In giro per l’Europa di in bus

A Danzica passando sotto la Porta d’Oro, poi a Vilnius sulle tracce di Kazimirowski, a Cracovia verso la cattedrale del Wawel, a Berlino per la Porta di Brandeburgo e, infine, tappa a Lisbona… da ammirare dal Miradouro Sao Pedro de ...
Scritto da: giusep11
in giro per l'europa di in bus
Partenza il: 04/05/2017
Ritorno il: 13/05/2017
Viaggiatori: 1
Spesa: 500 €
In giro per l’Europa 2017

4 maggio

Volo per Danzica (Gdansk) da Bergamo con arrivo alle 12. All’uscita dall’aeroporto troviamo un tempo invernale con pioggia e vento. Mi avvio verso la fermata del bus 210 che porta alla stazione dei treni (centro) e trovo altri italiani che attendono il bus. Facciamo amicizia e tutti insieme prendiamo il bus. Gdansk mi appare subito una città con centro storico molto caratteristico per lo stile dei palazzi, per la presenza delle numerose chiese, il lungo fiume con i locali tipici.

Dopo aver fatto il check-in in albergo raggiungo subito la via centrale (ul. Dugla) attraversando la Porta d’Oro (Zlota Brama), a 2 passi dall’ostello, percorrendola tutta passando per la fontana del Nettuno fino ad arrivare sul lungofiume dove si può visitare la Gru molto antica che serviva per scaricare le merci che arrivavano. Non è molto gradevole fare le foto tenendo l’ombrello, ma purtroppo mi devo arrendere. Visito la Basilica Mariacka, la chiesa di San Nicola e Santa Caterina. Dopo aver fatto numerosi giri torno in ostello per una meritata doccia e un riposo.

5 maggio

Mi alzo presto e prendo il tram per Oliwa dove risiede la famosa cattedrale. Il posto mi piace molto ed è affiancato da un grande parco. La cattedrale è molto bella e presenta 2 alte torri campanarie. L’interno, composto di 3 navate, presenta varie opere rinascimentali. Ovviamente non passa inosservato il grandissimo organo a canne e i famosi concerti che proprio in quel momento proprio uno stava iniziando per un gruppo di tedeschi. Devo dire che sono rimasto meravigliato sia dal concerto stesso, ma anche da tutto ciò che faceva da contorno; ovvero a ritmo di musica tutte le figure che circondavano l’organo si muovevano, come gli angeli che suonavano la tromba, altre figure che muovevano il campanello e via dicendo. All’uscita dalla cattedrale prendo il bus per Sopot a 15’ da Oliwa. Questo è un centro situato sul mare molto frequentato durante la stagione calda. Visito il centro, qualche chiesa, il lungomare e la famosa Casa Storta (Krzywy Domek). Al ritorno preferisco fermarmi al centro Solidarnosc, luogo pieno di storia recente di grande significato. E’ il luogo più emozionante che abbia visitato in considerazione di tutti i trascorsi storici, la lotta operaia per i diritti dei lavoratori e per la libertà. Prima dell’entrata si possono ammirare varie targhe commemorative che sono contigue al famoso cancello n° 2 che era l’entrata ai cantieri navali che oggi non sono più lì, ma c’è un grande edificio ricoperto di grandi lastre di acciaio color ruggine a rievocare il colore delle navi, sede di un museo/archivio con migliaia di reperti fotografici, filmati, etc. relativi al periodo della lotta operaia guidata da Lech Walesa.

Terminata la visita, ritorno in centro per un ultimo giro prima di prendere il treno per Varsavia (Warsawa). Arrivo in stazione e raggiungo il binario da cui da cui parte il mio treno. Dopo aver atteso un po’ sopraggiunge un treno diretto proprio a Warsavia e prima di salire cerco il vagone giusto. Non trovando il numero assegnatomi, con qualche dubbio, salgo e prima di sedermi chiedo se il treno era quello giusto. Dopo aver sentito il parere di un paio di passeggeri riprendo lo zaino, apro la porta e appena in tempo salto fuori. Il treno giusto era quello che stava per arrivare, sempre sullo stesso binario, ma più veloce del primo. La Polonia è molto organizzata per i trasporti, i mezzi sono sempre in orario, ma se c’è una cosa carente è la mancanza di display sul binario che annuncia l’arrivo del treno per cui ci si può anche sbagliare.

Arrivo in serata a Warsavia Zac. e intorno alla mezzanotte mi imbarco sul bus Ecolines diretto a Vilnius in Lituania. Il viaggio è gradevole ad eccezione della presenza dei russatori; passo del tempo a navigare in internet tramite il display posto sul sedile antistante.

6 maggio

Vilnius si presenta subito come una città accogliente e molto carina. Dalla stazione dei bus con una breve passeggiata, seguendo la mappa stampata su google, mi metto alla ricerca del primo sito da visitare. L’indirizzo portava un numero civico errato ma, chiedendo ad un passante, sono riuscito ad arrivare alla casa in cui abitò il pittore Kazimirowski, autore del 1° dipinto Jesus UfamTobie, insieme a Don Sopocko; abitazione ora ristrutturata e sede di un convento (Rasu4). Suono il campanello e mi viene ad aprire una suora che mi accompagna alla cappella, luogo dove fu dipinto il quadro. Resto lì per qualche minuto, faccio una foto e vado via. Ora resta il problema di trovare dove è custodito il dipinto originale. Intanto riprendo il cammino e arrivo all’ingresso della città segnata dalla porta dell’Aurora Ostra-Brama costruita nel XVI secolo insieme alle mura della città. Non distante si incontrano le chiese di Santo Spirito e SS.Trinità, in cui, nella prima, assisto ai canti in lingua madre da parte del coro inneggianti la Vergine. Finisco di percorrere il corso e raggiungo la chiesa dove dovrebbe essere custodito il dipinto originale, ma anche qui mi accorgo di avere notizie non corrette e mi faccio indicare, anzi accompagnare, in un’altra chiesa non distante dove trovo il vero dipinto. L’emozione di stare davanti ad esso si può capire solo se si conosce la storia ed significato del quadro, altrimenti resta solo un dipinto.

Mi avvio verso la chiesa di S.Anna di mattoni rossi in stile gotico (barocco interno ad una sola navata), visito la Cattedrale, salgo sulla collina dove c’è la torre Gediminas e arrivo su quella di fronte dove vi sono le 3 croci e si può vedere un discreto panorama. Da qui vado a piedi fino alla chiesa di S.Pietro e Paolo. Da questo punto continuando ad andare verso la periferia percorro via Grybo per cercare una delle residenze di Sw.Faustiny in cui abitò in diversi momenti della sua vita. Pensavo che sarebbe stato difficile trovare questa casa, ma con l’aiuto delle persone sono riuscito. Questa abitazione si trova oggi dentro una struttura scolastica recintata in cui si può accedere tramite un cancello. E’ una delle pochissime strutture che si sono salvate intatte dalla distruzione comunista facenti parte del loro ordine religioso. Entro e trovo un custode che gentilmente mi dà una serie di informazioni e dopo essermi fermato un po’ di tempo lo saluto e vado via. Relativamente a questa visita non aggiunto altri commenti se non si conosce la storia di Sw.F.

Ritorno in centro e mi avvio verso il museo del Genocidio percorrendo un lunghissimo corso allestito con stand gastronomici dove cucinavano per tutti i palati. Dopo aver camminato molto arrivo al museo e inizio subito la visita. Si possono vedere esposte numerose foto risalenti alla occupazione comunista, ci sono dei monitor che proiettano dei filmati abbastanza cruenti e vi sono una serie di resti appartenenti ai protagonisti di quell’epoca come divise militari, armi e quant’altro. Al piano di sotto ci sono delle stanze che mi hanno fatto ricordare Auschwitz ovvero quelle delle torture, degli interrogatori e dove venivano giustiziati in vari modi. E’ doveroso la visita di questo museo per approfondire quella parte di storia recente che fa vergogna.

È ormai pomeriggio tardo e il museo sta per chiudere per cui recupero la borsa e ritorno nel centro storico per sostare un po’ e riposarmi dalle lunghe camminate della giornata. Intanto si fa sera e dopo aver scrutato i movimenti del sabato sera, mi avvio verso la stazione dei bus per far ritorno a Warsavia.

7 maggio

Arrivo alle 5 in una giornata un po’ uggiosa. Ormai è quasi giorno e mi metto subito in cammino per raggiungere i luoghi che mi ero prefissato di vedere. Giro tutta la mattinata anche sotto la pioggia ripercorrendo il centro storico pieno di chiese e la Via Reale fino a ritornare al Palazzo della Cultura. Con la metro arrivo ai giardini Lazienki, ma a causa del poco tempo e della pioggia non entro, ma torno indietro sempre con la metro per arrivare a Mlociny da cui parte Polskibus per Plock. Passo un pomeriggio tranquillo in questa cittadina carina, trovo il museo chiuso ma riesco a visitare il centro storico, il convento e la cattedrale. E’ un peccato non poter sfruttare la mezza giornata qui a causa del tempo inclemente che lascia il passo alla pioggia.

8 maggio

Mi alzo alle 5.30 perché è un giorno di grandi spostamenti. Devo raggiungere Leczyca facendo tappa a Kutno. Poi con auto-stop arrivo a Swinice W. dove visito dei punti di mio interesse come il santuario, il cimitero e a piedi per 2km fino a Glogowiec. Il ritorno a Leczyca è sempre in auto-stop e poi bus per Lodz. Appena arrivati mi reco subito al museo Radegast che una volta era adibito allo stoccaggio delle merci da parte dei nazisti e da qui sono stati condotti alla morte migliaia di ebrei nei campi di sterminio come Auschwitz. Di fronte vi è il cimitero ebraico in cui sono sepolte 160.000 ebrei. Dopo la visita prendo il bus che mi porta ad Aleksandrow. Visito un paio di siti di mio interesse e ritorno a Lodz accompagnato sempre dalla pioggia. Lodz a me piace molto; il corso ul.Piotrkowska è molto bello per passeggiare e rimirare i palazzi posti lateralmente alla strada anche se alcuni sono proprio da restaurare. Arrivo finalmente all’ostello (il migliore che abbia mai frequentato) e non soddisfatto di tutti gli spostamenti del giorno esco fuori e me ne vado a zonzo in una città che mi da tanta tranquillità.

9 maggio

Di mattino presto col tram arrivo al Park Wenecia, ripercorro la strada al contrario fino alla cattedrale Stanislawa Kostki e dopo una breve visita mi incammino per arrivare alla stazione centrale Fabryczna non prima di aver visitato la chiesa ortodossa molto bella poco distante dalla stazione. Con molta calma prendo il treno per Czestochowa facendo anche uno scalo che mi permette di arrivare prima. Non ho tempo devo fare tutto in fretta. La prima visita mi porta nei pressi della stazione dove vi è un luogo chiamato ferrovia Warta da cui furono deportati 40.000 ebrei a morire nel campo di Treblinka. L’edificio della vecchia stazione è stato abbattuto e ora esiste solo un piccolo muro con targhe commemorative a ricordo dei deportati.

Visito anche la cattedrale che mi si presenta davanti lungo il mio percorso. Mi avvio in fretta verso Jasna Gora dove è posta la Madonna Nera protettrice della Polonia. Questo centro è il più importante della nazione polacca. Non mi restano che pochi secondi che devo subito, di corsa, avviarmi verso la stazione fs Stradom. Durante il percorso chiedo più volte la distanza che mi rimaneva per arrivare, ma dopo aver camminato molto, col panico di perdere il treno, ad un incrocio, assalto una polo facendo capire al ragazzo che guidava che sarei restato appiccicato al cofano se non mi avesse dato un passaggio. Accetta di buon grado e in qualche minuto arrivo tirando un sospiro di sollievo. Il treno è puntuale, salgo e via verso Krakow.

Dopo aver fatto il check-in in ostello comincio le visite programmate i cui spostamenti avvengono sempre coi famigerati tram che coprono tutta la città. Bisogna stare attenti a fare sempre il biglietto in quanto per 3 volte salgono i controllori che pizzicano varie persone senza biglietto… ajajaja. Arrivo al Wawel per visitare la cattedrale già visitata altre volte ma sempre bellissima e tra le cose interessanti vi è la reliquia dei Giovanni Paolo II rappresentata dal sangue non liquefatto. L’ultima visita è per Lagiewniki, grande centro religioso e una delle sedi in cui visse e morì Sw Faustiny. Tra le varie cose che si possono vedere vi è il secondo dipinto originale Jesus Ufam Tobie fatto da Adolf Hyla.

Ritorno i centro che è quasi sera e anche col tempo un po’ inclemente mi piace molto arrivare a piedi camminando tra quelle stradine del centro storico così deliziose.

10 maggio

Con Polskibus parto per Breslavia (Wroclaw). Arrivo alla stazione dei bus e prima di avviarmi per il centro faccio un sopralluogo per accertarmi da dove sarebbe partito il bus la sera stessa per Berlin. A pelle avverto subito che sarebbe stata una città gradevole da visitare. Intanto sono quasi in centro e arrivo al Rynek ovvero al centro storico dove improvvisamente mi trovo di fronte la piazza del mercato con i palazzi colorati tra cui spicca la sagoma gotica del Municipio. L’impatto è notevole quando mi trovo di fronte la chiesa di S.Elisabetta sia per la grandezza che per la bellezza della struttura. Annesso alla chiesa vi è l’alto campanile. Nell’angolo a nord-ovest della piazza vi sono due case medievali unite da una porta che chiamano Hansel e Gretel.

È un continuo camminare lungo le strade del centro che mi portano ad incontrare anche parchi fino ad arrivare a Ostrow Tumski (l’isola della Cattedrale) il vero centro storico della città. È tutto un belvedere tra strade, ponti e chiese. Tra i ponti ricordiamo Tumski Bridge detto anche ponte dell’amore. Ovviamente nell’isola vi è la cattedrale di S.Giovanni Battista che si presenta imponente con due alti campanili tutto in stile gotico. Per la città si possono incontrare statue di bronzo dell’artista Jerzi Kalina dedicate alle persone scomparse durante il regime comunista in cui vigeva la legge marziale. Alcuni busti sono raffigurati come se sprofondassero nel pavimento stradale per ricordare le persone imprigionate. Intanto, tra un giro e l’altro si fa sera e mi riavvio verso la fermata dei bus vicino alla quale c’è la stazione ferroviaria dove trovo riparo in attesa dell’arrivo di Polskibus. Sotto un freddo pungente attendo fino a mezzanotte quando salgo a bordo in un bus semivuoto diretto a Berlino. Non mi accorgo neanche e siamo già arrivati a Berlin ZOB.

11 maggio

Sono le 5 del mattino e c’è un freddo non da poco. Attendo che faccia giorno e mi metto in cammino verso il centro che dista dal terminal svariati km. Prevedo di fare varie tappe tra cui la prima è la visita alla chiesa sopravvissuta alla II guerra mondiale semi distrutta Gedachtnis Kirche. A quest’ora è possibile ammirarla solo dall’esterno in quanto è ancora chiusa; faccio delle foto e vado via. Di fronte vi è lo zoo di Berlino. Il cammino è ancora lungo per arrivare a Tiergarten percorrendo Strabe 17 June. La camminata è piacevole e posso anche camminare lungo la strada parallela all’interno del parco in cui incontro numerosi runner. Arrivato alla Colonna della Vittoria, costruita per rendere omaggio ai trionfi militari, faccio un po’ di sosta e riprendo il cammino che mi porta sino alla Porta di Brandeburgo. In cima alla porta vi è una quadriga che raffigura la Dea della Vittoria trainata a bordo di una carrozza trainata da 4 cavalli. Avevo prenotato l’entrata al Reichstag alle 8.30 non molto distante dalla Porta di B. per cui mi porto all’entrata e aspetto l’apertura. Questo luogo non è altro che il parlamento tedesco e per visitarla gratuitamente basta registrarsi al sito governativo. Fortunatamente mi lasciano passare anche con lo zaino grande dopo averlo controllato e mi avvio verso la cupola di cristallo. Prendo una guida audio e man mano che si sale in automatico la guida spiega quello che vedi. Io ho fatto il giro 2 volte per risentire tutte le spiegazioni e ammirare le bellezze dall’alto.

Terminata la visita mi reco al Memoriale dell’Olocausto fatto di 2711 blocchi di cemento di varia altezza per commemorare i 6 milioni di vittime ebree del nazismo. È un po’ inquietante girare intorno ai blocchi per l’effetto labirinto. Visito anche il Checkpoint Charlie che rappresentava il punto di controllo della parte di Berlino(dopo la spartizione degli alleati) controllata dagli Usa.

Passo per la Gendarmenmarkt, una piazza molto bella dove ci sono le chiese gemelle e la statua di Shiller per arrivare a Babel Plaz. Questa fu teatro del rogo da parte dei nazisti che bruciarono i libri ritenuti pericolosi per il sistema. Nella piazza vi è una lastra di vetro sotto la quale si può vedere, meglio di sera, una camera di con scaffali vuoti a ricordare i libri bruciati.

Mi avvio pian pianino verso il centro passando per il Duomo e l’isola dei musei fino ad arrivare alla famosa Alexander Plaz. Mi giro tutto intorno a vedo gente che si muove dappertutto; spicca la torre della televisione e al centro vi sono le stazioni dei treni, bus e metro. Faccio un po’ di fatica ad orientarmi per trovare la direzione per l’ostello Wombat’s City Host. Finalmente dopo aver chiesto info riesco ad arrivare e prendere il posto letto. A parte la presenza delle ragazze americane che sono casinare, sfacciate, rumorose ed entrano nel bagno anche quando stai facendo il bisogno, tutto il resto è positivo per la vicinanza al centro e per la mega colazione inclusa che si può consumare anche fuori all’ultimo piano rimirando il panorama notevole.

Nel pomeriggio mi avvio a piedi fino a East Side Gallery per vedere quello che è rimasto del Muro ormai completamente verniciato con murales. Ritornato in centro visito l’isola dei musei, ma per mancanza di tempo non entro. Termino la giornata allungato sul prato di fronte alla cattedrale gremito di giovani.

12 maggio

Mi alzo presto, faccio una mega colazione e faccio visita al museo del Memoriale dell’Olocausto (gratis) che racconta dei crocevia tra est-ovest, delle vittime, delle separazioni durante la 2° guerra mondiale. Vi sono delle clip da vedere, delle stanze-uffici riprodotte fedelmente dove si producevano i documenti per passare da un lato all’altro del muro. Emozionante è vedere le valigie dei migranti ancora con tutti gli effetti personali. Mi affretto per tornare in centro, recuperare lo zaino e da Alexander Plaz prendo il treno express per l’aeroporto 3,40euro. Il volo Rynanair mi porta a Lisbona con arrivo nel pomeriggio, visita di Fatima per il 100nario della comparsa della Madonna.

13 maggio

Passo il giorno in attesa del rientro, a zonzo per Lisbona che trovo sempre una città festosa, solare e rilassante. Visito il Miradouro Sao Pedro de Alcantara, a seguire la chiesa di Sao Roque, il Miradouro di S. Catarina e termino la giornata a Praca do Comercio stando seduto fronte “mare” davanti alle 2 colonne per rilassarmi dal viaggio molto faticoso. Per me è un rituale passare qui un po’ di tempo seduto prima di andar via e devo dire che ormai posso contare un numero di presenze considerevole. Prima di andar via assisto all’arrivo di un’onda anomala che quasi travolge i turisti seduti più vicini all’acqua che sono costretti ad indietreggiare ormai bagnati e qualcuno perde anche qualche effetto personale… che ridere!

Dalla stazione metro Terreiro do Paco poco distante da lì prendo la metro e arrivo all’aeroporto; transfer con bus al terminal 2 e rientro a Bologna con ritardo. Condivido il taxi con un ragazzo e arrivo in centro dove, dopo aver fatto un bel giro, dalla stazione dei bus, mi imbarco per tornare a casa con arrivo al mattino dopo.

Conclusioni

È stato un altro viaggio incredibile in cui ho attraversato mezza europa senza aver bisogno di agenzie o altro, ma solo una programmazione da casa via internet. Il viaggio è stato perfetto, sono riuscito ad incastrare una miriade di trasferimenti a volte complessi come una ragnatela.

Sono tornato in alcuni posti da me già visitati che hanno un significato particolare e personale e ho aggiunto dei nuovi, ovviamente parlo della mia amata Polonia che ogni volta mi stupisce per la disponibilità della gente, per la pulizia delle città, per la bellezza delle stesse, per il perfetto funzionamento dei mezzi pubblici che non fanno neanche un secondo di ritardo, per la semplicità delle persone e per il basso costo della vita(non c’è l’euro!). Non ho avuto nessuna sensazione di pericolo in nessuno dei posti visitati.

Desidero ringraziare tulle quelle persone che ho incontrato durante il mio lungo cammino a cui ho mi sono rivolto per qualsiasi cosa e che non mi hanno mai negato aiuto.

Ho omesso di raccontare una serie di cose come luoghi visitati, motivazione e altro, che non sono indispensabili per chi legge ma sono strettamente personali.

Tornerò ancora.



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