Capodanno viennese, Sissi e dintorni

Un viaggio tra le splendide luci e decorazioni della città visitando i magici luoghi di Sissi
Scritto da: hummin
Partenza il: 28/12/2013
Ritorno il: 02/01/2014
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
Il 31 dicembre è sempre stata per me una data problematica, nello specifico il problema da risolvere è “come festeggiare Capodanno divertendosi, spendendo poco e facendo anche qualcosa di interessante?” A questa domanda non ho mai saputo rispondere! Il mio vero limite è sempre stato quello di dover iniziare a pensare a che fare per la fine dell’anno già a settembre, quando mentalmente sono ancora in piena estate lontano dai rigori dell’inverno e non conscio che più aspetterò meno troverò da fare e soprattutto a prezzi esorbitanti!

Per l’arrivo del 2014 però si è deciso di tentare l’avventura, cioè di partire festeggiando in piazza in una delle grandi capitali europee dal fascino indiscutibile: Vienna. Lascio poi giudicare a voi se sia stata una scelta azzeccata oppure no.

Abbiamo scelto di andare in auto per una questione pratica, intanto perché i voli avevano costi improponibili e gli aeroporti di partenza erano lontani. Partire in quattro ci ha dato la possibilità di dividere le spese di benzina e autostrada (più che altro per la parte italiana), oltre a poterci dare continui cambi alla guida, che su un percorso di mille km non è affatto cosa da poco. Si decide di dividere il percorso in tappe per sentire meno la fatica del viaggio, all’andata si pernotta a Pfons, un piccolo centro vicino Innsbruck, mentre al ritorno stessa identica cosa a Merano.

Partiamo la mattina del 28 dicembre da La Spezia di buonora, ci attende infatti un percorso di circa 500 km e per fortuna il meteo è dalla nostra parte. Non si può dire la stessa cosa per il traffico, si va spediti e tranquilli fino alla zona del lago di Garda dove si rimane imbottigliati nell’orda di vacanzieri per circa un’ora e mezza, dopo di che il viaggio ricomincia senza particolari intoppi fino alla prima destinazione. Prima di continuare la cronaca, alcune piccole premesse pratiche che spero possano essere utili a chi leggerà il mio diario di viaggio. Noi ci siamo mossi per la prenotazione degli hotel a fine ottobre quindi un po’ tardi se si pensa al periodo dell’anno di cui stiamo parlando e quindi le tappe citate sono state figlie della necessità, di certo avrei preferito pernottare a Innsbruck piuttosto che a Pfons, paesino talmente piccolo e sperduto da poterne contare tranquillamente le case. I canali utilizzati sono quelli che molti conosceranno già e cioè internet, io di solito consulto due siti: www.booking.com e www.galahotels.com che permette di trovare spesso gli stessi hotels a prezzo inferiore e con colazione inclusa, non ho mai capito se sia una questione di Iva o altro visto che il sito è straniero. Il suo unico limite è che per la prenotazione vi addebitano subito il costo totale della camera per poi riaccreditarlo in caso di cancellazione sulla carta di credito, ma in questo sono sempre un po’ lenti ci impiegano infatti una ventina di giorni lavorativi e con loro si comunica esclusivamente in inglese per quella che è stata la mia esperienza.

Altra cosa di cui mi sono munito prima di partire più per pigrizia che per reale necessità è la Vignette cioè il tagliando prepagato obbligatorio per la circolazione in alcuni tratti della rete autostradale austriaca (attenzione perché i controlli ci sono e sono severi). In realtà potete comprarvelo anche lungo la strada, subito prima o dopo il Brennero lo vendono nelle stazioni di servizio o autogrill. Per chi come me volesse pensarci prima indico il sito internet su cui l’ho acquistato, www.tolltickets.com dove si possono ordinare i tagliandi per di molti altri paesi oltre all’Austria. Nel caso specifico il bollino austriaco mi è costato 8,5 euro più un altro paio di spese di spedizione, io ho scelto quello valido 10 giorni partendo dalla data che ho dovuto indicare al momento dell’ordine.

Detto questo il primo giorno di viaggio termina nel tardo pomeriggio e sotto la neve (mi raccomando i pneumatici invernali per affrontare un viaggio simile). La sistemazione di Pfons non è male, la camera ci costa 100 euro compresa colazione e cena (una manna dal cielo visto il meteo e il fatto che nei dintorni non ci fosse praticamente nulla come alternativa).

Il mattino del 29 si parte di buon’ora per percorrere i 500 km che ancora ci separano da Vienna. Devo spendere qualche parola per le autostrade austriache, sarà che sono abituato male ma le ho trovate ottime, spaziose, ben curate e mi ha colpito molto la disciplina degli automobilisti frutto sicuramente di un certo grado di civiltà ma credo anche dal fatto che le infrazioni vengono punite con una certa severità.

Giunti a Vienna il problema più immediato da risolvere è come sistemare per i tre giorni della nostra vacanza l’automobile. Una buona parte della città infatti è zona a traffico limitato e i garage che ci sono hanno costi elevati, ad esempio il nostro hotel ce ne ha proposto uno a 18 euro al giorno. Preferiamo un sistema diverso sfruttando i Park & Ride, in pratica i parcheggi di scambio che esistono anche in molte città italiane ma che qui, come spesso accade, mi hanno dato idea di funzionare di più e meglio. Rimangono ovviamente fuori dal centro, ma hanno tutti una fermata della metro molto vicina, il che permette di raggiungere la destinazione facilmente, considerando che la metro (indicata sempre da una U bianca su campo blu) funziona perfettamente. Non conoscendo la città noi abbiamo scelto il parcheggio Hutteldorf, ma per capire quale sia meglio vi basterà consultare su una guida o una cartoville la mappa della metro, la fermata più vicina al vostro hotel sarà sicuramente collegata ad uno di questi P&R. Piccola notazione a margine, arrivando in auto a Vienna i parcheggi sono indicati benissimo anche dalla segnaletica in autostrada, noi ci siamo arrivati facilmente anche senza navigatore.

Il nostro hotel si trova in una traversa di Mariahilferstrasse, per l’esattezza è il Fuerst Metternich in Esterhazygasse. Mi sentirei di consigliarlo per la posizione abbastanza centrale e comoda per raggiungere il centro, devo avvisare però che le camere sono minuscole al limite della claustrofobia, nulla da dire invece sulla pulizia e la gentilezza dello staff. A pochi metri dall’hotel c’è la fermata della metro di Zieglergasse, utilissima per arrivare dappertutto e in breve tempo. Noi abbiamo fatto già all’arrivo il mini-abbonamento della metro per 72 ore, 15 euro a testa ben spese, lo abbiamo sfruttato molto vista l’efficienza dei trasporti. Nel pomeriggio del 29 riusciamo a fare un breve giro in centro, si visita Stephansplatz e la cattedrale di Santo Stefano che per fortuna rimane aperta fino alle 22. L’ingresso è gratuito ma una volta all’interno la parte centrale della cattedrale con l’altare prevedono il pagamento di un biglietto, abbastanza inutile visto che si può tranquillamente vedere e fotografare rimanendo all’esterno dei cordoni utilizzati per isolare quest’area. Ammetto che il caos non ha contribuito a farci godere la visita ma la bellezza della cattedrale è innegabile, con un po’ di pazienza si è riusciti a veder tutto facendosi largo tra le frotte di immancabili giapponesi. Sul mangiare devo premettere che Vienna è costosissima, il mio piccolo consiglio è quello almeno a pranzo di accontentarsi di qualcosa al volo, ci sono infatti chioschi di panini, wurstel e altre specialità locali dappertutto, mentre a cena cercate con attenzione magari facendosi consigliare anche dal personale dell’hotel in cui soggiornate.

La mattina del 30 dicembre andiamo di buonora in metro a Schonbrunn per la visita della residenza imperiale, così facendo non troviamo coda alla biglietteria e precediamo i bus turistici che di solito arrivano verso metà mattinata. La visita richiede almeno 2/3 ore e ne esistono vari tipi, noi abbiamo optato per il Sissi ticket che permette di visitare oltre a Schonbrunn anche l’Hofburg con gli appartamenti di stato e il tesoro imperiale (attenzione però che per questo serve un biglietto a parte). Per chi lo desidera nel ticket sono comprese le immancabili audioguide, non sono certo io a dover sottolineare la bellezza degli interni, 40 stanze e un susseguirsi di decori sfarzosi e conservati splendidamente. Meritano anche i giardini del palazzo soprattutto se avete la fortuna, come è capitato a noi, di vederli in una giornata di bel tempo, l’iter tipico del turista prevede la passeggiata fino alla cima della collinetta dove si trova la Gloriette per le immancabili foto di rito del palazzo imperiale, ne vale la pena e ve lo dice uno che non ama gli stereotipi neppure in vacanza.

Sotto le feste davanti al palazzo ci sono i tipici mercatini, quindi ne abbiamo approfittato per pranzare e riposarci in vista di un pomeriggio altrettanto impegnativo. Decidiamo di visitare nel primo pomeriggio l’Hofburg e nonostante l’ora c’è comunque parecchia confusione. Confesso che più ancora degli appartamenti reali (tendono ad essere tutti molto simili) ho apprezzato le collezioni di ceramiche, argenti etc che sono conservate nel museo di Sissi al primo piano, visitatelo con calma ne vale la pena.

Tanto per non farci mancare nulla completiamo la giornata con la visita al Teatro dell’Opera. Le visite sono solo guidate in varie lingue, si deve consultare all’esterno il programma delle stesse e gli orari per poi arrivare almeno mezz’ora prima per acquistare i biglietti. Come prevedibile il gruppo italiano è il più numeroso, ma nonostante questo la visita procede bene grazie anche alla signora che ci fa da guida. Nel teatro si possono scattare foto e già questo per i maniaci del ricordo come me è qualcosa, il mio giudizio estetico è superfluo considerando che stiamo parlando di uno dei teatri più belli ed importanti del mondo, di certo visitare certe bellezze lascia il segno oltre ad uno splendido ricordo.

Il giorno successivo è decisamente più rilassante, dedichiamo la mattinata alla visita del Prater e all’immancabile giro sulla storica ruota panoramica. Qui mi permetto una breve considerazione, il biglietto è di 9 euro per un solo giro, considerando che il panorama non è poi così eccezionale come si potrebbe pensare (in pratica la ruota si trova all’interno di un normale parco giochi e neppure dei più belli) si potrebbe valutare di abbassarlo o almeno di non tediare il turista cercando di appioppargli anche il biglietto per il museo delle cere di Madame Tussauds che è proprio lì davanti!

Detto questo alla fine non mi lamento, il giro sulla ruota fa parte delle classiche tappe obbligate che la visita di una grande capita europea prevede, me la godo come tale alleggerito nel portafoglio ma felice per l’esperienza. Non lontano c’è anche la casa di Strauss, noi l’abbiamo visitata (il biglietto costa 4 euro) ma mi sento di dire che non è un’esperienza irrinunciabile, hanno ricostruito in pratica una sola stanza con gli arredi dell’epoca, il resto è una sorta di museo abbastanza scarno ed asettico.

Dedicato il pomeriggio allo shopping fra le luminose vie del centro arriva pian piano la fatidica sera del 31 con i festeggiamenti annessi. Riusciamo a cenare in uno dei pochissimi ristoranti aperti (e già questa è una notizia) vicino all’hotel, e poi attendiamo la mezzanotte passeggiando nelle vie principali del centro. Devo dire che anche in questo l’organizzazione è stata ottima, ci sono palchi con musica ovunque, stand che vendono cibo e bevande ed un mare di gente ma tutto sommato regna un certo ordine. Se il caos lo consente è bello fare a piedi il percorso di San Silvestro che tocca le principali piazze della città (Stephansplatz, Rathausplatz etc), l’unica cosa che ho notato sono stati alcuni momenti di tensione in Stephansplatz all’approssimarsi della mezzanotte, tutti cercavano di entrare nella piazza e per questo si è creata una calca abbastanza pericolosa proprio all’ingresso della stessa, mettiamoci poi che il soggetto un po’ meno intelligente della media va in vacanza come gli altri purtroppo e puntualmente non capisce che con certi suoi comportamenti può anche fare del male, si spiega così come mai a volte accadano tragedie impensabili anche nei momenti più belli.

Tolto questo comunque le cose vanno come devono, si brinda in compagnia al 2014 appena arrivato e ci si godono le luci e i fuochi d’artificio che dominano il cielo sopra la città, nulla da dire è stata un’esperienza di quelle che ci ricorderemo a lungo.

Capodanno

L’1 gennaio ci si sveglia ahimè presto per ripartire alla volta dell’Italia, e dopo poco più di 600 km arriviamo a Merano dove pernottiamo per riprenderci dalle fatiche dei festeggiamenti e del viaggio. Mai sosta fu più azzeccata, per la gioia delle signore al seguito approfittiamo anche dei famosi mercatini locali, unendo in pratica due vacanze in una, cosa chiedere di più?

Sul rientro nulla di interessante da dire se non che restiamo imbottigliati di nuovo nel solito punto dell’andata (alla faccia della crisi e della gente che rinuncia alle vacanze!) ma alla fine si arriva a casa… e tanto per usare un luogo comune siamo stanchi ma felici!

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