Jerba…, tutto relax !

Sette giorni divertenti, rilassanti, diversi..., soprattutto dai miei soliti viaggi, da anni contraddistinti dall'organizzazione "fai da te" ! Una vacanza commerciale, di quelle che si comprano in agenzia sfogliando un catalogo, senza sapere nulla del paese dove stai andando e che ti riservano, se sei fortunato, quello che hai acquistato ! Io sono...
Scritto da: Maurizio Fabbri
jerba..., tutto relax !
Partenza il: 09/07/2000
Ritorno il: 17/07/2000
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Sette giorni divertenti, rilassanti, diversi…, soprattutto dai miei soliti viaggi, da anni contraddistinti dall’organizzazione “fai da te” ! Una vacanza commerciale, di quelle che si comprano in agenzia sfogliando un catalogo, senza sapere nulla del paese dove stai andando e che ti riservano, se sei fortunato, quello che hai acquistato ! Io sono stato fortunato ! Il villaggio, “Club Menix” associato alla Hotelplann era davvero bello nella sua semplicità e perfettamente organizzato, nel migliore degli stili tedeschi.

Non mancava nulla, soprattutto durante i pasti; acqua e cibo a volontà e di ottima qualità ! Animazione anche in italiano e camere perfette, funzionali, pulite e tranquille.

La piscina é un pò ridotta, ma ben curata, con lettini e ombrelloni a disposizione di tutti gli ospiti, spiaggia privata con ombrelloni e sdraio, posti di fronte al villaggio a circa 100 metri dalla piscina.

Discoteca pittoresca e tranquilla in riva al mare con musica per tutti i gusti e sempre sulla spiaggia, due campi da volley e uno da calcetto ! Il mare non é poi così diverso da quello che si può trovare comunemente in Italia, ma l’acqua é caldissima ! Il sole picchia in un modo impressionante e nelle ore più calde della giornata la temperatura sale sino ai 50 gradi all’ombra…, opprimente ! Fortunatamente sulla spiaggia c’é sempre una leggera brezza ! L’aeroporto di Jerba é “essenziale” e appena si apre il portellone ti rendi conto di trovarti in Africa…; sono arrivato alle 04.00 e c’era un caldo allucinante, 35 gradi ! La prima incombenza é il visto di entrata, che viene rilasciato solo dopo aver compilato un modulo prestampato, che si divide in due parti : la prima, viene trattenuta immediatamente, la seconda va riconsegnata alla partenza. Se la perdi sono problemi, non indifferenti ! Lo stesso dicasi, se si smarrisce il passaporto, visto che l’ambasciata italiana, come del resto quelle degli altri paesi, si trovano a Tunisi, che non é così vicina e agevolmente raggiungibile.

Ad attenderti, chiaramente gli animatori del villaggio, che su pullman privati e fortunatamente dotati di aria condizionata, ti portano a destinazione.

Ho fatto una sola escursione, che prevedeva il giro dell’isola : interessante, ma non trascendentale, un modo simpatico per trascorrere mezza giornata.

L’isola, chiaramente, ha una vegetazione molto ridotta, anche se non così desertica come si potrebbe pensare; é infatti interessata da una stagione delle piogge, relativamente abbondanti, nei mesi compresi tra Dicembre e Febbraio.

La maggior risorsa economica è chiaramente il turismo, visto che le palme da dattero danno frutti solo di terza scelta ! Il mini-tour é cominciato con la visita ad un’antica moschea, piccola, ma molto graziosa.

Poi giro commerciale nel piccolo centro di Jellalah, con tappa presso un laboratorio dove venivano realizzati oggetti in terracotta, venduti a prezzi bassi per il tenore di vita europeo, ma esorbitanti per quello tunisino ! Dopo un’ora di sosta…, trasferimento al centro più grande dell’isola e tappa pressoché obbligata in un bazar di tappeti, dove sono costretto ad assistere ad una televendita in diretta di cui non mi interessa niente ! Fortunatamente mi offrono un buon tè alla menta, ma i prezzi dei tappeti non sono affatto economici ! Dopo essermi sorbito tutto il campionario…, finalmente un pò di libertà, per gironzolare nel centro cittadino.

Mi infilo in un piccolo mercato rionale, ma non ho intenzione di comprare nulla, anche se qui la merce é tradizionale e a buon mercato, chiaramente se si ha voglia di contrattare ! Come nella migliore tradizione dei paesi mussulmani, l’acquirente che non tira sul prezzo, viene ritenuto un “fesso” e trattato di conseguenza. Questa usanza, che già avevo conosciuto nel lontano 1989 in Turchia é ben consolidata e rappresenta una sorta di stile sociale, a cui solo il turista più incauto si sottrae.

Qui, tra la gente del luogo, fra merce di ogni genere e circondato dalle più diverse fragranze delle spezie vendute, comincio a ritrovare il sapore dei “miei” viaggi…

Purtroppo il momento svanisce velocemente…, la mia ora d’aria é terminata, si ritorna al villaggio ! Se vuoi vedere le foto di Jerba e di questo viaggio vai sul mio sito NO PROFIT : http://members.Xoom.Virgilio.It/mfwebsite



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