Los Roques, diario di un viaggio

Siamo rientrati da Los Roques da due settimane, un viaggio di dodici giorni che ci ha consentito di ricaricare le pile e staccare la spina da un inverno freddo e pesante. Prima di partire avevamo letto tutti i resoconti scritti sul sito, ne abbiamo tratto molti suggerimenti che, in alcuni casi, si sono rivelati utili. Cercherò, in queste righe,...
Scritto da: Fabryx
los roques, diario di un viaggio
Partenza il: 31/01/2008
Ritorno il: 12/02/2008
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 2000 €
Siamo rientrati da Los Roques da due settimane, un viaggio di dodici giorni che ci ha consentito di ricaricare le pile e staccare la spina da un inverno freddo e pesante.

Prima di partire avevamo letto tutti i resoconti scritti sul sito, ne abbiamo tratto molti suggerimenti che, in alcuni casi, si sono rivelati utili.

Cercherò, in queste righe, di sintetizzare alcune informazioni, e dare anche quei giudizi e suggerimenti che abbiamo potuto raccogliere durante il nostro viaggio.

VOLO AEREO: Volo diretto Alitalia, Milano-Caracas. Complessivamente non mi sento di parlare male della nostra compagnia. Aeromobile in buone condizioni, personale accogliente, posti comodi, pulito. Il volo di andata si svolge tutto alla luce del sole, per cui non c’è molta possibilità di riposare. Non vi sono i display individuali per ogni sedile, quindi devi per forza seguire la programmazione prevista. Ci hanno servito il pranzo un’ora dopo il decollo. Poi però per sette ore non si è visto nessuno, fino alla merenda. A dire il vero, se chiamavi per un bicchier d’acqua arrivava immediatamente qualcuno, pronto e sorridente. Viaggio di ritorno notturno. Comodi, coperte calde. Molto silenzioso, ho potuto dormire tranquillamente.

ALBERGO A CARACAS: premesso che con il nuovo fuso orario venezuelano l’arrivo a Caracas è previsto alle 14:30 ora locale, si può azzardare il volo in coincidenza per Los Roques, ma i tempi sono abbastanza stretti e la trafila dei controlli all’aeroporto è abbastanza lunga. Noi abbiamo pernottato una notte all’Hotel Edward Resort. Camere discrete, si può riposare e riprendersi dal fuso in tutta tranquillità.

VOLO INTERNO: Non nego che il pensiero alla tragedia di gennaio sia stato presente. Comunque abbiamo volato con AeroTuy, un quadrimotore ad elica discreto e sicuro che in 40 minuti porta a Gran Roque senza accorgersene (nota: abbiamo raccolto più di una impressione locale che non esclude l’ipotesi del dirottamento. Pare impossibile che non sia stato trovato alcun pezzo del Trasaven scomparso…).

VALUTA: E’ entrato in vigore il Bolivares Fuerte, per cui le banconote ed i prezzi hanno subito un taglio degli ultimi tre zeri. Circolano ancora le vecchie banconote, con pieno corso legale. Durante il nostro soggiorno il cambio era il seguente: 1 USD veniva scambiato a 4 Bolivares (Fuerte) all’aeroporto di Caracas, e da 4 a 4,5 a Los Roques. Il cambio dell’Euro variava da 5,4 Bolivares a 6,2. Conclusione: si possono portare entrambe le valute. Bancomat e carte di credito sono praticamente inutili, sebbene a Gran Roque esiste una banca ed un relativo bancomat. Il cambio però è quello ufficiale (1USD = 2,15 Bolivares). L’unica volta che abbiamo usato la carta di credito è stato al Duty Free dell’aeroporto, per pagare la differenza fra i Bolivares rimasti ed il conto finale delle bottiglie di Rhum.

POSADAS: Abbiamo alloggiato alla Posada La Gotera. Il giudizio è molto positivo. La posizione è splendida, direttamente sulla spiaggia, comodissima per la partenza con la barca verso le varie isole dell’arcipelago. Le camere sono essenziali, arredate con gusto, pulite, dotate di acqua calda, ventilatore e aria condizionata. Le migliori, a nostro giudizio, sono la 4 e la 5.

Buona la cucina, varia, curata ed abbondante, a base di pesce con forte influenza italiana (certe linguine all’astice…). A fianco della Posada, e con la stessa gestione, si trova l’Art Cafè, aperto alla sera. La spiaggia viene riempita di mega cuscini appoggiati sulla sabbia, con tavolini e torce ad illuminare l’ambiente. Vi garantisco che un’aperitivo al tramonto o un Cuba Libre dopo cena sotto le stelle resteranno nella vostra mente. Abbiamo curiosato anche altre Posadas nel paese. Alcune sono meritevoli: cito la Malibù (bellissima la zona comune all’entrata), e poi Movida e Natura Viva. Le prime due sono però posizionate in una zona non particolarmente felice, a fianco della laguna, e su una strada poco illuminata. La Natura Viva colpisce per la sua grandezza, e la sua bella terrazza. A noi è però sembrata fredda e spersonalizzata. ESCURSIONI ED ISOLE: La bellezza di Los Roques è nella varietà delle isole. Ogni giorno un’esperienza diversa. Si parte al mattino verso le 10 con la barca, dotati di ombrellone, sdraio e della cesta frigo (“cava”) per far rientro verso le 16/17, a seconda della lontananza da Gran Roque. La Gotera utilizza due barche: Gabriela per le escursioni vicine e Varuna per quelle più lontane. In entrambi i casi si tratta di motoscafi comodi, con personale locale che parla italiano, molto cordiale e molto attento al confort ed alla sicurezza della navigazione. La nostra isola preferita è stata, senza dubbio, Cayo de Agua (Costo escursione: 80 Bolivares). Bella è stata la mezza giornata a Cayo Fabian (40 Bol), un banco di arenile che sbuca dal mare. Eravamo in dieci su questa lingua di sabbia grande trecento passi di circonferenza. Crasquì ci è piaciuta molto (50 Bol). Qui vi consigliamo le aragoste da Juanita (portatevi il vino, loro non ne hanno. A noi Elena lo ha fatto trovare nella cava, mitica!). Non male Espenquì e Sarquì (60 Bol), poco frequentate. Un discorso a parte va fatto per Francisquì. L’isola è carina, con un bel mare, vicina a Gran Roque. Due sono le cose da evitare: il ristorantino sulla spiaggia (sono di una scortesia irritante) e le mangrovie, rifugio dei maledetti Puri Puri, contro i quali non serve nulla, nemmeno il medicinale svizzero Antibruum Forte di cui abbiamo letto sul forum, ma che si è rivelato inutile contro gli attacchi di queste pesti. In generale a Los Roques i colori dell’acqua sono fantastici, le spiagge di corallo sono belle e comode. Si possono fare lunghe passeggiate, fare il bagno in punti diversi. Unica desolazione è lo snorkeling: vi sono pochi pesci, poco corallo ed entrambi molto “sbiaditi”. Nulla in confronto con altri paradisi. Se, come me, siete stati alle Maldive o sulla Grande Barriera Corallina australiana resterete delusi. COLLEGAMENTI TELEFONICI: I cellulari a Gran Roque funzionano tranquillamente. Anche il servizio sms è buono, ma mettete in conto di perdere qualche messsaggio. Per telefonare in Italia la soluzione migliore è comunque quella di acquistare una carta prepagata, Unica di Cantv (compagnia telefonica venezuelana). Con il pagamento di 15 Bolivares (circa 2,50 Euro) si hanno a disposizione circa 60 minuti di conversazione con il nostro paese, sia per chiamare numeri di rete fissa che cellulari.

SERVIZIO MEDICO: sull’isola è presente un ambulatorio medico. Io purtroppo mi sono dovuto recare perché colpito da improvvisi crampi allo stomaco nel cuore della notte. Sono stato visitato e mi hanno dato dei medicinali, direttamente forniti dall’ambulatorio, che si sono rivelati molto efficaci. Il tutto completamente gratuito, anche per gli stranieri e senza bisogno di tessere sanitarie, è un servizio dello Stato CONSIGLI VARI: Il sole picchia forte. Protezione minima consigliata 25, occhiali e cappellino. Non c’è bisogno di scarpe, a Gran Roque l’unica striscia di asfalto è la pista dell’aeroporto, in paese le strade sono solo di sabbia, per cui infradito e ciabatte aperte. Magliette e bermuda per i maschietti, abiti leggeri e sandali per le signore. Una maglietta di cotone a manica lunga potrebbe esser utile la sera se la giornata è stata particolarmente ventosa. Portatevi una spina mutipla per l’elettricità. Anche all’interno della stessa Posada possono convivere prese di tipo italiano, con prese lamellari tipo inglese/americano. La corrente è a 220V. Consigliabile un repellente per zanzare a batteria (Tipo Vape). L’arcipelago è piuttosto ventoso, è una base utilizzata dagli appassionati di Kite-Surf. Consigliamo vivamente di portarsi un K-Way, dopo una giornata di sole il rientro in barca al tramonto, controvento e con qualche spruzzo di acqua potrebbe esser fastidioso.

Partite con uno spirito sportivo. Se amate il lusso andate alle Maldive, se adorate l’animazione, i corsi di salsa e merengue, oppure i tornei di calcetto, dirottate l’attenzione su un villaggio a Santo Domingo. Se invece cercate un mare meraviglioso, una temperatura mite ma mai umida nè appiccicosa, se volete staccare la spina dal mondo (anche se i cellulari ed internet funzionano benissimo), non vi da fastidio un po’di sabbia sul pavimento, qualche geko e siete disposti e dividere la tavola con gente nuova, allora Los Roques è il posto che fa per voi.

Vorrei concludere salutando i compagni di viaggio conosciuti sulle isole. Innanzitutto i nostri compagni di posada: Peter e Luca di Bolzano, i grandi patiti di Kite-Surf. Dopo due giorni di bonaccia che hanno rischiato di minare l’umore, sono rinati con il vento. Le loro compagne: la dolcissima Monica, prossima mamma e la mitica Manu, eletta a furor di popolo “Miss Assistenza Kite-Surf”. Marco e Alessia (pisana a cui io, comasco, ho suggerito un ristorante a Pisa…), e poi Cristiano ed Elisa, coppia simpaticissima dalla provincia di Varese. Infine Dario siciliano trapiantato a Bologna, all’inizio del suo viaggio che, con nostra grande invidia, lo porterà per un mese in giro per il Venezuela. Grazie anche a voi per questa bella vacanza.



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