Il Carnevale di Viareggio

I consigli della nostra Guida per Caso
Scritto da: ielenia77
il carnevale di viareggio
Partenza il: 07/02/2010
Ritorno il: 07/02/2010
Viaggiatori: da solo
Spesa: 500 €
Mi presento: mi chiamo Ielenia e, come si dice, sono nata, cresciuta e pasciuta a Viareggio e, in quanto tale, amante del Carnevale. Per questo sono qui per spiegarvi un po’ la storia del nostro Carnevale e per darvi qualche consiglio. Il Carnevale nacque nel 1873 quando un gruppo di ragazzi della “Viareggio bene”, riuniti presso il “Caffè del Casino”, ideò una sfilata di carrozze lungo la via Regia (via che ha dato il nome alla città: Via Regia → Viareggio), la zona più frequentata della città. Le carrozze erano ricoperte di fiori e a bordo si trovavano le maschere tra cui Pierrot, Arlecchino, etc.

Nel 1892 le carrozze vennero sostituite da carri trainati da buoi raffiguranti dei “Trionfi”, opera dei maestri calafati viareggini. Al progetto di uno di questi carri (“Trionfo della vita”), nel 1912, partecipò anche Lorenzo Viani, pittore viareggino. Il 1921 fu l’anno del cambiamento: il Carnevale diventa un grande spettacolo. Proprio dopo la Prima Guerra Mondiale, Viareggio conosce la sua Belle Époque ed il luogo deputato ai corsi mascherati diventa la Passeggiata ovvero i viali a mare. (I carri in cartapesta videro il loro trionfo nel 1925).

L’anno 1921 vide la nascita dell’inno del Carnevale. Su invito di Giacomo Puccini, al quale era stato chiesto di comporre l’inno ma che gentilmente rifiutò in quanto impegnato nella composizione dell’opera Turandot, Icilio Sadun compose “Il Carnevale di Viareggio”, l’inno ufficiale della manifestazione. Dieci anni dopo, nel 1931, Uberto Bonetti creò la maschera del Carnevale di Viareggio, Burlamacco: ha il vestito di Arlecchino, ma con gli scacchi bianchi e rossi; ha il mantello nero, colore di Balanzone; ha una gorgiera bianca stilizzata; sulla testa un cappello rosso in stile napoleonico; un grande sorriso stampato su un viso sornione e un grosso naso. Il nome della nostra maschera deriva dal Buffalmacco di Boccaccia e dal Macco dell’Atellana. Poco dopo venne creata Ondina, una giovane donna in costume. Questi due personaggi ricordavano la vita invernale e quella estiva della città.

Dal 1941 al 1945 il Carnevale chiuse le porte e la sua allegria restò imprigionata al loro interno a causa della Seconda Guerra Mondiale. La città fu bombardata, la spiaggia fu minata; la città era in rovina. Solo nel 1946 la città ritrovò Re Carnevale ed il buonumore e così continua ancora oggi.

Ho voluto raccontarvi un po’ della nostra storia perché si può conoscere Viareggio attraverso il suo Carnevale, e si può amare il nostro Carnevale conoscendo la città.

Adesso alcune dritte per partecipare al carnevale.

Ogni anno, il giorno precedente il primo corso mascherato si tiene la cerimonia di apertura con la sfilata di maschere, bande, etc.; intorno alle 19 arriva il momento che tutti i viareggini aspettano: l’alza bandiera. Il vessillo del buonumore, cioè la bandiera ufficiale che ritrae Burlamacco, viene issato sul pennone più alto della città che si trova sui viali a mare, in Piazza Mazzini. Questo atto proclama ufficialmente aperto il nuovo carnevale. Subito dopo uno spettacolo pirotecnico rallegra la serata. Per tutta la durata della manifestazione, ogni fine settimana, si tengono delle feste rionali dove è possibile gustare piatti tipici, bere e ballare. I rioni sono, nell’ordine, Torre del Lago (1° fine settimana), Marco Polo (2° fine settimana), Darsena (3° fine settimana) e Croce Verde (4° fine settimana).

La domenica è il giorno dei corsi dove, sui viali a mare, sfilano i grandi carri di cartapesta. Il biglietto d’ingresso costa 15 € intero, 10 € ridotto. Se avete intenzione di venire più di una volta conviene acquistare il biglietto cumulativo che, al prezzo di 25 €, permette l’ingresso a tutti i cinque corsi (4 domeniche + martedì grasso. Il carnevale si conclude la domenica successiva al martedì grasso). Se entrate nel circuito della sfilata la mattina e volete poi uscire per poi rientrare nel pomeriggio, ricordatevi di fare apporre sul biglietto la contromarca altrimenti non vi faranno rientrare. Il servizio contromarche si trova all’interno del percorso vicino a un qualsiasi ingresso. (Se potete visitate il Museo del Carnevale alla Cittadella del Carnevale: racchiude tutta la storia della nostra manifestazione ripercorribile attraverso i bozzetti dei carri, disegni, foto d’epoca, etc.).

Il segnale di inizio del corso mascherato è dato dal triplice colpo di cannone. Subito dopo i carri iniziano a muoversi e a sfilare. I primi tre corsi hanno inizio alle ore 15, mentre gli ultimi due si svolgono nel tardo pomeriggio, di solito con inizio alle 17, per permettere una visione notturna. Durante questi corsi i carri si trasformano: i giochi di luce li rendono ancora più spettacolari. Alla fine dell’ultimo corso vengono letti i verdetti della giuria (le varie costruzioni sono suddivise in categorie: carri di 1° categoria, carri di 2° categoria, mascherate di gruppo e maschere isolate), c’è l’ammaina bandiera e tutto si conclude con lo spettacolo pirotecnico.

Vorrei salutarvi con le parole che Brunello Romani, la storica voce del carnevale, ormai scomparso, usava dire durante l’ammaina bandiera: “Carnevale muore! Viva Carnevale!”.

Buon Carnevale a tutti.

Ps. Per mangiare nessun problema poiché la Passeggiata è ricca di ristoranti, pizzerie, bar, gelaterie, chioschi. Per risparmiare qualcosa forse conviene mangiare nelle vicinanze. Ecco alcuni locali: pizzeria Da Rizieri, via Cesare Battisti 35; pizzeria focacceria La Bitta, via Regia 80 ( un po’ più decentrato ma nel cuore della vecchia Viareggio, cuore della città che vide la nascita del carnevale viareggino); pizzeria Manè, piazza D’Azeglio 54; pizzeria Il Pascià, via Ugo Foscolo.

Se venite in macchina vi conviene parcheggiare nei parcheggi scambiatori oppure nelle vie più lontane dai viali a mare (zona Marco Polo). Potrete trovare facilmente parcheggio nei quartieri oltre la ferrovia (quartieri Terminetto o Migliarina) o al di là del Canale Burlamacca (zona Darsena).



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