Il viaggio della vita! 2

Ispirato da libri, film, amori, suggestioni... Non sempre è giusto farlo, ma è sacrosanto sognarlo!
Patrizio Roversi, 17 Gen 2011
il viaggio della vita! 2
Il freddo, la pioggia, il traffico, il solito tran-tran sul tram-tram, la scuola, l’ufficio, la fabbrica (almeno quelle che ancora funzionano)… Turisti per Caso, è tempo di sognare un viaggio che ci porti lontano, punto.

Il viaggio della vita. Il viaggio cioè che ti cambia la vita. Syusy è da sempre appassionata di questo tema, e durante i nostri viaggi è sempre stata attratta da coloro che, almeno, ci hanno provato. Anche recentemente, dovendo condurre una serie di puntate dedicate al viaggio su Isoradio, abbiamo rintracciato e ricontattato gli amici incontrati ai quattro angoli del mondo. Per esempio Stefano Poli che dopo un viaggio in Norvegia si è trasferito alle Svalbard, al Polo Nord, a fare la guida. Oppure Ugo Mangiavillani che è andato in Polinesia, a Rangiroa, a impiantare un diving. Per non parlare di Gigi e Irene, già skipper di Adriatica, che hanno cominciato ad andare a vela ed ora rischiano di non fermarsi più, sono arrivati credo al loro terzo o quarto giro del Mondo. Poi c’è Roby Robiolo, che dopo un primo viaggio in Nepal non riesce più a staccarsi da quel Paese, dove torna appena può. O Andrea Fantozzi, che faceva il cineoperatore qui in Italia ed ora si è trasferito in India, dove era stato anni fa a fare un documentario. Ma poi ci sono coloro che magari mantengono un piede in Italia, ma che dopo un primo viaggio hanno acquisito una sorta di dipendenza da un luogo: come Pino Cacucci, lo scrittore, che non può dimenticare il Messico. O Augusto Panini, collezionista d’arte, che torna regolarmente nei deserti del nord Africa. Paolo Cazzoli invece è un pensionato, che ha “semplicemente” deciso che in Brasile si sta meglio e si campa con meno. Oppure il nostro amico Roberto Perini, che ha deciso di continuare a fare l’artista-pittore-disegnatore satirico a Cuba. O Marco Banchelli, che sfoga la sua irrequietezza e il suo entusiasmo per l’umanità girando il mondo in bicicletta. Per il nostro amico Rolando invece il sogno di una vita era fare un giro del mondo da solo: c’era quasi riuscito, poi la burocrazia lo ha costretto a tornare quando era a metà del giro, per sostenere un “controllo medico” che certificasse ciò che purtroppo è arcinoto da tempo, e cioè che lui è paraplegico.

Il “viaggio di una vita” può essere ispirato da un libro, da un film, da un amore, da una suggestione, da una cartolina. E non è detto che sia giusto farlo, ma certo è sacrosanto sognarlo. Ma anche i sogni si alimentano, coi progetti. E Turistipercaso vi propone tanti progetti (da fare o da sognare, o da realizzare in parte…).

Il mio sogno (o forse quello del mio papà, che era un grande appassionato di barche anche se non era mai riuscito a navigare) era quello di fare un Giro del Mondo in barca, e grazie all’energia di Syusy e di molti altri complici, ce l’ho fatta. Però ancora, di sera, leggendo “Guida alle rotte di tutto il Mondo” di Jimmy Cornell, sogno altri viaggi, altri itinerari: ho a memoria le tappe e le date di un ipotetico giro del mondo che passa da Città del Capo, di un altro Giro breve che salta dal Pacifico all’Indiano in tempo per il Monsone, poi vorrei fare, dopo quella di Darwin, la Rotta di Garibaldi attorno al Sudamerica. O forse il mio viaggio della vita potrebbe alla fine essere più semplicemente quello lungo il Po, dal Monviso alla foce, sulle tracce di Mario Soldati. Chissà. L’importante è sognare…

Patrizio