Viaggio a Popivka

Divertimento nella piccola cittadina... al festival della musica di Kazantip
Scritto da: Nazza91
viaggio a popivka
Partenza il: 01/08/2013
Ritorno il: 13/08/2013
Viaggiatori: 3
Spesa: 1000 €
Siamo tre ragazzi italiani, appassionati di musica e nell’estate del 2013 per provare qualcosa di popolare e di diverso decidiamo di far rotta per Popivka, la capitale del rave di Kazantip. Ci documentiamo su internet e Popivka viene descritta come una piccola cittadina di pescatori dove nelle due settimane di durata del rave si scatena “l’inferno”. Tutti noi abbiamo già esperienza di viaggi; io anche in Ucraina in occasione dell’ Europeo di calcio. Per risparmiare decidiamo di non affidarci a tour operator o agenzie di viaggi. Cominciamo minuziosamente ad organizzarci considerando anche l’aspetto economico poiché più di 800 euro circa a persona non vorremmo spendere: ci serve un miracolo, praticamente il top del low cost.

Il Viaggio: 1: volo Ryanair Pisa-Budapest 2: pernottamento a Budapest 3: volo Wizz air Budapest-Kiev 4: treno Kiev-Passazhirskiy-Evpatoriya-Kurort 5: autobus Simperofol-Kiev 6: volo Wizz air Kiev-Budapest 7: volo Ryanair Budapest-Pisa.

Ora non ci resta che procurarci la “viza” una sorta di visto /passaporto obbligatoria per accedere a Kazantip; cosa che facciamo spendendo 180 euro circa ciascuno e seguendo la procedura online. E’ quindi arrivato il momento di partire; una volta decollati con il volo Ryanair atterriamo a Budapest verso le 22:10; decidiamo di prendere un taxi, in Ungheria già a prezzi molto popolari rispetto gli standard italiani ed andiamo dritti all’hotel “ Hotel NH”, mangiamo un kebab proprio al chiosco li davanti ed andiamo a nanna subito poiché domani abbiamo un altro volo. L’NH Hotel è centrale pulito, il personale cortese e accogliente ed i 15 euro a notte sono più che meritati per il soggiorno in questa struttura. Di prima mattina prendiamo il volo ed alle ore 12.30 locali atterriamo a Kiev in Ucraina. Usciti dall’aeroporto di Zhulyany subito veniamo abbordati al grido di “taxi” dei numerosi tassisti, con o senza licenza, pronti ad accompagnare i clienti fuori dall’aeroporto; noi resistiamo un po’, dopo alcune trattative, otteniamo la corsa dall’aeroporto alla stazione ferroviaria Passazhirskiy. Arrivati alla stazione subito veniamo colpiti dall’enormità di questo edificio, dove tutto si muove e funziona in maniera che i tempi dell’ Urss non sembrano poi così lontani. Appena entrati una alla destra, una alla sinistra, ci sono due immense tabelle luminose che segnalano i treni in arrivo e quelli in partenza. Alla cassa scambiamo i vaucher di prenotazione stampati in Italia con il biglietto del treno Kiev Passazhirskiy-Evpatoria Kurort. Io, data la precedente esperienza ucraina, guido gli amici a sfamarsi ad un chiosco situato al binario uno. Ordino un “Borsch Ucraino” : tipico minestrone locale con carne, barberosse e pomodori; da bere chiedo una “Baltica”, popolare birra. Gli amici mi seguono nella scelta. Per secondo chiamo il cameriere e dico “schnitzel” ma alla fine dopo aver parlato inglese ed italiano, riesco a farmi capire soltanto indicandolo sul menù scritto in russo. In un discount, nelle vicinanze della stazione, facciamo un po’ di provviste, dato che ci aspetta un viaggio in treno di 15 ore circa, considerando che in Ucraina i mezzi pubblici di trasporto non sono proprio affidabili. Nel discount notiamo una disparità enorme sul costo dei prodotti rispetto all’ Italia: “a momenti le uova di caviale rosso costano meno di una bistecca di maiale”. Acquistiamo una scatoletta di caviale dal costo di 5 euro circa, un po’ di “salo”, famoso lardo ucraino poi pane e generi vari. Con circa 20 euro totali abbiamo fatto provviste per il viaggio. Il mio amico Daniele obietta che si spende più al discount che al chiosco;in effetti ripensando al pranzo di prima non possiamo dargli torto. Giungono le 19:30 e fra la folla della stazione Passazhirskiy, ci rechiamo al binario da dove parte il nostro treno Kiev-Evpatoria Kurort. Subito, presi in mano i nostri biglietti, la hostess è già in difficoltà,visto che non parla e comprende l’inglese ma con l’aiuto di una collega ci accompagna al nostro scompartimento del treno-notte. Lo scompartimento è grande 4 metri quadrati con letti a castello alti 2 metri per 1.

Appena partiti da Kiev: “andava più veloce il trattore del mi nonno” dico io ai miei amici scherzando; ma la cosa che salta agli occhi è questa: i posti sono quasi tutti esauriti; è chiaro con questa lentezza, gli ucraini trascorrono molto tempo in treno e ciò fa di esso anche un ambiente per fare incontri e nuove e amicizie, in mezzo alle cabine, in quei nostalgici vagoni ex Urss . Guardando il bagno ed il corridoio bisogna però ammettere che un po’ di pulizia quotidiana in più non guasterebbe. Ad un certo punto nella nostra cabina il posto libero viene dato ad una ragazza, dalla faccia pulita e dai modi educati cosa che si evidenzia di più perché tra noi le ragazze dell Est hanno generalmente fama di essere di facili costumi. Conosce pure l’inglese quindi improvvisiamo una conversazione, lei si chiama Lena ha 25 anni e viene da Donetsk, città attualmente, famosa per la squadra di calcio, una volta per le miniere di zolfo e carbone. Ci parla un pò di se e della sua famiglia tanto per notare la differenza di prezzi rileviamo che suo padre a Donetsk direttore di un’agenzia della Raiffeisen Bank, percepisce 300 euro mensili e lei ammette che si tratti di uno stipendio d’oro, visto che in Ucraina è difficile per un contadino avere un reddito superiore agli 80 euro mensili. Dopo aver percorso paesaggi semi desertici, finalmente il treno arriva a Evpatoria Kurort e qui, già all’uscita dalla piccola stazione ferroviaria, vediamo orde di ucraini che hanno optato per questa meta balneare. Come detta da Lena, d’estate la Crimea accoglie turisti provenienti un po’ da tutte le città ucraine, oltre a qualche europeo ed alcuni dei vicini paesi ex Urss. Usciti dalla stazione di Evpatoria Kurort trattiamo il prezzo con un tassista. Noi tre ed i nostri bagagli, dalla stazione a Popivka 20 euro o 20 dollari; noi premuniti, vedendo il cambio favorevole, lo liquidiamo con 20 dollari; il suo taxi appariva come un “rudere” di una vecchia “Lada” che meglio sarebbe stato esposto in un museo d’antiquariato anziché vederlo transitare emanando dalla marmitta posteriore scarichi tossici. Dopo 20 minuti di taxi, in circa 30 minuti, percorrendo una strada semi asfaltata giungiamo a Popivka. Da lì ci sistemiamo nell’alloggio preso tramite Booking sito di prenotazione internazionale di Hotel. Il nostro alloggio “ Il Villa Magrib e Shark” é come una villetta con 6-7 camere, la nostra con terrazza e vista sulla piscina, e con un letto matrimoniale ed uno singolo, il prezzo, compreso la colazione, è di 470 dollari totali per 3 notti. La camera è pulita e spaziosa ed il residence molto pulito ed accogliente. La signora che ci serve la colazione al mattino è molto gentile.

Da qui ha inizio il nostro weekend nel rave di Kazantip. Gli alberghi ed i residence sorgono tutti ai lati di quell’ immensa strada sterrata che, percorsa sino in fondo, porta alla Repubblica del Rave di Kazantip, all’edizione numero 21 della sua storia, che iniziò con l’indipendenza e la rivoluzione arancione ucraina; simbolo della manifestazione: una borsa gialla personalizzata , come in un vecchio film sovietico, aveva il protagonista, un dottore che con questa valigia gialla portava felicità. Dopo esserci fermati per un hot dog ad uno dei tanti banchetti lungo la strada ci rechiamo al “Viza departament” dove ci prendono le foto tessere ed i documenti preparati in Italia e ci danno il visto di plastica offrendoci come a tutti una bibita. Subito notiamo la presenza di europei ma anche di russi e di gioventù proveniente dai paesi ex Urss. La raccomandazione è sempre quella: occhio al “ viza”; il nostro pagato 80 euro ci dà entrate ed uscite illimitate. Il Kazantip è il top per la movida ma, sia all’entrata che all’uscita occorrono visto e passaporto un po’ come immaginare una discoteca con la frontiera. E’ Giovedì 8 agosto, appena entrati notiamo gente che va, gente che viene, la musica 24 h al giorno “no stop”. Yuri un ragazzo bielorusso conosciuto lì ci dice che l’inizio del festival per gli amanti della manifestazione è l’inizio dell’anno e coincide con il 31 luglio e la fine, fine anno, con il 15 agosto. Siamo proprio capitati nel weekend centrale della manifestazione. Utilizzando il visto entriamo in una discoteca all’aperto e ci sediamo ad uno dei numerosi narghilè bar all’interno del festival; conosciamo dei ragazzi spagnoli provenienti da Madrid. Pedro uno di loro, è alla sua seconda esperienza nel rave. Il divertimento è assicurato: per la musica basta guardare il programma dj: domenica e venerdì si esibirà Villalobos e anch’egli giunge alla conclusione che molti dell’Europa vorrebbero venire ma treni ed aerei non lo consentono e tanti sono scoraggiati dalle difficoltà del viaggio. Noi ora siamo lì con sole, vodka pane e lardo e mangiamo elettrizzati. Nella serata del rave troviamo pure tre nostri connazionali: Luca, Marco e Paolo da Treviso. Sono venuti in camper ed hanno compiuto un lungo tour; ci guidano all’interno di Kazantip dove si staglia di fronte al mare la “ Torre di Babele” ,enorme struttura in ferro in vetta alla quale, le coppie che lo desiderano, possono sposarsi, anche se quel matrimonio vale solo nel Kazantip. Ci parlano poi di Nikita, definendolo il” capo” qui nel rave; ogni anno si autoelegge e scrive la costituzione ed è venerato come un dio. Verso le 3:30 il rave è semi deserto e si nota meglio che l’igiene e l’educazione lasciano un pò a desiderare; all’esterno del rave vi pullula di bancarelle per souvenir,e chioschetti di Ukrainian Borscht, patate fritte e birra baltica; un ristoro gradito prima della desiderata dormita.

Venerdì 9 agosto

Dopo un breve tuffo nella piscina del nostro residence e dopo la colazione preparata da Olga a base di caffè nero e lungo, uova e pancetta, lardo e peperoncino stile ucraino usciamo per il principale vialone di Popivka sterrato e sconnesso che conduce al rave. Gli alloggi sono nelle vie parallele e la città di Popivka è come in un deserto, isolata a distanza di 30 km da ogni località; pertanto anche i tassisti di Evpatoria come il nostro hanno difficoltà a trovare le varie strutture. In genere, proprio in queste strade, vediamo tassisti anche improvvisati offrirsi a qualche cliente un pò su di giri per gonfiare il costo della corsa. Proseguendo troviamo il “ Mama’s food” e “Narghilè”, anche volessimo non possiamo entrare perché ci viene spiegato che è stato riservato da un russo per una festa. Voltando a destra troviamo una taverna dall’aspetto spartano, pranziamo con pietanze tipiche locali, annaffiate da un buonissimo vino bianco secco, georgiano. Tutti bevono birra; bere vino è un lusso in Ucraina. 330 UHA equivalenti a 28 euro nostri sono più che ragionevoli per l’abbuffata che ci siamo fatti. Nel Kazantip affollatissimo, il programma musicale è dei migliori su tutti i generi dell’elettronica della R&B e trance. Questo festival, iniziato nel 1991 è caratterizzato dalla presenza di giovani con abbigliamento giallo o arancione e con una valigetta gialla personalizzata. Trascorriamo ballando tutto il venerdì pomeriggio e la notte. Il simbolo del festival è la libertà ed il sentirsi originali quindi, per l’ingresso ciabatte e costume sono più che sufficienti. Non aspettatevi la camicia perché al massimo la vedrete a qualche malavitoso russo. Al rientro, verso le 4:00 dati gli eccessi e la stanchezza, solo con l’aiuto della torcia del cellulare riusciamo ad entrare ed ad evitare le insidie della strada.

Verso mezzogiorno decidiamo di aggirarci per le vie di Popivka. Notiamo una spiaggia accanto al rave con un’acqua chiara e pulita, dove alcune persone si rilassano nonostante l’incuria generale e la mancanza di servizi. La manifestazione sta prendendo sempre più campo e nessuno vuole mancare, questo lo testimoniano gli ostelli esauriti e le tende accampate all’uscita lungo il litorale. In direzione della nostra residenza troviamo il misterioso edificio dell’ Ambasciata Russa, molto sorvegliata per le note ragioni politiche, poco distante, piccoli discount e bancarelle con souvenir. E’ giunto il sabato sera e curiosi e con il morale alle stelle entriamo a Kazantip .“ Il Coliseum”, così si chiama la discoteca principale, pieno di luci psichedeliche blu che danno il meglio riflettendosi nel mare, la musica con volume altissimo che quasi stordisce ed i fuochi d’artificio che circondano la pista da ballo creano un atmosfera elettrizzante. Tramite una scala sopraelevata si può camminare sopra tutte le discoteche e da li accedere alla “Torre di Babele”, dove il matrimonio di turno, verrà festeggiato con litri di alcool. In conclusione il sabato sera vola trascorrendo allegramente. Nel periodo estivo vengono realizzati molti festival musicali in ogni parte d’Europa; ma il Kazantip merita molto più di una nota: questo festival storico che in genere dura dal “capodanno” 31 luglio a “fine anno” 15 agosto è un festival che richiama al momento qualche europeo. Il rave non è affatto per ubriaconi o tossicodipendenti, visto che la maleducazione e la droga sono proibiti severamente con il ritiro del visto ed in certi casi casi qualche giorno di reclusione. Rientrando ci divertiamo a ripetere i loghi scritti sui tabelloni all’interno del Kazantip: “You have a nice trip to Kazantip “ che tu abbia un bel viaggio a Kazantip. “Live reality your life surreality” vivi realmente la tua vita surreale. Kazantip vorrebbe realmente essere un luogo di divertimento dove dimenticare pensieri e preoccupazioni. Per noi si avvicina il ritorno.

Domenica 11 agosto 2013

Fatta colazione chiamiamo un taxi per Sinferopoli da dove ci trasferiremo per tornare a Kiev. La corsa da Popivka a Sinferopoli ci costa un totale di 60 dollari con i bagagli in 130 km di distanza e ci possiamo accontentare, per aver effettuato un vantaggioso cambio di dollari Usa in Rubli russi, altrimenti avremmo speso 60 euro. Alle 14:30 arriviamo al terminal dei pullman di Sinferopoli da dove dobbiamo aspettare le 20:30 per salire sul pullman “Autolux” per tornare a Kiev. Facendo una camminata a piedi, troviamo una piccola taverna ucraina, dove mangiamo e degustiamo specialità come particolari tortelli; notiamo che i piatti della storica cucina ucraina hanno come base molte verdure; il cibo è buono ed economico. In attesa del pullman, dopo pranzo ci aggiriamo per uno dei tanti marcatimi rionali che ancora oggi esistono in Ucraina, dove si trova di tutto: dalla vecchietta che vende uova e prodotti del campo al chioschetto dove con 40 centesimi fanno il caffè, al negozietto dove vendono i vestiti; il tutto in un’atmosfera pittoresca come quella creata dagli artisti di strada che si avvicinano per farci far fare la foto con una colomba sul braccio o altri per un ritratto o una caricatura. Alle 20.30 saliamo sul nostro pullman, noi abbiamo già fatto online i biglietti prima di partire dall’Italia, scende la hostess e ci fa salire, accompagnandoci ai nostri posti. Il pullman è un gran turismo di ultima generazione dotato veramente di ogni comfort, ma diverso da quelli utilizzati nelle tratte interne, molto più simili ad uno scuolabus. Nel viaggio, ogni due ore circa, viene fatta una sosta dove noi e gli altri passeggeri ne approfittiamo per prendere una boccata d’aria. Si notano in piena notte, lungo la “specie di autostrada” ucraina, banchetti di contadini pronti a vendere nella notte: meloni, cocomeri, cipolle e prodotti da orto.

Alle 14:30 dell’indomani arriviamo finalmente al terminal centrale degli autobus di Kiev. Subito ci accorgiamo che rispetto al resto della nazione i prezzi sono molto più europeizzati. Noi ci muoviamo in metro, quella ha un prezzo popolare 2 UHA a biglietto quasi 17 centesimi di euro a corsa e raggiungiamo il nostro hotel. Dopo un breve riposo, verso le 17:30 visitiamo il centro: Il Viale Khreshchatyk simbolo della rivoluzione e della festa del 1° maggio ai tempi dell’Urss, ora simbolo dello shopping e dei bistrot e varie caffetterie come Starbucks che fanno vedere ormai che il regime sovietico è solo un lontano ricordo. Infine dopo esserci cambiati in hotel prendiamo la metro, direzione Hidropark; questo è un isolotto in mezzo al fiume che attraversa Kiev, il quale d’estate è pieno di attrazioni: da palestre all’aperto a zone di balneazione. Ci fermiamo a cenare in una locanda all’aperto: cucina euroucraina e karaoke; facciamo conoscenza con una coppia: Julia di Karkov e Jhon, un canadese suo fidanzato, con i quali ci intratteniamo a sorseggiare di vodka: è il compleanno di Julia e John da gentiluomo non ci pensa due volte ad offrire. Lasciato il ristorante,salutata la coppia ci aggiriamo un pò li nell’Hidropark e vediamo che sono migliaia i pub,le discoteche all’aperto ed i ristoranti su questo piccolo spazio di terra che, di fatto per gli abitanti che non posso muoversi nei mesi estivi, rappresenta un centro di balneazione e di divertimento, nelle lunghe notti di Kiev. Le persone in Ucraina sembrano molto affidabili e ben disposte a far amicizia.

Martedì

Dopo le conoscenze, le amicizie i ricordi e le immagini che non ritroveremo solo nelle foto, ma rimarranno per sempre nei nostri cuori, partiamo per l’Italia: Volo Wizz air Kiev-Budapest e dopo 5 ore di attesa ci imbarchiamo sul volo Ryanair Budapest-Pisa. Tutti e 3 siamo molto soddisfatti della vacanza trascorsa assieme e dei ricordi che ci ha lasciato oltre che alle bellissime sensazioni provate che non pensavamo neanche di sognare.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche