Il Carnevale più piccolo d’Italia è uno dei momenti salienti della vita di questo straordinario borgo del Lazio

Manuela Titta, 09 Feb 2024
il carnevale più piccolo d'italia è uno dei momenti salienti della vita di questo straordinario borgo del lazio

Ronciglione è un borgo bellissimo, ubicato in un contesto paesaggistico davvero straordinario, perché si arriva in questo posto attraversando boschi e noccioleti, ma soprattutto siamo vicino al lago di Vico. 

Nel cuore della Tuscia viterbese

ronciglione

Eletto Borgo dei Borghi 2023, Ronciglione si presenta con una storia agganciata a quella della vicina Sutri, perché fu fondata nel XI secolo per iniziativa del Vescovo, in un’ottica di difesa del territorio. ll Castello medievale di Ronciglione è un maniero del XII secolo, sede del governo di importanti casate aristocratiche dell’epoca, come i Farnese, i Di Vico e gli Anguillara ed è proprio lo stemma di quest’ultima famiglia a sovrastare il portale. 

Sono quattro le imponenti torri d’angolo che hanno ispirato il nomeI Torrioni per questo castello ben conservato che domina il borgo: Ronciglione è un piccolo gioiello, denso di storia, che offre la sua ricchezza architettonica a cavallo tra medioevo e rinascimento. 

Un’oasi immersa nel verde

Storia e tradizioni sono il segno distintivo di Ronciglione, circondato da una delle zone più interessanti della regione, con le sue testimonianze dell’antica dominazione etrusca che ha contraddistinto il viterbese. Questo borgo però è anche a pochi km di distanza dal Lago di Vico, un autentico paradiso: quest’area protetta si snoda sulla caldera vulcanica ed è indubbiamente uno dei posti più affascinanti del centro Italia, grazie al suo elevato interesse geologico e all’innegabile valore naturalistico.  

Tra i carnevali più belli d’Italia

Euforia, musica e balli

Le  “Pubbliche allegrezze risalgono all’epoca farnesiana, quindi ci catapultiamo indietro di parecchi secoli perché si parla del periodo tra il 1537 e il 1649: qui si rintracciano le origini del Carnevale di Ronciglione, ma il primo riferimento scritto si trova in un editto vescovile del 1748. La goliardia ha caratterizzato da subito i festeggiamenti che, nel corso del tempo, sono stati regolamentati all’insegna delle maschere, dei travestimenti e del divertimento puro. 

Un calendario ricchissimo

Ronciglione indossa le maschere di carnevale per quasi un mese: sono ben tre le domeniche dedicate ai festeggiamenti, durante i quali si susseguono eventi, sfilate e tanta musica, per un divertimento all’insegna dell’entusiasmo e della spensieratezza. Con il suono del campanone della torre del Comune, si apre ufficialmente il Carnevale che vede subito protagonista una cavalcata storica

Cavalcata degli Ussari

Il carnevale di Ronciglione si apre con la cavalcata dei cavalieri ussari, nei tipici costumi del XIX secolo: le vie rinascimentali e barocche della città sono conquistate da questa parata che trova il suo riferimento storico negli Ussari francesi che furono di stanza a Ronciglione. Leggenda vuole che un capitano si fosse innamorato di una bella dama e, nel tentativo di attirare le sue attenzioni, avesse sfilato più volte guidando i suoi cavalieri. 

Il Grandioso Corso di Gala

Sta tutto nel termine ‘’Grandioso’’, perché questa meravigliosa esplosione di colori fatta di gruppi mascherati, è il fulcro del Carnevale ormai da oltre un secolo: il primo documento di questa tradizione è del 1881. Il centro Italia trova in Ronciglione una delle più belle espressioni del carnevale, che travolge gli spettatori con tutto l’entusiasmo delle bande folcloristiche: le maschere e i carri riempiono le vie cittadini, animando il borgo con una festa travolgente. Al Corso di Gala partecipano più di mille persone, che animano uno spettacolo coinvolgente al quale vengono dedicate ore e ore di preparazione durante i mesi precedenti: un lavoro corale della comunità che esprime tutta la sua passione in questi giorni di festa. 

turistipercaso

La Società dei Nasi Rossi

Questa maschera è uno dei simboli di Ronciglione, nata dalla fantasia di quattro amici che si trovarono a condividere una disavventura dovuta ad un fiasco di vino rosso: in coincidenza del carnevale decisero di fondare questa società che avrebbe incluso ‘’bontemponi, mangiatori e bevitori’’. Il giorno di riferimento per la Società dei Nasi Rossi è il lunedì, giornata in cui si ripete il rituale della Pitalata: si narra infatti che uno dei quattro amici avesse accidentalmente scolato i maccheroni in un pitale, un vaso da notte, per poi condirli e mangiarli. Questo racconto condiviso con gli amici, stimolò l’iniziativa della Società che è arrivata fino a noi con una giornata dedicata alla maschera: vestiti di camicione bianco e cappello da notte con il pompon rosso, i protagonisti si tingono il naso di rosso e vanno in giro con pitale e forchettone. Un locale del centro prepara rigatoni al sugo che escono fumanti: ognuno dei Nasi Rossi riempie il proprio pitale e i maccheroni vengono offerti al pubblico. Alcuni nasi rossi si portano delle scale che vengono appoggiate alle pareti delle abitazioni ed è tradizione che bussino ai primi piani: le persone si affacciano e ricevono a loro volta i maccheroni. Tutto questo spettacolo inizia all’urlo del capo dei Nasi Rossi che urla: ‘’Carica!” 

Musiche, colori e sapori

Dal giovedì grasso, giorno di consegna delle chiavi della città a Re Carnevale, al mercoledì delle Ceneri, Ronciglione diventa un teatro a cielo aperto dove il divertimento e l’allegria travolgenti sono un’autentica attrazione. Tra le specialità da assaggiare troviamo il raviolo dolce, fatto di pasta frolla: viene cotto al forno, ha una  farcitura di ricotta, rum, cannella e cioccolato. Di questo raviolo c’è sia la versione fritta che la versione al forno, ma la più tradizionale è quella al forno: il tutto viene poi cosparso di zucchero e cannella. Le castagnole tipiche di Ronciglione sono fatte al forno: l’impasto contiene alcol all’interno e quando si mettono in cottura scoppiano; appena si sono raffreddate si mettono in un paiolo di rame dove sono stati portati ad ebollizione acqua e zucchero: girando le castagnole lo zucchero fila e si attacca alla superficie.