Ai valenciani piace l’aglio

Una piacevole fuga dalla routine universitaria con mia sorella
Scritto da: federica21
ai valenciani piace l'aglio
Partenza il: 29/05/2014
Ritorno il: 02/06/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Ancora pochi giorni alla discussione della tesi di mia sorella, ma io già pensavo a dove spassarmela con lei in giro per l’Europa. Setacciati i voli più economici delle principali compagnie aeree low-cost, Valencia spicca per posizione sul mare, buon cibo (che ve lo dico a fare) e divertimento… si parte!

Atterriamo nel tardo pomeriggio e tramite la metro (linea 3 o 5) raggiungiamo Colon, la fermata più vicina all’albergo, lo Sweet Hotel Continental. Una rapida occhiata appena risalite le scalette della metro ci fa subito capire che siamo nel cuore dello shopping e con gli occhi a cuore ci accingiamo a memorizzare quei due o tre, ma anche sei o sette negozi che saranno una tappa obbligata.

Lasciamo i bagagli, una doccia veloce e poi via verso il cuore pulsante della città. A pochi passi dall’albergo abbiamo subito Plaza de l’Ayuntamiento, percorriamo Passeige Russata in direzione nord poi Calle San Vicente Martir, un grazioso viale alberato tappezzato di bei locali dove mangiare un boccone. Il viale si apre in Plaza de la Reina anch’essa brulicante di caffetterie, ma poi scegliamo una catena di stampo assolutamente spagnolo: Cerveceria 100 montaditos, con un assortimento di piccoli panini rinnovato e sempre al passo col tempo che scorre. Ormai è tardi e la visita alla cattedrale dovrà aspettare ancora un po’.

Al mattino seguente riprendiamo lo stesso percorso, direzione Plaza de la Virgen, la Chiesa di Nuestra Senora de los Desamparados, di fronte il Palau de la Generalitat in stile gotico ed il giardino colmo di aranci. La fontana in un angolo della piazza desta poco interesse dal momento che è inspiegabilmente spenta.

Svoltiamo in Calle Serranos e proseguiamo a dritto fino alla Torres de eErranos, la porta nord della città del XIV secolo. La porta si affaccia sul letto del fiume Tùna, oggi rimpiazzato da giardini ed aree attrezzate per gli sport all’aria aperta. Svoltiamo a sinistra e rientriamo verso il centro ed il Barrìo del Carmen fino a Plaza Masen Sorell dove troviamo un grazioso mercato coperto. Continuiamo in direzione sud verso Plaza del Mercado per visitare e pranzare al Mercado Central. Il mercato brulica di persone, profumi e colori; subito all’esterno troviamo anche una distesa di bancarelle (solo il lunedì). Ritorniamo a prendere la metro, sempre linea 3 o 5, fermata Nou d’Octubre per il Bioparco. (biglietto combinato bioparco-oceanografic a 48 euro a testa acquistabile presso le agenzie per il turismo valenciano).

All’uscita della metro prendete subito a sinistra, la strada è molto trafficata, ma abbiate fede, a 700-800 mt lungo una ciclabile c’è l’ingresso del bioparco. Volendo fare una lista degli animali visti non basterebbe una giornata, ma quelli che ovviamente ci hanno colpito di più sono i lemuri in totale libertà che sono la principale attrazione per grandi e piccini perché resi famosi dal cartone Pixar Madagascar che tutti conosciamo; ma anche i fenicotteri rosa, gli ippopotami e i suricati. Full immersion faunistica e razzata di sole micidiale!

Stanche, rientriamo in hotel e dopo un piccolo riposo usciamo a cena al Sushi Point a pochi passi dall’albergo. Così dopo un buonissimo sushi e due chiacchiere davanti ad un mojito in Plaza de la Reina si conclude la nostra giornata, domani primo mare dell’anno.

Il martedì di buonora e dopo un cornetto di dimensioni ciclopiche riprendiamo la metro numero 5 in direzione Martin-Serreria, al capolinea cambiamo e prendiamo la numero 6 (corse ogni 20 minuti) e scendiamo a La Cadena e percorrendo il lungomare torniamo indietro costeggiando le spiagge di Malva-Rosa e de las Arenas dove ci fermiamo qualche ora a prendere il sole.

Rientriamo passando dal porto e dalla rimessa dei team dell’American’s Cup. Pranziamo giusto con un gelato ed un po’ di frutta e ci riposiamo un po’ in albergo dopo una doccia.

Nel pomeriggio visitiamo il Mercado de Colon, un altro bellissimo mercato coperto che ricorda molto lo stile di Parc Guell di Barcellona, ora sede di cocktail bar alla moda. Davvero molto, ma molto carino.

Rientriamo in Plaza de la Reina, visitiamo la cattedrale e saliamo i 207 scalini della Torre Miguelete da dove è possibile ammirare la città a 360° e venire rintronati letteralmente dai rintocchi della Maria che è proprio sopra la vostra testa.

Girelliamo ancora tra le bancarelle fino all’ora di cena che decidiamo di fare a Las Cuevas. Ceniamo in modo eccellente con tapas di pesce e zarzuela di pescado e con ottimo rapporto qualità-prezzo.

Il mercoledì ci alziamo poco più tardi perché sappiamo bene che la giornata sarà lunga e intensa senza poter rientrare in albergo fino a dopo cena. Da Plaza de l’Ayuntamiento prendiamo il bus numero 35 dopo una frugale colazione. La fermata è proprio davanti alla Ciutad de les Arts i de les Ciéncies all’altezza dell’Hemisferic, un padiglione che somiglia a un occhio umano. Proseguiamo verso destra, sorpassiamo il ponte di Calatrava ed entriamo all’Oceanografic.

L’Oceanografic è un parco tematico formato da 9 padiglioni che riproducono altrettante zone geografiche marine (artico, mediterraneo, barriera corallina, oceano…) con altrettanti animali acquatici e non. Da non perdere i percorsi sotterranei e a mio parere la parte dell’artico con i due beluga: bellissimi.

Cartina con lingua italiana al livello sotterraneo dell’edificio di accesso. Considerate di passarci almeno 6 ore per visitarlo tutto al meglio e soffermatevi soprattutto dai leoni marini e dalla foche perché gli addetti del parco prima o poi verranno a dare loro da mangiare ed allora si faranno immortalare per qualche foto e gag divertenti. Non fatevi mancare un po’ di pazienza perché sarete circondati da classi di bambini urlanti ad ogni angolo! Usciamo e torniamo verso l’Hemisferes costeggiando il museo Principe Felipe e ci concediamo una pausa più silenziosa sul bordo delle piscine artificiali che circondano tutti gli edifici.

Per le shopping addicted vale una sosta il centro commerciale antistante! E noi ci abbiamo fatto un bel giro.

Attraversiamo il ponte e su Avenida de Francia prendiamo il bus numero 19 verso il porto. In realtà lo abbiamo preso letteralmente di corsa; e per poi cosa? Due fermate ed eravamo già alla rimessa di Luna Rossa… per cena paella e margarita al Destino 56, un bar-ristorante molto carino tra i tanti sul lungomare. Paella davvero buona e personale attento e simpatico. Stremate crolliamo sul letto.

L’indomani mattina una sistemata alle valige soprattutto per farci rientrare tutti gli acquisti fatti! Ma non potevamo lasciare la Spagna per l’ennesima volta senza portarci a casa un ricordo culinario e allora via di corsa al Mercado Central per acquistare la vera paellera di ferro nella bancarella che costeggia l’entrata. Nell’ultimo giro un veloce sguardo alla Stacion del Norte con le sue bellissime decorazioni in stile liberty e all’arena (purtroppo quest’ultima solo esternamente a causa dell’octoberfest allestito all’interno). Abbiamo ancora un po’ di tempo prima del trasferimento all’aeroporto così decidiamo di fare un’ultima passeggiata in centro fino al giardino botanico. Al rientro in hotel per ritirare le valige troviamo un negozio di thè in una piccola via e “l’essenza di Valencia” ci conquista talmente tanto che ne prendiamo un po’: sarà una piacevole pausa che ci ricorderà di questo breve viaggio tra sorelle.

L’ultima impresa titanica è cacciare la paellera tra i vestiti e sperare che il bagaglio non superi il limite della Ryanair… precisa al grammo! Adios Spagna… alla prossima!



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