Viaggio di nozze in Uganda

Il nostro viaggio di nozze dagli splendidi panorami dell'Uganda alle rilassanti spiagge bianche del Kenya, dal nero profondo degli occhi dei Gorilla alle acque turchesi dove pesci colorati nuotano tra la barriera corallina di Wasini
Scritto da: RitaeGabriele
viaggio di nozze in uganda
Partenza il: 13/12/2011
Ritorno il: 28/12/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Il nostro viaggio di nozze in Uganda e Kenya

I profumi, i colori, i paesaggi, i popoli e gli animali che ti restano dentro dopo un viaggio in Africa non si scordano mai. L’amore che nutriamo per questa meravigliosa terra ci ha portato ancora una volta a calpestare le sue terre, dopo aver visitato Kenya, Sud africa, 4 volte la Namibia e 3 volte il Botswana, per questo viaggio abbiamo cercato una destinazione speciale, visto anche l’importanza di questa vacanza per noi. Infatti, questo è il nostro viaggio di nozze, all’inizio volevamo andare in Australia, abbiamo comprato le guide e iniziato a leggerle, ma ogni giorno in noi l’eco profondo che risuonava nei nostri cuori, ci riportava alla nostra amata Africa, e soprattutto il desiderio di vedere i gorilla. Sono animali meravigliosi ma ad alto rischio di estinzione, allora abbiamo detto, l’Australia può aspettare qualche anno, i Gorilla? Non lo sa nessuno, se loro tra qualche anno sono ancora là…

Ed eccoci il 13 dicembre all’aeroporto di Entebbe, ad aspettarci la nostra guida che ci porta alla capitale Kampala. Il traffico è intenso e per fare meno di 50 km. ci vuole un bel po’, ma almeno lungo la strada iniziamo la conoscenza di questo meraviglioso paese. Arriviamo in hotel, molto stanchi, tra il matrimonio ed il viaggio, le tante ore che stiamo svegli le iniziamo a sentire. Ci godiamo dal balcone della nostra camera, uno stupendo tramonto sul lago Vittoria e dopo un’ottima cena andiamo a dormire.

Il giorno dopo ci alziamo di buon mattino e ad aspettarci la nostra simpatica ed espertissima guida Charles, ci accompagnerà lui per tutto il tour di 10 giorni in Uganda. Uscire da Kampala non è cosa facile visto il traffico che si incontra, di sicuro non mi immaginavo tutto questo caos, ma appena fuori le porte della città rimarrà solo un ricordo. Iniziano a susseguirsi mercatini colorati di frutta e verdura, il verde della vegetazione prende il posto delle abitazioni e inizio a sentirmi di nuovo in Africa. Arriviamo a metà mattinata alla riserva di Ziwa, che ha un progetto di conservazione che ha riportato in Uganda i rinoceronti. Da lì inizia una camminata che ci avvicinerà a questi bestioni, così belli e maestosi, ma anche così tanto minacciati dall’uomo per colpa del loro corno. Un tempo in Africa ce n’erano tanti ed anche in Uganda abbondavano, mentre ora in questo paese si possono osservare solo questa famiglia, 2 adulti e 2 cuccioli, che sono monitorati continuamente. Malgrado avevamo già visto in Namibia questi stupendi animali, è come se fosse la prima, un’emozione unica, anche perché questa volta non siamo in jeep, ma a piedi a meno di 20 metri da loro, che tranquillamente si riposano, mangiano e giocano.

Ma il tempo vola ed è ora di continuare verso nord, dove nel pomeriggio arriviamo al nostro rest camp, appena fuori del parco nazionale Murchison Falls. La visuale è meravigliosa, si vede la vallata solcata dal fiume Nilo, ed a farci compagnia ci sono degli assonnati facoceri, che tra un sonnellino ed un altro brucano l’erba del prato che circonda i cottage dove passeremo la notte.

La mattina ci alziamo prestissimo, oggi è il primo safari in terra ugandese…. Siamo elettrizzati, malgrado sono anni che facciamo game drive è sempre un’emozione unica . Ma prima di entrare nel parco bisogna attraversare il Nilo, sopra una chiatta che porta circa 20 macchine alla volta. Un’alba stupenda ci accompagna dall’altra parte del fiume e un’ippopotamo panciuto ci dà il benvenuto al parco nazionale Murchison Falls. Il parco è veramente ricco di animali, tanti cobi dell’Uganda, oribi, elefanti, bufali, giraffe, ma di felini niente, si vede solo il loro passaggio della notte prima…una carcassa di bufalo che gli avvoltoi stanno finendo di spolpare.

Il pomeriggio abbiamo in programma una rilassante crociera sul fiume Nilo fino alla base delle famose Murchison Falls. La nostra espertissima guida, ci illustra la possibilità di farci scendere dalla nave poco prima delle cascate e tramite un sentiero arrivare fino alla sommità, il così chiamato “top of the falls” e naturalmente accettiamo. La navigazione passa tranquilla, tra tantissimi ippopotami, coccodrilli ed elefanti all’abbeverata, e un mare di coloratissimi volatili, comprese le fiere aquile pescatrici africane (o meglio urlatrici) dal collo bianco. Da lontano si inizia a vedere il fumo che si alza dalle cascate, e tutto d’un tratto si apre davanti a noi la meraviglia delle cascate, circondate da una natura lussureggiante. Scendiamo e inizia il nostro trekking, che ci porterà a vedere le cascate in ogni angolazione e visuale. Ci sono dei panorami mozza fiato e il rumore dell’acqua che precipita per ben 43 metri ci accompagna per tutta la passeggiata.

La sera dopo cena ci dedichiamo all’ osservazione del cielo notturno. Le stelle tutto intorno ci fanno sembrare proiettati nell’universo ed è divertente e affascinante cercare costellazioni e pianeti in questa miriade di puntini luminosi.

Il giorno dopo siamo molto emozionati, perché stiamo andando alla ricerca degli scimpanzé. Arriviamo alla foresta e ad accompagnarci sarà una simpatica signora ranger, dopo un piccolo briefing ci incamminiamo nella vegetazione. Ci spiega che non sempre si riesce a vedere questi fantastici primati o che comunque sia, spesso stanno in alberi molto alti e nelle fitte chiome. Dopo un bel po’ che giriamo iniziamo a sentire le loro grida e il cuore inizia a battere forte. Sono molto alti ma la nostra accompagnatrice ci dice che se stiamo in silenzio e siamo fortunati possono avvicinarsi un po’ di più. E ad un certo punto succede una cosa che avrei solo sognato, sono scesi dagli alberi, e sono diventati tanti, un gruppo con anche i loro cuccioli. L’eccitazione è alle stelle ma rimaniamo calmi per non spaventarli così loro restano tranquilli e non scappano. Sono su dei rami bassissimi li abbiamo a circa 15 metri, una meraviglia, abbiamo le lacrime agli occhi, questo è il loro regalo per il nostro matrimonio. Rimaniamo ad osservarli per più di un’ora e poi dobbiamo andare, durante il ritorno a piedi ci dice la guida che è cosa abbastanza rara che si avvicinano così tanto e per tutto questo tempo, è come se hanno interagito con noi. Il pomeriggio ci spostiamo per raggiungere il nostro lodge e dopo un’aperitivo nel bel giardino ci gustiamo la cena e di corsa a nanna. Non è facile dormire, per tutta la notte mi passavano davanti le immagini fantastiche degli scimpanzé e mi emoziono solo al ricordo.

La mattina arriva presto e oggi si prevede una giornata di spostamento, con arrivo verso sera al parco nazionale Qeen Elizabeth. I chilometri passano e le ore scorrono spensierate tra una chiacchiera con la guida e osservando i panorami. Arriviamo al parco che è metà pomeriggio, ma anche la giornata di oggi si trasforma in magnifici incontri e forti emozioni. Infatti da lontano la nostra guida ci avvisa che vede una forma strana su un albero, ed è lui il felino maculato, sua maestà leopardo. E’ un’animale molto schivo, infatti come ci avviciniamo salta giù dalla pianta e si nasconde tra i cespugli. Ma tra i rami c’è la sua preda e questo significa che risalirà. Passa un po’ di tempo e lui ha deciso che finchè noi stiamo lì non salirà allora decidiamo di tornare più tardi. Ci spostiamo di qualche chilometro. E la fortuna e l’occhio esperto della guida ci fanno incontrare un gruppo di leoni che stanno riposando in una prateria. Sono 6 di cui un maschio, si stanno svegliando e preparando per andare a caccia, inizia ad avvicinarsi l’ora del pasto. Loro si allontanano e noi prima di andare al lodge facciamo un tentativo per vedere se il leopardo è salito nuovamente sull’albero. Da lontano si inizia a vedere la sua sagoma tra l’incrocio di 2 rami, arriviamo, il tempo si scattare 2 foto e di guardarci dritto negli occhi che lui salta tra i cespugli e noi ce ne andiamo a cena carichi di emozioni; che giornata anche oggi e pensare che doveva essere solo una tappa di spostamento.

Dopo colazione andiamo a fare safari per le strade del parco, anche se di animali li abbiamo già visti tanti ed allora approfittiamo per vedere un villaggio di pescatori in riva al lago ed alcuni panorami davvero belli. Il pomeriggio ci attende una gita in barca nel canale di Kazinga, tra tantissimi ippopotami visti anche molto da vicino, coccodrilli ed elefanti. La navigazione scorre placida e serena, gli uccelli di tutti i colori e tipi ci accompagnano lungo le sponde e riusciamo a vedere anche varani e due fantastiche scimmiette colobi bianchi e neri.

Dopo la bella gita, per la strada di rientro al campo tendato, facciamo un’incontro molto ravvicinato con una famiglia di elefanti, con un piccolino nato da pochi giorni, che cammina a fatica e la proboscide sembra quasi essergli di intralcio.

Durante la notte veniamo svegliati da un rumore strano sembra di sentire camminare un gigante con gli stivali pieni di acqua, invece è un’ippopotamo che sta brucando l’erba intorno al nostro lodge.

Dopo colazione la nostra jeep punta verso sud, in direzione delle foreste che ospitano i gorilla. La strada attraversa tutto il parco Qeen Elizabeth e passiamo anche per la zona di Ishasha, famosa per i leoni che durante il giorno si riposano sugli alberi di fico. Giriamo un po’ tra gli alberi ma niente, la nostra guida ci avvisa che è da un po’ che non vedono più salire questi felini sui rami, probabilmente perché ha piovuto molto. Ma anche oggi siamo fortunati e riusciamo a vedere una leonessa che sta sonnecchiando tra il tronco ed i rami di un fico. Ci fermiamo per un bel po’ ad osservare e poi arriva anche sua sorella, per essere leoni si arrampicano anche con scioltezza. La fame inizia a farsi sentire e mangiamo il nostro pranzo al sacco di fronte a questo spettacolo.

Dopo si riparte e usciti dal parco la strada inizia a salire, stiamo andando verso le maestose montagne, ma abbiamo anche il tempo per fermarci in una coltivazione di thè ed approfittiamo per prenderlo un po’. Infatti in questo paese le coltivazioni di thè e caffè sono molto diffuse e il prodotto che ne deriva è molto buono. Tra panorami mozza fiato e un verde lussureggiante arriviamo all’ingresso della foresta di Bwindi e nel frattempo ci da il benvenuto un forte temporale che in questa zona nel pomeriggio è frequente. Ci sistemiamo nella nostra tenda fissa con bagno, e approfittiamo della pioggia per fare foto e riprese davanti alla tenda che è riparata e si affaccia su una montagna ricoperta dalla foresta. Smette di piovere e andiamo a fare un giro a piedi per il paesino; è piccolissimo ma molto invitante. Ci sono tantissime bancarelle che vendono ogni tipo di oggetto soprattutto intagli di legno, che rappresentano ogni animale ma logicamente regna il gorilla. La nostra guida ci aveva avvisato che per qualsiasi souvenir volevamo prendere, questo era il posto giusto. Le persone qui non hanno niente, e per vivere costruiscono questi manufatti, ed indirettamente acquistandoli si aiutano anche i gorilla. Infatti molti di loro se non avessero di che vivere potrebbero arrivare a diventare bracconieri…la fame fa brutti scherzi.

Mentre giriamo ci attirano i suoni dei tamburi e i canti con le danze di un gruppo di bambini di età diverse. Sono alunni di una scuola che nel tempo libero si divertono ad inscenare danze e canti che rappresentano spaccati di vita, così ci fermiamo e ci fanno uno spettacolo che rappresenta il matrimonio e decidiamo che quest’anno il souvenir che ci portiamo a casa sono i loro disegni, fatti dalle loro piccole mani. A differenza di tanti centri che abbiamo visitato dove i bambini cantano perché glielo impongono in questo caso loro sono molto divertiti anche perché amano recitare.

La notte arriva, ma non è facile dormire, il cuore mi batte all’impazzata e sembra il tamburo che suonavano oggi quei ragazzi, invece è l’emozione che mi fa impazzire il cuore; domani mattina ci sono i Gorilla. Ci alziamo carichi come molle e ci dirigiamo verso la sede del parco dove ci spiegano i comportamenti da usare una volta arrivati davanti a questi giganti buoni. Ci assegnano una guida e, insieme ad altri 2 turisti inizia il nostro meraviglioso trekking. La strada sale in alcuni punti ripida ma è per tutti, e arrivati in cima ci avvisano che sono vicino. I gorilla sono monitorati 24 ore su 24 altrimenti sarebbero già estinti, degli esperti ranger si danno il cambio e restano a circa 100 mt. dagli animali per non dargli troppo fastidio. Iniziamo a sentirli muovere, ci avviciniamo lentamente e eccolo il primo, è maestoso, si tratta del silver back ossia il maschio dominante dalla schiena grigia, se ne sta sdraiato davanti a noi, ci guarda e si rigira. All’inizio non riesco nemmeno a fare le foto sono pietrificato e a bocca aperta. Non ci sono parole per descrivere tutto questo, bisogna solo andarci e provarlo. Ci spostiamo di qualche metro e ci sono 2 femmine che stanno mangiando, si avvicinano a noi e sono a 3 metri al massimo e tranquillamente sgranocchiano i rametti freschi delle piante. Ci guardiamo a vicenda, i loro movimenti sono quasi umani, ci guardiamo per un attimo negli occhi e mi chiedo come si fa ad uccidere queste creature. Il loro sguardo è profondamente triste e sembrano quasi rassegnati alla loro estinzione, ma questa è solo la mia interpretazione. Un’ora davanti a loro passa in un batter d’occhio ma dobbiamo andare il nostro tempo è scaduto. Infatti i turisti possono fermarsi in loro compagnia per circa 60 minuti, perché i gorilla un po’ si stressano della nostra presenza ed è giusto rispettarli. Vorrei fare un commento: l’unico modo per salvare questi animali così belli è il turismo. Per vedere i gorilla si paga un permesso di 500 dollari che spesso è incluso nel prezzo del viaggio, e grazie a questi soldi si pagano i ranger del parco e si cerca la salvaguardia della specie. Senza turismo tutto questo purtroppo è destinato a finire, aiutiamo i Gorilla, andiamoli a vedere.

Non serve fare donazioni che poi passano per troppe mani, il modo migliore è andare da loro, e vedrete che anche loro daranno qualcosa a voi, vi lasceranno un ricordo indelebile nei vostri cuori.

Dopo poco più di un’ora di cammino siamo scesi dalla montagna e ci dirigiamo nuovamente alla sede del parco, ci aspetta una sorpresa che però non scrivo altrimenti per chi ci vorrà andare non è più una sorpresa.

Poi si riparte in direzione del lago Bunyonyi, la strada scende tra paesaggi dalla bellezza unica e verso sera siamo sulle sponde del lago. Prendiamo una barchetta che ci porta al lodge. Sono dei cottage carinissimi, è tutto idilliaco con molti fiori e il giardino curato. Ci accoglie la proprietaria, una signora molto bella e di classe che dopo averci mostrato la nostra abitazione temporanea ci accompagna alla barca per fare un giro sul lago. I nostri occhi sono ancora pieni dello spettacolo dei gorilla, ma anche il Bunyonyi Lake ha il suo perché. La barca scorre placida sulle acque che da argentee diventano rosa, siamo sull’ora del tramonto, e per finire in bellezza, osserviamo da vicino una timida gru coronata, uccello simbolo dell’Uganda. Andiamo a cena e scopriamo che in tutto il lodge siamo i soli ospiti e questo ci fa sentire unici. Tra l’altro la signora ci prepara una cena da leccarsi i baffi, e la colazione non è da meno, portiamo anche via un panino con la migliore frittata mai mangiata prima.

L’indomani si rientra a Entebbe per il volo, ma malgrado la tristezza del tour che è finito, ci aspettano 4 giorni al mare in Kenya e questo ci tira su il morale.

Arrivati a Mombasa, ci trasferiamo a Diani presso il Papillon Lagoon Reef , e appena preso possesso della camera ci lanciamo sulla bianchissima spiaggia e ci immergiamo nel caldo mare turchese.

Il soggiorno al mare sarà in completo relax, anche se andiamo un giorno a fare un’escursione all’isola di Wasini, dove osserviamo i delfini e facciamo snorkeling tra una quantità indecifrabile di coloratissimi pesci.

Poi tanto sole, mare e coccole, siamo in viaggio di nozze per cui è anche giusto.

Abbiamo passato il Natale in costume, che effetto strano, di solito sempre con il maglione ed il fuoco acceso invece questa volta immersi nell’acqua dell’oceano , e poi che dire è arrivato nel villaggio babbo natale con il dromedario ed era logicamente un babbo natale nero…

Ora saluto tutti e malgrado ho già scritto tanto, vorrei ricordare a tutti che possiamo aiutare i gorilla, sono animali troppo belli e sarebbe fantastico che anche i nostri figli li possano vedere.Seguici sul nostro blog, dove troverai anche foto delle nostre avventure: www.nonsoloafrica.wordpress.com. Per qualsiasi informazione contattaci: Ritaset@tiscali.it

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