Venezia: la Serenissima Signora

Venezia ti seduce come una bellissima donna
Scritto da: Robysalsa
venezia: la serenissima signora
Partenza il: 01/09/2016
Ritorno il: 05/09/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Venezia ti seduce come una bellissima donna. Ti guarda dai suoi occhiali scuri, li solleva per vederti meglio e poi si fa inseguire per i suoi vicoli, sui ponti, nei “campi”, nelle salizade in un’atmosfera gelida e solitaria.

Venezia si fa corteggiare. Venezia è una Signora che si concede ma non del tutto, devi scoprirla a poco a poco.

È una Signora romantica, che ad ogni riflesso del sole al tramonto svela ancor di più la sua profonda bellezza; dal Canal Grande i suoi palazzi si tingono di riflessi cangianti, sono lo specchio della sua magnificenza.

Venezia ti culla con un lento movimento delle sue gondole e con i canti dei suoi gondolieri.

Venezia è inverosimile. Venezia senza eguali.

Venezia è una raffinata Signora che a Febbraio si traveste con delle maschere d’epoca strabilianti ed estremamente attraenti per sorprenderti e far parlare di sé.

Venezia: una parola, un mondo.

E’ una Signora un po’ altezzosa e supponente perché lei lo sa che nessuno Stato al mondo può vantare un’opera d’arte simile.

Il suo Palazzo Ducale, come ogni altra architettura, parla della sua storia, di tradizione di bellezza, della Repubblica che è stata.

Venezia è un brivido fugace e malinconico.

E’ molto riservata e silenziosa ma al tempo stesso egocentrica ed ama farsi ammirare nella sua Piazza San Marco.

E’ capace di far girare la testa a chiunque, perché tutti vorrebbero perdersi in lei, nelle sue viuzze, in qualche sottoportico. Le dichiarazioni d’amore fatte qui, sono tutte rivolte a Lei.Infatti fa strage di cuori e sin dall’epoca antica i “condannati sospiravano” – ecco perché fu così chiamato il famoso ponte dei “Sospiri” – quando la guardavano per l’ultima volta.

E’ una Signora che finemente si affaccia ad uno dei suoi palazzi principeschi dalle finestre arabescate sovrastando la vista. E’ poetica, come le architetture dei suoi Ca’ Rezzonico e Ca’ d’Oro che ogni turista non può far a meno di contemplare.

Ha un simpaticissimo accento linguistico e sa anche come prendere per la gola i suoi amanti. Nei “bacari” prepara i “cicchetti” con un “ombra de vin”.

Venezia è come il suo carnevale: distinta ma fugace, invadente ma al tempo stesso impercettibile, non l’afferri del tutto è molto sfuggente, non cede, non sottostà e ti lascia il segno.

Venezia è spietatamente dominata dalla natura, dalle sue acque che possono inghiottirla o renderla il posto più appassionato al mondo.

Venezia è la Padrona triste, quando le luci della sera e della notte calano su di lei.

L’umidità che trasuda da ogni muro è il sudore versato nella storia.

Le nebbie e la fitta pioggia creano sfumature di magia che solo qui puoi vedere.

Venezia è come una donna. Tutto quello che si dirà di lei sarà vero.

(Mieczysław Kozłowski)

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