Tunisia: deserto e mare

Diario di viaggio 29.07.2007 Un altro anno è passato e Monica, Claudio ed Andrea sono già pronti per il presente viaggio.. Meta prescelta, la Tunisia: programma Tour Prestigi proposto da Francorosso Partenza ed arrivo in orario ma dobbiamo attendere un’ora e mezzo prima di salire sul bus che ci conduce al primo alloggio previsto per il...
Scritto da: Ama
tunisia: deserto e mare
Partenza il: 29/07/2007
Ritorno il: 12/08/2007
Viaggiatori: fino a 6
Diario di viaggio 29.07.2007 Un altro anno è passato e Monica, Claudio ed Andrea sono già pronti per il presente viaggio.. Meta prescelta, la Tunisia: programma Tour Prestigi proposto da Francorosso Partenza ed arrivo in orario ma dobbiamo attendere un’ora e mezzo prima di salire sul bus che ci conduce al primo alloggio previsto per il nostro tour nel deserto (i funzionari doganali sono stati un “po’” lenti nel svolgere le pratiche di immigrazione). Cena e pernottamento Hotel Maritim Yadis.

30.07.2007 Sveglia ore 07.00, colazione e ritrovo nella hall per conoscere eventuali altri partecipanti e/o guida del nostro viaggio. I soli partecipanti siamo noi tre e conosciamo la nostra guida AT (diminuzione di un nome molto lungo che non ricordo), sembra Denny de Vito in versione tunisina e l’autista del fuoristrada Aimen. Dopo le reciproche presentazioni, si parte alla scoperta del sud delle Tunisia Percorriamo il ponte romano (anche se in origine costruiti dagli Ebrei) con il quale lasciamo l’isola di Djerba, in direzione sud. Attraverso diversi scenari e paesaggi raggiungiamo Tatouine per una breve sosta e proseguire verso Ksar Ouled Soltane con le sue particolari costruzioni, gli “Ksar”, piccoli villaggi granai, utilizzati anticamente dalle popolazioni nomadi, Visitiamo anche Ksar Haddada reso famoso, come tante altre località tunisine, da George Lucas. Un’appariscente targa situata all’esterno segnala ai visitatori l’evento: sono state girate alcune scene dell’episodio “La minaccia fantasma”. Si prosegue per Douiret, sosta per ammirare il vecchio villaggio costruito lungo uno sperone roccioso. Raggiungiamo Chenini dove (super affamati) sostiamo per il pranzo, a base di couscous e carne (veramente delizioso). Nel pomeriggio visitiamo il vecchio villaggio costruito nella montagna. Il villaggio di Chenini domina la stupenda vallata sottostante: nell’abitato svetta una moschea bianca, circondata dalle case trogloditiche. Tutt’attorno deserto, niente alberi, solo pietre e il sole impietoso. Qualche bambino, ti assale appena arrivi chiedendo le solite cose: caramelle, penne a biro, soldi. Poche case abitate e rivendite precarie di bevande per i turisti. Continuiamo il viaggio attraverso paesaggi di deserto roccioso che pian piano si trasformano in deserto di sabbia via Beni Kedache per arrivare in pieno Sahara prima a Douz (chiamata la porta del deserto) e poi a Zaafrane per una sosta rinfrescante nella piscina di un albergo (è ancora troppo caldo) e poi ci attendono le dune dorate che circondano l’accampamento Mehari per una suggestiva notte nel deserto. Restiamo incantatati del tramonto del sole e poi notte di luna piena che illumina l’accampamento a giorno. Stupendo!! 31.07.2007 Sveglia alle ore 07.30, colazione e partenza per Kebili, con una prima sosta a Douz per visitare il mercato locale. Douz è conosciuta come “la porta del Sahara” ospitata da quella che anticamente era l’oasi più importante della zona. Fino ad epoche recenti è stata un’importante sosta per le carovane negli spostamenti tra il Sahara e la Tunisia settentrionale, attualmente è la meta preferita da molti turisti che intendono visitare le dune sabbiose dell’Erg Sahariano, da qui infatti partono gran parte delle spedizioni turistiche. Ospita uno dei mercati più caratteristici del paese dove quotidianamente si vendono spezie, prodotti artigianali, settimanalmente prodotti più variegati, fino ad arrivare ad asini e dromedari. Arriviamo a Kebili con il lussureggiante palmeto. Anticamente era uno dei più attivi mercati di schiavi del sud tunisino, alimentato dalla tratta dei neri provenienti dal Sudan e dal Mali, commercio abolito soltanto nel 1862. Sosta per il pranzo e nel pomeriggio attraversiamo Chott El Jerid (lago di sale) con i suoi colori, i giochi di luce e i miraggi. Chott„ è la parola usata in Tunisia per i laghi che rimangono asciutti. Il più grande, il EL Jerid di Chott, si trova nel mezzo della Tunisia, vicino al confino algerino. Chott EL Jerid è facilmente percorribile perché è stata costruita una strada elevata che lo attraversa, da Kebili a Tozeur. Sostiamo a Behri con le sue dune pietrificate e arriviamo alle bellissime oasi di montagna. Visitiamo dapprima Chebika. L’oasi di Chebika é posta alle pendici del versante meridionale della catena montuosa e affacciata sul chott el-Gharsa. Si origina dallo wadi Khanga, che si apre la strada attraverso una gola strapiombante in cui scorre un torrente ricco di laghetti e cascatelle. L’antico nome romano di Chebika, Speculum, deriva dalla presenza in questo avamposto di enormi specchi che servivano come rudimentale anche se efficace mezzo di comunicazione con le guarnigioni più lontane della pianura per avvertirle di attacchi da parte delle tribù vicine. E’ la volta di Tamerza, considerata la capitale delle oasi di montagna anche perché ospita l’unico albergo elegante della zona (Tamerza Palace, dove soggiorniamo). E’ situata a 67 km da Tozeur e a 12 km da Chebika e conta circa 3000 abitanti. La strada verso Tamerza è lunga 10 km, sinuosa e costeggia un Gran Canyon. Anch’essa ha origini romane con il nome di Ad Turres e trae le proprie risorse idriche non dallo wadi Khanga ma da una sorgente posta presso il vecchio villaggio e che alimenta un palmeto che vanta i datteri più buoni di tutta la Tunisia. E’ evidente anche qui la profonda disarmonia tra l’antico borgo berbero in argilla e pietra rossastra abbandonato già una prima volta nel 1885 per un terremoto e quasi del tutto in rovina, e la città nuova che vive dei prodotti del palmeto e del turismo di passaggio. Giusto al limite del palmeto un grande salto da origine a una bella cascata alta una quindicina di metri. E’ una delle attrazioni del luogo. A valle della cascata, alte gole dall’aspetto imponente e maestoso costituiscono la meta di un’interessante passeggiata. Proseguendo oltre, la strada diventa una pista in terra battuta, quasi tutta in buono stato e si giunge alla terza oasi di montagna, Mides. Sorge ad una altitudine di circa 800 metri, é la più elevata delle tre oasi di montagna, in quanto situata quasi in vetta al Djebl Brikiss a circa 1 Km dal confine algerino. Possiede un palmeto piccolo ma rigogliosissimo sopratutto in agrumeti che danno arance famose in tutta la Tunisia poiché grazie a particolari condizioni climatiche maturano in largo anticipo rispetto alla norma. L’oasi è circondata sui tre lati da profondi burroni e verso sud si apre in un canyon, nel quale verosimilmente scorreva periodicamente un wadi, ma attualmente quasi completamente inattivato dal recente sollevamento tettonico della catena; sulle sue pareti rossicce e strapiombanti, si leggono le tracce di una intensa erosione.. Quasi a picco sul canyon sorgono ancora i resti dell’antica Midès, abbandonata anch’essa dopo il terremoto del 1885 e ricostruita più in basso. Attraversiamo a piedi il grande canyon che si trasforma in fiume (proveniente dall’Algeria) durante abbondanti precipitazioni.

01.08.2007 Prima della sveglia prevista per le 08.00, osserviamo il levarsi del sole sul canyon sottostante la vetrata nella nostra camer: uno spettacolo unico. Colazione e partenza per Metlaoui con imbaco sul mitico “Lezar Rouge”. Metlaoui è situata tra Gafsa e Tozeur e costituisce così la importante città mineraria della Tunisia. La città conobbe un forte sviluppo sotto il protettorato francese con la scoperta del primo giacimento di fosfati nel 1885. Il suo sfruttamento industriale comincia nel 1897 con la concessione accordata alla società dei fosfati e delle ferrovie di Sfax-Gafsa e la costruzione della linea di ferrovia tra Metlaoui e Sfax (250 chilometri) che permette di trasportare il minerale metallifero verso il porto da cui è esportato o trasformato sul posto. Oggi ancora, il fosfato è estratto in 5 centri minerari (stella mineraria) e Metlaoui ne costituisce il principale. E’ed il punto di partenza del circuito effettuato da un pittoresco treno turistico, “Lezar Rouge”, treno reale donato dai francesi al Bey di Tunisi agli inizi del secolo scorso, il cui percorso si snoda attraverso montagne e canyon. Nel tratto più bello il treno corre accanto al letto del fiume Selja e alte pareti di arenaria lo affiancano.. Non è solo l’incantevole paesaggio che colpisce, la splendida gola, un piccolo gruppo di palme, il fiume in secca in alcuni punti, ma l’atmosfera del viaggio. Sembra di procedere a ritroso nel tempo allorché la natura possedeva ancora il fascino primigenio; l’unico rumore: il fischio del treno Dopo la gita in treno proseguiamo per Tozeur, sistemazione in albergo e pranzo. Nel pomeriggio decidiamo di farci un giro in carrozzella nell’oasi e visitare un giardino botanico con annesso giardino zoologico nel quale sono presenti gli animali del deserto. Un guida tutta speciale ci apre le gabbie e ci mostra gli animali.Cena presso l’hotel Ras el Ain e visita al Museo Dar Cherait dove un mecenate, in un edificio che definire sontuoso è dir poco, ha ricostruito scene di vita quotidiana del passato. Per chi conosce la cultura araba non stupisce l’opulenza degli oggetti d’uso, dai tappeti ai ricami, dalle ceramiche agli stucchi ma vederli in questo contesto è tutta un’altra cosa e se ne rimane affascinati.

02.08.2007 Sveglia alle 08.00 e partenza in direzione di Nefta, raggiungiamo Ong Jemel. Arrotondate dune grigiastre e una montagnola rocciosa che di profilo assomiglia al collo di un cammello, da cui il nome arabo Ong Jemel, hanno ispirato registi quali Anthony Minghella per il paziente inglese e George Lucas per Guerre Stellari. Al di là di una duna più alta delle altre, che “saliamo” con la nostra jeep, troviamo il villaggio di Mos Espa: con basse costruzioni ancora in buono stato di conservazione, e futuribili pali in legno. Sono quel che resta del set cinematografico allestito per le riprese di un episodio di Star Wars .Andrea ne è entusiasta, è un fan della serie, e si aggira nel villaggio con evidente soddisfazione. Ritorno verso Nefta per una sosta panoramica alla famosa “Corbeille”. Irrigata da 152 sorgenti, alcune delle quali formano un solo ruscello si presenta la conca denominata “corbeille di Nefta” da dove si gode una splendida veduta sui palmizi, Pranzo e nel pomeriggio proseguimento per Hazoua, Rjum Maâtoug, con sosta alla cave delle “Rose del deserto”. Arrivo a Douz, cena e pernottamento all’Hotel El Mouradi.

03.08.2007 Sveglia alle 08,00, colazione e partenza per Matmata con sosta a Tamerzet, piccolo villaggio troglodita con visita al relativo museo di usi e costumi.. Raggiungiamo Matmata un villaggio di origine berbera, situato alle porte del Deserto del Sahara e caratterizzato da una singolare architettura troglodita, Arroccato a 600 metri di altitudine, questo villaggio conta circa 1800 abitanti. Le abitazioni che caratterizzano questa cittadina sono scavate nel terreno, all’interno delle colline e formate da un cortile a cielo aperto, simile ad un cratere profondo circa 7 metri, dal quale si accede attraverso una galleria dal fianco della collina. Dal cortile a cielo aperto, che ha anche la funzione di raccogliere la rara acqua piovana, si dislocano i vari ambienti delle abitazioni, scavati come degli angusti cunicoli sui fianchi del “cratere”. Questo tipo di architettura troglodita ha la funzione di mantenere temperata l’abitazione, poiché le temperature in questa zona sfiorano frequentemente i 45°C durante il periodo estivo, scendendo a livelli europei durante l’inverno. A Matmata, ancora un set del film Guerre Stellari, Episodio IV – Una nuova speranza (1977). Presso l’hotel Sidi Driss. E’ scavato nel terreno come tante case berbere della parte più antica della città. E’ divenuto meta di numerosi turisti. Pranziamo in questo hotel e nel pomeriggio attraversiamo suggestivi paesaggi con i villaggi berberi di Toujane e Metameur incastonati nelle rocce, e raggiungiamo Jorf dove ci imbarchiamo sul traghetto per raggiungere l’isola di Djerba. Scesi dal traghetto siamo condotti dapprima in una fabbrica di ceramiche e poi in una di tappeti. Giro del mercato e poi….. Si scende all’Hotel Maritim Yadys a conclusione del nostro tour. Salutiamo la nostra guida e l’autista e ci immergiamo nei giorni di relax. Abbiamo un po’ di nostalgia del deserto, il nostro viaggio è stato veramente bello ed istruttivo e credo che valga la pena di effettuarlo. Organizzazione da parte del nostro tour operator in ordine oltre ad avere una guida ed un autista in gamba. Da provare 04.08.2007 Giornata dedicata al relax, 05.08.2007 – 11.08.2007 Sveglia alle 08,30. Dopo la prima colazione impacchettiamo le poche cose rimaste in camera ed attendiamo l’arrivo del bus che ci conduce al Coralia Club Palm Beach dove trascorriamo una settimana di vita “marina”, con passeggiate sulla spiaggia, ascensioni in paracadute e attività di animazione. Il Club è molto spartano (ma camere pulite) ma con il vantaggio di avere una spiaggia “caraibica” di dune bianche e palme.. 12.08.2007 Le vacanze sono terminate e rientriamo alla routine quotidiana in attesa delle prossime.



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