Canada e Stati Uniti d’America

On the road di 5.510 chilometri lungo i laghi Huron, Superiore, Michigan e le colorate ed estese pianure del Wisconsin, North Dakota e Minnesota
Scritto da: nonna70
canada e stati uniti d'america
Partenza il: 12/09/2015
Ritorno il: 26/09/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Questo nostro ennesimo viaggio negli Stati Uniti, così vicino al precedente di aprile, nasce per caso da un’osservazione sulla città di Fargo (Nord Dakota), dalla nostra voglia di girare per due Stati che non avevamo ancora visitato e dalla comodità di voli diretti Venezia-Toronto; così in poco tempo ho organizzato il tutto e siamo partiti per questa nuova avventura.

DIARIO DI VIAGGIO

Sabato 12: Venezia – Toronto – Mississauga (Ontario/Canada)

Viaggio aereo operato da Air Transat con partenza alle ore 15 e arrivo alle 18,40 (ora locale) piove e la temperatura è di soli 11°, per fortuna le operazioni doganali, ritiro bagagli e noleggio di una nuovissima Jeep Cherokee si svolgono velocemente. Ci dirigiamo subito al nostro hotel Comfort Inn (ci eravamo già stati durante il nostro precedente viaggio in Canada) molto buono (79 €) e confortevole.

Domenica 13: Mississauga – Sudbury (Ontario/Canada) – Km. 370

Colazione sostanziosa compresa nel prezzo a base di piccoli wurstel, frittata, pane tostato e marmellata. Piove ancora forte quando alle ore 10,00 iniziamo il nostro viaggio verso nord prendendo prima la ON-401 poi la ON-427 E (strada a pedaggio ma non vedendo barriere pensiamo che di domenica sia gratis! Abbiamo saputo dopo che i rilevamenti sono elettronici e ci arriverà il conto a casa) infine la On-400 N verso Barrie.

Il traffico è sostenuto ma scorrevole anche per l’assenza di camion, il paesaggio è subito caratterizzato da estese coltivazioni di mais intervallato da boschi, accumuli di lastre di granito ai lati dell’autostrada sulle quali noto che sono postate ad arte altre piccole pietre che formano una specie di casetta con mura e tetto. Siccome queste strane forme si ripetono regolarmente per tantissimi chilometri, mi chiedo che cosa possono simboleggiare e da chi sono fatte (sette, riti strani, usanze indiane?): non ho trovato spiegazioni neppure su internet.

Superata Barrie entriamo sulla Trans-Canada Hwy/ON-69 N, il traffico si è fatto via via quasi inesistente, è uscito un bel sole con una temperatura di 18° e dopo 140 km. arriviamo alle ore 15 a SUDBURY presso il Richard Lake Motel (65 €) gestito da una famiglia indiana, isolato, molto dozzinale (cattiva scelta) anche se con letti comodi. Ci riposiamo fino alle ore 17,30 poi ci rechiamo in auto a Sudbury, una città di ca.170.000

Abitanti che giriamo in lungo e in largo e poi a piedi per trovare un locale in cui cenare: la scelta cade sul

Wacky Wings un caratteristico pub con sedie e tavoli alti di legno massiccio. Giovanni sceglie un grosso hamburger grigliato io una zuppa del giorno e un sandwich con polpa di granchio: ottimo!

Lunedì 14: Sudbury – Sault Sainte Marie (Michigan/U.S.A.) – Km. 540

Ho dormito bene, esco per fare una passeggiata su una strada in salita in mezzo ai boschi ma l’aria è un po’ fredda così ritorno sui miei passi e mi dirigo verso un vicino laghetto; giunta quasi sulla riva un cane che mi abbaia contro mi induce a scattare una foto da lontano e fare dietro font. Dopo mezz’ora ritorno al motel, Giovanni si è alzato, la colazione non è prevista così alle ore 9,40 con un bel sole e una temperatura di 15°

Prendiamo la Trans-Canada Hwy ON-17 W verso Sault Sainte Marie. Attraversiamo boschi, tanti laghetti fino a Espanola (continuano le costruzioni misteriose) dove deviamo sulla ON-6 S unica strada per un gruppo di isole che separano la Georgian Bay a est, il North Channael a ovest e il lago Huron a sud; un bel ponte girevole ci porta a Little Current e alla ON-540 che percorriamo fino a M’Chigeen quando decidiamo di tornare indietro per fermarci sulla baia. Così dalle 12,30 alle 13,00 sostiamo sia per fare benzina sia per sgranchirci le gambe con una passeggiata sul porticciolo di questa piccola ridente cittadina (3.000 abitanti) che è comunque la più grande dell’isola Manitouin; splende un caldo sole con la temperatura arrivata ai 25°.

Tornati dopo 160 km. a Espanola continuiamo sulla ON-17 W che a tratti costeggia la baia e attraversa i paesi di Spanish, Blind River, Thessalon e Bruce Mines a suo tempo nota per l’estrazione del rame: presso un’area di sosta ho notato un bel monumento eretto per ricordare i minatori e gli scavatori che hanno fatto la fortuna di questa zona. Dopo circa 230 chilometri attraversiamo il Sault Ste Marie International Bridge che segna il confine fra il Canada e gli Stati Uniti: si tratta di un ponte sospeso ad arco capriato in acciaio lungo 4,5 km a campata unica in Canada e doppia negli USA con possibilità di percorrenza anche ai ciclisti. Sono in corso importanti lavori con deviazioni, comunque ben segnalate, per arrivare al confine e ai successivi controlli per entrare negli Stati Uniti: la procedura è la stessa di un precedente viaggio (foto, impronte digitali, pagamento $ 6+6 con carta di credito, domande di rito) che si svolge comunque in tempi brevi.

Continuiamo sulla I-75 S poi prendiamo l’uscita 386 e la M-28 E per arrivare alle ore 18,00 presso il Sunset Motel (€ 63 veramente indecoroso e trascurato) talmente isolato che per cenare dobbiamo tornare a SAULT ST.MARIE dove presso lo Studebaker’s (altro locale tipico con appesi ricordi e targhe della storica casa automobilistica da cui prende il nome) ci ripigliamo dalle fatiche di questa lunga ma interessante giornata; io ordino un combo con pollo grigliato, cipolla, pomodoro, insalata, bacon, uovo sodo e patatine chips (non ce la faccio a finire così mi porto via gli avanzi), Giovanni un hamburger con patatine fritte e per finire una coppa con biscotti caldi, fragole e panna.

Martedì 15: Sault St.Marie – Ironwood (Michigan) – Km. 500

Quando mi alzo e vado a fare una passeggiata di quindici minuti; la colazione non è prevista perciò alle ore 9,15 con uno splendido sole e una temperatura di 18° ci mettiamo in macchina seguendo la M-28 W che passa attraverso boschi e lascia ai lati laghetti più o meno estesi. Dopo parecchi chilometri con paesaggio immutato, lunga strada dritta, piccoli paesi, traffico quasi nullo e una breve sosta in un’apposita area sbuchiamo a Munising sulle rive meridionali del lago Superiore. Qui ci fermiamo una mezz’oretta per una passeggiata sulla sabbia finissima, per scattare alcune foto e godere dell’immensità e silenzio del lago che costeggiamo fino a Marquette dove prendiamo la US-41 N, una bella strada panoramica ondulata all’infinito nella quale si viaggia a una velocità tra i 40 e i 50 k/orari, con una temperatura che è salita a 28/29°, sempre in assenza di traffico, pochi centri abitati e a Watton riprendiamo la M-28 W. Dopo aver attraversato la Ottawa National Forest con paesaggio ripetitivo e un po’ monotono, entriamo nella zona di “Central Time” e mettiamo gli orologi indietro di un’ora così, dopo aver preso la US-2W arriviamo a IRONWOOD meta della nostra giornata.

I lavori in corso ci obbligano a una lunga deviazione per raggiungere l’Indianhead Motel (€ 65) ottimo con una stanza enorme, rubinetteria e maniglie brillanti, due lunghe scrivanie, lampade e luci diffuse, massima pulizia e gestori affabili, nessun rumore o disturbo. Ci riposiamo fino alle 18,30 poi ci rechiamo a cena presso il Ristorante Breakwater dove scelgo un burger hawaiano all’ananas accompagnato da una coppa di zuppa vegetale con pezzetti di manzo (carne speciale), Giovanni uno steakhouse burger e un cheescake ai mirtilli. Per il rientro al motel ci accompagna un forte vento e una temperatura di 25°. Una buona giornata attraverso lo Stato del Michigan da est a ovest.

Mercoledì 16: Ironwood (Michigan) – Walker (Minnesota) – Km. 415

Il cielo è nuvoloso e persiste il vento forte quando alle ore 9,35 riprendiamo il nostro viaggio attraversando il centro (con belle case e prati curati) per immetterci sulla US-2 W che quasi subito entra in Wisconsin con i suoi verdi pascoli; alle ore 10,30 arriviamo ad Ashland, una bella cittadina sul lago dove ci fermiamo per una breve sosta. Proseguiamo fino a Proctor che segna il confine con il Minnesota poi ci dirigiamo verso Superior: si viaggia a una velocità di 90 km attraversando estesi pascoli con cavalli, farm e foraggio in grossi rotoloni fino a quando prendiamo la US-200 W e alle ore 14,10 ci fermiamo nei pressi di Jacobson e, per caso, ci troviamo agli inizi del fiume Mississippi che dopo circa 3.750 km sfocia a sud nel Golfo del Messico. Facciamo un’altra sosta a Wipholt sulla riva sud del Leech Lake e una breve camminata sulla sabbia mi aiuta a sgranchire le gambe (strano ma vero ho trovato anche delle conchiglie che ho raccolto e portate a casa!); alle ore 16 arriviamo a WALKER e cerchiamo l’hotel che avevamo prenotato ma dopo due passaggi non riusciamo a individuarlo così mi fermo presso un ufficio turistico e chiedo indicazioni. Faccio vedere la prenotazione allora una signora molto gentile cancella il nome “Americas Best Value” e scrive il nuovo “Walker Hotel”: chiarito il mistero lo troviamo senza difficoltà e proprio mentre arriviamo vediamo gli operai che stanno cambiando tutte le insegne! Il Walker (€ 90) è un motel molto buono condotto da indiani già gestori del precedente che hanno deciso di mettersi in proprio: bravi!

Dopo un breve riposo usciamo per una camminata di quasi un’ora per vedere il centro di questa piccola cittadina (circa 1.000 abitanti) posta sulle rive del lago Leech (terzo per grandezza del Minnesota) che si popola di turisti in estate; scegliamo quindi il Cafe Zona Rosa un ristorante messicano dove consumiamo due ottimi piatti tipici: fajita sandwich e chimichanga.

Giovedì 17: Walker (Minnesota) – Devils Lake (Nord Dakota) – Km. 480

La mia passeggiata mattutina mi porta a rivedere il centro con i suoi fabbricati e negozietti caratteristici, le sue strade fiorite e ben curate, ammiro le case signorili con sbocchi privati e attracchi per i natanti nella darsena che poi si apre sul lago, fotografo i luoghi più particolari e, dopo un’ora, rientro in hotel dove mi attende Giovanni per fare un’abbondante colazione continentale. Sono proprio contenta dei momenti che dedico alla visita di queste cittadine perché ho modo di conoscere da vicino la vita e le abitudini degli americani per molti aspetti così differenti da noi.

Il cielo è nuvoloso quando alle ore 10,00 ci mettiamo in macchina per un’altra tappa del nostro viaggio; dopo un’ora ci fermiamo per fare benzina, si è alzata una fitta nebbia (per fortuna cesserà dopo pochi chilometri) e la temperatura è calata a 15°. Dopo aver lasciato la MN-200 W ci immettiamo sulla US-2 W che attraversa una estesa pianura di campi coltivati a mais, soia, girasoli, barbabietole da zucchero, foraggio, punteggiata da giganteschi silos, belle fattorie e paesi come Bemidji, Crookston o città come Grand Forks che segna anche il confine con il Nord Dakota in cui entriamo alle ore 13,05. Qui decidiamo di prendere la bella autostrada I-29 N che permette una velocità di 75 miglia/ora, il traffico è solo un po’ più sostenuto, il paesaggio non muta, il cielo rimane sempre nuvoloso ma per fortuna non piove. Andiamo così per parecchi chilometri quando deviamo nuovamente su strade interne, lunghe, dritte, quasi deserte: prima la ND-17 W poi la ND-32 S infine ritroviamo la US-2 W che ci porta direttamente a DEVILS LAKE presso il Fireside Inn & Suites (€ 86 Super) dove arriviamo alle ore 16,00.

La camera è accogliente e spaziosa allietata da piumini soffici, lenzuola e cuscini coordinati a strisce rosse, tanti punti luce e altri confort; dopo un breve riposo dalle 18,20 alle 19,20 ci rechiamo al vicino ristorante buffet “Pizza Ranch” per gustare la nostra cena. Giovanni ordina un’enorme pizza ai vari sapori, a me portano mezzo pollo tagliato a pezzi panato e fritto con purè (ogni volta mi stupisco della panatura che regala al cibo un gusto particolare); non ce la faccio a finire tutto così mi porto via gli avanzi.

Persiste un fortissimo vento e la temperatura si è ulteriormente abbassata perciò al rientro accendo il riscaldamento. Oggi siamo quasi arrivati al confine con il Canada abbastanza vicini a Winnipeg.

Venerdì 18: Devils Lake – Bismarck – Km. 450

In hotel ho trovato dei depliant che parlavano della cittadina di Rugby nota per essere la più vicina al centro geografico del Nord America e, per commemorare ciò, vi è stato innalzato un monumento-obelisco con le bandiere di Canada, Stati Uniti e Messico; vanta inoltre “The Prairie Village Museum” che raccoglie la storia dei nativi, dei pionieri con le case, gli attrezzi, i carri e tanto altro. Rugby si trova proprio sulla US-2 W che avevamo deciso di percorrere così ci mettiamo in strada alle ore 9,50 con un cielo molto nuvoloso e una temperatura di soli 11°: arriviamo dopo circa cento chilometri, facciamo inutilmente qualche giro perché è tutto chiuso e ne abbiamo la conferma da una signorina che ci spiega che l’apertura avviene solamente nei mesi estivi. Un po’ delusi riprendiamo la macchina e continuiamo attraversando una pianura piatta o con dolci ondulazioni coltivata a perdita d’occhio a mais, soia, avena e girasoli; la vista è stupenda perché si passa dal giallo del mais al bruno della soia al verde misto oro dei girasoli che si alternano per chilometri. Superiamo Minot e ci dirigiamo a sud sulla US-83 S fino a Underwood; qui l’orizzonte è punteggiato da parecchie pale eoliche e le colture sono interrotte da numerosi, piccoli laghetti artificiali creati per l’irrigazione dei campi che forniscono anche foraggio alle mandrie che pascolano libere (il Nord Dakota è anche la capitale del bestiame). Costeggiamo il grande lago Sakakawea dal quale entra ed esce il fiume Missouri poi deviamo sulla ND-200 E fino a Mercer, continuiamo sulla ND-41 S infine riprendiamo la US-83 S per arrivare a BISMARCK, capitale dello Stato, presso l’Americas Best Value Inn & Suites (€ 83) ottimo e situato in una zona signorile e pulita. Usciamo alla ricerca di un “Red Lobster” (granchio, calamari, gamberetti, aragosta) che avevamo notato arrivando in città: purtroppo, essendo venerdì sera, c’è una lunga fila di persone che aspettano di entrare e quando chiediamo all’interno ci consigliano di tornare fra mezz’ora. A questo punto ripieghiamo su “Sickies Garage” un locale caratteristico pieno di gente allegra e vivace, luci sfavillanti, tanti schermi TV (Giovanni ne ha contato 25) dove scegliamo un doppio hamburger, un toast con tacchino+avocado e anelli di cipolle fritte: tutto veramente ottimo.

Sabato 19: Bismarck – Fargo – Km. 430

Appena alzata vado a fare una passeggiata di circa mezz’ora coperta da una giacca pesante anche se c’è il sole ma l’aria è frizzante: percorro lunghi marciapiedi e passo davanti a belle villette non recintate con accanto larghi garage a volte molto più grandi delle case e mi godo la solitudine di queste uscite. Rientrata consumo una calorica colazione a base di pane tostato (ce n’è di otto gusti diversi) con marmellata fatta in casa e miele.

Alle ore 9,50 prendiamo il via sotto un bel sole, con una temperatura di 13° seguendo l’autostrada I-94 E fino a Sterling per poi deviare sulla US-83 S che ci accoglie con immense distese di campi coltivati a girasoli; a Linton ci raccordiamo con la ND-13 E dove la coltivazione prosegue seguendo l’ondulazione del terreno che qui si presenta con dolci collinette. Dopo aver superato Edgeley e Millarton imbocchiamo la US-281 N e ci fermiamo per acquistare del cibo che mangeremo durante una successiva sosta presso un’area composta solamente da una panchina e un tavolino di legno grezzo sotto un ombroso albero davanti a una casa colonica con pale eoliche e intorno… il silenzio dei campi multicolori. La temperatura si è fatta piacevole (sui 22°) quando prendiamo la ND-46 E una lunghissima strada dritta in mezzo a coltivazioni sempre di soia, mais e girasoli che va poi a congiungersi con la I-29 N a sud di FARGO dove avevamo prenotato presso il Grand Inn (€ 71) una scelta poco felice . Per la cena ci rechiamo presso il vicino locale Erbert & Gerbert’s che serve dei gustosissimi sandwich alla polpa di granchio.

Domenica 20: Fargo – Medina (Minnesota) – Km. 450

Dopo colazione ci avviamo verso il centro città dove avevo individuato una chiesa cattolica per seguire la Messa. Abbiamo visto di Fargo una bella zona con case signorili, spaziosi giardini e aree verdi e, quando siamo arrivati alla “Nativity Church” ci ha sorpreso la maestosità e l’estensione della costruzione che comprende, oltre la chiesa vera e propria, anche l’asilo, la scuola elementare per 320 alunni, sale conferenze e ristoro dove dopo le cerimonie è servita la colazione. La Messa con battesimo era già giunta al termine così mi sono fermata per pregare un po’ mentre Giovanni mi aspettava fuori.

C’è il sole ma ancora tanto vento quando, dopo aver fatto benzina, alle ore 10,55 entriamo in Minnesota seguendo l’autostrada I-94 E dove la velocità consentita è di 112/km; noto che in questo stato le targhe cittadine riportano anche il numero degli abitanti (mi rimangono impresse quelle minori con 100 o 70) e che ci sono parecchi cartelli che invitano ad adottare una strada. Passiamo attraverso i soliti campi coltivati a soia e mais, basse colline, boschetti e laghetti (lo Stato è detto anche dei 10.000 laghi) poi lasciamo l’autostrada per la US-71 S e poco dopo facciamo una deviazione sulla vecchia strada che costeggia il lago Koronis con le sue belle villette complete di attracchi per le barche; deviamo quindi sulla MN-55 E, superiamo Belgrade con le sue vaste coltivazioni, esposizioni e vendite di zucche di tutte le misure e alle ore 15,40 arriviamo a MEDINA presso il Medina Inn (€ 61) che si presenta molto bene già nella hall (quattro postazioni internet) con una camera spaziosa e confortevole, un bagno completo, un lavabo supplementare e comodità varie.

Appena entrati si scatena un violento acquazzone con un cielo nerissimo che non promette nulla di buono, per fortuna non dura molto così, alle 18,30 possiamo dirigerci a piedi al vicino Robert’s (un centro ricreativo con Bowling, slot machine e altre attività) ristorante con tovaglioli di stoffa abbastanza elegante dove consumiamo una buona cena in stile americano. Oggi abbiamo attraversato il Minnesota da nord-ovest a sud-est gustandoci i suoi panorami stupendi.

Lunedì 21: Medina – Dubuque (Iowa) – Km. 500

Dopo un’ottima colazione continentale alle ore 9,30 con un bel sole caldo prendiamo la macchina e, proseguendo sulla MN-55 E, arriviamo quasi subito in centro a Minneapolis situata sulle sponde del Mississippi poco a nord della confluenza con il fiume Minnesota; con la vicina capitale dello stato Saint Paul forma la così detta area metropolitana delle “Twin Cities” (città gemelle). Nell’area cittadina si trovano oltre venti laghi e il suo nome deriva dall’unione dei termini mni che significa acqua in lingua dakota e polis Città in greco: fu proprio l’abbondanza di acqua a suggerire ai fondatori il nome della città. Entriamo da nord-ovest e attraversiamo tutto il centro ammirando le antiche case padronali, le moderne costruzioni di tutte le grandi metropoli americane, le strade sulle quali è facile orientarsi e circolare anche se dobbiamo fare una lunga deviazione causa lavori in corso. Usciamo a sud-est lungo la Hiawatha Ave che percorriamo in tutta la sua lunghezza per poi deviare sulla US-52 S fino a Rochester quindi la US-63 S che attraversa le solite enormi distese di campi coltivati a mais e soia dai quali svettano i soliti grandi silos e le fattorie sparse in lontananza. Alle ore 13,00 a Chester attraversiamo il confine con l’Iowa e la strada prosegue dritta senza che il paesaggio muti; per fortuna la velocità e di circa 100/km, il traffico quasi inesistente, così ci avviciniamo ben presto a Waterloo dove incrociamo l’autostrada US-20 E che, dopo altri chilometri simili ai precedenti, ci porta a DUBUQUE presso il Super 8 (€ 64) un discreto motel. Sono già le ore 17,15 così dopo esserci rilassati un po’ ci rechiamo a piedi al vicino “Champps Americana” per cenare: si tratta di un tipico locale americano (tanti schermi TV, trofei e bandiere appese) dove io ordino un piatto freddo con insalata mista, pollo e gamberetti mentre Giovanni sceglie un invitante grosso hamburger e una fetta di cheesecake che consumiamo con tanto piacere.

Abbiamo viaggiato tutto il giorno con un sole splendente, una temperatura sui 23/24°, sempre tanto vento lungo tutto il percorso ma poi è cessato.

Martedì 22: Dubuque – Michigan City (Indiana) – Km. 470

Con calma, dopo colazione, alle ore 9,50 ci siamo rimessi in macchina prendendo la US-20 E che in pochi chilometri ci ha portato in Illinois attraverso un paesaggio mosso con colline e boschi verdi fino a Galena (segnalata una villa abitata a suo tempo dal generale Grant) dove deviamo sulla IL-84 S che segue da lontano il corso del fiume Mississippi. La strada è ondulata stile montagne russe, percorre un vasto altipiano punteggiato da piccoli paesi con belle abitazioni, solite estensioni di campi coltivati a mais, soia e zucche; superiamo Savanna, lasciamo a destra la cittadina di Clinton (Iowa) quindi ci dirigiamo a est sulla US-30 W dove la velocità è di 80/km. e fuori una temperatura di 25°. Ci fermiamo presso Sterling per acquistare delle vettovaglie e fare benzina poi sostiamo in un’area riservata vicino a Shabbona per consumare il nostro pranzo.

Riprendiamo il viaggio con destinazione Nord Aurora (sobborgo di Chicago) dove abita un’amica di Giovanni che a gennaio si è sposata con un capitano di colore della polizia e ora abita qui; seguendo le indicazioni che ci ha fornito, lasciamo la US-30 per prendere la Orchard road che ci ha portati a destinazione. La casa di circa 500 mq è inserita in un complesso residenziale molto curato: all’interno è grandiosa, arredata lussuosamente con moquette e pavimenti di legno, enorme cucina come si vede nei film, bagni e armadi guardaroba spaziosissimi. Enza ci racconta di sé, di come sta vivendo la sua integrazione, di come abbia appena ottenuto l’ambita carta verde e conseguita la patente di guida, di come sia facile trovare un’occupazione (è appena stata assunta in un negozio di abbigliamento), dei suoi progetti per il futuro e di tanto altro. Nel complesso abbiamo trascorso due ore piacevoli così, dopo aver scattato alcune foto ricordo, riprendiamo la US-30 E fino a Joliet poi la I-80 E per entrare alle ore 18,00 nello stato dell’Indiana; da qui seguiamo la I-94 E e dopo una settantina di chilometri arriviamo a MICHIGAN CITY dove avevamo prenotato un Super 8 (€ 67) motel più che buono gestito da una famiglia indiana. Sono già le ore 18,45 così decidiamo di andare subito a cena: anche stasera vorremmo gustare le specialità del Red Lobster ma la lunga attesa di mezz’ora ci porta a scegliere il “Texas Corral” dove trovo un gustosissimo filetto di pesce gatto con patate in buccia tutto cotto sulla brace, Giovanni si fa portare un polpettone composto da 340 gr. di carne di manzo ricoperto da una specie di purè aromatizzato con una salsa scura e patate fritte. Giornata interessante e impegnativa.

Mercoledì 23: Michigan City- Sarnia (Ontario/Canada) – Km. 505

Iniziamo la nostra giornata di viaggio accompagnati da un sole splendido e una temperatura di 25°. Continuiamo a seguire la I-94 E che quasi subito attraversa il confine con il Michigan costeggiando la parte sud occidentale del lago omonimo, superiamo la città di Holland poi, quando l’autostrada si inoltra all’interno, deviamo sulla I-196 N che in un primo momento si inoltra tra fitti boschetti ma ben presto ci ripresenta i ben noti campi coltivati (caratteristica costante di tutto il viaggio); una piccola deviazione sulla M-11 E ci permette di evitare il centro della città di Grand Rapids e proseguire alla volta di Lensing la capitale dello Stato dove imbocchiamo la I-69 E. Prendiamo nota della segnalazione che informa che siamo ritornati nella “eastern time zona” (orologi avanti di un’ora) e dopo due brevi soste anche per fare benzina, superato Port Huron e il ponte Blue Water, arriviamo al confine con l’Ontario (Canada) che superiamo dopo aver esibito i passaporti e risposto ad alcune domande di rito; lasciata quasi subito la ON-402 E arriviamo a SARNIA che si trova sulla sponda orientale del lago Huron al suo punto estremo meridionale dove si getta nel fiume St.Clair. Troviamo subito il Drawbridge Inn & Suites (€ 63) un dignitoso motel che all’esterno si presenta bene ma all’interno risulta parecchio datato e in fase di ristrutturazione; la camera è comunque accogliente e le signore che lo gestiscono cordiali e disponibili. Alle ore 19,00 ci incamminiamo a piedi (sulla strada non incontriamo altre persone) verso il ristorante Wagg’s Steak & Seafood, tranquillo e distinto, dove ordiniamo dei piatti a base di gamberoni con salsa garlic (aglio e prezzemolo) accompagnati da cipolle grigliate piccanti. Tappa lunga di trasferimento percorrendo il Michigan da ovest a est senza avvenimenti degni di nota.

Giovedì 24: Sarnia – Missisauga (Toronto) – Km. 350

Mi alzo alle ore 8,45 e, dopo una buona colazione, facciamo un breve giro a piedi per fotografare sia l’hotel sia due chiese nelle vicinanze che ci avevano colpito la sera prima: la cattolica “Our Lady of Mercy” e la presbiteriana “St.Andrew’s”. Alle ore 10,30 saliamo in macchina con un bel sole e una temperatura di 21° ma ci fermiamo poco dopo sul lungolago per ammirare la sponda opposta della Sarnia Bay, i giardini ben curati e le acque che pullulano di pesci anche di grosse dimensioni; dopo aver scattato alcune foto, incominciamo questa nostra giornata di avvicinamento a Toronto seguendo la ON-402 E una bella autostrada che attraversa verdi boschetti oltre i quali si intravedono le solite estensioni coltivate a mais e soia. Dopo parecchi chilometri decidiamo di deviare sulla ON-4 S che ci porta prima a St.Thomas quindi a Port Stanley che si trova sulla sponda settentrionale del lago Erie alla foce del torrente Kattle; arriviamo alle ore 12,00 e ci fermiamo un’oretta avendo modo di notare che si tratta di una bella cittadina con villette signorili, spazi verdi curati, strade animate e colorate, piccoli negozietti e una spiaggia dalla sabbia finissima con alcuni coraggiosi in acqua (la temperatura è salita a 24°). Torniamo indietro per prendere la ON-45 E, una lunga strada dritta che attraversa una pianura tutta coltivata (mele, mais, soia e zucche), punteggiata da ricche fattorie ed enormi silos; deviamo sulla ON-19 E poi entriamo definitivamente nella ON-401 E. Decidiamo di fermarci presso un ONroute, area di sosta composta da un distributore di benzina e un ampio fabbricato comprendente: un mini market, un centro turistico e informativo, cinque fast food con self service di differenti marchi, una caffetteria, due servizi igienici posti ai lati del salone arredato con tavolini, poltroncine e collegamento wi-fi; siamo rimasti piacevolmente stupiti anche dalla varietà e bontà degli spicchi di pizze vegetariana, ai formaggi e salamino piccante che abbiamo consumato. Alle ore 14,50 riprendiamo la ON-401 E (una delle autostrade più trafficate al mondo con 3+3 corsie ma che vicino a Toronto diventano 9+9) a una velocità teorica di 100/km. in realtà ridotta per qualche rallentamento ma nel complesso il traffico si svolge in modo regolare tanto che arriviamo senza difficoltà al Montecarlo Inn & Suites (€ 82), un super hotel nelle vicinanze dell’aeroporto internazionale di Toronto. Dopo un paio d’ore di relax alle 19,40 ci rechiamo a cena presso il Terrazzo ristorante interno convenzionato (molto raffinato con tovaglioli di cotone, calici per acqua e vino, camerieri impeccabili e sconto di 5$Can per gli ospiti): per me “mexican quesadilla” (tortilla ripiena di carne, fagioli, peperoni, cipolla e altro) e insalata mista, per Giovanni un hamburger di manzo con patate fritte e per finire un classico cheese cake.

Venerdì 25: Spostamenti vari – Km. 50

Ultimo giorno di questo nostro bellissimo e interessante viaggio in Canada e negli Stati Uniti che ancora una volta ci ha incantato con i suoi paesaggi, gli spazi infiniti, i colori dei campi e degli alberi, i piccoli paesi come le grandi metropoli. Lo trascorriamo girovagando tra centri commerciali, pranzando in un buon ristorante aspettando la sera per il volo di ritorno.

Costo complessivo del viaggio per 2 persone: € 3.814

– Biglietto aereo: € 1.185

– Assicurazione sanitaria: € 258

– AVIS autonoleggio (massima copertura): € 570

– Benzina (km.5.510 – € 0,59 al litro): € 287

– Pernottamenti (2 letti queen size+colazione): € 940

– Pasti-bevande e varie: € 574

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