La nostra Turchia: diario di bordo

L’estate scorsa mio marito ed io abbiamo organizzato on line un tour della Turchia insieme ad una coppia di amici. L’improvvisa sospensione della concessione di volo alla MYAIR, compagnia aerea con la quale avevamo prenotato il volo per Istanbul, disposta dall’ENAC pochi giorni prima della partenza, ci ha gettato letteralmente nel panico...
Scritto da: timsah
la nostra turchia: diario di bordo
Partenza il: 21/08/2009
Ritorno il: 30/08/2009
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
L’estate scorsa mio marito ed io abbiamo organizzato on line un tour della Turchia insieme ad una coppia di amici. L’improvvisa sospensione della concessione di volo alla MYAIR, compagnia aerea con la quale avevamo prenotato il volo per Istanbul, disposta dall’ENAC pochi giorni prima della partenza, ci ha gettato letteralmente nel panico poiché non era più possibile trovare su internet una soluzione alternativa altrettanto economica come quella da noi programmata. Così ci siamo recati in una agenzia di viaggi che ci ha proposto un tour di 10 giorni con un itinerario simile a quello da noi preventivato e pertanto, lo abbiamo prenotato.

Il 21 agosto siamo partiti da Roma alla volta di Istanbul con il tour operator Guiness Travel. Volo Turkish Airlines in perfetto orario ed arrivo nella città turca alle 16 con successivo trasferimento in albergo (Peak Hotel) dove abbiamo trovato i nostri amici che erano giunti la mattina con un volo da Milano Malpensa.

Le recensioni degli hotel dove abbiamo alloggiato durante il tour, i cui nomi sono riportati tra parentesi, si possono leggere sul sito www.Tripadvisor.It (nickname: timsah).

Istanbul, che abbiamo visitato all’inizio del nostro viaggio e poi, prima della partenza, si presenta come una città molto affascinante con le sue moschee dai minareti svettanti, i bazar dai mille colori e profumi, le acque “azzurre” del Bosforo, a tratti occidentalizzata a tratti legata alle proprie tradizioni. Il nostro primo giro comprende la Moschea Blu, famosa nel mondo per le maioliche che ricoprono le sue pareti; a seguire la piazza dell’Ippodromo con la colonna serpentina e la fontana del Kaiser e la Moschea di Santa Sofia, in parte in ristrutturazione, di cui riusciamo ugualmente ad ammirare i mosaici. Infine ci immergiamo nel mondo sotterraneo della Cisterna Basilica, laddove un sapiente gioco di musica e luci rende tutto molto affascinante! La guida, Eti, è un turco che abita a Brescia e parla l’italiano correntemente; è bravissimo, ascoltarlo significa rivivere lo splendore dell’impero ottomano al cospetto delle meraviglie che stiamo ammirando.

Tutti questi grandiosi monumenti si trovano nell’antico e suggestivo quartiere di Sultanahmet, dove è bello avventurarsi per scoprirne le viuzze ed i luoghi più nascosti. Purtroppo non possiamo ammirare la bellezza della Moschea del Solimano in quanto al momento è in restauro. Sarà per la prossima volta.

Pranzo in un ristorante con vista sul Bosforo prima della partenza in pullman alla volta di Ankara. Arriviamo in hotel (Radisson Blu) in tempo per la cena, dopo una escursione sul lago salato, un’immensa distesa di sale calpestabile.

La mattina seguente la visita comprende il museo delle Civiltà Anatoliche, eletto nel 1997 Best European Museum, dove sono esposti manufatti che testimoniano le varie epoche delle civiltà anatoliche; poi il mausoleo di Ataturk, posto sacro per i turchi. La sosta ad Ankara è prevista in quasi tutti i tour della Turchia probabilmente perché si trova a metà strada tra Istanbul e la Cappadocia, ma secondo noi non ne vale la pena.

Chi ha intenzione di visitare da sé quest’ultima regione, può andare direttamente in aereo da Istanbul a Nevsheir o a Kayseri senza far tappa nella capitale turca. Le compagnie che effettuano queste tratte interne sono la Turkish Airlines e la Onur Air, entrambe abbastanza economiche se prenotate per tempo.

Cosa dire della Cappadocia, solo che toglie il respiro! Ogni suo angolo ha qualcosa di particolare: dalle formazioni rocciose corrose dal vento e dalle intemperie, i così detti camini delle fate (Uchisar, Avanos, Cavusin, Pasabagi), alle chiese rupestri (bellissime quelle di Goreme), ai paesi sperduti sulle montagne dove per arrivare devi percorrere a piedi sentieri accidentati ma quando sei in cima ti senti il padrone del mondo, alla città sotterranea di Kaymakli. In Cappadocia è bello fermarsi qualche giorno in più e anziché alloggiare in un quattro stelle, come nel nostro caso (Peri Tower a Nevsehir), trovare un albergo scavato nella roccia che rende il soggiorno più caratteristico e suggestivo. Su internet c’è solo l’imbarazzo della scelta, basta vedere ad esempio su www.Booking.It gli hotel di Goreme (noi avevamo prenotato inizialmente il Traveller’s Cave), di Uchisar o di Urgup e scegliere quello che più piace.

Lasciata la Cappadocia, la prossima tappa è Pamukkale: lungo la strada ci fermiamo a Konya per vedere il mausoleo di Mevlana, il fondatore dell’Ordine dei Dervisci Rotanti o Danzanti, per la verità poco interessante, e poi, prima della chiusura, visitiamo il sito di Hyerapolis e le cascate per le quali Pamukkale è famosa in tutto il mondo. Si tratta di vasche di travertino che degradano a terrazze, piene di acqua calda dove, a piedi nudi, è bello camminare ed in quelle più profonde è possibile fare anche il bagno. Non lasciatevi influenzare da alcune recensioni negative su Pamukkale: un posto unico, dove tutto il paesaggio circostante è bianco tanto da sembrare immersi nella neve o nel cotone! Infine, distrutti, approdiamo nel nostro mega albergo (Richmond Hotel) e prima di cena tutti nella piscina termale per riprendersi dalle tante ore di viaggio.

Il giorno successivo si parte per Efeso ma prima ci fermiamo alla Meryemana, la casa nella quale la tradizione vuole sia vissuta negli ultimi anni la Madonna, dopo la crocifissione di Gesù: si tratta di un luogo di fede sia per i cristiani che per i musulmani poiché la piccola abitazione è ora, in parte una chiesa e in parte una moschea. Il posto è molto suggestivo e nella cappella la statua di Maria sembra parlarti mentre tutt’intorno c’è profumo di fiori. Successivamente andiamo a visitare il bel museo di Efeso a Selcuk, che consigliamo solo agli amanti del mondo antico, e, dopo pranzo, facciamo tappa al sito archeologico: il sole picchia forte ed alcuni compagni di viaggio cercano un po’di frescura all’ombra dei pochi alberi. Portate con voi cappellini ed acqua. La biblioteca di Celso, alla fine della via imperiale, un tempo adorna di mosaici, porticati con botteghe e statue maestose e dell’arco di Adriano, si erge in tutta la sua maestosità e ti vengono in mente i tanti depliant della Turchia dove non manca mai di essere riportata. Strada facendo fermatevi anche ai gabinetti pubblici un tempo riservati ai soli uomini che, come la guida ci ha spiegato, nell’espletare le “funzioni fisiologiche” si intrattenevano parlando di politica e di affari. Infine arriviamo al grande teatro dove alcuni camion stanno portando via gli allestimenti di uno spettacolo che vi si è tenuto la sera prima. A nostro parere la fama del posto è del tutto meritata: visitatelo perché il sito è ben conservato e farete un tuffo nel passato. Prima di arrivare in albergo ad Izmir (Blanca Hotel), visita in pullman di Kusadasi, località balneare nota soprattutto per il porto che ospita le tante navi da crociera. Altro giorno altro giro: si parte in direzione Pergamo, qui visitiamo l’acropoli in cima alla collina. Per costruirla, invece di spianare il monte, furono realizzati una serie di archi quali fondamenta, in modo da azzerare i dislivelli. Molto particolare è il teatro che per l’andamento del terreno, presenta una pendenza vertiginosa e una vista mozzafiato. A valle, c’è l’Asclepion sede un tempo della prima scuola di medicina fondata da Galeno, con il suo pozzo sacro. A nostro giudizio l’acropoli è più interessante dell’Asclepion. Una sosta per il pranzo ed ancora in pullman per arrivare a Troia: ma della mitica città neanche l’ombra, con la fantasia devi immaginare com’era poiché è rimasto solo un “ammasso di pietre”. Eti ci dice che è stata costruita a strati, catalogati dagli archeologi per diverse epoche ma ad oggi è visibile solo qualche muro di recinzione. All’ingresso del sito troviamo una statua del cavallo in legno che sta lì ad uso e consumo dei turisti e noi non perdiamo l’occasione per salire al suo interno ed affacciarci dalle finestrelle per le fotografie di rito. Abbandoniamo Troia un po’ delusi ma il canto di Omero è nell’aria! Anche sul lungomare di Canakkale, dove arriviamo in albergo poco prima di cena (Akol Hotel), troviamo una statua del cavallo, più precisamente quella utilizzata nel kolossal Troy con Brad Pitt, lasciata in dono alla fine delle riprese; la vediamo mentre passeggiamo alla scoperta di questa cittadina, prima di entrare in una moschea che ci viene aperta appositamente dall’imam. E’ un ragazzo giovane, molto gentile. In inglese ci spiega il modo di pregare dei musulmani, si veste con i paramenti e inizia a cantare una nenia all’altoparlante che ovviamente noi non capiamo, alla fine ci regala anche un “rosario” a grani rossi e neri. All’uscita vuole a tutti i costi offrirci un gelato. E’ tempo di ramadam e lui, dopo una giornata di digiuno, ora può mangiare; l’imam deve rimanere sveglio fino alle 5 del mattino quando dovrà chiamare i fedeli alla preghiera e poi, potrà andare a dormire. Vorrebbe rimanere ancora a parlare ma per noi è tardi, domani si parte presto per Istanbul per cui è tempo di salutarsi.

Di buon ora, la mattina seguente, prendiamo il traghetto che da Canakkale attraversa lo stretto dei Dardanelli e dopo circa quattro ore di pullman arriviamo ad Istanbul. Prima tappa Topkapi; Eti ci illustra la storia di questo meraviglioso palazzo: un tempo vi abitavano i sultani con il seguito di concubine; ora, passeggiando per i magnifici giardini, puoi visitare l’harem ed i diversi padiglioni con le sale adibite a museo dove sono custoditi oggetti religiosi (come le reliquie di Maometto) ovvero tesori inestimabili (in primis uno dei diamanti più grandi del mondo). Pranzo al ristorante situato all’interno del Topkapi, ancora qualche fotografia e poi, Gran Bazar: quest’ultimo si presenta come un intricato dedalo di stradine piene zeppe di negozi; puoi acquistare di tutto un po’, in particolare le famose pashmine di cui i banchi sono pieni fino a perdita d’occhio. Successivamente rientriamo in albergo per cena, dopo ci aspetta Istanbul by night: il ponte che unisce la parte europea della città a quella asiatica è tutto illuminato e cambia continuamente colore; lo attraversiamo in pullman prima di fermarci al di sotto, in un parco giochi, per fotografarlo. Continuiamo il giro per ammirare le moschee di notte ma arrivati dinanzi a quella Blu ci ingorghiamo nei festeggiamenti del ramadam: una marea di gente circola per le strade tutt’attorno ed una macchina parcheggiata male ci costringe ad una sosta forzata. Una volta in hotel mentre i compagni di viaggio vanno a dormire, noi andiamo a fare due passi su Istiklal Caddesi, la via commerciale di Istanbul, e, cammina cammina, arriviamo fino alla torre di Galata. Il mattino successivo facciamo qualche acquisto al bazar delle spezie e poi, ci imbarchiamo per la traversata sul Bosforo: dal traghetto possiamo ammirare tutta Istanbul, i palazzi con le darsene e le case dei “turchi ricchi” con tanto di piscina prospiciente il mare; arrivati all’imbocco con il mar Nero, scendiamo in una piccola località dove ci aspetta un pranzo a base di pesce. Il ritorno è in pullman: prima ci fermiamo a visitare l’imponente palazzo Beylerbeyi, una residenza di caccia dei sultani con varie stanze piene di lampadari in cristallo di Boemia, vasi francesi e cinesi, poi, saliamo sulla collina Camlica per ammirare il panorama della città e prendere il the ad un chiosco all’aperto. Cena in albergo ed ultima passeggiata prima di passare ai cari saluti con gli amici che domani all’alba partono per Milano.

Il mattino seguente siamo liberi di girare ancora un po’ e un taxi ci conduce alla Moschea Blu: nei pressi c’è un piccolo bazar dove facciamo le ultime compere.

Un pasto veloce e il pullman ci accompagna all’aeroporto: il nostro viaggio sta per terminare e mentre attendiamo di imbarcarci vediamo innalzarsi i caccia, l’equivalente delle nostre Frecce Tricolore, che nel cielo lasciano scie rosse e bianche, i colori della bandiera turca, perché oggi è giorno di festa nazionale. A noi piace credere che la Turchia ci sta salutando nel migliore dei modi per darci appuntamento magari per un altro viaggio alla scoperta delle sue meravigliose coste. In conclusione il tour della Turchia è un viaggio che ci sentiamo di consigliare, stancante perché le distanze sono notevoli e pertanto, sarebbe preferibile dedicarci qualche giorno in più anche se alla fine la bellezza delle cose che visiti ti ripagano dalle fatiche; Ankara e il mausoleo di Mevlana secondo noi possono essere tralasciati, Troia è deludente e Pergamo è interessante per chi ama i siti archeologici. A parte Istanbul i posti più belli sono la Cappadocia, Pamukkale ed Efeso con la casa della Madonna. Un grazie particolare va alla nostra guida Eti, molto preparato e colto, che durante le lunghe ore di trasferimento ci ha raccontato la storia del suo paese e fatto apprezzare le sue bellezze e a Maria Antonietta, l’accompagnatrice Guiness Travel, sempre sorridente e disponibile.



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