Alla scoperta del Salzkammergut con tappa a Bled

Entusiasmante on the road alla scoperta di luoghi noti e meno noti
Scritto da: GianlucaDeLeo
alla scoperta del salzkammergut con tappa a bled
Partenza il: 10/08/2018
Ritorno il: 15/08/2018
Viaggiatori: 2 + 1
Spesa: 500 €
Qualche volta mi capita di organizzare viaggi partendo da una semplice domanda; quali sono i posti che hai sempre desiderato vedere e che ancora ti mancano? Risposta: Hallstatt! Da lì inizio la pianificazione del giro da fare attorno a questa meta fiabesca. Come aeroporto da cui partire scelgo il Ronchi dei Legionari di Trieste che é si lontano (ma non troppo), ma è coperto da Ryanair, cosa che tende ad abbattere i costi di trasporto anche in alta stagione. Aggiungo un’altra meta austriaca che mi ha sempre incuriosito, vale a dire Salisburgo, la città che diede i natali a Mozart, ed infine ipotizzo una tappa intermedia per avvicinarci allo scalo giuliano prima del volo di ritorno su Roma. La scelta cade su un’altra meta che da sempre è stata in agenda: si tratta di Bled in Slovenia.

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10/08

Così, di buon mattina ci dirigiamo verso l’aeroporto di Ciampino dove alle sei abbiamo appuntamento con l’omino del servizio di Car Valet prenotato tramite Looking 4 Parking (si tratta del parcheggio Ferrari di Ciampino già provato in altra occasione che offre un servizio con un ottimo rapporto qualità/prezzo). Nel giro di una cinquantina di minuti atterriamo all’aeroporto Ronchi dei Legionari e ci mettiamo in coda per il noleggio auto da Europecar. Ritirata la nostra fiammante Opel Corsa nera ci muoviamo di buona lena per coprire i 325 km circa che ci separano da Gosau, località che sorge nel cuore del Dachstein Salzkammergut austriaco a una quindicina di minuti d’auto da Hallstatt. La scelta a favore di Gosau è stata dettata dalla abnorme differenza di prezzi degli alloggi rispetto al sito patrimonio dell’umanità per l’UNESCO. Poco male, scopriremo un hotel eccellente (Cooee Alpin Hotel Dachstein) e, l’indomani, dei luoghi semplicemente meravigliosi di cui neanche conoscevamo l’esistenza quando avevamo organizzato il viaggio. Purtroppo arriviamo in loco mentre cade una pioggia battente per cui restiamo in hotel a rilassarci, a goderci la bella stanza e a far giocare il bimbo nella play room dell’albergo. Le previsioni del tempo per il giorno dopo sono discrete e allora mi metto, depliant e tablet alla mano, alla ricerca di cosa la zona può offrire oltre alla rinomatissima Hallstatt.

11/08

Il giorno dopo siamo parzialmente rinfrancati dal fatto che le nuvole non incombono così minacciose sulle nostre teste. Dopo una sostanziosa colazione consumata in albergo ci dirigiamo verso il lago Gosausee. Questo bacino lacustre, incastonato tra le montagne, é di una bellezza mozzafiato, e risveglia in noi dolci ricordi del bellissimo Moraine Lake canadese, anche grazie ai raggi di sole che fanno capolinea e che ne esaltano le splendide tonalità di colore. Molto piacevole e facile la camminata attorno al lago adatta anche ai passeggini. Finito il giro ci regaliamo anche l’emozionante salita a strapiombo in cabinovia (già quella vale da sola il prezzo del biglietto) che ci permette di ammirare la valle anche dall’alto. Recuperiamo l’auto parcheggiata facilmente a pochi metri dal lago e quindi ci dirigiamo emozionati verso la leggendaria Hallstatt. Purtroppo arriviamo in paese all’ora di punta, quando l’assalto dei turisti provenienti da tutto il mondo è ai massimi livelli e quando é impresa ardua trovare una qualsivoglia forma di parcheggio. Rinviamo i propositi bellicosi al pomeriggio, e oltrepassata Hallstatt, continuiamo a costeggiare l’omonimo lago alla ricerca di un bel posto dove mangiare e rilassarci. Troviamo quello che fa per noi ad Obertraun dove notiamo un fantastico playground sul lago e un adiacente chioschetto molto frequentato che ci pare assai adatto ad un pranzo rapido, economico e con bella vista annessa. Dopo la lunga pausa proviamo di nuovo la carta Hallstatt ma, essendo sabato, la situazione é ulteriormente peggiorata. Non ci resta che fare marcia su Gosau dove andiamo a visitare le due chiesette che con i loro alti campanili dominano il paesaggio.

12/08

Al grido “O Hallstatt o morte!” alle 8 e 30 già siamo in auto con l’intenzione di anticipare le mosse di qualsivoglia vagonata di turisti cino-giapponesi. La soluzione adottata si rivela vincente perché arriviamo in paese che é un deserto. Parcheggiamo praticamente all’ingresso (pochi metri prima del tunnel) in una zona dove non si paga nemmeno. Dopo una brevissima passeggiata già siamo nel punto da dove é possibile realizzare le più belle foto di Hallstatt (quelle che si vedono in tutte le riviste o siti specializzati); da qui poi il percorso si dipana per le pittoresche stradine tra negozi di souvenir e angoli molto fotogenici. Tutto è molto piacevole ma occorre considerare che in orari di punta la cosa potrebbe non essere così gradevole. Dopo aver terminato il giro per il centro, prendiamo la spettacolare funivia che porta allo Skywalk che, altro non è, che una piattaforma panoramica mozzafiato da cui é possibile godere di una veduta eccezionale sul lago Hallstattsee, su Hallstatt e su tutta la zona montuosa circostante. Il biglietto a/r costa 15€ (i più allenati possono anche cimentarsi nel percorso a piedi). Voto dieci e lode!

Nei pressi dello Skywalk sorgono anche un ristorante e un chiosco che prepara panini e gli immancabili hot dog. Optiamo per questa soluzione visto che ormai si é fatta quasi ora di pranzo e visto che é giunto il momento di metterci in marcia in direzione Salisburgo. Il percorso che porta alla città di Mozart permette di passare in prossimità di altri due bellissimi laghi dallo splendido colore turchese: il Wolfgangsee con ampi spazi attrezzati per la balneazione e il Fuschlsee. Arriviamo nel nostro hotel a Salisburgo (Motel One Salzburg Mirabell) in perfetto orario per il check in, e dopo una breve sosta rigenerante in stanza, siamo di nuovo in strada alla scoperta delle bellezze della città. A pochi metri dall’hotel si trova il Castello Mirabell, la cui principale attrazione sono i meravigliosi giardini. Ritornati sul lungo fiume, basta attraversare il ponte, per essere nel cuore del centro storico della città. Passeggiamo ammirando gli splendidi palazzi, ma il nostro giretto rappresenta soprattutto una ricognizione per stabilire quali punti di interesse vedere per benino il giorno dopo. Stavolta per cena, dopo la sfilza di hamburger, fettine panate e hot dog consumati nei giorni precedenti, abbiamo voglia di carboidrati ragion per cui, escludendo a priori ristoranti simil italiani, ci buttiamo in un ristorante asiatico attirati dalla vista di bei piatti di noodles. Saziati i nostri appetiti, ripercorriamo la strada al contrario e dopo una pausa in un playground per il bimbo, ci fermiamo un po’ a goderci la frescura serale nell’area relax esterna all’hotel mentre sorseggiamo due ottimi cocktail preparati dal bar.

13/08

Dopo un’appena discreta colazione consumata in albergo, ci apprestiamo a visitare le due attrazioni che avevamo scelto. Impossibile non rendere in qualche modo omaggio a Mozart per cui decidiamo di visitare, per prima, la casa dove il genio era nato. La visita, a dire la verità, é stata un po’ deludente in quanto ci é apparsa più una raccolta disordinata di oggetti e memorabilia legati alla figura di Mozart piuttosto che una ricostruzione storica degli ambienti della dimora come erano un tempo. Dopo la casa natia di Mozart, per una volta, anche per accontentare il nostro bimbo, ci concediamo un giro in carrozza con il cocchiere pronto a indicarci tutti i palazzi e i monumenti del bel centro cittadino. L’utima visita è stata quella alla fortezza che domina la città, raggiungibile senza nessuna fatica via funicolare, e da cui é possibile scattare ottime foto al panorama cittadino e a tutto il paesaggio tipicamente montano che circonda Salisburgo. Un violento acquazzone ci costringe ad interrompere il programma pomeridiano e a rifugiarci in un supermercato pieno di ogni ben di Dio gastronomico. Facciamo una bella scorta soprattutto di salumi e formaggi e, tornati in hotel, improvvisiamo un ricco apericena in stanza che ci fa riacquistare il buonumore perduto a causa delle improvvise condizioni meteo avverse.

14/08

La pioggia continua ad imperversare su Salisburgo per cui, approfittando del check out a mezzogiorno, decidiamo di affrontare la mattinata con calma prima di cimentarci con i 200 km circa che ci separano dal lago di Bled. Poco prima del confine ci fermiamo ad una stazione di servizio per comprare la vignetta slovena (costo 15€) che va a fare compagnia a quella austriaca comperata qualche giorno prima (costo 9€). Purtroppo anche l’arrivo in Slovenia è accompagnato da una lieve ma fastidiosa pioggerella. Entriamo nel cuore del paese di Bled e parcheggiamo proprio nella piazza che fronteggia la chiesa di San Martin, grazie al posto auto riservato dall’hotel Old Parish House. Questa struttura sorge proprio in quella che era la vecchia casa dei parroci della chiesa e coniuga la modernità degli ambienti da poco rinnovati con là semplicità degli arredi in piena sintonia con la vecchia destinazione d’uso delle camere. Inoltre l’hotel gode di una posizione fantastica perché oltre ad essere in pieno centro storico, sorge a due passi dal lago e a qualche centinaio di scalini dal castello di Bled. Mentre facciamo il check in e ci sistemiamo in camera, il tempo migliora, e ne approfittiamo per raggiungere il lungo lago con l’intento di scattare foto soprattutto all’isolotto che ha reso famosissimo il paesaggio di Bled. Pur non riuscendo a compiere un giro completo del lago, riusciamo a trovare dei punti perfetti per immagini indimenticabili. Roba da tanti like su Instagram per intenderci… Infine ci inerpichiamo sulla collina che porta al castello da dove si ha la possibilità di godere di una magnifica vista (ingresso a pagamento). Chiudiamo la serata in una pizzeria che mi ero appuntato sia per le ottime recensioni su TripAdvisor sia per i venti metri di distanza dall’hotel.

15/08

Ultimo giorno esclusivamente di rientro in Italia. Gustiamo la colazione all’orario più mattiniero possibile, e ci mettiamo presto in auto in direzione Trieste. Anche questa volta il viaggio on the road si è dimostrato il nostro viaggio ideale nonostante la fatica degli spostamenti e dei tanti km percorsi. Ma la bellezza dei luoghi, il fascino indiscutibile di vedere tanti posti diversi in pochi giorni e il gusto del girovagare nomade tra tanti hotel diversi, rende la fatica più tollerabile di quanto si possa immaginare. Come sempre, sul breve volo di ritorno Trieste-Roma, iniziamo a tracciare mentalmente ipotetici itinerari immaginari per futuri viaggi…

Quale sarà la nostra prossima destinazione?



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