Budapest e Praga in cinque giorni

Un breve tour alla scoperta dell'Europa dell'Est
Scritto da: patry54
budapest e praga in cinque giorni
Partenza il: 28/09/2015
Ritorno il: 02/10/2015
Viaggiatori: 2

In prossimità della consueta “scappatella autunnale da singles”, io e Marzia, la moglie di mio cugino, dal mese di luglio abbiamo iniziato a programmare la visita di due capitali dell’est: Budapest e Praga, scegliendo come periodo dal 28 Settembre al 2 Ottobre.

Dovendo partire da Pisa e non essendoci voli diretti per e da Praga, abbiamo dovuto escogitare varie alternative di trasferimenti. Dopo aver vagliato varie opzioni e i relativi prezzi, abbiamo scelto questi spostamenti : Volo diretto Pisa-Budapest; bus Eurolines da Budapest a Praga; volo Praga-Bruxelles e da qui coincidenza con volo Bruxelles Pisa. I voli (Ryanair) e lo spostamento in bus hanno comportato una spesa individuale di €105,00, che ci è sembrata accettabile.

Dopodichè abbiamo acquistato on line:

-il biglietto per la navetta (minibus) dall’aeroporto di Budapest direttamente al domicilio dell’albergo per complessivi € 14,00 sul sito http://www.airportshuttle.hu/en/

  • il biglietto per il giro col battello sul Danubio a Budapest il primo giorno alle 18,30 per poter vedere la città illuminata, con la Compagnia Legenda, al prezzo di € 26,00, sul sito www.legenda.hu
  • il trasferimento con auto privata dall’hotel di Praga all’aeroporto al costo di € 21,00 sul sito https://www.prague-airport-transfers.co.uk/zakaznik/

Per quanto riguarda gli hotel, sul sito booking.com abbiamo prenotato: a Budapest il Budapest Opera Minihotel ( costo di 2 notti senza colazione € 88,00) e a Praga l’ Hotel U dvou zlatých klíčů (costo di 2 notti con colazione € 96,00);

Primo giorno: 28.9.2015

Partiamo da Pisa al mattino alle 10,15 e dopo l’atterraggio in orario alle ore 11,50 ci dirigiamo verso il desk dello shuttle (ben evidenziato). Con la stampa della prenotazione l’addetto al banco fa mettere in fila ad attendere il turno (su un display appare il numero assegnato e quello del bus da prendere appena fuori dall’aeroporto). La compagnia cerca di riempire i minibus utilizzati, riunendo i passeggeri (dando priorità a chi a prenotato) in base alle zone da raggiungere, quindi abbiamo atteso una ventina di minuti prima di partire.

Diciamo che non è stato semplice trovare o meglio “vedere” l’insegna dell’albergo perché questo si trova all’interno di un palazzo un po’ fatiscente. Alla reception, che non è aperta tutto il giorno ma solo in alcune ore, oltre alla tariffa della camera paghiamo anche la colazione del mattino successivo che viene servita al vicino Caffè Chagall.

La camera è arredata in modo molto semplice, c’è un frigorifero, non c’è la televisione, il bagno è minuscolo. Comunque ci serve solo per dormire!

Una volta lasciati i bagagli iniziamo il giro della città. Il tempo è abbastanza buono, non fa freddo e a tratti il sole fa capolino tra le nuvole.

Siamo entrambe buone camminatrici per cui, se possibile e se le distanze lo permetteranno, cercheremo di evitare o limitare l’uso di metro e bus. Tra l’altro abbiamo scaricato sul cellulare una “APP” che ci permetterà di vedere via via i Kilometri percorsi!!

Budapest è divisa in vari quartieri, in cui si evidenziano i grandi viali ed una fitta rete di strade e stradine dette Utca.

Buda e Pest fino a 140 anni fa erano due città separate, ognuna con la propria vita storica, amministrativa, architettonica e culturale.

Buda è la parte antica, quella sulla collina dove c’è il castello, il palazzo reale, la bella chiesa di San Mattia e il bastione dei Pescatori. Pest invece è la parte pianeggiante con il Parlamento e la parte “notturna” e più viva della città.

Per capire meglio come orientarsi a Budapest, diciamo che i punti di riferimento sono quattro:

  • il Danubio
  • Il Castello di Buda
  • il Palazzo del Parlamento
  • l’Isola Margherita

Sul lato sinistro del Danubio si trova il Castello di Buda, di fronte sull’altro lato del fiume c’è Pest. Nel centro del fiume c’è l’Isola Margherita e di fronte si trova il Palazzo del Parlamento.

Dall’albergo raggiungiamo PIAZZA LAJOS KOSSUTH (Kossuth Lajos tér), che è la piazza di fronte al Parlamento ungherese. Il Parlamento di Budapest è uno dei simboli della città. Fu costruito tra il 1885 ed il 1904 su progetto di Imre Steindl che si ispirò al Parlamento di Londra e al Duomo di Colonia. La facciata principale si affaccia sulla riva del Danubio ma l’ingresso principale (la porta dei leoni) si trova sul lato opposto, sulla Piazza Kossuth. L’edificio parlamentare è, per dimensione, uno dei più grandi al mondo, infatti si estende su una superficie complessiva di circa 18.000 metri quadri, presenta 27 ingressi e 10 cortili, si compone di 691 locali. La cupola centrale è alta 96 metri. Non distante dalla piazza troviamo “Scarpe sul Danubio”, un “monumento” costituito da 60 paia di scarpe in ferro scolpite e adagiate sulla banchina del fiume, a memoria della strage effettuata dai nazisti tra il 1944 e il 1945 che in quel punto uccisero e gettarono in acqua decine di ebrei. Ci spostiamo quindi in PIAZZA DELLA LIBERTA’ (Szabadság tér), attorniata da I palazzi molto interessanti dal punto di vista architettonico. Troviamo la televisione di stato, l’ambasciata americana e subito dietro un perfetto esempio di Art Noveau: la Cassa di Risparmio. Quindi andiamo in PIAZZA SZECHENYI (ex Piazza Roosvelt) (Széchenyi István tér – ex Roosevelt tér) dove c’è lo splendido palazzo Gresham che un tempo era sede della Compagnia d’assicurazioni londinese Gresham, oggi è un lussuoso albergo della catena Four Seasons e rappresenta uno dei simboli architettonici di Budapest. Dopodichè ci dirigiamo in PIAZZA VÖRÖSMARTY (Vörösmarty tér), cuore di Pest. Elegante piazza con i negozi di lusso, i caffè tipici, le gallerie d’arte e su cui si affaccia l’antica pasticceria Gerbeaud. Sulla piazza si affacciano vari negozi e noi facciamo una capatina all’Hard Rock Cafè per acquistare la famosa t-shirt col nome della città! Nei dintorni della piazza si apre la principale via dello shopping budapestino: Vaci utca, dove è molto di moda passeggiare di giorno come di sera. Qua troviamo uno dei tanti Exclusive Change, dove cambiamo gli Euro ( 1 Euro = 312 fiorini). Poco più avanti sulla destra troviamoPhilanthia” un negozio di decorazioni natalizie molto particolari ed abbastanza care.Il negozio e’ davvero minuscolo e occorre prestare attenzione a non rompere niente.

Quindi ci dirigiamo verso il molo di Vigadó tér perchè per le 18,30 abbiamo prenotato il giro sul Danubio in battello con la Compagnia Legenda I battelli partono dal molo e si dirigono a nord verso l’isola Margherita (il tour che parte di giorno le fa anche un giro intorno), per poi ritornare al punto di partenza. Il giro dura poco più di un’ora e per 2 volte ci hanno offerto le bevande (champagne compreso), ascoltando le informazioni tramite audioguide disponibili anche in italiano. Scende il buio ed il Parlamento illuminato è veramente uno spettacolo, così come anche gli altri monumenti che vediamo mentre navighiamo sul Danubio. Finito il giro ci dirigiamo verso l’Hungarikum Bisztro, un ristorante situato in Steindl Imre utca 13, una traversa vicino al Parlamento e vicino a Piazza della Libertà. Lo abbiamo prenotato via mail alcuni giorni prima di partire, come da recensioni lette in proposito. Il locale è piccolo ma ben curato ed il personale molto affabile e gentile e parla un ottimo italiano. Ordiniamo un menu completo, l’ungarikum menu, consistente in zuppa di gulash, coscia d’anatra con patate e crauti e torta di mele con salsa di crema, acqua e caffè per 11.138 fiorini ungheresi ( circa 36 euro). Tutto veramente buono e poi c’incamminiamo a piedi verso l’albergo per una buona dormita! Nessun problema a trovarsi di notte per Budapest, città molto sicura!

Secondo giorno: 29.9.2015

Il secondo giorno inizia con la colazione al Caffè Chagall (convenzionato con l’hotel) dove ci vengono serviti 3 cornetti mignon per ciascuno, burro e marmellata (il tutto pagato 7 euro). Anche oggi il tempo è buono. Ci dirigiamo verso la Basilica di Santo Stefano, che è la chiesa più grande di Budapest. La cattedrale fu disegnata da Jòzsef Hild in stile neoclassico che ne curò la costruzione fino al 1867, in seguito la direzione dei lavori passò a Miklos Ybl al quale si deve l’aspetto austero che la caratterizza ma fu Jòzsef Kauser a terminare i lavori. La facciata presenta ai lati le due torri campanarie, in una delle quali è posta la campana più grande del Paese del peso di 9 tonnellate Al centro vi è la cupola neoclassica che, con i suoi 96 metri di altezza, si vede da tutti i punti della città. E poi verso il famoso Ponte delle Catene (Szechenyi Ianchid) per salire sulla collina di Buda. Attraversiamo il Ponte, il più antico della città, sormontato da due torri gemelle con ai piedi due enormi leoni ed arriviamo in piazza Clark Adam dove c’è la funicolare Siklò, costruita nel 1870, che si inerpica fino a Szeni Gyorgy ter, ma è impossibile prenderla vista la fila enorme davanti alla biglietteria, quindi, decidiamo di andare sulla collina a piedi. Dopo aver salito un bel po’ di scalini arriviamo davanti al palazzo Sandor, sede degli uffici del Presidente della Repubblica poi verso il Palazzo Reale, il cui vasto complesso ospita una serie di musei (Galleria Nazionale Ungherese, Museo della Storia di Budapest, Biblioteca Nazionale Szechenyi). Passiamo attraverso la Porta di Matteo Corvino per ammirare la Fontana di Mattia. Quindi andiamo verso il Bastione dei Pescatori, costruito tra il 1901 ed il 1903 nel luogo esatto dove sorgeva un villaggio di pescatori e da cui è possibile scorgere uno dei panorami più suggestivi di Budapest. Si tratta di una costruzione comprendente 7 i torri bianche che rappresentano le tribù magiare che si insediarono nel bacino Carpatico verso la fine del IX secolo. Il Bastione dei Pescatori è un mix tra templi orientali e fortezza cittadina in marmo bianco. E’ un luogo di affaccio diretto dalla collina di Buda al sottostante centro di Pest e al lungo Danubio. Dalle torri e dalla terrazza di questa costruzione particolarissima si può godere di una vista panoramica sull’Isola Margherita e sulla zona di Pest. Ci dirigiamo verso l’ultima torretta dove c’è un bar che senza limitazioni permette di accedere ad una terrazza dalla quale riusciamo a godere di un panorama mozzafiato. Abbiamo notato che alcune logge sono a pagamento ma non conviene, infatti dalla terrazza del bar abbiamo lo stesso panorama “gratis”. Discendiamo a piedi la collina , andiamo verso Vörösmarty tér e seguiamo la Via Vàci (Váci utca), destinazione il Mercato Centrale coperto. Essendo una strada pedonale di circa 1.100 metri, non c’è alcun mezzo che l’attraversa. La zone meridionale di via Váci è sicuramente molto più turistica con decine di piccoli ristoranti e birrerie e altrettanti negozi di souvenir e di prodotti tipici ungheresi. Qui ci fermiamo a visitare alcuni negozietti e acquistiamo piccoli souvenir tra cui alcune palline natalizie. La strada termina in piazza Fővám, dove sul lato destro c’è il Ponte della Libertà, mentre di fronte ci troviamo il Mercato Centrale Coperto costruito nel 1896. La struttura è imponente e risale a fine ‘800, subito riconoscibile per l’esterno in mattoni a vista e la copertura in ceramica colorata. Entriamo e ci si ritrova in un brulicante labirinto di vie in cui è possibile acquistare frutta e verdura, carne, spezie, peperoncini a mazzi, e tanto altro ancora. Il secondo piano a balconata in ferro rende l’ambiente ancora più affollato, qui si trovano, oltre ad abbigliamento e souvenir, gli stand gastronomici che propongono i prodotti culinari del luogo. Avevamo letto che questo è il luogo migliore per provare qualche specialità ungherese, come i langos, simili a frittelle giganti che si possono guarnire con ogni ben di dio: salse, formaggi, salumi, verdure e chi più ne ha più ne metta. Infatti decidiamo di assaggiarli e ( erroneamente e lo capiremo dopo)ne prendiamo uno per ciascuna guarniti con: formaggio, petto di pollo, olive, funghi, cipolla, salsa di aneto per complessivi 4.900,00 fiorini (circa 16 Euro). Buonissimo ma uno in due sarebbe stato più che sufficiente! Una volta uscite ci dirigiamo verso piazza Deak Ferenk Ter, e poi verso VIALE ANDRÁSSY(Andrássy út), un grande viale che collega il centro di Pest con il Parco cittadino, inserito oggi nell’elenco del Patrimonio mondiale protetto dall’Unesco e senz’altro la più bella via di Budapest. Lungo i suoi 2,5 km di lunghezza vediamo palazzi, teatri, vetrine di negozi di lusso e caffetterie storiche. Il Viale Andràssy, dal nome dell’ex ministro presidente Andrássy Gyula, collega Piazza Deák alla Piazza degli Eroi. Il primo edificio interessante che ritroviamo è il Teatro dell’Opera. Circa 100 metri più avanti c’è l’incrocio con Nagymező utca, una strada considerata la Broadway di Budapest, per l’alta concentrazione di teatri. Poco più avanti Liszt Ferenc tér con il bellissimo palazzo che ospita l’Accademia Musicale Franz Liszt e diversi ristoranti tipici. Al centro della piazza un giardino con la statua del compositore. Poco dopo l’Oktogon, l’incrocio con Teréz körút e Erzsébet körút che ha la caratteristica forma ottagonale. Dopo circa 200 metri a sinistra la Casa del Terrore con il suo riconoscibile tetto che proietta la parola “TERROR” sulla facciata quando il sole è in una certa posizione. In questo edificio tra il 1944 e il 1956 c’era il carcere comunista. Fino agli anni 40 era la sede del Partito delle Croci Frecciate, stretti collaboratori della Germania Nazista ed è stato ristrutturato nel 2000. Ora è un museo che vuole ricordare le vittime delle due dittature. Giungiamo quindi nella bella Piazza degli Eroi alle cui spalle si trova il parco cittadino Városliget, dove sorgono lo Zoo e le terme Szechenyi. Al centro della Piazza degli Eroi il Monumento del Millenario che racconta la storia d’Ungheria. Ai lati due musei in stile neoclassico: il Museo delle Belle Arti e il Műcsarnok. Ripercorriamo quindi il Viale Andrassy al contrario, sempre a piedi, e in prossimità dell’hotel in un supermercato acquistiamo panini, prosciutto e formaggio che serviranno per “il pranzo “per l’indomani in cui dovremo stare più di 7 ore sul bus che ci porterà da Budapest a Praga. Lasciamo il cibo nel frigo della camera e usciamo di nuovo verso Piazza Vorosmarty per acquistare qualcosa di dolce nella famosa pasticceria Gerbeaud che sarà la nostra cena in quanto i Langos li abbiamo digeriti da poco. La cosa positiva è che vista l’ora (quasi le 20) i pezzi dolci, peraltro buonissimi, sono scontati della metà! Ritorniamo all’hotel per una buona dormita visti i diversi kilometri percorsi a piedi, e tenendo presente che l’indomani dovremo svegliarci verso le 5 perchè alle 5,30 il taxi prenotatoci gentilmente dalla reception, arriverà per portarci alla stazione dei bus Nepliget per il trasferimento fino a Praga.

Terzo giorno 30.9.2015

Precisissimo, all’orario stabilito, il taxi arriva e ci conduce alla stazione NEPLIGET (costo 6000,00 fiorini, circa 17 €) ed alle 6,30 partiamo con il bus della Compagnia Eurolines e così salutiamo Budapest pronte per la prossima avventura a Praga! Bus molto comodo con a disposizione acqua, riviste (illeggibili vista la lingua ungherese), wifi. Facciamo due brevi soste: a Bratislava e a Brno ed alle 13,45 arriviamo in orario a Praga, alla stazione degli autobus di Florenc. Qui cambiamo pochi euro giusto per poter acquistare il biglietto della metro Gialla B che ci porterà fino alla fermata di Narodni Trida da dove dopo pochi metri raggiungiamo l’hotel. La camera è grande, infatti è una tripla ed anche il bagno è spaziosissimo! Le finestre danno su una corte interna per cui c’è silenzio e la porta della camera è proprio di fronte alla sala per la colazione. Giusto il tempo di riporre i bagagli ed iniziamo il giro che abbiamo programmato:

Dall’albergo raggiungiamo il Teatro Nazionale (Narodni Divadlo). Il Teatro nazionale è stato edificato durante la Rinascita Nazionale Ceca a simbolo dell’identitá nazionale. La sua ricostruzione è stata finanziata con fondi pubblici raccolti in tutto il Paese. Il teatro originale venne progettato da Josef Zítek e ci vollero 15 anni per erigerlo. L’anno d’inaugurazione è il 1881. Due mesi piú tardi un’incendio distrusse una parte dell’edificio e ancora una volta l’intera nazione si uní per raccogliere il danaro necessario alla ricostruzione che fu guidata dall’architetto Josef Schulz.

Da lì raggiungiamo poi il Ponte Carlo (Karlův most), non lo percorriamo perchè lo faremo domani. Vediamo però sulla destra del ponte il Klementinum, uno dei piu grandi complessi edili d’Europa, fu costruito tra la meta del XVI secolo e la meta del XVIII secolo. In origine era un collegio gesuita. Ci dirigiamo verso la Città Vecchia (Stare Mesto) nella Piazza della Città Vecchia. E’ la piazza più importante del centro storico di Praga. Il più importante palazzo di questa piazza è il Municipio (Radnice) con la Torre dell’Orologio. Il Municipio, costruito nel 14 secolo, ha svolto la sua funzione amministrativa fino a quando i diversi quartieri di Praga non sono stati riuniti e il centro del potere è diventato il Nuovo Municipio. Usata anche come prigione per i ribelli protestanti, venne in parte distrutto dai nazisti. ­L’attrazione principale del Municipio è l’orologio astronomico chiamato dai praghesi Orloj. L’Orologio Astronomico di Praga, anche detto Orologio della città vecchia, è un orologio astronomico medioevale che si trova su un lato del municipio della città vecchia. E’ senza dubbio una delle attrazioni turistiche più importanti di tutta Praga, questo è confermato dalla folla di turisti che troviamo di fronte all’orologio per osservarlo e fotografarlo. Gli elementi principali dell’orologio sono tre: il quadrante astronomico che indica, oltre all’ora, la posizione del Sole e della Luna, insieme ad altre informazioni astronomiche; il “Corteo degli Apostoli”, un complicato meccanismo creato dal maestro orologio Hanus. La leggenda descrive come gelosissimo della sua invenzione tanto da non aver mai voluto rivelare a nessuno i principi del suo funzionamento che fa sì che, allo scoccare di ogni ora, delle piccole statue rappresentanti i 12 Apostoli si muovono come in una processione e le figure simboliche che si trovano vicine ai quadranti cominciano ad animarsi. Quando gli apostoli finiscono il loro giro, il gallo d’oro canta e batte le ali e le campane suonano. Anche noi aspettiamo lo scoccare dell’ora per assistere al breve spettacolo e poi ci dirigiamo verso la Porta delle Polveri (Prašná brána). Risale al 1475 ed è uno dei più importanti monumenti tardo gotici di Praga. È il monumentale accesso alla Città Vecchia, attraverso il quale passava il corteo dell’incoronazione dei re boemi. La Torre delle Polveri, che un tempo veniva utilizzata come deposito della polvere da sparo, è considerata ancora oggi l’inizio della Via dell’Incoronazione o della Via Reale, che conduce al Castello di Praga. Il ballatoio panoramico si trova ad un’altezza di 44 metri. Da qui, percorriamo la Via Na Prikobe e ci ritroviamo in Piazza San Venceslao (Václavské Námestí) Václavské Námestí (abbreviata in “Václavák” dai praghesi) non è la tipica piazza cittadina ma un ampio viale in pendenza lungo 700 metri e largo 60. Ora ospita una trafficata fila di negozi, hotel, ristoranti, casinò e grandi magazzini, uno dei quali è quello inglese di Marks & Spencer. La storica statua equestre di San Venceslao, alla sommità della piazza, è il punto di ritrovo piú popolare tra i praghesi. Quarantacinque anni fa Jan Palach, uno studente universitario cecoslovacco di 20 anni sacrificò la sua vita per richiamare l’attenzione sul dramma del suo popolo vittima della dura repressione militare sovietica, che spense la breve ma significativa esperienza di governo riformista guidato da Dubcek, chiamata “la Primavera di Praga”. Ad oggi Jan Palach, insieme a Jan Zajic e agli altri martiri, è ricordato in un monumento in piazza San Venceslao Ci riposiamo un po’ ad un Mc Cafè per gustarci un caffè all’americana, approfittare della wi-fi per mandare messaggi con foto ad amici e parenti e poi andiamo da Mark & Spencer, un grande magazzino inglese con supermercato dove acquistiamo del tè da riportare a casa e dei prodotti “take away”: io riso freddo con melanzane, Marzia due sandwich con uova e maionese e della macedonia. Vista anche la stanchezza dovuta alla sveglia del mattino, ritorniamo verso l’albergo, ma restiamo colpiti dal profumo che proviene da una bancarella che prepara il dolce tipico di Praga, il Trdlo, chiamato anche Trdelnik (e in italiano “Manicotto di Boemia”) che ha la forma di un cilindro cavo, infatti la pasta, precedentemente lievitata, viene avvolta attorno ad un apposito rullo di legno che cuoce con il calore della brace. Ne assaggiamo uno ed è buonissimo. è croccante in superficie e soffice all’interno. Addirittura all’interno del cilindro alcuni ci fanno mettere la nutella o la panna, ma anche vuoto è ottimo!! In hotel ci mangiamo “la cena” acquistata al supermercato e poi a letto!

Quarto giorno: 1.10.2015

Dopo una colazione abbastanza varia: dolce e salato, tra cui il famoso prosciutto di Praga, frutta, te, caffè, succo arancia (ne approfittiamo per prepararci anche i panini per il pranzo!) ci incamminiamo verso il Ponte Carlo e lo attraversiamo per raggiungere il castello di Praga. Il tempo è meraviglioso, cielo azzurro e sole! Il Ponte Carlo (Karlův most) è il ponte più importante e famoso di Praga ed unisce la Città Vecchia (Stare Mesto) con Mala Strana, la “Parte Piccola” della città. E’ uno dei cuori pulsanti della città. Ancora è abbastanza presto per cui è quasi deserto. Il Ponte Carlo ha un forte valore simbolico perché da secoli è stato il luogo in cui si risolvevano le controversie, si esigevano le gabelle per il passaggio, si facevano le esecuzioni capitali. Lungo 516 metri, largo 10 e con un percorso in leggera pendenza, il Ponte Carlo è poggiato su 16 archi ed è difeso da tre torri: due dal lato di Malastrana e una dal lato della città vecchia. La costruzione iniziò nel 1357 per volontà di Carlo IV, sovrano illuminato a cui si devono molte delle bellezze architettoniche di Praga. Sul ponte Carlo ci sono 30 statue, quasi tutte collocate tra il 600 e il 700, anche se molte sono copie di originali conservati presso il Lapidarium, uno dei musei di Praga. Alcune statue hanno un forte valore simbolico, altre si ammirano solo per la bellezza della composizione anche se non hanno un significato particolare. La statua più celebre é forse quella di San Giovanni Nepomuceno, un martire ceco che fu giustiziato durante il regno di Venceslao IV venendo gettato dal ponte. La lapide sulla statua é stata consumata dall’enorme numero di persone che l’hanno toccata nel corso dei secoli perché si dice porti fortuna e assicuri il proprio ritorno a Praga. Anche noi ne approfittiamo! Passato il fiume ci si trova nella Città Piccola (Mala Strana). Più che un quartiere, Malà Strana è una città nella città, che ha attraversato i secoli intatta, restando uguale a quella ricostruita dopo il devastante incendio del 1541. Ma ancora prima di transitare sotto il varco che ne demarca il principio, a catturare l’attenzione è Kampa, un’isolotto, che dal ponte si presenta più sotto e dove fino al 1900 c’erano i mulini di Praga. Non si scende ora, ci andremo più tardi. Per questi luoghi amava girare Franz Kafka prima di passare le notti a scrivere. Si continua invece nella direzione suggerita dal ponte che ci si è lasciati alle spalle, si percorre la Mostecká. La Mostecka porta verso la Malostranske Namestì, Piazza Malastrana, divisa in due dalla Chiesa di San Nicola, la più bella chiesa Barocca di Praga. Questa San Nicola è da non confondere con l’omonima chiesa che si trova a Stare Mesto Di fronte alla Chiesa di San Nicola parte la Via Nerudova, che con un po’ di fatica porta fino al Castello. La Nerudova prende il nome da Jan Neruda, il poeta praghese da cui il più famoso Pablo Neruda preso lo pseudonimo. Lungo la Nerudova ci sono alcuni dei palazzi più belli di Malà Strana tra i quali il Palazzo Morzin che ospita l’ambasciata rumena: il Palazzo Thun, sede dell’ambasciata italiana. Si sale così al Castello, una sagoma imponente che domina Praga, e il più grande del mondo che copre un’area di 70 km². Inserito dall’UNESCO nei monumenti Patrimonio Mondiale dell’Umanità, dal 1140 è sede dei Re di Boemia e dal 1918 della Presidenza della Repubblica.

L’accesso alla corte è scenografico: la grande Cattedrale di San Vito domina la piazza. Da Piazza San Giorgio si accede facilmente al Vicolo d’Oro, (Zlata ulicka) ormai preda di turisti in posa e negozi di souvenir.Anche qui acquistiamo alcune palline natalizie. Camminiamo tra i giardini curatissimi del Castello sotto un sole caldo e davanti agli occhi il panorama della città.

Finita la visita, scendiamo per ritornare verso Ponte Carlo ma ci dirigiamo sulla destra per ritrovarci, come per magia, sull’Isola di Kampa (Na Kampě). Abbracciata dalla Moldava, ad est, e dalla Čertovka, ad ovest, essa è anche ricordata come la Piccola Venezia di Praga. La Čertovka è un canale artificiale che deve il suo nome ad una donna indemoniata che visse in quella zona. Andiamo verso la Piazza del Gran Priorato, per vedere il Muro di John Lennon. Un muro ricco di graffiti e di scritte che richiamano canzoni dello storico leader dei Beatles che, dopo la sua morte, è diventato per i ragazzi di tutto il mondo un simbolo di pace e libertà. Ideali che, negli anni Ottanta, i giovani praghesi, costretti a vivere sotto il regime comunista adottarono come propri e su quel muro li rappresentarono per proseguire la lotta pacifica intrapresa da Lennon e interrotta a causa dal suo assassinio.

C’è un ragazzo che con la chitarra sta cantando “Imagine” e molti altri si stanno fotografando davanti al muro.

Lasciamo la Piazza del Gran Priorato e ci dirigiamo verso nord fino a che, di fronte a noi, non vediamo, nuovamente, la rampa di scale del Ponte Carlo.

Ritorniamo sul ponte che adesso e’ pieno di artisti di strada, musicisti, bancarelle di artigianato locale e di souvenir.

Riflettiamo che rispetto a Budapest, più austera ed imponente, Praga, certamente più raccolta, è stracolma di turisti tra cui tanti ragazzi e ragazze.

Ci dirigiamo verso il quartiere ebraico, lo Josefov, dove si trovano le sinagoghe. Il ghetto ebraico ha una superfice totale di soli 93.000 Mq in cui hanno vissuto per secoli gli ebrei di Praga, costretti ad indossare un cappello giallo se volevano uscire dal ghetto e andare nelle altre parti di Praga.

Prendiamo la Via Maisolova per recarci verso la Sinagoga Pinkas, edificio costruito nel 1535 da Aaron Meshullam Horowitz ma dalla fine della Seconda Guerra Mondiale la sinagoga Pinkas è il Monumento agli Ebrei Boemi e Moravi, vittime delle persecuzioni naziste. Furono 80.000 quelli trucidati nei campi di sterminio i cui nomi sono stati scritti tutti a mano lungo le pareti del museo.

Non entriamo ma al bookshop acquistiamo alcune cartoline raffiguranti i disegni dei bambini di Terezín dal 1942 al 1944 i cui originali, circa 4000, sono visibili nella Sinagoga. Terezin è una località a circa 80 km da Praga dove i nazisti deportarono gran parte degli ebrei cechi e moldavi. Secondo la propagando hitleriana, Terezin doveva rappresentare il campo di prigionia perfetto, dove gli ebrei venivano trattati con rispetto. In realtà era solo un campo di passaggio prima di avviarli allo sterminio nei forni crematori.Dei circa 150.000 prigionieri ebrei passati per Terezin, 15.000 erano bambini che seguirono i loro genitori nell’orrendo destino voluto da Hitler. Erano così tanti che Terezin è stato soprannominato il “Campo dei Bambini”. E ne sopravvissero solo 242.

Lì accanto c’è anche il Cimitero che sembra, almeno per quello che riusciamo a vedere dal cancello, in stato di abbandono. E quindi arriviamo davanti alla Sinagoga Vecchia nuova(Staronovà Sinagoga), che comunque ha più di 800 anni ed ha questo nome solo perché fu la seconda in ordine di tempo ad essere costruita. La prima sinagoga di Praga venne distrutta nel 1867 e sostituita dalla Sinagoga spagnola, in stile moresco.

Ritorniamo quindi sulla Via Pařížská dove vediamo i negozi delle griffe più famose per dirigerci nuovamente verso la Città Vecchia.

Volevamo andare a mangiare, lì in zona, da Havelska Koruna, in Via Havelska, di cui avevamo letto buone recensioni,ma purtroppo la sera chiude alle 20 per cui troviamo nei dintorni un “All you can eat” dove mangiamo abbondantemente a buffet per 20€ ciascuno e poi terminiamo la serata con un giretto nella Piazza Vecchia e Ponte Carlo dove c’è un’atmosfera molto particolare con il castello illuminato, il fiume… e poi ritorniamo all’hotel per il meritato riposo!

Quinto giorno: 2.10.2015

Dopo colazione, sempre a piedi ci dirigiamo a sud verso la Casa Danzante (Tančící dům). Costruita nel 1996, è considerata uno dei pilastri dell’architettura moderna praghese. Il progetto è stato elaborato dagli architetti Vlado Milunić e Frank O. Gehry. La concezione dell’edificio è ispirata allo stile di danza della famosa coppia Fred Astaire (torre di pietra) e Ginger Rogers (torre di vetro).

Attraversiamo quindi il ponte Jiraskuv Most per dirigerci verso la funicolare che porta alla collina di Petřín. La collina è ben riconoscibile per via della torre che vi si trova in cima, che è una miniatura della torre Eiffel.

Purtroppo per lavori iniziati proprio alcuni giorni prima, la funicolare è chiusa ed allora, vista anche la bellissima giornata di sole, decidiamo di procedere a piedi, e via via che saliamo la collina ci rendiamo conto della meravigliosa vista di Praga che abbiamo di fronte.

Arriviamo fin sotto la torre ma senza salirvi, perchè dobbiamo rifare il tragitto e piedi, discendiamo e torniamo attraverso il Ponte Carlo nella Piazza della Città Vecchia per un ultimo saluto e quindi velocemente verso l’hotel dove per le 13,15 ci aspetta l’auto che ci porta all’aeroporto.

Prendiamo il volo che da Praga ci porta a Bruxelles, dove attendiamo 3 ore per la coincidenza con l’altro volo per Pisa e giungere quindi al termine di questo tour, che ci ha “ricaricato le batterie” in vista dei mesi invernali e con ben 78 kilometri fatti a piedi in 5 giorni!

E’ stato veramente un tour entusiasmante sia per il tempo bellissimo che fortunatamente ci ha accompagnato per tutto il periodo che per la bellezza dei posti che abbiamo visitato ed anche per la coincidenza esatta di tutti i trasferimenti.

Entrambe sono due bellissime città, con caratteristiche simili come il fiume che divide la parte bassa da quella alta e il castello che sovrasta la collina. Budapest, più imponente, austera e severa, mentre Praga, più raccolta, brulicante di persone e tanta gioventù!

Ci sono rimaste negli occhi a Budapest le immagini del Parlamento illuminato la sera mentre scorrevamo col battello sul Danubio e il panorama visto dal Bastione dei Pescatori e a Praga la Piazza della Città Vecchia, il Ponte Carlo, il Castello con i suoi giardini curati, insomma un piacevole soggiorno che ricorderemo senz’altro con piacere.

Guarda la gallery
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BASTIONE PESCATORI

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LANGOS UNGHERESE

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PARLAMENTO DI BUDAPEST

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MURO DI JOHN LENNON A PRAGA

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PANORAMA DEL CASTELLO VISTO DAL PONTE CARLO

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PIAZZA DELLA CITTA' VECCHIA A PRAGA

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