Tunisia … Una settimana

Io e la mia amica Donatella decidiamo di partire per un tour sahariano in 4X4 offerto da un noto operatore turistico, superando le perplessità relative ad un viaggio “troppo organizzato”. La scelta si rivelerà fortunatamente positiva: il gruppo (39 viaggiatori!) è composto da persone simpatiche, l’organizzazione è efficiente, i fuori...
Scritto da: Teresa Piccirilli
tunisia ... una settimana
Partenza il: 21/04/2002
Ritorno il: 28/04/2002
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
Io e la mia amica Donatella decidiamo di partire per un tour sahariano in 4X4 offerto da un noto operatore turistico, superando le perplessità relative ad un viaggio “troppo organizzato”. La scelta si rivelerà fortunatamente positiva: il gruppo (39 viaggiatori!) è composto da persone simpatiche, l’organizzazione è efficiente, i fuori pista con le jeep sono divertenti. Certo, bisogna mandar giù qualche “trappola per turisti” iperaffollata, ma il viaggio offre comunque una buona dose di autentiche emozioni! Arriviamo a Djerba nel pomeriggio, comincia a piovere e non smette più fino a mezzanotte. Ma chi ha detto che in Tunisia fa caldo? Qui si gela! Non riusciamo ad uscire dall’albergo, e ci deprimiamo alla vista dei pochi tedeschi che fanno la fila per cenare alle sei e mezza. I nostri compagni di viaggio, tutti provenienti da Milano e Bologna, arriveranno in tarda serata.

La mattina seguente appuntamento alle 8. Conosciamo la nostra guida, Munir, e prendiamo posto su 7 fuoristrada con tanto di autisti. L’avventura (?) comincia! Arriviamo a Medenine per visitare un tipico ghorfa con mercatino annesso (un po’ troppo turistico), poi a Tataouine (niente di particolare, un altro mercatino), quindi a Chenini dopo un pranzo dignitoso scarpiniamo dentro il vecchio e pittoresco villaggio scavato nella roccia. Poi ci spingiamo a sud, verso il Sahara, e nel tardo pomeriggio arriviamo all’oasi di Ksar Ghilane, dove trascorreremo la notte nel camping sotto le tende berbere. Il posto è splendido, merita assolutamente i chilometri percorsi per raggiungerlo. Qui il deserto riempie gli occhi, la sabbia è dorata e impalpabile, surfiamo sulle dune lasciandoci rotolare! E la notte con la luna splendente è ancora più suggestivo! Purtroppo il freddo pungente ci impedisce di trascorrere più tempo all’aperto: non ce la sentiamo di tuffarci nell’invitante piscina di acqua termale a 32 gradi, peccato! La mattina seguente raggiungiamo Douz. Con un piccolo fuori programma io e Donatella ci facciamo accompagnare dal nostro autista Laroussi, gentilissimo e sempre disponibile, al piccolo ma interessante Museo del Sahara dove una guida in francese ci illustra le usanze delle tribù berbere. Nel pomeriggio l’immancabile gita in dromedario tra le dune di sabbia bianca: sembra una catena di montaggio, poveri animali! Mercoledì mattina, dopo l’affascinante traversata del lago salato Chott El Jerid, raggiungiamo Tozeur, dove visitiamo il curioso Museo Dar Charait. La città vecchia, sulle cui mura “i mattoni creano intricate geometrie” (citazione dalla guida Lonely Planet, ottima come sempre, utilissima per tutto il viaggio!), è molto interessante e meriterebbe una sosta di qualche giorno. A Nefta visitiamo la grande oasi, poi un’occhiata alla Corbeille, l’oasi naturale più piccola. Infine una bella escursione in una zona di dune chiamata “Collo del dromedario” per ammirare il tramonto e sul set di Guerre stellari – Episodio I (chissà perché hanno deciso di conservarlo? Sarà per i 15 dinari che ci fanno pagare?).

Il giorno successivo fa finalmente caldo! Siamo nelle oasi di montagna Chebika, Mides e Tamerza, interessanti dal punto di vista naturalistico, anche se ho visto di meglio. In compenso l’hotel Tamerza Palace di fronte al vecchio villaggio abbandonato è spettacoloso! Qui incontriamo tre motociclisti di Bologna di passaggio diretti a sud: invidio un po’ la loro autonomia e il senso di libertà delle due ruote … Venerdì sveglia alle 5. L’alba stupenda tinge di rosa le montagne intorno a Tamerza. Dopo una sosta a Gafsa (inutile) arriviamo a Kairouan, dove in fretta e furia visitiamo la Grande Moschea, i Bacini degli Aglabiti e il Mausoleo del Barbiere. Ma la parte più interessante è la medina, dove nel pomeriggio con un gruppo agguerritissimo di torinesi ci addentriamo per comprare tappeti. Il negozio nella ex Casa del Governatore farà decisamente affari d’oro con noi! Ci divertiamo un mondo a trattare.

Sabato ci fermiamo a Gabes al mercato delle spezie, cioè al quinto o sesto mercato, e vabbé che i mercati sono tipici! Mi rassegno e compro anch’io qualcosa (un tè alla menta che si rivela di pessima qualità). Finalmente arriviamo a Matmata, paesaggio spettacolare e visita alla casa troglodita (ma sarà vero che è ancora abitata?). Infine, arriviamo a Djerba con il traghetto: accidenti, mi ero dimenticata che Djerba è un’isola. Con il sole fa un altro effetto, anche se non ci trascorrerei più di un giorno! E pensare che ci organizzano pacchetti turistici di una settimana intera … Ultimo giorno: sveglia alle tre e mezza per prendere l’aereo alle sei del mattino. Arriviamo a Roma completamente fuse! Conclusione: la Tunisia ci è piaciuta ogni oltre aspettativa (anche perché non ci aspettavamo troppo …). Il paesaggio a sud è bello e mutevole, la parte del deserto è assolutamente da non perdere, i Tunisini sono sorridenti e disponibili, anche i venditori sono simpatici, basta saper contrattare!



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