetti (inutile portare Biokill ed Autan Tropical), piuttosto secco, anche se può capitare di prendere qualche acquazzone. Si fa tappa a Bangkok, con giro serale all’Asiatique The Riverfront (battello gratuito da BTS Saphan Taksin): moltissimi negozietti e buoni prezzi e cena a prezzi piuttosto elevati. L’indomani ci trasferiamo ad Ho Chi Min con Air Asia (la Ryanair/easyjet regionale): il volo costa 50 euro pro capite, con acquisto effettuato anzitempo. All’aeroporto ci attendono la guida ed il driver della Tonkin Travel, agenzia di Hanoi, confermata dallo scorso anno. Si parte subito lasciandoci alle spalle una piuttosto tranquilla Saigon; è domenica mattina e la tipica ondata di moto comincia solo ad intravedersi. La prima sosta è in un ATM per prelevare Vietnamese Dong: 1 Euro sono circa 2.500.000 VND. Non si riesce ad utilizzare molto la Credit Card per i pagamenti per cui utilizziamo esclusivamente i VND.

23 dicembre

La prima tappa è Vinh Long, sud ovest di Saigon, che raggiungiamo in tre ore di auto. Le strade in Vietnam sono una via di mezzo tra le thailandesi, le migliori, e le cambogiane. Il nostro driver è prudente, basta poi suonare per avvisare che si sta arrivando e le (costantemente presenti) moto piegano a destra. Siamo ospiti del Cocoriverside Lodge che è bene dirlo subito, consigliamo vivamente. Il Lodge è, manco a dirlo, immerso nel verde delle palme, che sono il tratto caratteristico di gran parte dell’area, e si affaccia direttamente sul Mekong. Dalle amache del nostro bungalow, dove ci si rilassa un po’, si vedono passare barche cariche di ananas e poi cocco e poi riso e poi bamboo. Al Cocoriverside staremmo qualche giorno anche perché il personale e la proprietà sono molto accoglienti e discreti, ma il riposo non può durare a lungo. Nel pomeriggio ci aspetta una bella gita in bicicletta sulle strade tranquille dei villaggi attorno passando per fattorie di anatre, verdi risaie, piantagioni di dragon fruit. Ci fermiamo da una famiglia che prepara un dolce con riso soffiato, zenzero e miele; una bontà, per cui ne comperiamo un po’. Sulla strada del ritorno un bel acquazzone ci coglie di sorpresa e quando riusciamo a metterci al riparo… siamo ormai belli “inzuppati”. Per la cena, una breve lezione di cucina in cui prepariamo un pancakes vietnamita, una specie di frittata, al quale si aggiungono altre ottime pietanze. Concludiamo la serata con qualche canzone presso l’abitazione di un veterano di guerra (Vietcong) a pochi passi da Lodge.

24 dicembre

La mattinata è dedicata alla visita del villaggio di riferimento che raggiungiamo in barca. C’è un bel mercato e ci stupisce sempre l’ordine con cui è esposta la frutta. Sta per arrivare Babbo Natale e quindi nell’asilo del villaggio i bambini sono eccitati; ci fermiamo ad ammirarli per un po’. Visitiamo una diga che permette di tenere separata l’acqua dolce da quella del mare, che risale sin qui. Dopo la visita ad un Tempio Khmer, concludiamo la mattinata con una visita ad una fabbrica, piuttosto grossa, dove con le fibre del cocco si producono zerbini; del cocco non si butta nulla. Questa e quella di Stung Treng (Cambogia) riteniamo siano le due più belle tappe nel Mekong, ed anche quelle con il minor numero di turisti; una combinazione un po’ atipica, ma meglio così. Con due ore di auto arriviamo a Can Tho e pernottiamo al Double Leaf Boutique Hotel che non è un gran che ma dobbiamo tener presente anche il budget. Per cena consultiamo Tripadvisor e scegliamo Phung Nam Restaurant, tra i più quotati ma… ogni tanto non siamo d’accordo con Tripadvisor.

25 dicembre

Can Tho è una delle più grandi città del Vietnam ed è tappa per il Cai Rang Floating Market che ha anche una parte su terraferma; ci sembra la parte più bella, ricca di frutta e colori. Si parte verso il nord, destinazione Chau Doc con tre ore di auto ma con deviazione verso la foresta di Tra Su Bird Sancturay. A bordo della tipica imbarcazione a motore Tac Rang prima e con una barca a remi poi, per un’ora circa si percorrono corsi d’acqua all’interno degli 850 ettari di foresta pluviale alla ricerca di bellissimi uccelli colorati, in un ambiente tutto colorato. Le numerose foto che si trovano in rete rappresentano correttamente quanto si vede dal vivo: una tappa obbligatoria … ed anche qui pochissimi turisti, che bello. Per la sera di Natale ci attende il Victoria Nui Sam Lodge che sorge su una collina a Chau Doc. Attenzione a non confondersi con il Victoria Chau Doc che è invece a valle ed affacciato sul fiume. Solo dal Nui Sam si gode di una vista mozzafiato sulla pianura sottostante; quando arriva il tramonto … centinaia di foto alle risaie dove si riflettono i diversi colori del sole man mano che scende all’orizzonte. Come si suol dire: vale il viaggio.

26 dicembre

Si parte alla volta di Phnom Penh con un motoscafo veloce che ha a bordo una trentina di persone. Sono cinque ore di navigazione tutto sommato piacevoli. Ci si ferma a metà percorso al confine Vietnam/Cambogia per fare il visto; non necessario per l’arrivo in Vietnam, almeno per quest’anno, richiesto invece per l’ingresso in Cambogia (37 USD + 2 fototessera a testa). Phnom Penh ci accoglie con un bel caldo per cui l’immediata visita al tempio buddista Wat Phnom si fa con un po’ di fatica dovendo risalire la, per altro unica, collina della città.Da un ATM preleviamo USD e non utilizzeremo altra moneta. Più interessante la visita del Palazzo Reale anche se con il caldo si cerca riparo all’ombra. La giornata si chiude con la visita al Museo del genocidio Tuol Sleng. Battezzato Ufficio di Sicurezza S-21 era il luogo in cui i Khmer rossi di Pol Pot imprigionarono ed uccisero 17.000 persone. In quattro anni (dal 1975) furono uccisi 1,6 milioni di cambogiani pari al 25% della popolazione, la più colta, con l’obiettivo di stabilire una nuova società agraria completamente autosufficiente. Faccio sempre fotografie ma qui ho spento tutto e per sempre ricorderò questo triste luogo. E’ utile ricordare che altra cosa è l’etnia Khmer la cui civiltà ebbe il massimo splendore tra il IX e l’XIII con la costruzione di Angkor Wat e che è l’etnia principale della Cambogia. I Khmer rossi sono stati insomma un tragico errore della storia. Per cena siamo all’ottimo Romdeng dove, in compagnia di una famiglia di italiani conosciuti la sera prima, e che scopriamo essere quasi vicini di casa a Milano, assaggiamo tra le altre cose la tarantola che sa di… mah non saprei, di certo qualcosa di non memorabile; è solo una questione di coraggio.

27 dicembre

Si parte per Kratie ed è il tratto di strada peggiore di tutto il viaggio; circa 6 ore per 300km, in larga parte in costruzione. Iniziano ad intravedersi diverse risaie. Lungo la strada ci fermiamo per pranzo in un ristorantino dove la scelta del cibo si effettua direttamente dai pentoloni esposti: si alzano i coperchi e si sceglie. Giunti nella carina città di Kratie una barca ci porta, in una decina di minuti, all’isoletta di Koh Trong. Molti preferiscono come esperienza il soggiorno in una delle numerose Homestay, ma noi decidiamo di andare all’unico Resort esistente (Rajabori Villas Resort) che è ottimo, ed il prezzo ragionevole. Anche qui ci fermeremmo qualche giorno. Koh Trong è un isolotto rettangolare lungo tre chilometri con una pista ciclabile che corre lungo tutto il perimetro ed in mezzo campi coltivati. Fare il giro richiede un paio d’ore, soste comprese, ma è un’esperienza bellissima. Si incontrano bimbi che tornano da scuola con le biciclettine, agricoltori che si muovono per le loro attività quotidiane ed il tutto nella più assoluta tranquillità. Diverse famiglie vivono in abitazioni galleggianti. Con il driver ci attardiamo per cogliere una papaia che ci viene offerta dalla famiglia della piccola Visa, che si chiama così perché è nata in Thailandia ed il giorno dopo i genitori hanno fatto ritorno in Cambogia: Visa in inglese=Visto d’ingresso in italiano. Tornati a Kratie, dopo il pranzo andiamo a visitare l’area protetta dei Delfini del Mekong. Con una barca si va per un’ora alla ricerca degli Irrawaddy, che ogni tanto si scorgono, un po’ in lontananza. Tipicamente nei safari (Tanzania, Kenya, Namibia e Borneo malese) nella nostra esperienza) ci vuole un po’ di pazienza, che magari dura un paio d’ore al massimo, e poi qualcosa di significativo si vede sempre. Qui invece abbiamo la sensazione che se dovessimo stare anche più a lungo non otterremo grandi risultati, soprattutto fotografici; ma è comunque una esperienza da fare sia per il paesaggio che la tranquillità del luogo.

28 dicembre

Siamo diretti a Sen Monorom – Mondulkiri. Ci allontaniamo dal Mekong per salire sino a 800 mt. in riavvicinamento con il Vietnam. Siamo nel resort più spartano del viaggio (Nature Lodge) e la temperatura ovviamente si abbassa. Si viene sin qui se si vogliono visitare le cascate di Bousra o fare tour ecologici od ancora se si vogliono visitare i vari Elephant Camp. Occorre stare almeno due notti quindi. Non abbiamo ben valutato questa tappa e fermandoci una notte, non vediamo nulla e l’indomani dobbiamo ripartire per tornare sul Mekong. Sicuramente il paesaggio è diverso ed interessante ma si poteva evitare. Meglio fare quindi da Kratie a Stung Treng direttamente. Di buono è che in Cambogia il viaggio si svolge con un minivan dove abbiamo una fila di sedili a testa a disposizione per cui ci si può sdraiare e rilassare un po’, compatibilmente alle strade. Dall’ultima fila mi diverto a fotografare le moto che spesso sono stracariche di un po’ di tutto.

29 dicembre

In mattinata arriviamo a Stung Treng dove ci accoglie il Mekong Bird Resort. La consideriamo la tappa più bella di tutto il Mekong da un punto di vista paesaggistico e naturalistico; il cuore del Mekong (ed il nostro) resta invece nella zona del delta a Vinh Long. I bungalow si affacciano sul fiume e subito effettuiamo una uscita con la tipica lancia. L’uscita dura un paio d’ore tra i mille rivoli del fiume, molto tranquillo e salvo qualche lancia non ci sono altre imbarcazioni. Per alcuni aspetti la natura assomiglia a quella del parchi di Plitivice (Croazia). Si fanno tratti con i motori spenti, per ascoltare gli uccelli che svolazzano intorno. Ci si ferma su piccolissime isolette alcune di sola sabbia. Sono 25 USD ben spesi e decidiamo l’indomani mattina, ore 6.00, di fare un’escursione extra (con lo sconto sono 15 USD). Nel bungalow, completamente in legno, troviamo un super geco ed una rana. La cena è ottima ed il personale molto gentile.

30 dicembre

Dopo una ricca e coreografica colazione lasciamo con dispiacere il Resort diretti al sito archeologico di Preah Vihear che raggiungiamo dopo 4 ore e che si trova vicino al confine con la Thailandia. Scarichiamo i bagagli al Preah Vihear Boutique Hotel che è un quattro stelle ma ne vale una; di fatto è l’unica struttura esistente quindi ci si deve adattare. Ricorderemo sicuramente la cena al piano sopraelevato dove tira un’aria bella freddina, ma non ci sono vetrate che riparino. Preah Vihear è stato costruito sempre nel periodo dell’Impero Khmer e ricorda i templi di Angkor Wat, che avevamo visitato qualche anno fa e che distano da qui quattro ore, ma il paragone è ingeneroso poiché Angkor è uno dei siti più belli al mondo. Si lascia il minivan a valle per salire a bordo di una delle decine e decine di 4×4 che si arrampicano sulla collina dove sorge il complesso e da cui si gode un’ottima vista. La visita dura un paio d’ore. Ovunque postazioni militari poiché c’è un po’ di tensione con la Thailandia per ricorsi storici anche recenti.

31 dicembre

Il tappone finale in Cambogia ci porta dopo 6 ore a Battambang che è l’area agricola più importante della Cambogia, soprattutto per il riso. Per noi è una tappa di passaggio dovendo poi recarci in Thailandia ma in realtà la cittadina ci piace molto. Siamo al Classy Hotel che è un tre stelle ma le vale tutte, se non di più. Dalla terrazza panoramica abbiamo una vista completa della città, ricca di verde in tutte le direzioni. Dopo un po’ di relax ci rechiamo alla Killing Cave di Phnom Sampeau, sito ancora legato alla tragica parentesi dei Khmer Rossi. Posizionata sulla cima di una collina può essere raggiunta a piedi ma preferiamo il passaggio di una 4×4 (15 USD) anche perché il caldo si fa sentire.

Sta per arrivare il tramonto e si ridiscende a valle dove ci attende la spettacolo dei pipistrelli delle Bat Caves. Per circa un’ora un flusso continuo di pipistrelli in uscita dalla caverna, diretti verso le campagne a cibarsi di insetti che altrimenti regnerebbero nelle piantagioni. Posizionati sotto la grotta moltissimi barettini con tanto di comode sedie e tavolini per attendere lo spettacolo; consumazione (obbligatoria) a base di anguria, ananas, mango e papaia, non male. Prima di salire sulla collina avevamo prenotato la postazione che ci era sembrata la migliore, ma in realtà vanno bene un po’ tutte e c’è spazio per tutti. È l’ultimo dell’anno per cui dopo la cena all’ottimo Coconut LyLy Restaurant (questa volta Trip ci ha ben consigliato), ci buttiamo nella bella festa cittadina percorrendo le strade adiacenti l’Hotel. Come ogni anno apprezziamo molto la quasi totale assenza dei “botti” che anche qui, come un po’ in tutto l’Oriente, lasciano posto alle Lanterne Volanti.

1-4 gennaio

Concludiamo il tour diretti alla ormai collaudata isola thailandese di Kog Chang che, dopo aver salutato guida e driver al posto di frontiera di Pailin, raggiungiamo con tre ore di taxi (prezzi fissi a 3.500 THB).



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